Critica Sociale - XXXIII - n. 22 - 16-30 novembre 1923

\ 34-_6 CRITICA '$0CIAL'I ed effettivo· disavanzo di quegli esercizi; e sarà questa la somma che dovremo confrontare con le somme del -disavanzo degli anni seguenti, per appre_zzare l'atti– vità, in questo campo, dei ~overni che tennero il potere nei due successivi periodi. _ Similmente per il 1921-22.Anche di queH'anno ba– sta oonsidexare quattro capitoli di spese eccezio– nali e definitivamente cessate nell'anno medesimo. Sono: C'ap. 64-71 Bilancio G'uerra: epese str,a,ordi- harie per là guerra . . . . . . . . . . milioni 2.847 Cap. 95-96 Bilancio Marina: idem . 1.058 Ca.p. 164 Bilancio Tesoro: sovvenzione ali~ ge- stione approvvigionamenti . . . . . . '. 600 Cap. 240 Bila.ncio Finanze: rimJborso e.I conta- bile del,porte.foglio dei pagMnenti all'Est&ro per le. geitione appr'Ovvigion. e consumi . 8.000 Totale . . . milioni 12.505 Tutti sanno che queste spese per la, massima, parte· non furono affatto consumate nell'anno 1921-22;~a sono di parecchi anni anteriori. Di esse anzi una gran parte - oltrè 10 miliardi e seicento milioni, · come attesta lo stesso allegato 108 alla Esposizione finanziaTia De Stefe.ni - non importa movimento di denaro,· ma costituisce una semplice « regolarizza– zione .còntabile ", che alcuni decreti fuo·ri termine dello stesso Ministro De· Stefani (4) trovarono como– do scaricare sulle apparenze del 1921-22, piuttosto che su quelle della propria· gestione. Esse non de– vono quindi avere peso nel confronto; cosicchè se, dai quasi 16 miliardi del disavanzo 1921-22, si sot– traggono i 12 e mezzo sopra elencati, il' disavanzo' del 1921-22, da porre a confronto' còn quelli del 1922-23e 1923-24,si ,ridµce ad assai minore cosa. (5) , Più precisamente, dunque, la tabella dei disavanzi confrontabili per valutare l'opera dei Governi -suc- ce·ssivi, diviene la seguente: ' Spese dl Dlsav. ell. Dlsav. eflett. guerra ed Dlsav. eff. prevl•to e accertato eccezionali depurato naturalmente • già cessate depurato 1920-21 17.409 12.160 3,255 1921-22 15.760 •12.505 5.249 1922-2.3 , - 4.453 (?) (?) ( ?) 2.762 (6). 1923-24 ,I 2.616 (6) dalla quale tabella ancora una volta e definitivamen– te si deduce che' la diminuzione progressiva dei di~ savanzi, per quanto· dipende dall'opera. dell'u;timo (4) Deor. Minist.' 7 maggio 1923 n. 8142, che attribuisc~ e.'t bilancio 1921-~ il c·e.rioo degli 8 miliardi a,pprovv.igion,e.menti; deoret9-legge 18 febbre.io -1923 n. 618 per le spese dj guerra., occ. (6) Il giusto fondamen to del nostro computo è conferm,aJto,_ ad litteram, do.Ilo stesso All<>~ato 108 alla. Esposi'zion.e De Ste– fani, dove la. A-mini.rristrazione, proprio in riferimento al, conto 1921-22,11crive: • Le. cifr,e. del dise.va.nzo in se de di acc er– tamento d&finitivo risulta .e.trenuata. Infatti, ove .si tolga.no le partite concern&nti semplici regolazioni conte.bili, valutate in 10 ·miliardi e 610 m ilion i, il ·disavanzo sci;,nde a due mil~a.rdi e 59 milioni ... : caldl >la.ti però i debiti a.cicesinel Movimento Ca'– pitali per 3205 mili oni, il dise.va.n:r,o sale .a '5.265 milioni'»; cioè il Governo stE>SSo riconosce ohe il ver,o-disavanzo spettante al 1921-22 !!llpera di poco i & -miliardi. Da. p arte nostra:, mentre a,bbiamo omesso, per lé ragioni sopra.– nota.te, i Movimenti di Ca.pitali in entrata e i,n usç~ta., scon- - tia,mo anche i milioni _effettiva.mente sp&si per a,pprovvigionu– menti per il 1921-22, :perchè la spesa, era c~ta per legge di un Governo passato; e così· anche quelli delle sp&Se militari st_re.ordinarie, in quanto so no a.nch ' esse conseguenze ec cezionali d1 guerre. automaticamente cessa.te. Le rimanenti spese norme.li per l'Esercito e la M·a,rina, qui per ciò non computate.· gravano 10Je.tti per 2.360 milioni nel 1921-22. ,per 2 000 nel ·1920-21, ana- lò:;ramente ai 2.150 milioni grav,e.nti sul 192.3-24. ' · · (6) Il disavanzo probabile del 1922-2.3 ssoondo le rettifiche De Stefe.ni del maggio scorso, sa!& dalla 'previsione di 2.762 mi– lioni a un accerta,mento di 4.453; ma non -a:bbiamo ancora docu– menti per ,e.v'vertire guanti -di essi. sian·o ancore. eccezionalmente dovuti e.gli ultimi stra scichi delle spese eccezionali di guerra (for~e qualche centine.io di •mili~ni a.ncora). Quindi il disavanzo accertato del 1922-23,dep urato di quei residui di spese eccezione.li potrà e.ssere eg1.1aie o superiore a quello del 1921-22. Il disavanz~ probabile del 1923-24deve essere anch'esso fin da ore. aumentato di 200 milioni di spese per l'Eserci-to, stabilite con:·dooreto del (', s·ettembre 1923', n.; 2204. · ' _ , ' , · f" • • Biblioteca Gino Bianco Governo, NON è quella mirabolante che parte dai 16 o 17 miliardi del 1920-22,per precipitare ai 3 o 4 del 192_2-24;m!l, si riduce (depunitn. cjalle -spese ~ccezio– nali e di guerra, venute a cessare o per forza natu– rale di cose o per. opera dei passati Governi) dai· 5, 1 2 miliardi del 1920-21 e dai 3,3 miliardi del 1921-22, a, circa 3,5 del 1922-23 e ad oltre 2,8 del 1923-24, salvo quelle rettificlle che per questi due ultimi anni do– vranno apportarsi nel consuntivo. La quale progréssfone lentamente discendente, s,e può e·ssere apprezzabile, è :i;i.ormalecontinuazionè di un processo iniziato già prima dell'Era nuova, ed è perciò be:r;ilontana da quel miracolo di cui parla la leggenda fascista, facendo chiaro assegnamento sul– l'ignoranza e sulla credulità del pubblico: sopra tutto è tutt'altro che"tale da meritare che divam– pa'sse prima l'incendio di una guerra civile, e che le fosse poi sacrificata la liberta politica del popolo italiano. ' GIACOMO MATrEOTTI. ta Proporzionale alSenat Dalle, t--ozzesLe:nograflche cortesemente avute dal- - l'amico S'enafore Abbiate, diamo come primi– z;ia -.i quotidJiani non ne offersero che un breve sunto - il notevole discorso· da lui pronunziato ·,al ·senato lii 13 corrente contro [a riform\L elet– to·rale del Govern_o Fa:suista. Com'.è noto, nes- · suna obbiezione « seria » gli fu mo,ssa, neppure d:all'orato,re del Governo, e il .Senato votò la legge fascista - come avrebbe votata qualun– que àltra - con i65 voti favorevoli, 41 con• trarii e ... -una quarant~n.a di s1quagliatil 1 Le non ragioni della Commissione. ABBIATE-. La Commissione S'i}eciale relatrice- sui disegno di l_egge che ora discuUamo, è unanime :nel proporne al Senato la .integrale approvazione per questi mòtivi : per ragion,i inerenti alle condi– ·riioRi politiche del paesi;i, « .ru;lla .gravità di que– st'ora ·cpe l'Italia vive, uscita ·apneJ1a da un peri-. colQ mortale ,,; per il danno che com1eguire,bbe· !}al rinviò del disegno di legge, alla. Camera deLDepu– tati, danno ...:.,_ afferma la Commissione - di tale gravità da non ammettere, non dico H confro~to ma « neppure la più remota possibilità di ç_dnfPont~ con· i vantagti"i di una correzibne ,,; e inflrte' per la. fiducia nel Gov erno, perchè - afferma la Com– missione - f.ra l'appro:vazione integrale di questo · disegno di .le gge• ,~la fiducia nel Governo c'è un nesso inscindibile. . · Onorevoli colleghi, io sento nellèt. mia coscienza di cittadi no e di Senatore il dovere di dichiarar(! che n.on ·approvo le conclusioni della Commissione s_p eciale. E · non approvo una. motivazione che . è estrinseca, che non procede ',ct.all'esaìne della legge, una -rìl_c,tivazion\e chr si>potrebbe :ripetere per qualun. que disegp.o di legge ·presentato, i,n quest'ora., al Senato. · Ma quésto, che stfamo per discutere, non è un' .comune progetto di ordinaria législazione: è una riforma elettoralè politica. Altri d,irebi>'eche è una .-Co&.tituzione; io dico che è una legge organica, fon. <lamentale, integratrice della nostra Costituzione. Leggi di questa impòrtanzà non si possono appro– vare o disappro'\'are peli ragioni, esclu_sive o pre:va– len'ti, di opportunità." politica, perchè si abbia, 0 noh si ·abbia, fiducia, in .un Governo. Altro è, a· mio avviso, di fronte a questa legge fondament8ile per la vita civile di un popolo n dovere _ del Par1amento: esaminare se la legge · pro- ' posta risponda ail grado di. it:vilup}Ì>o ra ,ggiun.tà d11,lla:. nostra vita istituzionale; es::i,mtnare!se lasci in te~r&

RkJQdWJsaXNoZXIy