Critica Sociale - XXXV - n. 11-12 - 1-30 giugno 1925

CRITICA 80UlALE 131 che lo. Stato non· solo non s'identifica con un partitof m.a ha bisogno, della lotta e della vicenda dei partili per assicurare la sua continuità e attuare i suoi firii. Le forze avverse a un Governo, cioè_ad una determì-: nata temporanea incarnazione dello Stato, e che a un certo momento determinano ta caduta del Governo stesso, sono appunto quelle ohe assicurano la perpe– tuità dello Stat~, in quà :n.to gli conseQton~ successive incarnazioni', rispondenti alle esigenze e ai compiti èui esso deve· soddisfare nei successivi mora.enti del suo sviluppo e della ,sua attività. Ora se c'è categoria· di f.unziomarii cui spetterebbe di assicurare aHu Sfato questa possibilità di creare e fecondare le forze d/i. ,cui esso ·d:avrà valersi pea– il suo domani, è appunto quella degli insegnanti. Se a cqstoro .è invece negata dal Gentile di poter prepa– rare intellettualmente le future generazioni secondo un pensiero che sia in contrasto con la concezione. cui s'inspira oggi la attività dello Stato (cioè, in !ctltr~ parole più chiare, con la dottrina e la pratica del partito che tiene oggi in suo potere lo Stato), c.iò avviene appunto perchè, rinnegando in questa parte ogni ispirazione hegelian.a sul procesoo dialettieo onde consta la Storia, il Gentile tende a M1sformare l'ho~ die in semper, .il .contingente in assoluto, identifièando lo Stato col Governo che temporaneamente ne tiene in mano la direzione. E al19ra, se questa libertà di dissenso dottrinale dallo Stato, e cioè dal Governo, è negata agli insegnanti, tant,o più deve essere negata a.Ile altre categorie di funzionarii, il cui compito è essenzialmente esecutivo, ed è connesso ai fini che lo Stato persegue oggi, non a ·quelli che potrà pro– porsi domani. * ** . Ma, detto ·questo, noi abbiamo anche dimostrato tut.– ta l'a~surdità, logica e m,orale, del provvedimento con cui si dice di voler .epurare la burocrazia. Lascia– mo anche andare la conseguenza immancabile che si avrà, di indurre molti a si~ulare una fede che non barino e ad ostentare un ossequio cÙi r~pugnano. La– sciamo ·anche andare che, se l'esperienza -storica ha dimostrato anche nelle opere manuali esser scarso il reddito del lavoro servile, tanto più ciò deve reputarsi che si verifichi nelle opere che richiedono contri– buto di i•ntelligenza e di fede·. Fermiamoci pure all'a– spetto prevalente del problema. La vita di un popolo non è una ·palude in cui stagnano le acque in una immobilità di morte. È un oozzo di forze che obbe– discono a varietà di impulsi. L'ete_rnità della vita e la sua progressiva elevazione sono assicurate appunto da questa lotta. Su ciò le più differenti dottrine sono· oon·cordi: la fede religiosa di Cristo e di S. Paolo e la concezione materialista· e atea dell'Enciclopedia, l'i– dealismo trascendentale di Hegel e il positivismo evo– luzionista di Darwin e di Spencer, la dottrina deLBa– stiat che afferma l'armonia s0lidale delle classi e quella di Marx per cui. la lotta' delle classi è la forza motrice della storia. Chi sopprime il controllo e la concorrenza dell'avversàrio toglie a se stesso la facoltà di eliminare i proprii difetti, correggere i proprii errori, si toglie ogni incitamento a progredire, si oondanna a una inec · vitabile decadenza ed involuzione. E quando ha iden– tificato se stes·so con un'istituzione le cui funzioni ri– guardano e amministrano interessi più ampi dei suoi, egli offende inevitabilmente questi jnteressi e condanna al logoramento quella istituzione. ' Il provvedimento sulla burocrazia \'.a infatti posto in · relazione con t.utti gli altri provvedimenti destinati allo Biblioteca Gino Biar)co stesso fine, principalm~nte con la soppressione d'ogni facoltà di pubblico coi:itrollo a mezzo della stampa. nel momento stesso in cui circostanze ben note hanno qua.si del tutto eliminato il contro-Ho parlamentare, e dl quel poco che resta è palese l'insofferenza da parte della maggioranza che detiene il potere. È il silenzio assoluto, dunque, che si .vuole: cteca Òbbedienza nei funzionarii, non più soltanto alla legge, che è garanzia del comune diritto, ma a chi ha permanente facoltà di mutarla_) di- revoca1:la, di sospenderla·; accettazione r:=ts– segnata da partè dei cittadini, la 'cui opposizione al Go– verno è dichiarata offesa all'autorità dello Stato. Ognuno vede quanto questo giovi ad aocrescere la vi– talità dello Stato e à imporne sempre più largameµte l'autorità alla cos.cienza dei cittadini, che nessun im– pero .di leggi 'può aver forza di ooercire. *** Tutto questo ragionamento si può obbìettare anclrebbe ottin:iamente e servirebbe a dimo.strare l'as– ·surdità logica, di un sistem?- che pretende sopprimere le antitesi, se fosse dimostrato che il partito oggi id~n– tificatosi con lo Stato voglia veramente, raffòrzançl.o se stesso, raffòrzare lo Stato. Ma se invece si ripetesse anche 9ggi, _per ipotesi, il solito giuoco tante volte verificatosi nella storia, per cui un'oligarchia identifica oon gH interessi pubblici (_dicui lo Stato è appunto mi– nistro) il suo interesse particolare, soltanto· per tentar · di rendere accettabile il proprio dominio e tu,tti ( mezzi · ' oon cui esso è tenuto e tutti i fini che con esso sono perseguiti, allora questo tentativo di smorzare in una . sintesi a priori ogni possibilità di antitesi,- cioè di ne- . gazione di ciò che oggi è, non che assurdo, apparkà anzrinspirato ad un criterio iogioo impeccabile. Ed era appunto questo che si voleva dimostrare. ÙBSERVER. Per 6aetano··salvemini A Gaetano Salvemini, arrestato · e detenuto per un'imputazion,e, ohe non si sa ben-eancora quale sia, inviamo ·da·queste colonne il nostro · solidale saluto di compagni e di amici. La passi<'ìne 0011: cui egli ha sempre combattuto per i suoi ideali potè creargli occasioni di dissenso anche da coloro ohe gli erano vicini con lo spirito e nelle idee; ma come è· unanime,_ tra gli studiosi italiani e stranieri, l'onore tributato al suo ingegno e all'opera sua, veramente insigne, di storico e di scrittore politico, cosi, è concorde, fra quanti lo co– nobbero, il pregio e l'ammirazione per la nobiltd del– l'animo suo e per l'ardore della fede con cui egli ha sempre professato i siwi ideali e ha cercato di ser– vire ad essi, costantemente. ' Rivoluzione liberale ha promosso un'attestazione di solidarietà col compq,gno ed amico nostro. Solle– citiamo tutti gli amici del nostro giornale a dare il loro nome. Quanti rimangono fedeli alla cai,sa della libertà e ai metodi della civile convivenza saranno lieti di darsi convegno ideale dove di queste cose sacre si tenta la difesa. La C. S.

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