Critica Sociale - XXXV - n. 11-12 - 1-30 giugno 1925

144 CRITICA SOCIALE di bisogni fortemente sentiti, è ben differente e supe– riore a qualche altro dittatore il quale, non essendo, interprete di ness~\ml idea nuova, deve considerarsi come la resurrezione dell'antico Capo dell'orda pri– mitiva. Questa distinzione è di grande importanza, se si pensa alla coesione della folla psicologièa: caduti, so– stituiti i TeadPrs dei partiti, le idee e le folle riman- .gono; caduto il. Capo de1l.q folla primitiva: questa si disgrega. Caduto Mussolini dall'ufficio di leader del partito socialista, il partito restò; se la stessa cosa si verificasse per H fascismo, che cosa. resterebbe dell:i sua massa e della sua opera?' Ma, come di ogni prodotto di evoluzione che, prima di essere stabile e definitiv•o, presenta oscillazioni, ri– t~rn i all'antico, così accade delle formazioui collet– tive oiù evolute. Nei momenti di. sosta dell'umanità si verifica una mobilità estrema delle masse verso questa o riuell'idea, verso questo o quel Capo, ma nei momenti d1 regressioHe orevafo la tendenza a scostarsi da quelle forme più evolute che hanrio oer centm un'Idea, at– trazione cioè verso le forme più primitive. In questi periodi storici la massa non ha più la forza di astra– zione necessaria per ubbidire ad un'idea, ma si assog– getta .'Id uu uomo: il successo del fascismo in Italia è l'indice della regressione del nostro popolo. · *** · Resterebbe orm.ai da esaminare L;.interessante pro– blema, •oggi di grande attualità, della libertà indivi– duale e oollettiva in relazione a questi rapporti psioo– logici esistenti fra gli individui: problema che dovrà • essere certamente chiarito da queste nuove concezioni di psicologia collettiva.· Ma la necessità di trattare am– piamente l'importante argomento non ci permette qui nemmeno un breve accenno, sicchè ci riserviamo di farne oggetto di un prossimo studio. Qui accenneremo soltant,o ad alcune oonsiderazioni sulla moralità della folla, essendo i giudizi 'degli au– tori molto disparati. L'argomento, però, che potrebbe sembrare di moltissimo interesse, oerde importanza per noi dopo quanto si è detto. Poichè in primo luogo è difficile poter stabilire il vero senso da dare alla mo– ralità della folla, senza fare uno studio a fondo sulla moralità in genere e perchè, poi, noi vogliamo analiz– zare i fenomeni psichici dalla loro genesi fino alle ultime evoluzioni per comprendere le forme più per– fette verso le quali tende l'umanità, il concetto di più o meno evoluto ci sembra molto più importante di ogni altro concet-to, Tuttavia da un pun,to di vis(a generale possiamo- as– serire: 't.o L'individuo ha, salvo rare eccezio;1i, 'come mo– vente psichico all'azione, il solo ed esclusivo· vantaggio personale, e possiamo oonsiderarlo, per lo meno in astratto, immorale. . 2.o L'essenza della folla psicologica non implica nessun concetto di moralità; ma. poichè il vantaggio personale non determina la condotta della folla ma anzi è sacrificato all'interesse collettivo possiamo' dire. èhe essa può divenire altamente morale', e che precisa– me11Le, come accenn::t il Le Bon, si può averf' una mo– ralizzazione dell'individuo attraverso la oollettività. . 3. 0 Nella folla primitiva la morl:!lità in genere di– pende dal Capo che guida. In essa si possono osservare 11:l crudellà più atroce e l'cntusiasrno eroioo più disin– smteressato, mentre invece nel]e forme di folla più evolute, essendo sacrificato l'interesse- personale. in nome di un'idea, la quale è espressione 1 di tendenze e di aspirazioni soc:ali, la moralità può oonsiderarsi altissima. . Vedi~mo, dun9ye, come anche per altra via si giunge a considerare pm perfetta quella forma di raggruppa– mento collettivo che noi già abbiamo considerato come più evoluto: il pa~·ti~o.poli\ico. Intravediamo dunque che quella folla prmut1va, rurnovellata nella purissima onda della storia, come Faust nella famosa Pasqua dii.Resurrezione, dovrà essere la 1;uova sovrana del domani. *** ' . E qu0sto può valere per nostra conclusiooe: oonclu- stone la quale, a dire il vero, ci appre.nde poco che sia verai:nente nuovo; ma il nostro studio non dovea con– durci a affermazioni strabilianti, bensì confermarci a_ttr~verso ~o st:ii~·? n~alitioo dei fatti, ·quelle intui~ z1O111 che d1 essi gia si ·erano avute. È ben differente BibliotecaGino Bianco' / . l'intuiziòne vaga di un fatto sociale dalla sua cono.: scenza precisa, attraverso un'analisi scien!ifica. Non occorre, poi, rilevare come, in questo periodo storico, in cui si parla d'individualismo spinto all'ec– cesso e di disciplina cieca a qualche uomo o Governo il dimostrare l'importanza e la necessaria funzione s•c/ ciale dei partiti politici con programma ideale, è opera altamente chiarificatrice. Dott. NICOL.A PE)ROTTI. PUBBLICAZIONI PÈRVENUTE IN DONO. Bureau International du Tra va il: Enquete sur la produclion: Rapport général; Tome IV, II vol. - Berger-Lévrault, éditeurs,_ Paris (VI), 5-7 Rue des Beaux-Arts, 1924-. - Un volume di pagine grandi 1236 (fr. 7,50 svizzeri, 35 ,francesi o belgi). - [Questo volume del!' Inchiesta, la importanza della quale per tntti gli studiosi di materie sociali fu messa in bella luce specialmente dal noslro Gino Baldesi in differenti al'ticolj e studii, prosegue la • spiegazione •dei fatti • con Ì'esame dei coefficienti relativi al lavoro, e tratta in distinti capitoli: della salute degli operai nei ·varii Paesi; della funzione dei fattori psicologici e morali, anche questa nelle varie nazioni europee ed extraeuropee; rlell'opposizione rlegli' operai ai sistemi <li salario· proporzionai{ al rendimento del lavoro; degli scio– peri, e delle serrate·; della disòccupazione; della riduzione, legale o contrattuale, della durala del lavoro; delle ore sup– plementari, del sistema delle squadre,· delle vacanze operaie; dei risultati di tali cangiamenti o .riduzioni avvenute nei varji Statj, prima e dopo la guerra, secondo i rapporti uf– ficiali, le risposte delle organizzazioai, le inchieste padronali, ecc., traendone delle conclusioni .generali .e studiando parti– colarmente le conseguenze della introdotta giornata di 8 ore sulle condizioni tecn_iche della produzion~·, sul rendimento del lavoro, sulle condizioni fisiche e morali dei lavoratori, sulla crisi di produzione del dopo-guerra. Seguono speciali alle– gati e tabelle sulla riparliJ;ione delle éliverse forme di .salario, su l'atteggiamento degli operai di fronte ad essa, sugli ac– cordi relativi al lavoro nelle miniere inglesi, sulla percen– tualità della mano d'opera nelljnsieme del costo di produ– zibne, e sulla ripartizione professionale degli uccisi e dei lesionali negli Stali Uniti]. Giovanni Zibordi: Studt e ricordi carducciani. - Milano, 1925, Edizi@ni « Corbaccio •, Coi·so Buenos Ayres, 69. - Volume VII della « Cultura contemporanea •· Biblioteca di let– teratura, storia e filosofia. - Pagine 164 (L. 8). - [Questo volume di « studi e ricordi •, preceduto da Ul'la introdnzione e che tratta particolarmente del « Carducci maestro », del « come esso fu ·maestro all'autore•, del • Dio del Carducci•, de « la campagna nel Carducci », con un'appendice su • Fe– lice Orsini e Giosuè Carducci a Bibbiàno •, e preceduto da questa affettuosa epigrafe: Alla mia cara Cesira - fida colT_lpagnad'.ogni fortuna - fior di bontà - semplice forte serena; è una concellosa rievocazione, anch'essa • semplice, forte, serena», del Carducci della nostra giovinezza. Per noi, anziani, il poeta maremmano rivive schietto ed iutero, in una luce amorosamente apologetica senza affettazione, rime– scolando dentro <li noi tutte le nostalgie e i rimpianti di quella poesia, di quei tempi, di quelle battaglié. Pei gio– vani riuscirà una l'ivelazione e un incitamento poderoso a tuffarsi nelle pagine dello sorittore civile battagliero, del poeta dalle molte vite, che non fu potut-0 e non si potrà mai sostituire nella- cattedra, nella letteratura, nella storia c\'Itali~; qi colui che cantava di sè e di noi tutti: . \ Diman morremo come ;er moriro quelli che amammo; via da le memorie, via dagli affetti, tenui ombre lievi dilegueremo. Nel volume di Giovanni Zibordi la tenue ombra lieve del , Carducci risuscita e sarà conservata a.Jle memorie e agli affetti...] ' i Brenno~ Amori. in guerra. Nel X anniversario: Maggio 1915- - maggio 1925. - Palermo, 1925, Casa editrice e.l'Attualità, (fuori commercio). - [Come opera lettéraria, versi di valore– scarsissimo. Notevole, invecé, come documento della br-uta– lità e del luridume morale che la guerra risveglia e coltiva.) Giuseppe Galletti: Sull'apprezzamento del caro-vita; parte II; Considerazioni e proposte. - Pubblicazione N. 5 del– l'Ufficio Studi statistici della Ca.mera del Lavoro di Milano. - Milano 1925 (L. 2,50). Rigamonti Giuseppe - Direttore re$ponsabile OH. Tip. :EnRICO LAIIARI a C. - MlllftO (24) Via Barbavara, 2 ~ -lei. 30-124

RkJQdWJsaXNoZXIy