Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 11 - 1 giugno 1946

i 76 CRITICA SOCIALE nomeno della produzione· e ne iutendano le: neçessità, con una dii;lcipliua spontanea, con un s_enso di amor pro– pj-io professionale, con una comprens)ou-e dei risultati da raggiungere.· _ · L'operaio e il contadi1w, nell'officiua e oei campi, lavorano insieme per una volontà esteriia, che -si so– vrap·pone alla loro, e souo in una posizione di inferio- · rità · e di subordinazione ,/er1;,_o l'impreuclitore e il pa.- .drone che predispongono i piaui della produzione (dall'impianto della fabbrica ,e dall'acquisto delle ma– terie prime allo smercio del prodotto finito), assùmen- . dosi nel bene e nel male tutti i rischi, e che imprimono cou la loro volontà l'iudirizzo alla layorazione_; doma-. ni lavoreranuo insieme con la consapevolezza della col– laborazione e del p'iano produttivo, partecipand'O effet– tivamente_ all'impresa e ai risçhi, nel bene e nel m.i.le, c soprattutto -senteudo l'orgoglio del , lavoro fin ito, come lo sentiva, in un'economia diversa ed elemeutàre, l'artigiano. _ L'idea della lotta di classe acquista_ la sua concre– tezza quando si parta da questo presupposto, ben· di– verso da quello dèlla povertà in contrasto con la_ ric– chezza. I.,'operaio e il contadino vogliono -' con una co'scieuza più o meno chiara ~- uscire da uno stato di . inferiorità· e gìuugei:e .a uno stato di parità: da ·stru– menti pàs.sivi vogliono divenire strumenti attivi, con uno sforzo di autoeducazione, con Ulla conquista di maturità' e di capacità. . · · · - Il maggior, salario (e in questo vanno inclusi tutti gli accessori, compresi quelli assistenziali e di previ– denza, nonchè le, ferie; le' gratifiche natalizie e pa– squali, ',le 'festività' pagate, ecc.), è un po' la necessaria pr.emessa di queste,. conquiste maggiori, veramente so– cialiste; l'operaio che ha fame e non mangia quanto basta, il coiltadino che ha la casa lurida o è _costretto a dormire promiscuamente ~on i figli nel letto coniu– gale, non .possono cert9 capire o sentire la lo_tta di c lasse nel -senso suindicato; priina bisogna 11iv ere e poi ti.lo~ sofare. Ma il maggior salario,!1011_ può ·e E.o n _deve_co– stituirè il solo obiettivo dell'operaio, ~come la conqu1s~a . di un _diverso e più alto reparto dei prodotti_ nella mez-, zaèlria non può_ costituire il solo C?biettivo ~el cont~~ diuo : non è al solo qe:n-essère materiale che s1 deve mi– rare, ·ma a ben altro, con l'obiettivo preciso •di rag. giungere più àlte produzioni,:-'di incre:m,enta;e al mas: simo lo sviluppo delle forze· produttive, d-\ far tutti partecipi deUe soddisfazioni morali cui dà- luogo la- produzione: - · / _ Chiarita èosl 1'impostazione degli obiettivi della 'lotta di classe è evidente la differenza_fra l'impiegato d'or– jine dei 'tànti uffici- pubblici e l'operaio _o il contadino che partecipano al processo produtti_vo: è _evid~nt':-ch_e o-Ii uni e -o-li altri non si mettono_m parità d1 cond1° fione, perchè chi_edoiJ? aumen_ti_SfilariaJi, gratifiçhe na_ talizie e pasquali, fene. e festJ_v1t:1nell~ stesso m<;>do,o perch_è, per conseguire questi nsuitati, ~nno_ .ncorsC? all'arma dello sciopero. ·Tra lo sc10pero degli operai di uno stabilimento industriale e quello' degli impie– _gati esaUoria~i c'è ~ol~ ~i~erenz:a, anche·, se i gior– nali (compresi quelh s<;>c1:3-hsh) J?8rlan_o n~ll: )111o·e nel– l'altro ·caso delle « leg1tt1me » riyend1caz1on,', e anche - · se a moltissimi la diffèrenza sfugga. ' ' - La r~cisa riafferm~zione _della lotta di dassè, fatt~ da .più parti al ,Congresso di FirenZf, sare?be · senza importariza e senza: sio-nificato, se chi l'ha riaffermata non avesse sentito eh~- cosa è veramente la lotta di _classe - determinata dalla •posizione inferior_e nel pro– cesso produttivo - e noi:i ~vesse volu~o pr-e~1puament~ l'accrescimento çlella capacità e maturità. dei lavor3:ton per potèr gestire _in i_ndipen~enza, con una_ co 0 oper~z10111: spontanea bel s-enso marx1_sta, la ~~rra e 1 ~flìcm:3- a1 fini di ùna più alta_ produzione p,er 11 b~n~ d1_ tutti.., _ I socialisti-, se non vogliono smarrirsi nei vicolitti o uei C9tridoi di Montecitorio e far la fine di Bonomi nel pateracchio con Nitti e con Orlando, debbono, rima– nere sul terreno della lotta di classe; ma debboi10 iu~ - . tenderla come conquista di maturità e di ·capac;ità della _classe operaia; i socialisti possono e debbono volere la _collaborazioue_ del medio ceto, ia quanto costituito da tecnici e da uomini colti, senza andare in brodò di giuggiole quando glì_ impiegati statali riv·elidicano la trediç:esima men.silità al pari degli impiegati dell,e Ìlle dustria e d-el commercio, o chiedono, oltre alla gratifica natalizia, quella pasquale, creando un precedente 11til-e agli operai; i socialisti possono_ e debbono rallegrarsi . - · dei loro ~uccessi elett0rali, solo in _quanto· si re11da110 conto che la còilquistà dello Stato o dei Comuni può essere uno stru/Jl•ento per favorire l'acquisto, da· parte degli operai e dei contadini, di una ma-ggfoi: capacità da utilizza-i;e per lo-sviluppo .delle forze produttive. Il problema vero del socialismo è di •fare· degli op.erai e dèi contadini una classe dirigente-, che· intenda i bi– sogni d~lla cul_tura, della. produzione; dtclla nazione_ e dell'umallità e sappia appagarli molto meglio di que1lo che non abbia fatti_ finora la· borghesia, la quale è an– elata al suo ~sfacelo .con il fascismo retorico e ladronesco e si appres!a a triori~e con il qualunquismo dei due Gianniui, fratelli siamesi. GI?LIO PIERANGEI;J· Punti' d'intesa< 1 l C'è, ,nella_ nuova risposta .che Piero M.alvèstiti (su Demo– crazia del 31 marno) 'dà al mio « I demòd·fstian-i. e no-i» (Criillica Social,e, n. 6); un oordiale- invito ad un'intesa che non vogl-ia-mo lasciar-_cadere, a patto ~he .si possano chiara– mente oonoordare ì punti sui qua.li -ocoone ~-IJ.tenderci._Vo,r– remmo so-ltanto ·che la stessa aperta ·oomprensione, the mani– fesia il Malvestiti cristiano, 'la d~mostrasse il Malvestiti de– mocristiano, affinchè questo nostro. dialoga.-e non. élivertti. disputa da comizio•, dove si -- èer.ca di irretire, l'avvei;sario nel oavHlo, ma rimanga ricerca di verità e,di,punti d'inçontro,, _ E ,intendiamo, pe~ ,oominc,ia,re, riferirci alla qii~stione isti• tuzi,Qnale, .,.oonvinti cotne siamo che _il Malvestiti sappia quanfo noi ,che· questo: è _µno dei punti più. deboli_ della po• - litica demoeristiana;-;ispi~a_ta, qui soltanto:,~ p~,ccupaziorni elettorali o di partito. _Perchè ·dunque vooinJi ,a; dire che loro non vivono in un'incertezza dottrinale, ma soltanto desfde– rano s~pere a che nzzà di. rçpubblfoa si va inoontro, non volendo dare l'adesione àd uha repubblica soeialistà?---E perch~ dire a Togliatti (vedi Democrazia- del 27 'àprileY « no,i repubblicani (lella D. G. ci saremmo se}!til,i la .· mos.ca al na·so se j,l nostro Segretari-o po1'itico si fosse pron·unciato sul p,robleina•istituzionale: anèhe se si fosse pronunciato pe_r la repubbli-ca 6>, perchè in democrazia solo sovrano è il -Con• _gresso?, Nessuno h{I' mai chiesto ai .democristiani di appog– giare la repubblica· sodalista, ma ,solo di· dirci sé vogliono' · la repubblica, e sia pure una repubblic11 democristiana pèr là qnalil si battèrarnn,o, ,còme noi ci batter(lnio,per. la nos~ua\ ·,.StahiÌito dunque di' padarci senza .infingimenti, vediamo . pure di---cono:sceq:i prima,_per'arl'Lvare poi',a,~. int~del'ci. · Il Ma,l~estfri oi fa tre domande: se il sociali,smo pretend~ all~ dittatura, se sui ateo, se -sia -teso soltanto alla prepara- - zione ·della' viuoria· dell;ultimo · borghese. -, · Ditt(IJtU~ll. Se~ua ii Malvestiti'·Ìa pole~ica tFa.'f'llsioni'~ti e imtifusi,onJ,sti, colga le ragioni che si opp ongono· alla fus1on,e " _ eoi oomunisti e vedrà quanto: premur o.sa aHemi:io,n,epongano I socialisti, per evitare che la democrazia, __!lenti-òe fuori dal partito ·venga messa in perioolo. Leggendo1le pagine di que= sta ste;sa ·rivista, ve~rà ch«i"· una sola, iµ __ ulti::na. analisi, è la ragione che noi oostan,temente ·opponiam°i ad: og,ni proposta di fusione: il rjpudio della dittat_ui-a. ' ,Ì - A Deismo Fichte acCU:Sa"io "~n giomo• di a;.'er formulato lln - • • ' • , r •• J sistema ~afeo, rispondeva che l.'ac~sa' aJ S)J8f ò:i;ecchi di filo- L'obiettivo finale della ,classe lavoratrice parteç1p~ al processo produttivo non può ~ssere che qu~llo _~1 -parteciparvi più attiyam~n~e, con tutt!l la sua mtelli- _ o-enza e la sua pass10nahta; 11!_ conqlllsta elettorale o f.iolenta dei' potere politico non può aver~ ehe un'effi'-– caèia transitoria e strumentale_, perc-hè ciò. -che co!lta è la couquista di questa ca~cità e· di q'.1esta m3"~,UTità. · Fino a' che la classe lavoratrice. non avra acç_rescmto la .• rofo suonava· tanto stràllll quan!o 11 ch1ed~i~ -~d un matei:ua-, , rico se i: tria.ngò'li da disegnare , dov~ssei-o essei-e ;verdi o ' rossi.- Il socialismo _non'·è nè _ate9 nè relig1~: è un sistema, . • . 1 1 ti•f!l•t ·sua ·capacità d'intendere e di volere, l'emaì1cip_azi~ne socialista non sarà una rea1tà, anche, se Togha,tt1_ .o Nenni fossero nominati ·Presidenti' della RepubbJ1cà, Sovietica, o. Socialista, Itàlfana.' · · BlbliotecaGih_o Bianco '(l) Questo artic:,o ci ; gi'.,mtò/l~ tempoi m,l solo o•~ possiamo _ pÙbblicarlo. Abbiamo .riçevuto ar:rche un altro -arti.colo 'di polemica ~ol MalvestJti~ pe;'," i_dee esp:r:esS'e ,in altro S}l'O ~Cri!to. Lo aare~·o t,~ un prossimo fascicolo.· (Nota di O. S.). · c, .-3!'~·

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