Critica Sociale - XXXV - n. 24 - 16-31 dicembre 1925

30H CRITICA SOCIALE \ (~ff JRl~II DI_ ~R~Aff lll~ll~DI L'organizzazione politica del socialismo in Italia attraversa una crisi nuova e prof onda. La cagione ne è la pr-essione fascista, _ma, più precisamente ancora, la mancanza d1 un atteggiamento esplicitamente univoco del fa– scismo verso il socialismo politico. Da una parte infatti, sembra che il fascismo, come netto' avversario del socialismo,· non possa tollerarne alcuna organizzazione; dall'altra, invece, sembra proclive ad una certa indul– genza, ove il socialismo, rinunziando· ad ·ogni opposizione politica contingente ed attuali– stica, si rifugi nella contemplazione ~li un'a1~– titesi meramente astratta tra lavoro e capi– tale. Da questa oscillazione di vedute sembra derivare il diverso atteggiamento del fasci– smo di fronte alle diverse organizzazioni po·– litiche. del socialismo. Il Partito massimali– sta, senza troppo tormentarsi la coscienza, tira il suo pro dalla situazione. Lo sciogli– mento del Partito socialista unitari.o non mo-, strò di turbarlo, non gli -ispirò ;neppure una lettera privata cli prot~stà solidale; non gli suggerì alcun allargamento della sua tribuna giorpalistica, ma anzi un conformarsi più ri– gido del proprio pensi-ero all'angustia delle linee che esso intuiv.a tollerate o permesse.: L'istinto del vivere secondava meraviigliosa– qente l'istinto della scuola, non percependo che di questo faceva la più sconsolante con- futazione. , Tale sottigliezza, non avvertita dai diri– g~nti, fu invece intuita a fondo nelle masse, ed ebb-e per effetto di dare un forte colpo <lt arresto alle ingenue e troppo corrive sp·e– r~nze di ristabilita unità socialista, che a rriolti sorridevano, e pur sorridono, come il solo rimedio alla·crisi politica del socialismo sotto la crescente pressione fascista. Il Partito massimalista si lusingò che le ·circostanze fossero propizie a fargli recupe– rare la legittimità di unico org_ano politico del proletariato socialista.· Vano _sogno. Il modo con cui spariva il Partito socialista unitario– non era tale da fare guadagnare al partito massimalista quella legittimità di unica rap– presentanza socialista che il proletariato ita- · liano gli aveva negata-fin dal tempo della fa– mosa scissione-espulsione della destra so– cialista al Congresso di Roma - avvenuta come un colpo di mano di massimalisti e di terzinternazionalisli (quindi comunisti), che _si dovevano mezz'or::i dopo dividere tra loro, a bottino compiuto. , . . Ma, se un programma di assorbimento di spoglie - che non lasciava neppm;e aperta una via dignitosa a Canossa, se alcuno r a– vesse voluta tentare - era per sè assurdo -ed· utopistico per le stesse circostanze, di cui il ?artito massimalista si· accingeva a godere 1l fav,ore, non era meno vero che il disagio · di una scissione ab origine non chiara, equi– voca anzi nella teoria e nei limiti, confusio– naria nel sentimento dei più, venne risentito nelle masse come un assillo nuovo, imperioso Biblioteca ,G1noBianco .per l\mificazione del movimento poli~ico. so: cialista. Ragioni di sentimento re rag10n1 d1 intelletto venivano a rafforzare l'idea. Non è troppo semplicistico dire che l'unione è ~orza. Ciò specialmente, quando l'azione che s1pro– fila' davanti non hà le forme di un prossimo accostamento al potere e non implica la con– cordia del modo di tenerlo e di amministrar– lo rria è azione di conservazione e di resi– st~nza dell'idea madre com une; è una fiac– cola di fede da levare in alto nel buio tetro delle cose. Se i1eppure H dolore stringe i fra– telli, che cosa li muoverà'! Ogni riserva fatta di modi e di principi~, chi di· noi potrà negare il suo omaggio alla nobiltà di un'aspirazione diffusa, profonda, che va raccogliendo i consensi più fervidi nelle file superstiti dell'organizzazione, e più ancora fra i molti~simi che, nell'equivoco della divisione, avevano sospeso, per perples– sità, l'adesione a qualunque organizzazione'? Ed ecco -le cronache degli scorsi giorni ri– velarci, senza· nostra soverchia mera vi.glia, :che il direttor·e dell'Avanti!, Pietro Nenni, il 14 novembre inviava alla Dir'ezione del suo partito una le.ttera, nella 'quale ardentemente postulava l'uQità del socialism,o politico, non lesinando sul riconoscimento del fallimento cl~lla scissione-~spulsione del Congresso di Roma. Il Nenni invocava dalla Direzione del Partito massimalista, un atto per l'unità so– cialista, fondandolo su. due chiari postulati: nazionalmente, partito socialista intrans'igen– te di classe; internaz~onalmente, adesione alla Internazionale socialista operaia. Non è qui no!7tro propos~to di polemizzare col Nenni. sulla coerenza logica dei due po– stulati, essendo troppo chiaro che o l'in~ran– sigenza « classista ,> del partito si pone come· un fatto contingente di politica italiàna verso il potere, ed allora notl si è che troppo facil-. , mente tutti d' accoi;-do, ma allora tale qualità, non definisce per sè il socialismo politico e non serve neppure a battezzarlo; - ,oppure l'intransigenza classista del partito _si pone come un principio ideale dommatico, ,ed al– lora mal si concorda con l'adesione· alla In– ternazionale Socialista Operaia, la quale la– scia ai partifi affiliati piena libertà di tattica, non escludendo neppure il collaborazioni..., -smo ministeriale. La confusione del Nenni è assolutamente veniale, perchè suggeritagli dalla pratica del partito cui è iscritto, che suole spesso conciliare la stamburata intran– sigenza con metodi subdoli, ·e però inefficaci, di collaborazione, che "abbiamo visti andare dalla partecipazione al patto di tregua col fascism·o alla partecipazione aventiniana, di– sdetta per calcolo opportunista soltanto dopo il vertice della parabola, e senza trovare il· coraggio di. un gesto differenziatore. Osser– viamo soltanto che l'unitarismo del Nenni ri– sponde n.el senso, e persino nella parola, ai fini dell'abolito Partito socialista « unitario » - unitario perchç antiscissionista ed accu– sante la scissione di Roma çome una sopraf– fazione sulla volontà socialista delle masse la– v·oratrici. La cronaca ci ha detto, con rapidità ful- _

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