Critica Sociale - XXXIII - n. 2 - 16-31 gennaio 1923

CRITICA SOCIALE Per lirirnititolione ~ell'lnternazionale ID[ialii a Disperdiamo le nu ve ·mindEEe diouerrd I No11 è ancora trascorso un mese dacchè all'Aja, nell'occasione elci CoHgresso sindacale internazi1male per la pace, si è attuata l'intesa· fra i rappresentanti della Seconda Internazionale e quelli dell'Unione d1 Vienna (Internazionale due e mezzo); e gia ne ap– paiono i primi risultati. Un Comitato misto di dieci compagni (5 per ognu– na delle due organizzazioni), scelti all'Aja nel mese scorso, si è radunato il 5 gennajo a Colonia e, dovo un importante scambio di vedute sulle condizioni del_ movimento proletario nei paesi europei e sugli avv~– nimenti che costituiscono una incombente minaccia dì nuova guerra, ha deliberato di bandire un Con– gresso dei partiti socialisti, che si terrà ad Amburgo dal 21 al 25 del prossimo maggio, e ha frattanto dt– ramato il seguentEl manifesto: Ai Partiti Socialisti di tutti i Paesi l L'lnle rnazionale socialista, disttutta dalla• guerra, è {\ ivi.sa in aggruppamenti di Part,iti, i quali n 9n rappre– s ent ano che una parte della grande mas.sa lavoratrice. Questa dissoluzione ha pr-o:ctottole conseguenze più terribili, diminuendo la capacità di lotta del proleta– riato ed approfonclenclo le divergenze di vedute sulle condizioni e sulla possibilità della sua azione immediata. Nell'attuale situazione in cui si dibatte il mondo, si- 1nile smembramento <!elle forze, -socialtste internazionali costituisce un danno mortale. Ma sotto l'irresistibile pressio1ì:è <legli avvenimenti i lavoratori vanno affer– mando, con forza crescente, la volontà di ristabilire · l'unione, nel pensiero e nelle opere, di tutti i partiti proletari coscienti clelle loro· iclealità di classe. Cert-0, non è possibile diJSsimulare che la costituzione di un'lnternazionale socialista che realizzi l'Ideale della universalità e dell'un'ità del programma, è un fine che non può raggiungersi d'un oo-Lpo,ma ,sarà soltanto il risultato di sforzi lunghii e persistenti. L'ultimo anno della guerra mondiale e quelli imme– diatamente suocessivi all'armistizio hanno purtroppo diffuso fra i Partiti sociali,sii delle divergenze protonde cirea i metodi cli azione e cfrca le con<lizioni dello svi– luppo :rivoluzidnario offerte alla lptta per l'emancipa– zione proletaria. Ma oggi, no.i ci troviamo davan1i a una situazione radicalmente div·e11sa. Nell'ordine politico come in quello economico la rea– zione si accampa sempre più aggressiva. L'offensiva generale della borghesia si manitesta nel modo più sfac– ciato sotto la f01•ma del regime sanguinario di Horty in Ungheria, della <littatw·a fascista in· Italia e del mo– vimento degli " Hakenkreuzler » in Germania. Essa si è ormai scatenata in tutti i paesi; onde, in tali condi– zioni, il dovere e55enziale del rproletariato è <li concen– trare tutte le sue forze e di opporre ai tentativi reazio– nari della borghesia un front.e, compatto e deciso alla 10,tta. Se gli anni sco-rsi furono- contraJSsegnati dalla dtscor– d·ici, i prossimi <lebbono avere ,per insegna l'unione detta clcissc lavoratrice. ·Queste due fasi si sono succedute con la massima evildenza nella recente· storia del Partito socialista te– desco. Ma anche in quasi tutti gli altri Paesi dove, duraQte i periodi <li fermentazione rivoluzionaria, sono avvenute delle scissioni, il riavvicinamento si è ugualmente at– tuato al più presto, oppure è prossimo a realizzarsi. Soltailllo i Partiti e gli aggruppamenti • comunisti • si pongono scientemente contro l'unità proletaria, evi• tanclo di risolvere i contrasti nello stesso ambito delle organizzazioni, ma, viceversa, ·lavorando a distruggerle, poichè soltanto da ciò essi credono di poter ottenere dei vantaggi purchessia, a proprio favore od a favore del - Governo <li Mosca. Con questo spirito i capi bolscevichi di Mosca hanno, nel momento decisivo, fatto fallire il tentativo di orga– nizzare un Congr,esso operaio mondiale, il qua1e avreb– be dovuto, essere convocato dagli Esecutivi di Mos~a. BibliotecaGino Bianco cli Londra e di Vienna. In seguito, te difficoltà per un'intesa con l'Esecutivo di Mosca sono enormemente cresciute, causa le persecuzi.mli feroci ed incessanti che esso ha compiute contro i socialisti russi. Sarebbe, inutile, oggi, profetizzare se la riunione di tutto il proletariato in un ·unico Congresso non sarà po55ibile che il gi-orno iJn cui i comunisti avr_anno !i· ri.unciato alla loro tattica. nefasta contro i Partiti socia– listi, ovvero quando i gru,ppi comu,nisti saranno giunti - come è già avvenuto. in parecchi Paesi - ad una cti,ssolu zio.necompleia. Comunque, la possibilità <li con– voca.re un Congresso ope;raio mondiale in comune con l'Ese cutivo di Mosca è ,dileguata per molto tempo. Allo stato delle cose, doi>o il fallimento delle riunioni di Berlino nel maggio 1922, non resta aperta che una sola via per avvicinarci allo scopo di • portare al mas– simo grado la -capacità di lotta del proletariato », ed è la convocazione di un Congresso socialista interna– zionale. Il .Comitato, riunito a Colonia, nei giorni 5 e 6 gen– naio ha deliberato sui 'J)articolari dell'organizzazione ciel 'congresso. Es.so propone _l'ordine del giorno se– guente: 1) La pace imperialista e il compito della classe operaia; . I I · 2) La lotta intemazionale contro aa ·reazione; 3) L'azione dei Partili Socialisti p~r la di_fesa della giornata di 8 ore e le ri,to.rme sociali internaz1onali; 4) L'organizzazione del proletai•iato internazi,onale. Il Comitato pubbliche·rà alla fine di marz,o. le prorposte relative a ciascuno dei ,punti cli questo oroine, <lei giorno, insieme alle mozioni che i Partiti avra.nno- fatte per– venire entro il 10 marzo 1923. ,1! Congresso saranno ammessi tutti i Partiti socia– listi che: Il) Vedendo nell'abolizione del modo éapitalistico di produzione lo scopo f/,nale, e nella lotta di classe il mezzo di emancipazione della classe operaia; 2) Vedendo nell'unità del movimento sindacale rap– presentato dalla Fed.erazione sindacale intemazionale di A-rristerdam, una· condizione indispe_nsabile per con– durre a successo la lotta di classe; 3) Considerando la risoluzione del Congresso mon– diale della pace tenuto all'A1a nel 1922 concernente • il compito della classe operaia nella lotta per la pace ", • come la base attuale della lotta contro le minacce di guerra, e riconoscendo la necessità di giungere a chia– rire def/,nittvamenbe quale debba essere l'atteggiamento .dei partiti proletari di fronte alla guerra; 4) Riconoscendo l'organizzazione internazionale non soltanto come uno strumento adatto nel tempo di pace, ma anche uno strumento indispensabile i:turante la guerra; 5) Sono decisi, dopo la fondazione di una Interna– zionale Socialista, a non appartenere ·ad alcuna asso- ciazione politica internazionale oygi esistente •. · ADLER, ABRAMOVICH, BRACKE, CRISPIEN, HENDERSON, TOM SHA}V, STANNY, VANDERVELDE, WELS, WALHEAD. Non abbia.mo bisogno di rilevare la- grande impor– tanza del fatto cui questo manifesto prelude. L'in– tesa all'Aja delle due .Internazionali socialiste av– veniva proprio, nel giorno del fallimento della Confe– renza di Londra; l'inizio della loro azione comune è avvenuta proprio nei giorni del fallimento, anche più grave, d~lla Conferenza di Parigi, e si è compinta a Colonia, ciol\ in una di quelle città renane in cui i Francesi hanno costituito le cosi dette « teste di pon– te » per esercitare una più imperiosa minaccia con– tro i Tedeschi. Le due coincidenze assumono un ca– rattere quasi di simbolo. Mentre la menzognera pace di Versailles si palesa in tutta la sua sfrontata es– senza imperialistica, e gli Alleati di ieri rompono l'accordo, faticosamente mantenuto fin qµi, per obbe– dire ciascuno alle preoccupazioni del proprio inte– resse particolare, e la speranza di una pace-dure– vole ·instaurata dalla borghesia appa_re sempre più una illusione, il Proletariatò dei paesi più civili di Europa sente il bisogno di sanare i suoi diS'sidi, di ri– comporre· la sua unità, di intraprendere un'azione . fattiva, per salvare se stesso, per salvare l'umanità dalle nuove inèombenti minaccie di· _guerra. Si di-

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