Critica Sociale - XXXV - n. 24 - 16-31 dicembre 1925

I CRfTICA SOCIALE 307 minea, l'.esito immediato del generoso conato del Nenni. Una astiosa, sprezzante fin de non recevoir del suo Esecuti_vo; un'altera prote– sta che le idee del Nenni non fossero che strettamente « personali », cioè senza alcun séguito nel partito; una necessità nel Nenni di rassegnare le proprie dimissioni da diret– tore del giornale del ·partilo massimalislu; necessità generosamente coverla dal Nenni co\ pretesto_ degli attacchi ltu·ibondi che la sua -lettera aveva suscitato nella !)tampa av– versaria, attacchi cli cui voleva èssere l'unico bei:s~glio e farne indenne il partito, il qual'e,· nei ·suoi capi, accettò. . .Dietro l'èpisodio Nenni andie gli unionisti più k entusiasti intravviclero la dolorosa real– tà delle cose. Lo scioglimento del Partito so– ci.a-lista unitario aveva sorriso ai didgenH del Partito massimalista come una -liberazione fraterna,·pensando che per essi si aprisse una . e.ra di tranquillo monopolio clell'organizza– zione politica del socialismo in Italia, sul fon– ùame11to dei propri criteri estremisti, che for~ tun.atamente coincidevano con le presunte in– tenzìont di tolleranza del fascismo per un so– cialismo estraneo al vivo delle competizioni attuali, che si riduèesse al bosco solitario cli un'opposizione di classe sub specie di eter– nità e di universalità, galvanizzata di pali– nodie• antidemocratiche convoglianti le pro– prie acque nelle falde che azionano il mulino 'in voga ... Ma, come le.idee sane, le idee clas– siche del socialismo, pr-oprie della tradizione che per l'Italia va dal Congresso cli Genova (.1892) alla restaurazione della Internazio– nale Socialista Operaia (Amburgo, 1923) non si sciolgono, ma vivono anche sulle rovine delle impalcature. condannate, ecco, dalla ne– bulosa della gente antica e nuova ebbra di socialismo, uscire ~ come ne hanno dato an– nunziò i giornali - il disegno di un. « Partito Socialisfa dei lavoratori italiani», forse de– stinato. a rinnovare ·nell',origine e nel p.ome classico il socialismo politico italiano, libe– rat,o dalle deviazioni dottrinali e pratiche del massimalismo, che porta sulla tessera non il programma di Genova, ma quello di Bologna (1919). Terribile parve il èolpo ai consiglieri .della amministrazione del massimalismo, chè met– leva in forse le ben concepHc speranze di tutelato .monopolio cleU'organi~zazione poli– li_Cl:\ -del proletarialo socialista. Il dispetto di un disinganno tinto in colori di tragedia, non saputo contenere neppure dalla considerazio– ne delle circostanze critiche per tutti, trovò subito la via di estrinsecarsi in un articolo. insensato, col quale si voleva ac·cusare la nuoya organizzazione come una temeraria usurpazione di nomi e: di titolo: l'unico e vero ((Partito spcialista dei lavoratori italiani)), per la sua storia e per il suo programma,, çssendo il partito ufficiale del massimalismo, · crede legittimo ed unico di quell'organizza– zione classica di cui si volevano rilevare il no– me e lo spirito, i segni e gli auspici. N 011 è U caso di volgere in tragico la stra– nissima accusa, che tradisce soltanto il sin– golare rammarico per gli lnopinati imbarazzi . Biblioteca Gino Bianco scoverti sulla via che sembrava così piana e così protetta, sboccante allo spoglio ed al 7 l'assorbimento dei concorrenti ed al rinforzo dell~ posizioni personali dei capi del partito. Basta, per la confutazione, fissare il para– dosso. Il massimalismo ·dunque sostiene che nel nome e nel programma di Genova esso si specchia lullo, esso vi è tutto, e perciò chi se li appropria froda esso massimalismo. Ebbene, facendo allo scrHtoi;e M. grazia di tulti i suèi argomenti, ci dica egli !:ioltanto come ciò si concilii - seppure egli non le ha dinienticate e rinnegate - con le modifi– cazioni sostanziali, fondamentali, che il so– cial-com unismo ha al Cçmgresso di Bologna imposto alla tessera-programma di Genova ... Il fu1cro della contesa è sempre quello·, e chi avverte nel Partito massimalista un miscu– glio indigeribile dì comunismo e di sociali– smo che va fatalmente all'annientamento per il gravitare del socialismo sui socialisti e del comunismo sui c0111unisti,ogni.differenzazio– ne logica e piena basandosi unicamente su tale scriminazione; chi ciò avverte, .diciamo, coglie il giusto e coglie il germe intimo della dissoluzione massimalista, che colpisce di crisi forse mortale- l'ingeneroso p·artito che specula la propria prosperità sopra il dolore e sopra la persecuzione del socialismo ... Tor– niamo a dire: se, come oggi ·si scrive da M sull'Avanti!, « la dichiarazione di ·Genova ... ha nettamente fissato i principii e il metodo (il .metodo!, il metodo! ...) che debbono essere alla base di un movimento che si proponga l'emancipazione della · classe lavoratrice )>, perchè contro la ,opposizione dei « riformi– sti ))fu impost~ a Bologna la mutazione. ra– dicale_ di quella, dichiarazione? Ecco la semplice domanda contro cui si spezza e ·si .dissolve lo sforzo i:naccaronica– mente esegetiGO del programma socialista di Genova, che lo scrittore tenta per ficcarvi dentro l'apologia del massimalismo comuni– steggianté ed antidemocratico e per ostraciz– zarne il socialismo dei socialisti che si pone sul principio della conquista « democratica)> del pubblioo potere. Nulla di più umoristico del funambolismo con cui dai principii di so– cializzazione e di Zotta di classe, insiti al so-. eialismo politico, lo scrittore si arbitra a sviare i precetti_ di una intransigenza ass·o– ,luta, fantastica, contro la quale ripugna tutta la storia del socialismo e tutta la pratica .. del , Partito massimalista, che. è stata sempre così poco intransigente, fuorchè nei rispetti dei\ socialisti, da far parere legittimo il sospetto di esser sempre· d'accordo piuttosto col Go– verno e di servirlo docilmente a spacciarsi degli oppositori. Nulla poi di più sinistro dei vanti con cui l'articolista ci assicura della f ottuna del proletariato socialista d'Italia sqtto la direzione del suo partito, applicante « il concetto rigidamente classista e intransi– gente )) . Se egli dice il vero, l' etf eito nol na– sconde. E I}ulla infine di più significativo che lo scrittore, con la disperata rivendicazione teorica e pratica del programma di Genova, non trovi da spiegare come il massimalismo si sia ridotto ad un partito tutto nazionale,

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