Critica Sociale - XXXV - n. 24 - 16-31 dicembre 1925

CRITICA SOCIALE 317 Francia verso il. Belgio, l'Italia, la Svizzera. Il lavo– rante calzolaio G. Deherme fondò la Coopération des idées, l'Università popolare del Sobborgo Saint Anto1- ne, ool ooncorso di intellettuali come Péguy, Daniele. Halévy, Bouchor, Mare Saognier, Anatole France, l'a– bate Naudet, i quali, in un bello slancio generoso, vo– levano andare verso il popolo e offrirgli sane· distra◄ zioni. È noto ciò che avvenne. In Francia come in Belgio un grande sforzo fu fatto, si commisero anché 1 degli errori e si incor.se in molte delusioni. Le Ùniver– sità popolari in gran p·arte fallirono, per deficienza di mezzi, per troppa diversità di progFammi, per penuria ·:di conferenzieri veramente adatti a quel còmpito dif– ficilissimo. l\fa l'esperiénza avrà insegnato. Cotesta opera non finisce - comincia. Dobbiamo noi ricordare l'azione delle Società gin– nastiche nella vita nazionale della Svizzera, dei Paesi scandinavi, dell'attuale repubblica Cecoslovacca? l\1 qùest'ultimo Paese, ll;l Matice Skqls'ka., l'Unione per la 09ltura fondata a P,r~ga nel HJ08, le Società corali, cusJodi del folk-lore nazionale, fafono inoltre, sino alla rimluzione del 28 ottol.Jre 1918, formidabili s·trumenti di, lotte contro la lunga oppressione straniera. Una legge su l'organizzazione dei corsi popolari di educa– zione civica fu votata dall'Assemblea Costituente. Anche la Germania s'interessa più ch'e mai, malgrado le difficoltà che la premono, ai problemi dell'educa– zione popolare. Lo st~sso avvenne nei tcrritorii occu– pati. Nel Palati.nato numerose Società di educazione ·popolare e il teatro po.polare Palatino attestano di una grande attività fin nei- più piccoli villaggi. · Qui la tirannia dello spazio ci costringe a rias– sumere, sebbene - in questa materia - riassu- mere è sciupare. . Nel Belgio - narra Piérard -. è la provincia di Hainaut quella cui spetta l'onore di avere per la prima intrapreso ufficialmente lo ·studio del problema della utilizzazione delle- ore libere del– l'operaio. Il 1. 0 aprile 1919 la Deputazione ,pro– vinciale, essendo stato ·presentato alla Camera il ;progetto di legge per le otto ore., (< considerando che importa di studiare immediatamente c6me l'operaio impiegherà le sue otto ore libere e di ricercare per esso distrazioni salutari e i mèzzi di procurargliele », nominava una Commissione composta di industriali, di rappresentanti dei Sin– dacati operai, di artisti, di igienisti, di delegati dei maestri, perchè rif~risse m proposito. Inse– diando questa Commis•sione il Ministro dell'indu– stria e del lavoro, \Vauters, _dopo aver accennato allo sviluppo dell'insegnamento tecnico che deve apprendere agli operai a produrre più celermente · e meglio, insisteva sulla necessità di aggiungervi non soltanto csercizii sportivi, diretti al perf e– zionamento fisico e allo sviluppo armonico d~l– l'organismo « e non allo stupido sfruttamento dei sentimenti malsani della folla », ma più ancora occupazioni che interèssino la coltura generale dello spi~ito e del cuore, e soggiungeva: « Dei popoli a no'i vicini seppet;o praticare lo sport con su·cces~; ma spesso vi hanno perduto il gusto delle cose della letteratura. dell'arte e della vita pub– blica, come in Inghilterra ...· Nessun campo deve 1·ima. nere estraneo alla folla operaia. Quando i lavoratori sa– pranno utilizzare le loro ore libere, gusteranno i capila– voti di Omero meglio di tanti giovani che li hanno masticati senza comprenderli». La Commissione si suddivise in Sottosezioni au– tonome che si ripartirono il lavoro come segue: 1. 0 Abitazioni igieniche, arredamento della casa operaia, città-giardino;. 2. 0 Giardini e campicelli; _ 3. 0 Allevamento di animali domestici; -1. 0 Edu– cazione della donna, economia domestica, pueri– cultura, corsi per adulti; 5. 0 Ginnastica educati– va; 6. 0 Educazione artistica; 7. 0 Educazione in-- Bi bl·ioteca Gino Bianco telletluale e morale (biblioteche e università po– polari, conferenze, escursioni, cinema educativo eccetera). E il' Consiglio provinciale, adottandone, le proposte, votava nel 1921 un· primo credilo di un milione di franchi per organizzare una serie di concorsi, di esposizioni, di lezioni pratiche sugli argomenti suindicati. L'esempio fu seguito dalla provincia di Liegi, dal Brabante e da altre Provincie e Comuni. Il di– segno di legge che il Piérard ha elaòorato e pre– sentato si propone si creare un'Opera Nazionale diretta non già a sostituire 1e iniziative 'di privati e di Enti locali, ma a coordinarle e renderle più efficaci soprattutto con la creaìione di « ser– vizi centrali di scambio e di documentazione », per venire in aiuto di quelle iniziative cui man– cassero i mezzi· per tradursi in attd. Quest'Opera Nazionale, retta, con crilerii di assoluta neutralità politica e relig'iosa, da, un· Consiglio superiore, do– vrebbe promuovere annualmente una Conferenza nazionale dell'Educazione popolare; dovrebbe va– lersi, per la sua opera di coordinazione, di un corpo di ispettori competenti. che seguano il fun– zionamento delle varie istituzioni di coltura popo– larè; dovrèbQC trarre i mezzi finanziari da doni e da legati e da un contributo ministeriale,. L'opera sua - dice il Piér.ard - dovrebbe svol– gersi in varii campi. che egli enumera e illustra. 1. 0 Abitazione e giardino. - E questione fonda– mentale: bisogna dare agli operai case a buoru mercato, sane,· attraenti, munite di canfori, come ne hanno l'Inghilterra e l'Olanda. specialmente nelle loro città-giardino. Le iniziative al riguardo spettano al Governo; ma l'Opera Nazionale potrà,· coi suoi servizi di raccolta di notizie e di propa– ganda, far opera di stimo1o, es$ere interprete delle esigenre per· ciò che riguarda l'igiene; il confort, la decorazione ,e l'ammobigliamento anche agli ef– fetti dell'educazione ..artistica,• secondo gli ideali del poeta, artista e socialista inglese William Mor– ris e secondo le norme che 'il poeta Jean Lahor ha raccolte in due suoi piccoli breviari di arte popo– lare, in cui, fra le altre cose, scrive: « Quando tutti potranno, con spese minime, avere un nutrimento integrale e sano,· e quando l'operaio e l'artigiano avranno la casetta o l'alloggio che io au– guro loro dopo -tante conquiste compiute e insieme con altre che debboQo compiere ancora, non abbiamo ra– gione -di ritenere che la •questione sociale, almeno in quel'lo che ha di più doloroso e di più irritante dal punto di vista della giustizia, non sarà più tanto lon– tana dalla sua soluzione? ». .2.° Cultura fisica, igiene e sports. -· L'esempio offerto durante la guerra mondiale dall'Inghil– terra e dàll' America attesta quanto la pratica degli esercizi fisici faciliti la preparazione mili– tare. Anche da noi. in Belgio, ·si potrebbe, dare il premio di una ferma più breve a chi mostri di avere una buona educazione fisica, quale è in uso anche nei popoli del Nord Europa (Svedesi, Nor– vegesi, Danesi, Finlandesi), che nqn mirano af– fatto a formar acrobati, ma a creare organismi sani; vigorosi, resistenti; quale va ora sviluppan– dosi anche in Ceco-Slovacchia, in Francia e al– trove, e che _noi rilenian1.o dovrebbe svolgersi se– condo i precetti che troYiamo nell'opera del dottor Tissié su l'educazione fisica e la razza. « La ginnastica deve servire all'uomo, non questa a quella. La forza s'acquista con la salute. Il moto deve alimentare e ravvivare le grandi funzioni della vita. e sopratutto· non danneggiarle mai. Il migliore degli arnesi di ginnastica è il corpo umano. Non l'uomo deve adattarsi all'arnese, ma l'arnese all'uomo. La pro– prietà esterna ed interna del corpo deve essere una cura ·intima e spontanea d'ogni giorno. Come non si chiamano i vicini a far vedere che facciamo la toilette della pelle, così non si deve neppur richiamare l'at– tenzione pubblica con manifestazioni clamorose, sfi- '

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