Critica Sociale - anno XXXIII - n.7 - 1-15 aprile 1923

CRITICA I SOCIALE. 101 Alla _cui critica - sommessa, per tema di pu;ghe o, di P,egg10- porg~ abbondante messe_quotidiana non fos– s altro la pl~tonca. staml)a ministeriale, con le ·sue 5mac– cate apologie, con le sue smodate ininaccie, le quali fanno pensare che, come dal subl!me al ridicolo è brev,– ,1_ p_ass~,·11,Jtre~tanto, se non _più, sottile è Iò schermo eh,' d1v1de 11 tragico dal grottesco. . ALESSANDRO LEVI. 'il che pigliava tempo; oiò che non era oontrario nè all'istinto di pigrizia degli inventori di prin– cipi, n~ agli interessi delle minoranze dominanti, che i'ntanto rimanevano in oorica. IMa, scoperto l'erro:re, si è_potuto correre ai. ripi].ri. Poichè i movime.nti social-iappoggiati a determinate teorie 'o principi sono affe:tbi_dauno -spaventevole'coeffi– ciente di lentezza; ebbern~, sopp,rimiamo i princi- , · pi e le tea-rie! Le rnas's-ehanno istinti, tendenze, interessi, non idee o· principi. Un movimento che v.enga da;!le 'I .: P_uò il partito faacistà darsi un corpo d1· dottrma, pena. la morte o il suicidio? ». • _MUSSOLINI. •. ·I. Non so-no persuaso che un· partito per vivere' e pro,s,perare - cioè per utilizzare al temporale le forze di oui dispone - abb_iabis'Ognod'i possedere U·I1 (( corpo ,di aottrine, ». .- . . · Uno se-r:itt1>re ~rancese, che ha·· esaminato, con 1' m~lt? a?ume e oon sigolare oTiginalità le presenti opm10m estetich_edella società .francese, tutta.as – s~tiat:a, di ep10zio0i bizzarre e di caofach e imp,re s-– SIOnt, p-ensa che cc s'intravede il giorno in cui la . mass-e, anzi che sia tutto massa, non ha bisogno nè .di teorie, r;iiè. di dottrine. ,E, se prqprio queste si debbono adottare, sarà: per convenien~a mo– mentanea della· polemica.; si indosseranno e sve– s~iraimo a oapriccio. ·All'accusa di contradizione .. si risponderà con le min:aèoie; alla persistenza · nell '.aècusa, con la esee,uq;ionedelle minaecie stes– se, co-sa tanto piìi facile, quando si abbia con sè non_solb la massa, ma la massa <11rmata._ .. Il prin– cipio vivificatore d.el movimento sarà niposto nel movimento stess o, n el suo dinamismo, nell'efe– mento marineLtiano della v-ita sociale (i); il che ,p-oi, in sostanza, permettè di far tutto, di assu– mere tutti gli aU.egg,iamenti e di modificare la 'prop•ria condotta secondo le mutevoli es:igenze della vita, la quale, come si sa, è bergsoniana, cioè mobrntà e mo.vimento. La vita, nel rnomènto attuale; tende a diventare sempre meno raziona– le; ecco perohè -essa fa a meno delle q_o-ttrinA. · buona società francese ripud'ierà quel poco che · essa soppo,rta ancora di idee e di orgahizzazfone n~ll'~rte, e non si appassionerà più che a·,ctei·ge– s~1 dt comrr\edianti, a deL!e Impress-i·onidi donne o d-ifano~u_lli, a dai ~uggiti di !i:ricie a d,e!I-eesta_,si da f~nah?I »; ma si affr.etta ad aggiungere e,'lie ((una naz10ne - contrariamente ai 'clichés - può molto bene prosp eraire · in- Jf orza e in rfce-hezza (prova l'Impero ro ,ma.no) e.on una classe diricrenLe Il ·liberalis~o, la democrazia, ,il s0ctaiismo so- di più in p.-jùp;rivi adi og ni co ntegno. dello spirito, ho tdee chiare, ordinate, oapaci di giustificare se ~ e~~' tutt'al pi_ù,le detta società abdica di giorno stoose, in possesso di una sicura tradizione. Li– m gwrno ulter10.rmente U -potere dirigente a pro- berale è cl\i prò,fes,sa. il rispetto delle oplinion"ie •· fitto di altre classi,. non meno J)Tive d!i,intellet- · qelle or 9 anizrozio_ni (religiose, .economìche, cul– tua!i-tà, sebbene in un altiro senso». (iJ. ·BENDA: turali· o po-liitiche) pacifiche: democratioo è chi Belphégor, Essai S'.Url'esthétique ,d-ela p,résente professa o diJ:endeun .regime fondato sul consen– soc;iété franç.a,ise, i9i0, paigg. i78-i79). ,. so di una maggioranza 1-egaLe,!,asciata libera Questo bisogno di riattaccare I moviménti so- nelle sue ma.nife.stazioni; socialista, chi p,ropugna • ciali" a determinate çlottrine .è, . fa sostanza un.a un ordinamento democratico della soC!ietà, fon- . . . . , ' sopravvivenza, 1! rwordo Qmbalsamatò di altre si- dato sul possesso comune o statale dei mezzi di tuazioni. In generale,, tutti i movimenti sodali produzio'n.e. Da,lla rivoluzione inglese (1649) ai che noi oonosci-amo·,sono natl. in seno a mì'noran- gforni p.ostri, tutta la storia pqlitica dell'Europa ze di persorae o più colte o differentemente colte consi,ste nepa lotta fra questi. tre· grandi p1'inci– dalle- minoranze -che esercitavano il potere· e si pt. E' po ssibile uscire da questi, canGelli? L'arrar– c,apisce che esse s,i fog,giav-anouna,.loro dottrina. c-hi9-mo, appq.rs ,oin ultimo, non è che una .evolu– E, come queste ini.nor.anze p6ssedevano, in gene- zione dell 'idea l iberale, e si riduce, tutto ben con– rale, una s~nsi 1 bilità molto più squisita, perchè, siderato, ad un'as,p1irazione; è, oioè, un'idea-li– men,@esercitata; de'lle,minoranze d'orhihanti e·sse mite,· una di quelle idee che possono domi:nare riuscivanp a fornire I.e loro dottrine di quel' sale ._ un processo, come ùn limite matematico, ma son che si era. sciupato o svanito· nelle dottrine domi~. qestinate a non realizzarsi mai. Quando perciò, nanti.- Cosi.,a~ad eva che .quelle do ttrine, le quali, nell'ordine delle idee politiche, si st11aripl dal forse,. oggett1va :m.ènteconsidera.te , non valevano brfangolo: l'iberalismo-, democrazia, socialismo, si di ·più, o· valeva no anche mèno de ne dottrine do- sgu'a.zza in un indefinibile pantano, si precipita. 'minanti, conquistasser-0 il mercato, e· s 'impones- , in una sodaglia sterposa e avvelenata; od in un sero .gradatamente. all'opinione pubblica. · · caos, ohe, come è il pl"Ì'ncipio,è anche l:a. fine di Tuttavia ognuno avverte < !l0vesta.va . il .tallone tutte le cose; d'A-chilie di tutti questi mov imenti soc iali. Essi . dovevano c-onquistare ia massa meroè la forza diffusiva dei principt. Creata unia teoria, l'amor p_roprfodei c:reafuri_,obbligav-a,non solo a difen– derla contro gli- attacchi, ma ad· aspetfM.e che nella ma~a. ne giungesse que,1certo suo vago sen– ~re, e~e drui sostenitori di un pl:'inc.i,pioer-a giu– d1cato1n,dispens,a;l>ile •per praticarne l'attuazione. ' Bianco (-1) Non è il ca.so di fare gJi sdegnati col mmrinettismo. Il oa.pit&no Gorgo lini, autore del solo libro di una. certa ooerenza prodotto dal fascismo, libro in oerto modo ufficiale a cagione di una. superlativa prefazione dei' Mussolini, scruve: • E questo fu àrditismo, fu fiuroanesimo, fu •garibaldinismo, fu dannun– zianismo, 'tutto quello che si vuole, ma non fascismo. Perchè il fascismo è un'altl'a cosa. -e può i.denti,fi.carsi, ,otto certi aspetti, anche 'con il fututti.smo d,i F. T. Marin.etti •· (ll Fascismo nella vita jtaliana, 1922, p. 82). Marinetti è dunque il Da.nte della ... quarta Itali.a! ,, - (

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