Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 11 - 1 giugno 1946

CRJTICA SOCIALE 173 libica seguita artualmoote dallo Stato, ma è ·determinata uni. camente dalle scars.e possibHità ai acquisto da parte della forte maggi,oranza dei_c•onsuma!ori e dall'immissione nel me,-. calo. di prodotti imboscati. Riforma· tribut.arj'll. Quanto alla riforma d~ll'o•rdinamento tributari-o, ,occorre orientarla nel senso di assicurar.; una à:istribuzione d-el ca-. rico fisca•le pi-ù oo,nforme alla capacità contributiva dei citta– dini, ev,.itancio, nJ;t,!uralmente, di intralciare quella .sana ini. ziativa privata ,che possa· concorrere allo sviluppò 'eoonomico · del Paese. Le imposte dirette, e in pa.-ticolare quella personale pro– gressiva sul reddito, d,ovranno -diventare il cespite pre·valente delle ootrate fiscali. dello S~ato, meinoce quelle indirette, che attualmente rappresentano quasi i ~re ·quarti di dette entrate, dòvranno esse~ rido4te, sia I!er,chè regressive, sia perchè, essendo pagate senza chjara conoscenza da parte dei contri– buenti, da un ,lato faci.litano, l'attuazione di u,na finanza .di– sordinata, e quindi incline ad uno sconsiderato· aumento del- le ·spese, e dall'altro si oppongono• all'educazione fiscale dei <:ittadini, i quali solo dalla oono-scenza del contri,buto' do- . · · vuto allo Stato in rel•azione 'ai servizi da questo resi, pos– sono .essere indotti ad interessarsi dell'andamento deJl'Am: minietrazione pubblica. Tuttavia; noilos_tanle le prefer,enze· per l'imposta progres– siva sul r.eddito (_t~oricame.nte essa oonsentirebbe, applicata con, rigore, gli, stessi risultàti' di giustizi-a raggiungibili in una econ,omia socialista), 'si dovrà prncedere con prudenza al– l'alleggeirimento dell'impo.sizione indiretta,• data la sua forte produttività e considerato alt~esì -che non si potrebbe, d•a un momento all'altro·, ot-tenere dalle imposte dirette un red. dito corrispondentè a quello che la soppressi.one delle im– poste indirette farebbe mancare, anche ,perchè la scarsa com– pre,nsione ohe. i meno abbienti dimostrano -tuttora di avere · circa i vantaggi dell'imposizione diretta - vantag,gi .che . vei,ranno · apprezzati so•lamente mediante un 'intensa, pazien– te opep di educazìone e di persuasi,one - potrebbe ~pin- gerli all'evasione. , · · Ad o•g\fii modo, per <ittooere risultati concre-ti :nel -campo delle imposte dirette sul redd_ito·, oèco~rerà eleva,re i limiti di esenzio,n,e e .ridurre, ·per i redditi' modesti le aliquote che risultano verame.nte eccessi~e,. ~volgendo, 'd'altra parte'. Ub'azione- d•ì vasta porta-ta, per impediire l'evasione che .at– tualmente si manifes~a in modo impressionante: se la riforma in oggetto presenta delle difficoltà,- ,ciò non dipende tanto dalla natura e dal numer-0 dei tributi esi~tenti ~ che si po•– tranno, con non molta difficoltà, semplificare, rendendo cos-ì pi4 economici i pi-oce·ssi fiscali - quanto ,dalla difficoltà di rendere ·rigoirosi gli accertJ;tmenti dei i,edditi. Già da queste colorrine si è prospettata l'opportunità del– l'istituzione di, apposite Com,;nis-sioni tributarie ooinunali,, che potrebbero essere presiedute da el ementi scelti fpori dell'Amministrazione finanziari~, oppu.re "dagli stessi a venti degli uffici distrettuali, e che, comunque, dovre·bbe1·i ri– sultare còmposte da tecnici, e da .elementi eletti dai Comuni .fra le persone che," per posizione s-ociale, per competenza e. per dirittura-.moo:ale e -coscienza cjvica, fossero in .grado, d1 conoscere e valutare con la m3jllgiore approssimazione la consistenza patrimoniale-finanziaria dei contrihue,nti' e le loro possibilità di reddito, senza subire l'influenza di aderenze e di npporti di interessi. (Ove, a capo di dette Commissio. ni, veni~sero pos·ti .gli agenti fiscali, .coriverr~bbe limitare la facoltà di -ricorso, co,ntro l'accertament,o fatto da esse alla ·sola Commissione provinciale, :salvo app-eU:o a queB~ centrale solo per vizio di forma). Per rendeq-e effidente la funzione accertahice dei redditi, sarà altresì necessario· migliorare le condizioni finanziari-e degli agenti fiscali, attua•lmente retribuiti ·in misura· assolu– tamente inad_eguata, nonchè combattere il malcostume che ,ne– gli uffici t~ibutari fa senti.reJ forse pi-ù che in ogni altra branchia nell'Ammi.nistrazione pubblica, 1 suoi effètti per– mc1osi, e curare la ricostituzione dell'a.nagrafe fiscale. È però opinione diffusa <:he un severo accertamento non potrà effettuarsi senza procedere _al censimento dei mezzi li– quidi, dei depositi in denaro e ·dei titoli a reddito fisso .al portatore e, contemporaneamente, al· camb'io o alla stampi. gliatura dei biglietti• di banca e dei titoli al portatore. . Naturalmente, per poter affro,nta,re l'opera di ricostruzio– ne, lo Stato dovrà far rioorso anche a mezzi fiscali straor– dinari, quali l'avocazione d~i profitti di regime, di guen-a e di speculazione, l'imposta sugli incrementi patrimoniali e l'imposta straordinaria progressiva sul patrimooio. - Comunque, poichè in questo campo, a differenza di quello BibiotecaGino Bianco industriale e fi,nanzia,rio, no'n sussistono ragioni che possano ,c,onsigliare un contegno ispirato a soverchi•a prudenza, sarà raccomandabile agire senza ulteriori indugi e ,con la massima energia, almeno• per quanto concerne gli accertamooti: il pa– gamento ·delle impos.te s~raordi-narie potrà essere dila'zionalo nel t·emp,o, contrò a deguate garanzje. · Crediti. esteri. Per lo sviluppo economi'co e la .ricostruzione del Paese. si imp9rranno -.dice la mozio,ne - il de,finitivo abbandono ·di. o_gni politica nazi,onalista ed autarchica e la -concreta al• tuazione di uha politica nettamente internazionalista, la quale~ sarà, naturalmente, -subo,rdi.nata all'eliminazione dei protezionismi, dei vincoli.e dei controlli, nonchè déi prez~i di monopolio internazionali, e pertanto non potrà aver luog,o che gradatamente. Data la manifesta. impossibilità di affron- - tare la ricostruzione economica -coi nos!d soli mezzi finan– ziari, per l'enorme· mole delle ope;e da compiere da un laoo, e -l'impoverimento generale. del Paese dall;aliro, la mozione ritiene inoltre necessario ottenere prestiti est·eri, · ,che ve,ngano ,corncessi oon spiTi!o di mutua collaborazione e con chiara. visione dei va,n,taggi reciproci. . Circa l'auspicato inserimento della nostra economia in quella internazionale, dobhi•amo però riconoscere che, alme– no per ora, esso d-ipende dalla nostra volontà solo· per quan– to ,concerne J.a cura di adott:a.-e un ail.teggiamento ,che induca .i Paesi, in -éondizioni di poterlo, fare, ad- aiutar-ci nella mag– gior m·isurra possibile, poiché, per il resto·, tale inserimento è quasi esclusivame,nte alla mercè di detti Paesi'. Ri~uardo poi alle possibilità di ottenere• prestiti esteri, a prescindere dalle tratfuti·ve in co-rso per qualche finanzia– mento, ci si potrà fare una precisa idea wlo -quando sa. ranno note le condizioni che -ci imporl"anno le Nàzion•i vin– citrici, le qua-li 'determineranno, fra l'altro, la misura dcll; nostra partecipazione alle ·a·gevo-lazioni- finanziarie -cui, i,n base agli acco-rdi di Bretton W,o,ods, dovrebbero essere am– messi• tutti i Paesi - pairticolarmente quelli che, ·oonie il nostro, -hanno ·più soffertò dalla . guerra - attraverso il Fon,;lo monetario internazionale e la Banca internazionale per la ricostruzi_one e 'lo sviluppo-. · Per ora, non ci ,resta che augurarci di po.ter beneficiare in larga misura · di tali ·agevolazio-ni, -cosi d•a ottenere dal Forn,do monetario un vahldo apporto ,alla stabJlizzazione del- 1a· nostra moneta ed all'espansione del nostro commercio con l'estero,' ed a mezzo. deUa Banca int~rnazionale quei prestiti" a· lunga· scadenza ed a tassi di favore che ci per– mettano di dare impulso all'opera di" ricostruzione, ,.promo. vend,o e ma,ntenend-o alte percentuali d'occupazione e livelli di reddito tali da oonsentire alle. classi .lavoratrici un tenore· di vita compatibile con le ragiornevoli esigenze umane. Se dette Nazioni, t~nendo ·anche presente che la prosoe– rità del nostro Paese è pure condizione della loro p,ros~e– rità, non ,ci lesineran_no gli aiuti, potremo, contando sulhn– telli,genza e suH'attività dei nostri lavoratori, nonchè .sulle nostre risorse, affrontarn -co,n fiducia i gravi compiti che ci attendono.• L1v10 SEVERGNJNI Ancora qualche idea sulla · politica doganale Il pr1Jblenu, dog~nale è UJZO di quelli su cui non si è wicora formata una opfoione un.anime dei sociooisti ·e che merita tuttora di et/sere discussa. · Anche respinf2,1€lfldoquel lib'erismo che vuol lasciare via aperta aUe iniziative individuali, di cwi troppo spesso coloro che le esercitano si val,gono solo per il. loro particola-re van– taggi.o e con detrimento dei puf>blioi ùueressi, e ricono– scendo pert.ant.o la neoessità di un pubblico controllo in ma- . t,eria ecp_nomi_ca,i sociafi__~ig(!IU!ral,mente.ritengono peraltro, s1dla guu{n di Marx, che n essun ·o stacolo dej)ba essere oppo– si-O al,la piena libertà dei truffi.ci, .anche come condizione e premessa di un iniemazi..onalismo economico, che è preludio e fòndament-0 dell'int.emazionx,lismo politico. · - Aprendo le ,wsl'1"e colonne alla discussione del problema doganale, pubblichiamo fraJJtanto l'articolo che sull'argo– ment.o ci inivia il oompag,w Dagnino. La C. S. fo un mio articolo apparso sul numero del 30 novembre · 1945 di ·Critica Sooiale, · e relativo alla poliùca doganale; ho espresso idee· ·che alcuni ~mpagni mi hanno dichiarato

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