Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 11 - 1 giugno 1946

"" CRlHCA SOCIALE 169 zione · socialista dell'assetto giurid_ico d'ima' soc.ietà -iii: ternazfo;uaie .ideale,· di cui doJorosarnente, · uerninen6 .dopo là·couferenza di San F.rancisco, si vede delinearsi uepplire l'ornbta ! • _ . . '. , .1-1.nche tralasci,mdo invero ogni calcolo ·sulla potenzia– lità di ulteriore assorb1rnehto ,d'una sia pur limitata corrente em1gratoria italiana• (di qualità a'lmeno, i,-e uon dì qua.nt1tà) nelle antiche colome àfncalile dell ·Ita, lia, di ulteriore- svilupp0' della colonizzazioue agricola - e, cou essa, dei traffici marittimi e -commerciali a van-. taggio del lavoro, cieHa:produzionè,' del consu·mo nazio– nale; .uu s.empllce iuventarro sommario della realtà eco– n0m1ca coloniale italiana prebellica lascia. ç'omprendere la vastità e legittimità di mteressì matèriali (a pfescin_ d-e're pure da quelli morali) che l'I~alia del lavoro, :non, ·quella del capitale soltanto, corre_ il' rischio di perdere co11. la· perdita delle antiche colonie da essa ecouomica– mente oltrechè· civilmente redente dalla barbarie, come nel caso dell'Africa orientalè, Ci dal millenario abban– dono, ·come nel caso della Libia. Poche ·cifre bastino a dai·e un'idea delle realizzazioni ·coloniali italiane dalla costituzione della Colonia Eritrea -(1890) all'iilf'austa en- · trata dell'Italia nella seconda Guerra mondialt (1940). -· Il bilancio; dell'atti-vitii coloniale italiana. Nella colonia-madre (l'Eritrea) vivevano· già, nel 1940, oltre 72 mila italia·ni ed esistevano 2._198ditte in– dustriali, ·con un capitale in esse investito cli oltre 2 miliardi e 198 milioni cli lire, e 2690 ditte commerciali, c:on un capitale cli oltr~. 486 milioni. Si aveva poi in essa a quell'epoca, Ui..t ce:ntinaio .e 1;nezzocli aziende.agra_ rie italiane, coprenti corriplessivam·ente un'area di o,lhe 23.570 ettari. · · · - · · . Nella Somalià, la cui coloriizzazio11e era cominciata di nome col 1905, cli fatto· ,.a,ncora più tardi, vivevano nel 1940 0lfre 19 mila italiani ed esistevano già 181 ditte incl_ustriali, con u~ càpitale di 383 milioni e mezzo di lii:.e·investite, e 247 ditte commerciali. co:n un capitale di 144 milioni. llen 3-3.605ettari di terreno, di cui oltre 23.500 in piena coltivazione, erano -stati in essa boni– ficati (sui 65.000 cirsa dati OlJP-ai in:-concessione)' fio– rendovi uelle grandi aziende europee (lavorate da indi– geni, legati con umanissimi coutratti cli lavoro), oltre all'agriççiltura· ed alla. zootecnia in senso stretto, molte in_clustrie derivate (cotonaria, olearia, saccarifera, al– .colica, bananiera, tannica, dell'in·censò, delle pelli, ecc,), con un complesso tl'una cinquantina di impianti indu- striali. · · · · Più rilevante auc·ora l'apporto della razza, del lavoro, d-el càpita-k,_it'aliano all'incivilimentfi ed alla v.alorizza– z_ione aella Libia, deve nel 1940 vivevano ormai' quasi n9.ooo italiani,. su una popolazione totale di meno di 925.000.. In T;ìpolitania, dove una vera opera di colonìzzazio– h!:! agricola non _avev'.1potuto cominciare; può dirsi; se non, dopo la pac1ficaz1one definitiva della zona costiera cio~ ~opo il 1925, _si avevano nel 1940 1 927 ditte indu~ stnah con un .capitale calcolato in• un miliardo.-e 1o8 mil-ioni di lire, e 1046 -ditte commerciali con uno di circa ·-310 .. I:e aziende ·agrarie italiane vi ·coprivano .un'area d1 circa 2:ir.ogo ettari; -di cui oltre 148.145 già com·pletamente valorizzati od ih istato di avanzata va. lotizzazione (di essi drca 94.258 di c'ùlture arboree asciutte e semirrig-ue; e circa ro.o'oo di irrigue).: su· tal~ are'.1 ben 3.675 erano i poderi con le r-elative case co– lc:m,1ch_e,_ ?ove ,alberg'.1v~nç>quasi 24.000 rurali italiani, np~rttti 1_n3.96o fa,m1ghe ed in non minima parte desti- . nati :t d_1venire a breve scadenza. proprietari del po- der-e loro assegnato. · • · Nella C'_ir.enaica in~n~. dove la coloni.zz~zione .·ag-ri- 90la effettiva era c~mmc1ata anc9ra più tardi, cfoè dopo ·11ro.,r. nel 1040 v1 .erano .194ditte in·dushiali ·con un ca-pit?ll: di oltre ~O? mi·lioni e ~mezzo di lire, e 637 com- 1;1er_c1al1 c~m uno• d~ n6. Le aziend-e agricole-zootecniche 1~ahàne v1 era:110 in mtmero di 2~0 e conrivano ·comoles– s1v'.1me11te tt11 'ar~a di 143.~8r ettari;c_.di ·cui ·già valoriz– zati 79.832 : su d1 essa costrnite "ià 2.077 case coloniche Su_ C]Ii Viv.ei:an-o I.'j.014 itali'ani ripartiti in' '2.206 fa'. 11'!1g-J1~, qu1v1 pure destinati. per la. massima parte- a divenire a breve scade11za proprietari de'l podere loro · assegnato. Tutto questo però non vale a darci l'idea -rhe d'una· parte _soltanto (e non ce-rto la m~ggiore) deHa somma . di lavoro ; di-sacrifizi' che era ;ostata là colonizzazione· italiana, in ·pieilo sviluppo quando una sciagurata ..guerra, dal popolo italiano non volùta e ta,11tomeno seu- . tita, ne comprometteva l'avvenire. Bisogna .aggiungervi. le somme ben maggiori spese dallo .Stato per i' cosid– detti lavori preparatori d·ella colomzzazioue, cioè per la prima attrezzatnra econom_ica delle colonie (lavori ed impianti portuali, strade, ponti, ferrovie, acquedotti, opere idrauliche, edifici di pubblica utilità, inip1auti te- . legrafici, ecc. ecc.) e pel miglioramento fisico ed iute!- . lettuale delle popolazioni indige_ne (igiene, scuole, ospe– dali, ambulaton, ecc.). Soccorròuo a tal .fine i bilanci pubblici coloniali, dai quali (per limita.rei solo al pè– riodo sut_cessivo .alla creazione d'.un apposito Ministero per _le cÒlonie, cioè agli esercizi finaùziari dal 1913-14 ar 1941-42 eompreso) risµlta che ai fini predetti furono erogati in cifra tol.Jda ben ro milia.rdi e 175 milioni di· lire (degra danJi q ueste progressivamente-, sia pure,' di valore dal 1914.in poi) per la Libia e 14 milia.rdi e 648 milioui per le colonie dell'Africa oriental:è, cioè com– plessivamente 24. miliardi e 823 milioni di lire : cifra infe_rio~e cer~men~e, anzic):i~ superiore, alla reale, per ragrn111 tecmche cl1 contabilità pubblica (storni di fon– di, ad es., da capitoli di bilancio nòn relativi a dette spese, a capitoli ad esse relativi, ,ed altre). Non so110 comprese poi (ripet-esi) In tale cifra- complessiva le (>pese preparatorie di valorizzazione coloniale sosteuute· per 'l'Eritrea· e la Somalia nel trentennio 1882-1912;. come non vi figurano gli apporti finanziari dello Stato al' capitale d~ fondazion-e di enti- coloniali vari (dal– !' Azienda Monopolio banane a quella niineraria d:èl- 1'Africa Orientale, alla C assa di risparmio della L~bia al_l'Ente turistico albe.tg) liero ed a.guelfo per le Gas~ Popolari dellà Libia, all'Ente cotoniero dell'Afric.à ita- 1,iana e cosi via), per un complesso di qualche centinaio di mi-lioni; ma le cifre date sono più che sufficienti pel nostro_ ass~rt_o .. C~i potr~bbe, di fron~e ad esse, per uì1 se~phce np1~c? rdeolog1co, far .gettito od anche sem– phceme.nte 11s1!'1teressarsi di questi cospicui interessi d~l ·.P?~olo ·!tahano,_ rappresentati dall'opera coloniale d1 c1v1hzzaz1one africana condotta alacremente e nobil~ _mente da due generazioni? · GENNARO MONDAINJ Appunti pè:r la· n~ova costituzione In u1ia delle ·ultime sedute del Congresso di Firenze, , il compagno prof. Giannini ha fatto una bella rela- - zione sui probl~mi più importanti della ·futura Costi– tuzion-e. !Poichè .mancava il tempo per discuterla in manièfa non troppo inadeguata .alla gravità dell'argo– mento, il Congresso decise che una _commissione si riunisse al più_prèsto per esaminare quella relazione·, frutto .di discussioni del romano Istituto di studi so.;ialisti,· e per riferirne definitivamenrte al Partito en– tro il ro .maggio.· Ebbi il ·piacere di far parte di tal è commis~one, comp·osta. di poco meno che una· ventina· di' compagni, fra i quali alcuni professori di' d1r:tto e parecchi candidati. Ebbi, anvi, l'onore, per la bene– volenza dei collegJ:ii della commissione, di presiederne, dal 2 al 5 maggio, tutte le sette laboriose ri-unioni svoltesi ne.Ila. più perfetta e simpatica· serenità m~l~ grado 'alc?ni dissensi su questo o su quel punt~. Può darsi che, quando la relazione definitiva dei no– stri lavori sarà distribui~a, io ritorni, o su queste stesse co~onue od altrove, il discorrerne. Debbo, intanto, di– chia·rare che quanto no già scritto qui.,.in argomento e _quanto .ora sto pe~ dire non rapprese1Jta se non le mie vedute personali, anche se su talune di esse io abbia avuto il gradito· assenso di autorevoli colleghi ~ compagni. Per una Presidenza cqUegiale. Ritorn_o, per incominciare, sopra un punto, che a me sta particolarmente .a cuore, e sul quale ho "ià avuto . ocoasione d.i scrivere ·e dt parlare più volte~ Fin· dal secondo numero di questa Rivista, facendo mia una

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=