Critica Sociale - XXXIII - n. 22 - 16-30 novembre 1923

CJllTICÀ · 190CIALB . ' colpa ebbe l'estremismo, coi suoi ec1:essi, ne,ll'origi– uarc la reazione fascist.a. E ciò condusse an-cora una volta a dete1minare come si formò e si compo-· ne questo complesso fenomeno. Agli inizi, movimen to idcole cd economico di ceti medi offesi nel sen– timeuto e nella borsa dal preyalere di élites prole– t1:1,riee dul sormontare di spavalde audacie russe. Rapido iunesto di agra1i e bottegai e pescicani nel– la corrrnte per· utilizzarla ai propri fini, secondo però gli. ambienti. Dove·. c'era stata fiera lotta di dasse il Fascismo divem1e: e rimane loti.a di classe. · Dove 'questu. era· tenue, esso fu e resta, -come alle origiui, movimento idealistico·romanticq, parata decorativa, o anche batta,glia ma solo per competj.– zioui di cariche e, di primato poJitico locale. Insie– me, e via via, un fo1marsi di aloni psicologici di sin1patia da parte di gente svariatissima, stanca o ~pavcutata del massimalismo. Posta così la diagnosi, si deduce che il Fasc·– $1110, senza l'aiuto degli eccessi estremisti (i quali erano bensì dovuti all'aria di dopo guerra, ma fu– rono teo1-izzati ,a,utorizzati, sistematizzati, nobili– tu.ti come 11n metodo politico, dal massimalismo), sareb be· uato,, ma non avrebbe trionfato, non avreb· lJe trovato favorevole l'atmosfera in cui crescere e fiorire fino al'la conquista del potere, /** Atmosfera psicologica, più che di interessi: stati. ct'ml.imo,. più che consapevoli cÒsoienze politiche di partiti e di ceti. Ma allora, la via della r,ostra ri– ph~c;a è prevalentemente su questo, ~·reno: e fu il compagno Prampolini che svolse limpidamente que- sta tesi.• · 1 • Il Fascismo nacque, e si afforzò poi a sua volta, per stati cli spirito, fatti di paure, rancori, pre_ve,1- zioni, pregiudizi, invidie; elementi senza se.nso .n~ fondamento, ma validissimi a creare una enorme corr·ente d'odio contro di noi. Il Fascismo ha spar– so la depnissione e il terrore in molta parte delle nostre schie,re. Chi conosca la realtà ruilla vita in provincia, in campagna., (nè la vita della grande città industriale - vedi' :elezioni alla Lancia .di Tori.no . ne è sempre esente), sa che a questa parola " ter– rore,, non ·corrisponde· alcun implicito senso di viltà per i terror:izzati. Gli eroi sonOIpochissimi nella vita; ma, in certe situazioni croniche, gli eroi resistono semplicemente qual_che giorno o qualche mese più degli altri, e poi cessano, per la•constatazione della materiale impossibilità e della inutilità del loro eroismo. . Smontare l'odio dei nemici - ossia, di' coloro che ci..·son nemici senza ragione - 1ialzare. gli animi dei no!:>tri: ecco i due obiettivi. Quali i mezzi'! Non certo riaccostarsi a sinistra. - argomentò il com– pagno Prampoliui ...':.con che acuirèmmo ~avversio– ne dei primi, e chiarneremn'to i secondi a metodi di battaglia (se l"adesion!J a M,·,s•}Ftnon sia una òurlu) assolutamente inattu1;1,bili,e in contrasto con lo stato di fatto e di lspii:ito d.elle masse. Fare in– vece la più attiva, la ·p\ù chiara, la più accorta, la. più _persuasiva propaganda socialista, per pre– sentare - q.ual' ~ ·- il socialismo nei suoi aspetti veri di amico degli uomini tutti che lavorano, di amico deUa Naztone, di amico delle collettività, di interprete dei bisogni delle. società moderne, r,er lor natura antiindividualiste; rivendicarne i valori mo– rali· e ideali, sì da attrarre a noi molti che lo av– v:ersano misconoscendol'o, che lo odiano ignoran– dolo. Questi molti (ed ~ccoci ai rappç>rt\ con la demo– crazia) son tra quei ceti del lavoro intellettuale che di solito 'davano il contingente ai partiti intermedi. La J?emoora.zia ha abdicato, perchè i suoi soldati ,si sono sbandati o son pa~\jati di là, e •i capi. li hanno seguiti. Tocca a noi raccogliere parte dell'eredità s'ibliotecaGino Bianco --------------- quella parte che può venire con noi se~za con– trastare al suoi interessi. Sul qual pnnt.:> m1 si con– senta una digressione. I bottegai - democratici classici al tempo di Ca– vallotti - sono diventati prima conservatori e ora fascisti, per vi~ delle Cooperative e delle Muni.cipu– lizzazioni. Determinismo economico. Ma, trio11fando la conservazione e il Fascismo, si 1 sono distrutte Cooperative e Aziende municipali, ma si è i nfranta anche la Resistenza, e si sono abbas– sati .i sala.ri : non· tanto per causa del Fascismo, mosca .cocch iera del bene come del' malie, quanto di situazioni generali. Questo però lo sappiam_o noi, ma i bottega.i non·• lo sanno, e dan ·merito· al Fa– scismo se non si sciopera più, come gli dan colpa se gli operai stringono l'a cintola e spenaono m eno. In quale· posizione politica viene logicamente· a t.ro , varsi questo .ceto ap.fibio che è il medio e pi ccolo commercio (e perchè\no anche il grande, fino a un certo gegno?), Ìl quale vive al· maIJgline del ·proleta– riato, odia le Cooperative che gli fan concorrenza, ma soffre quando la ma.ssa ò,pe·1·aiacontrae f suoi consumi'? çiò semplicemente per constatare com'è complessa la realtà; che i semplici,sti tagliano, a fette come i cocomeri: ·una classe di qua, l'altra di là, nessun le.ga_metra le parti. .. Ciò per· constatare come siano · va.rie e impens~te le forme di quella· collaborazione di ciasse, che preoccupa tanto alcuni nostri compa– gni, come il Baratono•, i quali - ri:nn ovando · rove – sciato l'errore di quei conservatori che imputava.no a noi il fatto della lotta di classe - la fc·redono un portato e un pericolo di un. metodo, anzichè il por– tato e il beneficio della stessa realtà: dei legami di .inter,:lipendenza che s'incrociano nella società o- dierna tra 'i viventi: beneficio ,perchè essi funzio– nano qa freno civile alle 'asprezze disum·ane della lotta sociale. *** Orientamento democratico nel metodo (antiàit. tatura, ·diritto dell.e maggioranze) ei orientamento democratico nel 'sensQ di togliere al socialismo i •vecchi cancelli esclrusivi&ti di classe prÒletaria ma– nualE>,_per aprirla ed espaHderla a molti altri str~ti di cittadini pe[· -quel tanto: che essi ne potranno ac– cettare, negli utili, e dare ne-1corrispettivo apporto di forze. Fu utile che ciè, fosse detto, per rompere una volt~ la t;radizione piccina, squIBitamehte Mon– tecitoriale, che creq.e e vede. solo, e spera o sospetta . solo, il rifarsi di certi contatti e di ce.rte] situazioni con determina;ti ·uomini o gruppi, à scopo di •con, giure parlamentari. I vas.i dei vecchi partiti - è ,,vano negarlo - si' sono rovesc:iati nel turbine -della guerra e del dqpo-guerra; il contenuto $i è sparpa– gliato, e i vasi stessi si son -rotti. I cocci superstiti - sia cbel abbiail! tenuto sempre fede alle. loro idee, · sia' che oggi. si san ripentiti - .sono rispettabili e valutabili; e tutti coloro che àsp,irano a libertà sono naturalmente, automaticamente alleati fra loro. Ma la nostra opera è altra: è nél districare, nel petti– nare questa matassa arruffata delle correnti politi– che., per ..tornare o per cominciare ad attrarre verso il . socialismo quelle di esse, quei ceti sociali, che han'll() torto di considerarlo ostile, e a cui il prole-· tarlato, manuale - prima ancora <lel massimali– smo,· come notò con l'a sua serena equità Pram– polini - ebbe il torto e l'erro,re madornale di es– sere o di atteggiarsi ad ostile. Poteva parer superfluo ad alcuno, ma fu bene che la mozione dicesse _:_ perchè dobbiamo avvez– zarci (e qui, assai più che nel pensiero, sta la «re· visione,,) a dire queJ, che pensiamo, senza pudori, senza calcoli o ,ritegni di vecchia abilità politica,– fu· bene chei la mozione dicesse che la nostra rina:– scit1' noi affidiamo a metodi di civiltà. il faecismo '

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