Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 1-2 - 1-16 gennaio 1946

CRITICA SOCIALE 11 Il programma dell' « Uo~o Qua~unque» Ho letto, scritto col gesso su di u,n muro: Evviva me! ed ho poi ripensato a questa espressione beota e soddisfatta dell'egoismo umano·, .resa così mani•festa dall'anonimo uomo della strada. Evviva me! è il programma sintetico del- 1'« Uomo Qualunque». Base fondamentale: la libertà. Non• esistono classi sociali, ma soltanto individualità umane. Nessun vincolo, nessun freno. Lo Stato deve essere Ùbe.-ale, tutto ooncedendo al diritto di proprietà privata, senza oh• blighi, senza limiti. C'è sempre Rousseau e il suo Contratto Social,e, c'è sempre· Nietzsche in Così pm-lò ·Zara'thustra. Atmosfera di altezze, impero di solitarie vette nevose, ·« Li– bertà, il maggi,ore e più perfetto dei nostri b'eni, libertà per· procurare e incrementar-e il bene comune, libertà dal biso• gno, libertà dalla paura »; queste le didascalie, alquanto oscure, di un commediografo contemporllllleo, da poco da– .tosi alla politica. Elogio della libertà. Ma scendiamo al piano. Nella sola libertà vi è proprio il hene di tutti·? Non v'è giustizia vera .senza libertà, ma non può esservi neanche libertà senza giustizia. La giustizia è virtù cardinale che ci dispone a ·dare a ciascuno quaruto gli spetta .. La giustizia sociale di•sciplina i- rapporti fra gl'in· dividui, fra le classi' é, poichè non è carità, deve disporre di una forza obbligatoria. Lo Stato deV'e ave.-t un'autorità per imporre le leggi democraticamente volute. La libertà trasborda sovente jn licenza e lo Stato la deve imbrigliare .. Lo .Stato• socialista non pèrm·ette la libertà di sfruttare,· la libertà di accumulare oltre un certo lj1ni,te, la libertà di tutto ·possedere, p<irchè ciò è di nocumento alla- oollettività. Lo Stato socialista, con .la gestione diretta e con il oonfrollo dei mezzi· di produzione· e cli· scambio, impedisce il for- · marsi de!Ja plµtocrazia. L;accumulamento delle ricchezze in poche manr conduce al dominio- dell'oro, alla sovrapro• duzione, alla disoccupazione, alle cris'i economiche, alle guerre. Pe.- il bene comune anche la libertà deve avere i suoi vincoli. Lo Stato deve essere, perciò, qualche cosa di più che « amministrativo o>, specialmente . se dovesse im• porre la libera concorr·enza, come si, ·augura l'« Uomo Qua• lunque >>. In pratica la libertà, in campo economico, con• duce al trust, cioè al· monopolio privato, al quale, oon tutti i. suoi difetti, è mille volte p.-eferibile il monopolio d.i Stato. D'altronde in molti ~ei p. progrediti Paesi civjli lo Stato gestisc-e già magnificamente i servizi pubblici. Nella. Sviz· zera, ad esempio, in modo esempla.-e, snello, perfetto. Come· potrebbero essere divers.amenre gestite le ferrovie e l e poste e ~elegrafi? Come potrebbero essere affidati ad en.ti ' p·rivatf, dat-0 il loro speciale carattere?. Eppure nel programma dell'« Uomo Qualunque» vi è anche questo, perchè tutto deve essere riservato all'iniziativa privata. Meglio, dunque, impinguare· 1e casse degli azionisti che quel.le statali, meglio l'àroricchimento di pochi c4e il vantaggio dei molti. Così, in quanto ai blocchi ed ai controlli, noru è vero, a tnio parere, che essi èian~ tutti i•rrazionàli. Lo possono essere, ma non sempre. Lo prova il fatto che nei mo• menti dli emergenza, nei momenti eccezionali-, nelle parti• colari contingenze di guerra, in cui può llrovarsi un Paese, si ri•oorre ovunque ai r.,ontrolli' ed ai razionamenti, per difendere il' cittadin~' dalla feroce speculazione privata. Non in tutlli i Paesi, durante questa guerra; si è proceduto al razionammito- così male oome in Italia, per l'incapacità del. Governo fascista,_ per la sua. disorganizzazione e 1>er l'assoluta mancanza di diséiJplina e di civismo det' cittadini. In ;nessun Paese la borsa nera ha assunto forme così spa• yentose oome in ]Jalia. Altrove i consumatori sono stati ass_ai tutelati. TI difetto, più c"he nel sistema, è stato, dunque, nella sua applicazione. Certi beni essenziali alla vita sa.-eibe, anzi, - necessario sottrarli· sempre all'avidità del profitlo privato, ra· zionandoli con giusto criterio ed -evitando lo spreco, ~pe• cialmente per quelli- che debbono essere importati. Proseliti.sm-0 ·tra profittatori, industriali ..• . In Italia è t>iù che mai assillante il problema del rico· ~truire; L'implt"~sa è tremenda. I ~'Ompiti sono difficili, per• i:hè eno~mi sono- le difficoltà. Ocoo-rre sapere quello che ai vuole,./ocoorr., concordi, uniti._ La cri·tica- deve ea1Me o costruttiva, non corrosiva. Bisogna sa.nare, in primo luogo. il bilancio .dello Stato; Ma chi, paga, chi deve pagare le spese della guerra? D·eve pagare chi ha· profittato e possiede, o chi, pur lavorando,· si è sempre più impo-verito ed è ridotto all'estremo? L'« Uomo Qualunque » nel suo program,ma no~ vuole che i pro.fitta tori vengano toccati: ancora la libe.:tà d1 commercio e di contrattazione, senza intralci, e barriere, an• cora la Hbera inizià,tiva compirà il miracolo e tutto andrà a posto come prima. Nessuna confisca, nessuna avocazione di dena,ro male acquistato, ché po•trel!be, invçce, trovare altro impiego redditi-zio, ·ad esempio, nell'Istituto Privato della_ Ricostruzione Edili·zia ! Ci vuol ben altro! La crisi è grave e non credo possa risolversi senza riforme radicali. Il· con– siglio cli cui· sopra, però, riesce accetto e buono per chi de– tiene, e l'« Uomo- Qualunque o>-fa proseliti fra i pr.o-fittatori !.... Le maestranze non lavorano. « Solamente con la tirasforrna• ·zione e utilizzazione del materiale da ricupero che gli Alleati' ci hanno lasciato, le nostre industrie potrebbero riprendere », Così dfoe l'« Uomo Qualunque». La soluzione <li così grave-– problema, chb e.o-involge la riorganizzazione economica della nazione, nòru è certo così semplke; ma, in tal caso, n:anca forse la buona volontà da parte degli operai o no•n piuttosto da parte del ca.pitalistii non più allettati da facili guadagni? Guardiamo quanti disoccup·a1i e sospesi vogliono lavorare e non possono, mentre gl'imprendito.-i satolli e indifferenti se ne infischiano, della lo-ro miseria e non rischiano in pe• riodo di niagra ! Era ben meglio, per oostoro, quando si an• da.va peggio, quando enormi e scandalosi guadagni erano possibili, quando i prezzi erano sempre volti al rialzo e il co'I'rotto Stato fascLsta pagava e la moneta sempre più per• deva di valore. Era cuccagna degli speculatori più o meno fascisti! Nessuna epurazione adesso. Bisogna, anzi, utilizzate questi « creatori di lavoro », anche s-e tutti sappiamo che le maestiranze non lavorano per· evidenti oomplesse ragioni di contingenza e non perchè mal dirette. ù industrie o-ra vanno male, anch-e se· guidate dagli stessi condottieri·, perchè è l'am– biente· che è cambiato, perchè sono mutati i tempi ed è irucominci-ato il grande e lung,o ·1rava'glio di trasformazione dell'economia di guerra in quella di pace. Ma· so-no,' po-i-, così necessa-ri alla comunità questi grandi' capital}i d'indu-– stria con tanto di p-elo sullo stomaoo, che si so(lo arricchii~. a mHiardi frodand,o lo Stato, lngannarudo il· oonsllmatore, sfruttando il lavorntore? « L'Uomo Qualunque>> fa proseliti fra gl'indu~triali !... _ ... nuovi ricchi, agrari, banchieri, m~a11rchici, ecc. Allora chi deve pàgare se non chi può pagare?.(( Non dovrà aver luogo il pro-getta1o cambio di biglietti cli banca e di Stato, perchè sarebbe una vera e p.-opria spogliazione »,' dice « L'Uomo Qualunque ». E lo Stato come potrà mettersi in sesto? Come potrà salva1:si? Non importa, la. borsa· dei' sin– goli innanzi tutto•. I nuovi ricchi gong,olanò ·e sono accapar• rati fra i neofiti!. .. La terra ~ chi la lavora, « Non solo al bracciante, al con– tadino, al mezzadro, ma anche al dottoire in agraria, ~l fat– tore, all'esperimentatore, ecc. ». Così ·aggiunge « L'Uomo Qualunque~> 11elsuo programma: « Ma la produzione è anche frutto del contributo. del proprietario che, fornendo al mez· rndro gli ftnunenti del lavoiro'., i mezzi, i capitali, è giusta• mente associato alla produzione ». Per la chìarezza, la ter.ra , dunque, anche a chi non la lavora, agli, agrari, che cos ì sono guadagnati alla buona causa! .. .- . ~ Là Banca d'Ing_hilterra è stata nazionali1Zzata; co~ì anche in Francia le principali banche. Spira nella vecchia Europa aria di rinno-vamento. Ma « L'Uomo Qualunque» vuole, iol Italia, restituire alle Banche la perduta indipendenza. Li– li·ertà ~empre d'iniodativa; e di concorrenza! AI)_c,hese si ·va al crack ed i poveri risparmiato,ri vengono rovinati dagli scaltri banchieri·. Purchè Mammone trionfi!, Non è neanche male fare pro,seliti fra i banchieri! ... Vi è un probJema lstituzionale che preoccup~ gl'ltalia~i: la monarchia è al_la sba,:,ra. Il popolo l'accusa di tradime,ito. Repubblica?- « Non è opportuno manifestare, preferenza· per l'una o l'altra forma >l-'-.ammonisce tempestivamente 1<_L'Uo– mo Qualunque» -. « Le preferenze son<>d'importanza .s'én• timentàle e ·secondaria e noru potrebbero ,che divide;:e, · gli animi in 'una sterile lotta, mi,ntre tutti devono· essere. •llJJi-Ji contro le forze oscure del di5c0rdim, in ,agguatò·,>),··Glir,fgn'o– stici, ln tali frangenti, non- possono 'J:he. e-s'.s,ere,grnditf•ai monarchici. Altri adecenti, alla legione·!..: , ts.,f,• ;1.,·;:,, · ,, ,. · 1 Monarchici, reazionari, cònservafotii: mdustriali ',:di,l 'Jl~~d, agrari del Bud·, gpauriti- •gr-uppi di· n"QO,Jasci6bv.':è'h~:-riprendea

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