Critica Sociale - XXXIII - n. 2 - 16-31 gennaio 1923

CI\I'flCA SOClALE 19 cosa nel con.Lraddittonio di tuUi gli interessati, .vinciLo-ri, vinti e neutri. Questa revisione dovTeb– be riprenùere l'op;era -diaicapisa1di dell 'armisLizio, cassare, con· tutto il resLo, l'assurdo riconosci– mento dell ',e.sclusiva 11ei:;pons,abilità deJ la Germa– nia nella gueJ1I'a, e cass,are il rnaggio.r posLuiatu cònseguente: il bando dell'infamia dei vinti, così dal Cong.ress,o c:ome dalla Socielù delle Nazioni. Ma questa via, la più bell,a, è Lr,oppo, belra, I vincitori sono semp.re inebriati clella politica della vit.toha e opporrebb ero una res.is1.ema !p.snperab1- le all'iniziativa. L' alt.ra via è più isemplice e più pratic,a .. Jn, luogo d-i discendere dai.sommi ·ideali a Ile realizzazioni concreLe 5i tratLa di percorrere il e,,animino in senso in:y;erno, -risalire, c'io'l->, da I le .conènele realizzazioni çtgli ideali. Questo 1,11pmo_ _terribil,e epis,od,io, l'occupazione ·-.miliLare dell<L Ruhr, è· un fatto riduci·bile a termini cl,i di1it.Lo e giudicabile con le fo.rme giurisdizionp.lj. E'. Vlero , Q11e il 1'raLLato dii V,ersailt_es auLorizza ·l'irn-. "piresa. f.ra: 1ioese? E\ vero che_ l'impresa, ove il Tratbato l a co~senta, deve essere approv,ata da tutbi -gli Alleati, perchè non si traduca - a pre– scindere anche da ogni pr,eoccupazione di giu– stizta v,&so il vinto - vae victis, - in un ingiusto -e pericoloso favoreg.giamento di un alleato sop-ra· gli altri? Queste questioni sono tipicamente arbi-. trabili ed un Istituto esiste che ha tutti i mezzi per dirimerle: la Società 'delle Nazioni. _Si investa dunque La So·cietà delle Nazioni, com~ si è fa LLo per il controverso pl,eb.iscito d.ell'Alla Slesia, .del giudizio. Ecc.o ciò che, unanimemente, chiedono i soci-alisti francesi e leclesctti, i laburisti brit.an– nici,. i_ lavoratori belgi e· ita)iaOJL -Ecco la· voce savia ed uma·na dalla· Internazionale di Amster– dam. Non resta che ascolt.arla. Egli è ben sicuro che, una volta avviia.Loil giudizio sul! 'applicazio– ne dèlla legge, i giudkli saranno l, rat.ti anche a considera,ne l'OIJ)pli:cabil~tà della legge; diremo cosi, ia costituzionaiità della legge, non t,an Lo per il suo fato f0-rmale autoritativo, quanto per la sua cons,istenza sostanziale. E' risaputo che, perfino in diriUo privato, il giu .risrlicente crea sèi;npre un po' .ia legge; tan1 1 0 p.iù ciò dev'essere vèro in cli– •ritto pulJbl ico ,inLernazionale che è sempre in for– mazione. Bd esso Gome si schiude la Vlia alla revi– sione con processo pos,il.ivist.a, dal concreLo allo · .. u.s~ralt-o, dal 'parLiço.larc .a.I ·generale, dal fatto al ,.,_, ,divitto,, Q½eJl~ Conra.r enze ge nera}i che h::mno sfì– _·ctucia,to i'l mqi1clo --. co.me q\,\ella. di_'Genova. -·– pe,r lu lo-ro iofer.onclità c~m,e costitue,ntti, 0 petreb- , _-bèiroricuperare efficacifl ed autorità uOJ,avoHa, che fossero èonvocate pe,r mettere ,d 'aècordo i ·modi g-e.nerillL della ronvivenza eu'f'Opea con ;i disposi– t.ivi dei .giudicati eman a 1-isop ra precise e aetermi– na.°LeronLroversie. ln font.lo, osservandu la e.risi di Europa dal Iato formale, ohe cosa si vede? Che Lai crisi dipende qalla conJusion,e degli elementi politici e giud.clici della autorità. internazionale. · I legislatori sono anche i giudici. E ·i legislat01i sono ancora i guerrieri tras,port.ati dalr'amat-0 della guel'l'a. Ciò essendo, ognuno comprende come la. leggie scia iniqua e più- iniqua l'applica– zione. E, peggio il.ncora che iniqua, la legge sia oontlraddittoria e la sua ,ap•plicazione impos,sibf.l'e. La legge vuole il.d un -tempo l,a.' morte e la vita. ~,La Germania, il suo annient.amento .politico e [a.~ pòtenza economica per il rifacimento dei de.~:Aella guei-oo. Mentre i vincitori hanno già rip,etul.amenLe pmclamat.a la proprta incapacità a pagare i proprii debiti, persistono à proclama re · la capaclità del vini-o a pag-are i proprii e i debiLi cli .essi vincitori. ·un simile para1ogis,mo è il fonda– mento del diritto internazionale quo utimul'. Le generazioni futu-re gitteranno occhiate di mera– vigtta e ·di tetrore sopra lo sLato ment.ale,. che la storia squadernerà loro davanti, di co1,esU· l01'0 pirediecèssori, è si d,omanicle,ra'lln(}'~l.1esk,ma l'or– ma di [oalìa ragi611ante li aveva lrwchi. E' l'illusionismo della gueI'ra - quello senzn del quale ·nessuna guerra si combatte, quello senza del quale nessuna guerra apparirebbe vn– lere la pena di essere combattuta - che ·11011 riu- . sciamo fat.afrnente a strappare.i -dalle latebre della coscienza e ch e p:e,rverlè la nostra ps,iche. rn un . bel libro di G. Dem:ir.tia. l: Comments on mobil'isa les consciénces (Edition des Cahiers lnter-natio– n,aux - Paris, Riedeir e -G".) pieno, di rifless.i-òni ½tili ed u mane, si, riçorda: Un giomo del mar– ·zo f920 'il sign.br lsaac; ·presldente dell.a Gamera di Commercio d i Lione ed ora Ministro -del Com– mercio, se,appò J.amentosamente a dire ai suoi concittadini: « Giò che caratterizza il tempo in rui viviaimo, è una s.erie di illusioni, di cui siamo sl.aLi tutti, ·più o -meno, . vitLime: illusione della guerra breve, illusione che il vinto pagiasse, illu– sione della ripresa immedi'at.a del lavoro, illu– sione dell'avvenlo dell'età dell'oro, illusione- su,i cambi, e, infine, la grande illusione che-i nostri alleati ci aiuterebbero,,. Si intende che tutto ciò. · che è.stato costruLto sopra queste illusioni è de– stinato a r::rolln,re; e questo tulto trov,a la sua sin- 1-es.inel T-rattato di Versailles, c:he è il codice fan– lastico di tut te le il lusioni. La conclusionè è irre– sist.ibile. La nost.ra follia non è, non può essene più fo•rte della realtà. L'urto semp,re più violento con la real_t,à-.genera il principio del rinsavimen– ln, perchè <'l l'esper.ienza · probante della nostra follìa. Augurabi!,e è c;he la revisione, eh-e non può ·avv.enire per un.'improvvisa rivelazione della luce platon;ca, avvenga almeno . gra dualmente, pro– gressiv.a:mente, attro.v,ers,o i da.ti di un'esp,erienza positiva ·e giuridica. i\'on chiediamo la -rivohmo– ne, chiediamo la riforma; la ·rivoluzione presume una società in massimo eilaterio di salute e cli potenza, capace di r~ggerne tutti i <;!uri oontnae– colJ"ii ,mentre la società presente sfinita, 1-rava– gliata ugualmente ,dalla guerra e da·l dopo gu1w. 1•a, t,entata da tutte. le reé!zioni spirituali e µoli– tiche, addimanda cure meno eroiche:. rifnrme cioè graduali, le qua li però si a,n,imino e spten- . dano di tutta la luce de,lL'ideaile ultimo. Così e.i acconciamo - la Intemaz.ion.a!e di Am– sterdam si acconèi:i. - alla revisione di Versailles attraverso la Società delle Nazioni costituita Ìn tr.ibunale. Non è un'abdicazione. Poichè le mas se sono _lontan.e ancora dalla conquisi.a de,! pot.er-e e !a leg_ge di vita st impone inesorabilmente, un _ adaf.tamento si impone. Non puossi lasr.iare chR ,gld eventi come !il. guerra d()llla Ruhr oontinuino la loro cor!"a folle, tirando all'ultimo disas,tro l'Eu ropa e il mondo, -riducendo il popo-lo lavora– t.ol' e di Germania. in sch.iavitù. Urge il riparo alla r ovina; u rge che la vita si salvi e la fòllia venga. contr.a.sl. .àt.a dalla ,ragione: andiamo, serenamen– t e, verso la revisione possibilista· di Versailles. \ CLAUDIO TREVES.

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