Critica Sociale - XXXIII - n. 17 - 1-15 settembre 1923

él\tTlCA SOCIAL! · sultorio corresse questo errore potenziale, ed ~n ciò è tutta 1a sua iwponanza. . Uno de1·iam1 giornall che chiedevano la capit~lazione pura e serup11ce ue11a Confederazione, esammando l'or– dine del giorno votaLOdal convegno s1·dowan<ia_va se esso· tenaeva ai piu verso l'oppos1z1one o verso 11 Go– verno. l'er noi non v'ha dubnio. La Confederazione è all'oppos1z1one come lo sono - rari nantes - quei libe– ral!, quei uewocrauci, quei popo1ari che non s_ono col Governo, percne non ne approvano la polmca 1merna. Mai e poi mai le fo.rze «pera1e orgamz:.1aLenella con– federazwn·e del lavoro aci.;étteranno un patto, esprei:;so o sott1meso, il quaie assicuri la l.lJ:JerLà. per eslie so1tamo. Tuttavia. es-se non elevano una pregrnd1ziale contro il Governo fascista· esse anzi ..si riservano d1 prenaere normà <iai luturÌ aueggiamemi del Governo per ·rego- . lare 1·aueggiamemo 10'1·0. 1n cio e ani.;ne ll p1ù ·esplicito riconoscimento della rea1La. 11 tasc1smo è fpne: souamo Chi vive nei monao cteua luna puo r1!1utars1 .i:11 rwonoscere questa venLà; ma nessuna moraie ha mai insegnato che s1 aebb11.anu1- care ai p,opn conv,nc11ue11t1sol perche ravve1sar,o _e forte. Revisioni T Non sono da escludersi nemmeno queste, sebbene, a seruso nostro, ci sia oramai ben poco 'Hv., .. J.,._-.1. ... .:.,. d, u\..•.!>IJ.<t . .:.Ha Lt::'. 1c'vl~.1.ul.1.l ~l lcUUJ.0 J.ll Ofs'Ul momento, !uorchè sotto la: pressione <iell'avversario. Ci sc1,ùJ1·a,u; cvse c·os1e1e111e1uan l!Ueste, che nvn sa,·ebne po,ssibile elevarle al grado di alte• di.scus.sioni, ove non wo-,e v e,·v Clle jlV!l La11,0 e (lJfli<.:llt: fare una l'J VOlUlllOilt::, quanto il resistere ad una reazione: ' Tutto, dun(ll?e, fuorché il do ut des degli ufficiosi. Lt organizzaziOill non hanno niente da donare,- ed. hanl'lv, invece tutto da chiedere. Chi dis·pone della forza ha, 1r mano i mezzi per attirarle, se vuole, nella sua orbna, usando non la forza, ma la· saggezza politica. N1emr altro ha voluto dire il Convegno consultorio. RINALDO ,RIGOLA. Siamo lieLi di pubblicai;e, sul .Convegno della c..u. del L., J'auLorevole commento - eme è an– che autorevole testimonianza •- di Rinaldo Ri– gola: tesLimoniauza •in quanto il 1Higola non solo co11<osce, come pochissimi altri, il pens·iero• e lo spirito delle organizza.zioni. con_feçl.erali, ma ha anche assistito e preso parte attiva a:i lavo·ri. del Oouvegno e vi ha dato i,l voto, come rap.presen– Lanle dt una delle ptù forti e -numerose li'edera– zioni (quella degli, ed1li), alla mozHrne che vi è• prevalsa. . Nessuna pregiudiziale dottrinaria 1 rigida, in- ,ruessiibile: quesLo è vero, ed era naturale cne fos– se così. Ma c'è una p regiudiziale di fatLo, dalla quale, anche co-n.la miglior volontà cii acpomo– damen Li ,non era e non è possibile prescindere. Non si ·possono accettare con'f'enzioni, pat.i di al– leanza, pro!Terte di collaborazione, se n on quan– do si ha e si sente di avere la libertà di accetta.re o .di rifiutare. Ogrii contratto è, sui terreno polì-. tico anche più che nel diriLto _privato, inficiato ,à priori di nulltlà, e destinato a .. restar lellern mort:1, se -non sia fruito e<i'esp1·essione di libero consenso. Or chi ·può dire che oggi si~, cosl, quando, a non parlar d'altro, si: conquista, in quel modo che Lutla Italia o-rma1 sa, il consenso di Molinella eroica al domin-io del fascismo agra-. rio bolognesp,'l ". Mai e poi mai -- dice qui_sopra il Rigola - le forze operai!:' organizzai.e nella Confederazione del Lélvoro DcccUeranno un patt.), il quale assi-· curi la libertà per esse soltanto ». Noi diciamo di più; dicitrmo che l'ipotesi stessa della possi– bile esistenza di un .tal patt.o è un assurdo. Non può godere -di libel't.à per sè la organizzazione operaia s~ non in 1,lJlregime che assicuri la li- , . BibliotecaGino•Bianco bertà per lutti. Una (orza collettfva_ che ~i pro– ponga di mutare una situaz10ne so_ciale, ~1 _crea– re un diritto nuqvo, non può ,ritenersi hbera nelle sue aspirazioni, e nei movimemi necessari per raggiunger!\:}, quundo i poteri che go,e,1~ano lo Stato ·esercitino ·upa qualsiasi compress10ne, · anche 'se· rion appaia e non sia YOlta direttumen– t,e contro di essa. Per il fatto stesso che la isola, le .irn.pedis ce di av ere in piena efficienza gli aiuti che meglio e.re.de e meglio le e,onvengono.' ed· al– t.era arLillciosarnente a· proprio vaòtaggio I'equi– librio delle forze sociali, siffatto regime toglie · anche ad essa il pieno ed effetlivo esercizio -della sua libertà. Non abbiamo bisogno di teorizzare; è la stessii. esperienza .immediata che insegna.· Ognuno sa··C:hela_,forza dei ·sindacati s-i sviluv{;)ò e si consolidò, e po1.è esercitare un influsso no– tevole, pe,rchè ebJ::)e la g·uida, lo spi-rito, l'appog– ofo di un partito politico. Se questo viene perse– ~uitato, cbsLrelLo a tacere e a non muoversi~ di– spers.o, a che cosa mai si riùuce. la fo_rza pol•1tica de-i Sindacàti? E ,se qu_esLisono già oggi e.osi fo,rti ed esperti da· poler muoversi da s.è, senza bi.so 0 . gn:ò di e sser dirett i o aiutati da altri, e da poter fare, ·col P.artli.to d el Lavoro, una politica propria,. non è pur vero· che essi non potrebbero alimen– tarsi di 1,malibertà che fosse puramente octroyèe, · e tji.Jindi r~ionata e condizionata?· Basterebbe -la sola costituzione' del partito politico - o il solo ingresso in un'azione poliLica - a creare esigen– ze diverse da quelle che poteva no bastare p er il Sindacato ·,e quindi a -rendere insufficiei:i.te quella razione di libertà · che fosse sta ta concessa. Il · compromesso può valerè. per· un . d eterminato momento e per un fine ben dellmita.to e ristretto; non· può convenire per un'azione · p ,rogressiva,, che "hon ha li1niLi di tempo, e di forme, e no,n ·µuò preseig·nars,i alcun punto qi arresto.. · . E poi se la: classe operaia, p~r il clii vantaggio i Sindacati si son costituiti e lottano; 'r,ostituisc-e ila maggioranza della nazione, cl].i può pensare che il diritLQ della,mag.gioranza possa conciliarsi col p,rincipio d.ella dittatura? Se tale coqcilià7jo– ne _Iu ·conLin,gentemente imp0ssilbile (.tanto dL\ delerrninàre .la dissoluzione delle forze sinda– cali) persino 1113-lla Russia, dove pure la -dittatura si era ,cos,tituìta. per un .rinnovQ-mento rivoluzio·-, nario - e-on corde, pertan Lo, .9,on le finali là ulti– me del movimento 0peraio -, ·chi può pensare che la conciliazione possa nemmeno ritenersi possi):,ile sotto una dittatura so·rta.. per un con- . fessato s1,;opo ,cli conservazfone e di restaurazio– n-e?-Ancora, un.a voli.a s-i addiqi.ostra c,h(;} B pro– letariato. noi1 pub perseguire le sue final'ità di cfosse, se nòn p.rovveden:do in pari tempo n[l'in- · teresse, mate,riale e spirituale, della colletliviì'tt: -nel che è appunl-0 ia nobiltà morale, la s mzione di «eticità», del slio sforzo d''emancipazione. , Ùna· suissioµe fra interesse. proletario e fote– resse coll~-ttivo (nel caso speciale fra libertà. per le organizznz.ioni e libertà per tutU) non è possi– bile se·non quando una ·spnru_ta ed egoislica élite ~·arroghi di parlar~ in· nome di tutta la classe. Contro questo pe!"ico_lo ha voluto r,eag'.re la parie pii'.!sana e più snggia della Confederazione. Chi vo:glia·torcere ad altro ·signif!cato il suo pensìerò inganna o s'inganna ,e· chi volesse J!)er:s,Maidere i diri:genti c;~:mfoderali- ne-1 cui sènso ·di equi:!i- • .

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