Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 11 - 1 giugno 1946

·critica Socìale R-IVISTA 'QUINDICINALfl DEL SOCIALÌSMO Fòndata da FILIPPO TURATI In Italia: Anno L. 380 (Abbonomento·soste11itore L. 1000) - S~mestre L. 200 Abbonamento settembre 19.CS- dicembre 19.C6, L. 450 DIREZIONE E A.MMINISTRAZIONE: Milano, Yici Camperio, IO - Telefono 83-887 e: C. post. per abbonati n. 3-8225 .. Spedizion 4 • in abbonamento postale• gruppO Il Anno XXXVIII - N. 11 Il · Un num_ero separato L. 20 Milan9, 1 Giugno 1946 SOMMARIO Politica ed att'~alità Vigilia citi riiwsqita (U. G. M'.). · I nostri morti ( LA CRITICA SocIAL!l). L 'lt.alia àJel lav-0.-0 e le sue Cll"lonie MONDAINI}. . (LA c. s. E GENNARO Problemi econo miei e so.ciali concordia e tranquillità del popolo italiano potEEva dar forza al suo governo di difendere effioaceme.11te. J-eo-iuste rao-ioni dell'Italia dinanzi ai Ministri degli Esteri dell/quattro Grandi Potenze a Parigi. - Quale atto di vero tradimento fosse, in queste cir– çostanze, quello preparato e compiuto dal re vecchio e dal nuovo apparve chiaro sin dal primo ;momento, e noi lo abbiamo g·ià jndicato riel •passato fascicolo. Ma allora s"iebbe soltanto il sospetto che, per trarre da quest'atto di fellonia io sperato vantaggio, Casa · Savoia non avesse.ritegno di ricorrere :alla solidarietà. A,,,,,mii per la nuova qostitm1il,m,e (ALESSANDRO LEvI). ancora una volta, di quelle forze con cui-aveva stretto ... , La polioiioo economica ~l purliito socialiista (LIVIO .SEvEn- allea-ùza nell'ottobre del 1922 e mantenutala fìnchè GNINI}. • · _quella solidarietà non 1e parve m,inacciosa per la sua Ancora qualche id'ea sufla ·po!itica doganllle (Vrnc,cLio DA- _:__ (soltanto della sua ebbe cura.) salv-1':iza. Oggi abbia- GNINO}. · • mo le provè di questa risorta solidarietà e più chiare Storia, filosofia, varietà PreèilsazÌ-Owe di idee (GIULIO PIE~ANGELI). Punti cli in/Jesa (UGOBERTO ÀLFASSIO GnI_MALDI}. Salvez-::a Mll'uomo (frnno CALEFFI). Ernesto Buonajwti (Cms). Ciò che si stampa: ANNA FRA]l!CHJ, Crue di ierii dette alle . d!onne d'oggi (U.G.M.). Vigili~ di. rinascita li nuovn lradiinento della•m.onarciiia. - Sempre ~n-egliosi fa palese con quanta noncurànza e disprezzo degli interessi supr,emi del Paese la di.-. nastia sabauda a]:,bia tentato di co1:i.solidarsisul· hono secolàre dei suoi avi. E stato già dimostrato da gju– risti ed l\,omini politici che nessun atto di abdica– zione, e tanto meno in favore del :figlio, potev:i fare Vittorio Emanuele· dopo il ritiro a cui s'era oh,bl-i– gato a Bari e che aveva poi dovuto compiere dopo l'fogresso delle forze alleate a Roma; nessun diritto e possibilità costituzionale avev.a Umberto di assu: mere la successione e il ti.tçilo di re, in seguito a quei medesimi patti che lo nominavano luogote– nente, non cli suo padre, ma, con denominazione e figura nuoya, « luogòtetr-ente del regno n, impegnato a non mutar nulla negli ordi;1i costituzionali fino a che l'Assemblea Costituente -non avesse determinato il nuovo ordinamento politico dell'Italia .. Se il go– verno avesse sentito il dovere di difendere l'osser– vanza di quei" pa-tti, come poteva sentirsi obbligato a fare, e non avesse in"\ii'ce ritenuto opportuno chiµ~ dere un occhio sulla nuova prova della natura fedi– fraga di Casa Savoia, se i partiti di sinistra avessero ispirato uno sciopero o altra forma di clamorosa agi– ta~ione per protestare contro la nuova fellonia regia, . come eran certo in diritto. di fare, evidentemente poteva nascere uno sfato di tensione che avrebbe generato una pericolosa minaccia : di h1rbamento· nella vita nazionale, in 11u momento in cui solo la eca Gino Bianco l.e avremo prnssimamente, qu}mdQ l'azione della po_– lizia, che speriamo si sia veramente destata dal suo 'torpore, avrà meglio fatto luce suUe fila che colle– gavano _tra loro le forze che andavano prep~randosi a compiere atti •di terrore in v~rie città italiane per . indurre gli Alleati a differire la convocazione della Costituente e profittare poi dello smarrimento -che ,si sarebbe prodott0 nel paese per ottenere le dimissioni . del governo, la repressione violenta di ogni tenta– tivo di agitazione che speravano di veder sorgere e, : quindi, il consolidamento della dinastia sul trono. Noi speriamo che gli arresti fatti abbiano veramente scompaginato le schiere dei manipoli che si 'prepa– ravano a una 1iuova marcia su·tutta l'Italia, contro la pace, la sicurezza e la dignità del popolo ita!iano; ·ma è certo che quelle· forze, che il denaro di Casa Savoia e del capitalismo mantiene operose, non hanno dimesso le loro intenzioni; sicchè occorre ,al governo, occorre a tutto il paese vigilare è deludere ogni tentativo di prbvocazione con· cui ·queste forze tentano il lòro giuoco. · A' t.te! Jgiamenti assurdi. Di fronte a queste circostanze sembra quasi 111- verJ'simile che un nomo di lucida 111entee di retts1 coscienza, come è Benedetto Croce, possa dire che egli era antimonarchico· con Vittorio Emanuele,. vio– latore dello Statuto e del suo giuramento, ma non ha nessun motivo di opposizione contro· Umberto, mentre pur sa in quanti modi anche il nuovo re ha. assunto la sua complièita col fascismo e contribuito a rafforzare guel regime che il Cròce h~ pur sempre considerato come causa di disonore e fonte di rovi– nose sciagure per l'Italia.·· E non si. capisce come possano dal pulpito molti ·sacerdoti invitare i fedeli e· le fedeli a mantenere sul trono una dinastia, che ha· per tanti annf con– segnato l'Italia in mano di una masnada di· violenti .sanguinari e ha tollerato che essa ri-ponesse in vi– gore una morale ispir.ata alla più sfrenata esalta– zione pagana della violenza, che calpestasse tutti i valori morali dei quali il Cristia11-esinio fu asser– tore e la Chiesa si vanta depositaria e custode, ~ , l

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