Critica Sociale - XXXIII - n. 22 - 16-30 novembre 1923

I I Critica . I Sociale RIVISTA QUJ,NlJJCINALE DEL SOCIALISMO . Nel Regn!): Anno ½· 24: ~ Se,;ne,stre L. 12 1 All'Estero: Anno It. L. 28 - Semestre L 14: ·DIREZIONE: Milano - Portici Galleria, 23 - AMMINISTRAZIONE: Via Omenoni, 4 - MIiano Anno XX~III - N. 22 Il .Numero ,separato Lire UNA Il- 'Milano, 16-:JO Novembre 1923 Abbo•h.amenti 1924 · Raccomandiamo vivamente a tutt1 ·1 nostr.l abbenati di manda rei con sollecitudine· l'importo dell'abbonamento per ·Il 1924, che rimane s_tat>ilito ~r ITALIA : 'Un anne 'L. !4,- I )) 11,- Un sèmeetre ES"J;ERO: Un anne u~· semestre )1 21,- ~ 14,- · Abbona11ente cu111latl10 BIUSllZIA - CRITICA SOCIALE . (La ITALIA: Anno L: 70 Semestre L. li ESTERO: • : • 124 , ,~ QIUSTIZÌA ·do..sola: ITALIA: Anno L. 50 - Seme- 1tre L. 25 · Tirimestre L. 1(50 - ESTERO il doppio). so'MMARIO Politica ed , Attualitl1 · Il noatro Convegno- Nazionale ,(CLAUDIO 'l'nEvis). l11dirizzQ ed azione politica: mozione votata al CONVEGNO NA• ' ZIONALE DEL PARTITO SOOIAl)J$1)A"UNITARIO. In aede d• appello (GIOVANNI ZIBORDI). ,La se'l'ie dei disavanzi italiani: (GIACOMO MAi'l!EOTTI). La proporzionale, al Senato : discorso de(l' on. MABIO ABBIATE ai Senato, il 13 novçmbre, discutendon il disegno dii riforrna· elettorale. . Filosòfia . I,a filosofì.a.di 0iovanni 61enti le (FBANZ WEISS). Sguardi in '(I.ira: ll sini,acalismo padronale agli Stati Uniti (,f. p.). . ' Il nostro Convegno .Nazionale P.erchè. mancavano i .fes:toni rossi, ,le g1-_.i1d.i scril,L.èrivoluzionai;-ie, i pa:rarrnenti sar.iri dei rito ,appena a1cuni mazzi di vernì.igli garo,fani),) per– chiè mancarono i cortei di popolo e le grandi co-D– cioDi pu.bbliohe e -:Ci t:r,ovammo assiepati in qual– _c.hecent,i.nlaJi.o di, nappresentanti in una angusj;a . aula scolastica, fu forse l'ultimo Convegno dèl P:airtito ,Sqcialista Unitario di importanza minore · dei più famooi Congressi del Partito SociaJista nel ,mass:imo dei suo fastigi? Non lo crediamo. Anc.he la più vigile. e .aicooirtaopinione degli avve:rsari non lo cr~ette, ,e commentò fors-e con eccesso qi onore o... <l'indegnità. l'evento, mostrandone una preoccupazione che tradiva gti~ un'estimqzione grandi,ssima. · In sostanza questo Q-onvegno- come modesta– mente SIÌ c;.hiamava da sè - del P. S. U., che ve– ruiva subito dqpo il confrat.ello di Roma - tut.tn l'Italia socialista ,riunita a ,grandi listoni, come ~u necessario per frodare fta nostra povertà. di mezzi organizzativi e la violenta sospeUosità. dei ino Bianco nemici! - a un anno dalla ç;onquista fascis~ dopo la sparizione di Lutti i partiti borghesi, dopo lo s-chiamamento dei comunisti, l'asces.1.nelle soli– tudini· del Monte Athos dei ·massimalisti, che si professano placidamente conLrarii al Governo fa– scista ,, wme a qualunque altro Governo bor– ghesò >J, dO'Vevamostrare se una opposizàone ave– va l'ardire di siistemarsi, idealista, nòn empiriica, di c\asse, ,eppure attiva pratica, oonLmgeme, cui s,i possano volgere tutti gli offesi del dispotismo, tutti gli umiliati del riuov,o c:lericalismò•, ·tutti gli sfruttati della veéchia e nuova pluLoorazia, tutw quelli, insomma, che nel presente regime soffrono sentendosil mancare il pane, lo spirito, la digp.ità, la libertà., la luce. La Mozione approva,ta -- dopo .due giorni di Lervoros.a ed elevata dJ.iscussione,con una maggio– ranza più significativa diella unanimità -;- voluta– mente vasta ed analitica nelle premesse e breve e incisiva nellle·conclusioni - oome i lettori della Critica Sociale possono giudi·ca:re coi loro occhi più oltre - dice chiaramente se il Convegno ha assolto l'imp-e.gno suo. Il ,quale, in sost.anza, si rias:sumeya in una. parola: Dejin1irsii. Definirsi inequivocabilmente di ifronle al regime, di ·fronte al vecchi-opa:rtito socialista, di fronte alla organiz– zazi-one operaia. Chi sussurrava di ac:quie$◊enze. dei sòcialisbi: unitari al Governo mussoliniano? Chi per.fidamente mormorava sul movimento no– stro ciò c.he noi di.ciamo di quello che Emico F-er– ni si è messo a c:apeggiaré, riconciliandosti, vec– chio,· con tutto ciò c,he passò la vita a combattere, l'idealismo dena violenza, la superstizione mito– fogica, la .frode alla verità--scientifica? Occorreva. che [a .ris,pd-stafosse recisa quanto materiata di fatti obbiettivi e certi, •oome una requisitoria. Oc:- . correva che la opposizione emergesse come un dovere, e non come un dis,petto di vanti, come la . pr:otesta de.I I diritto off.eso, non come la ram– pogna di una pigra consuetudin,e disturbata. Lo Stato-partito doveva essere messo al nudo' della sua ingiustizia e della sua impotenza in confron- . lo allo Stato· ugualitario e democratico moderno. Ecco .quindi l'amplissima illustrazione, che apr J _la M~iOJlie, delll'inooriciliabilità. di questo Gover– no con-la classe lavoratrice e e.on la democrazia ... Ma ciò non bastava. Noni sono anche i massi– malist.i all'opposizione di questo Governo come dlj tutti i _Governi borghesi? Perchè manten~r.e una separazione che non ha più ragione di esse– re? Perchè non venire al fronte ,unico delle Oppo– s•izioni soc;ialiste? Alle domande incalzanti non c',era modo di sfuggire. E il Convegno ha rispo– sto. Esso riprende la concezione socialista come un superamento della democrazia, non come una antidemocrazia. Di qul la sua opposizione cosl alla dittaturia della Reazione come alla dittatura della Rivoluzione. Dissipi~mo gli equivoci: la disiciplina particolare di un .giorno o dd un mese di guerra civille non è il regime della dittatura,

RkJQdWJsaXNoZXIy