Critica Sociale - XXXIII - n. 22 - 16-30 novembre 1923

l':IUTl&A. S8GIAU può_ aver pronto il sarcasmo per dire che ogni al– tro metodo sarebbe schiacciato, e che ,ta nostra di– chiarazione è..... gratuita; ma; noi non diciamo il nostro pensiero ,per il Fascismo : lo diciamo per i nostri, e per la massa,,,dei cittadfui. E per- gli uni e per l'altr!I, non è vano ripetere che l'a perpetua vilcenda della violenza e della «vendetta;, che si rimbalza di generazione in generazione, è ripudiata da noi: ohe la rappresaglia è sempre criminosa ed· è il· ripristino· della legge e della giustizia legale quella a cui noi aspiriamo. .La violenza, se è vero che chiama e suggerisce violenza agli impulsi di individui· o di masse, in– spira ed impone il suo contrario a partiti respon– sabili, a « ganglii pensanti e dirigenti » -della yita collettiva. E deve avve,nire, in questo campo, quel che avvenne nel campo generale della politica: nel quale è degno a notarsi che quelli stessi, tra noi, che per opinione o per temperamento ,son più irre– ducibili difensori della rigida opposfaione al 1·egime fascista, sentono appunto per questo la necessità df dife~de·re anche,' 1 é con sempre più esplicita fer– mezza, il concetto democratico- dell'antidittatura e della sovranità delle maggioranze. A Mussolini non si può contrapporre Lenin - senza rafforzarlo del- . la nostra clebolezzà. logica. Alla dittatura si deve contrapporre la libertà democratica; e alla violenza la civiltà. GIOVANNI ZIBORDI Laserie deidisavanzi italiani Nel numez:o unico di ima rivista f~ancese, L'ltalte de MussoUni, organizzato dai diversi Uffici' Stampa che sono stati recentemente aggiunti... al· Bilancio ' italiano, è riprodotta in un quadro sintetico, la serie degli ultimi disavanzi dei bilanci italiani: quasi 23 miliardi nel 1918-19, più di 17 nel 1920-21, quasi 16 nel 1921-22, e solamente ·poco più di quattro ·e mezzo nel 1922-23, poco più. di due e mezzo nel 1923-24,. Vedete -;- vorrebbero significare queste cifre - prima del fascismò il bilancio italiano. continuava , a presentare disavanzi enormi, di poco inferiori a quelli del tempo di guerra; ma, appena arriva il Governo fascista, si compie il miracolo, e in pochi mesi tutto si riduce a. una differenza di poche centi– naia di milioni, destinate presto a scomparire -Alla facile e ·comoda leggenda, noi abbiamo aià dedicata una parte delle nostre Smontature, (1) q1,1ando abbiamo affront!l,tO, analiticamente, le spese e~ettuate nel 1920-21 c,on quelle previste pel 1923-24, dimostrando che - a parte le spese di natu ra ecce– zionale e dipendenti dalla- guerra, paga.te in gran copia nel 1920-21, e automaticamente ve nute a. ces- - sare negli anni seguènti - nelle rimanenti catego– rie non vi erano che minime differenze tra le somme ,spese nell'Era• antica e quelle previste per il secondo anno dell'Era nuoxa, E potremmo, oggi che è uscito il Consuntivo 1921-22, ripetere l'istruttivo confronto analitico anche per quell'anno. Ma vogliamo qui piuttosto restare aUa sintesi, e tratten~i sul punto che più impressiona, le cifre dei disavanzi, Si, laJ serie dei disavanzi effettivi è quella indicata (1) Vedi Critica Sociale, i6-31 ottobre 1923, pag, 314. -A pro– posito; in quell'-articolo van no.oo. rretti due errori: a pag. 315, in .,luogo di • acquisto p&!. az.zi Veni.zia e Ca,ffarelli •, andava eoritto • acquisto Palau.o V i doni in cambio del Caffa.rel-li •; e nell'ultima ta>bella. nei 1,166,1 e 864,3 milioni attribuiti e.d • Entrate dive~ (non tributarie) •, devono i-nvooe compren– •lerai nn!)he le quote dj oambio per i d~i, ri<lpettivarnent<' aacendenti • ~9 e _500 milioni. teca Gino Bian·co nel numero unico fascista (e .può essere 'perdonato anche il piccolo artificio del· compilatore, che, per accrescere il contrasto delle tenebre e della luce, fors'anco per paura di' macchiarsi di ... nittismo, ha omesso la cifra del disavanzo del 1919-20, che fu in– feriore agli 8 miliardi. (2) Ripetiamo qui, più preci– samente, le cifre delle entrate e uscite e del disavan– zo negli ultimi bilanci: .\nno Spese Entrate Disavanzo effettivo 1;;20.21 36.229 18.820 -17.409 (accertato) 1921-22 3&.461 19.701 -15.760 (accertato) 1922-23 21.514 17.061 - 4.453 (rettifioato) 1923-24 18.182 15.-566 - 2.616 (previsto) Queste sono, dunque, le cifre; ma bastano ·pochi dati per togliere il significato che si pretende di at– tribuir loro e per illuminarne la vera portata. Infattr, nell'anno 1920-21 il disavanzo su_però effet– tivamente i 17 miliardi; ma, tra le molte centinaia di capitoli onde si compone quel bila;ncio, basta estrarne tre (3), ver mutarne la valutazione. Sono essi: Cap. 61, bis, ter e quater, del Bilancio Guerra : •P~'ll<l straordinarie per la guerra . milioni 6.795 l!a.p. 98, bis, del Bilancio :Marina: spese straor• dint.rie per la guerra . . . . . . . . . • 665 Ca.p. 156, bis, del Bilancio Tesoro: sovvenzione alla gestione degli aipprovvigionamenti e consumi . . . , . . . . 4.700 Totale milioni 12.160 I tre c-apitoli di spese eccezionalissime si riferisco· no dunque alle spese militari fatte . per la guerra, di cui gli impegni e i pagamenti non si esaurirono naturalmente tutti il giorno dell'armistizio, ma, àn– che in conseguenza dei difetti della contabilità com– plicata con quella dei paesi Alleati, si protrassero firi,o a· tre o quattro anni dopo; e si riferiscono al conto pane, al conto, cioè, per la vendita del pane ~ prezzo politico, iniziata in tempo di guerra e ces– sata al principio del 1921, con la legge Giolitti. Ora, è vero o non è vero che quei tre capitoli di spesa erano di natura tutta ecéezionale, fatti per la guerra o in conseguenz~ della guerra, e destinati a cessare in breve tempo con la estinzione degli im– pegni ,assunti per quelle· circostanze eccezionali, as– sai· prima e indipendentemente dalle vj.cende politi– che del 1922 e seguenti? Senza dubbio : nessuno po· trebbe negarlo. Quindi, per confrontare quella che è l'opera o il merito del Governo fascista in confronto dei prece.– denti, o in confronto di quegli altri stupidissimi che sareibbero seguiti senza la marcia su Roma,- è giusto o non è giusto di tenere da parte quelle spese ecce– zionalissime, già destinate a cessare," che i Governi precedenti avevano ereditate dal• passato come un debito che essi estinsero o fecero cessare? ·Senza dubbio, è giusto, E allora, si debbono sottrarre quei 12 miliardi di spese -eccezionalissime dai 17 miliardi del disavanzo effettivo del 1920-21, e si avrà cosi la somma del vere, (2) Più curioso ancora. è notare che, se il disavanzo effettivo del 1919-20 fu di 7.886 milioni, quello « reale » - cioè oom– pil.a,to col metodo singolare che !'on. De Stefa.ni e la sua. stampa ha.ano usa.t-0 per dare ad intendere che il Ministero Nazionale aveva ridotto il deficit a 50li 1187 milio ni! - no.n 50!0 scom– pariva., ma si convertiva in un a.va.nzo rea.le di 9.080 milioni. Scherzi del linguaggio conta.bile nella categoria « Movimento di c.apitali •, per jl quale i miliardi ra.ccolti da. Nitti con la sottoscrizione del Consolidato, così come i 1500 milioni di obbli– gazioni De Stefani per le Terre Liberate, sono considerati oome • attivit.à •· Perciò .nei nostri conti noi ci atteniamo per ora. alle sole • Spe6e e entrate effettive >, escludendo il Mo,-i– mento capitali, proprio così, del resto, come fa il compilatore del numero unico fascista. (3) Oltre· questi capitoli anche altri minori - come si può ,·edere nelle nostre precedenti Smontalurc - si riferiscono ·a. speee. eccezionalt di guerra, e dovrebbero essére dedotti. Ma qui li Olllettiamo, per maggiore semplicità, sia in ~il4 ei11 in entr1ota. •

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