Critica Sociale - XXXII - n. 20 - 16-31 ottobre 1922

'· anche n-ell_acrisi del· dopo-guerra.~ TI restaura mento; che anche-noi invochiamo, del bilancio deHo Stato, non d•eve essere a scapìtò ,d~ae indispens_abi!Ì funzioni di civiltà, di assistenza:, 'di :coJ/tu;a. Tali economie sono . assurde. E -il _restauramento della economia. naziàna1e non vogliamo 'a_\rvenga col_ritorno d·el proletariato ·Sille cond'rzi·oi:11 sèhia:vistìçhe da cui parti'mmo.- Lo Stato; la· , cui autotità'scèma ogni giorno per le audaci usurpazioni reaziona'rie, cessi di essere lo Stato del privilegio e si avvii a rà.pprésentàrf'l l'u'niversalità-de-gli interessi che 'S'identi':6.cano col Lavoro. Ecco il fine immediato della nostra ·lott~ 'p'olitica. Se, per' ciò, ci d~ridono come s·ocia'1democìratici, rispondiamo che ,è la nostra funzion·e, ddve. fallìsce la c!emocrazi_a, di essere noi i ,po'rtatoii fedeli dei suoi grandi postulati •- per ~uperarli .. Lavonitorl I :Propaganda, dtg'aaj_z.zazidne,-educazione, c◊-opera­ zione, i-l. · Parlamen'to,·Ta'.· tribuna, Il Sindacato: ecco il campo pe!'enne ctel nostro lavoro. Nello s'pez:,,a~si dei ,parti.ti , del, 'prciletàri•ato; la· Confède~azione ·del Lavoro ha· proclamato la sua autonomia. Ma inon è indipèn• <lenza dal socialismo. L'•a.po1iticismo ··dei sinda~ati ngn ha senso. I ci'rcoli · politici e .sindacati dei fa·voratori contjnua'no ad avere un cuÒre solo, u~ solo fine, 'il qUaie fonde armonicamen– te l'azione particolaristica quotidiana per gli 'interessi immediàti .'con la visione cost,uite dell'interesse collet- · tivo della classe lavorat.rice, jn guisa da sfuggire ad ogni egoismo di categorie, che si ttadurr0bbe in n11ovo· sfruttamento da 'fratelli a fratelli. Operai e contadini, lavoratori- del braccio e del pensi•ero formano una sacra unità, ti'ra ciit corre impegno per· una azione reci,proca _di assisterlza' ·e di elevamento spiritualj:l. Il nostro Par– tito, lil:iero dalle pastoie di ogni dogmatismo; vive •di 'disGUssio.nee di, luce ed elaliora coUett~vam·er:rte il suo -«.c'redo,,; fatto di esperienza, di critica, di scienza. E' ~overe di tutti crescere la p1'opria istruzione tecnica ·.e morale; , professionale e politica. Il lihro è per noi , il più forte strumento di lotta e• di rivoluzione. I 'Là'vofatori I .Se i_ tempi sbno foschi, se la gùerta ·e•~area:zione lanipeggia~o nelle :terrèbre, '-più•alta è più fulgida brìlla la 'nostra fede. E' -il soéialismo che ci sta davanti - unica luce, suprem:a 'spér-anza dei"vinti e 'degli sfruttati. Sott'Q la -raffica -de1le persecuzioni, 'dei dileggi, delle flag·el'lazioni,' uniamoci pii'i ·stretti· e più,fidenti,,che mai. . \ ·-· j. . J:.avot}J.tdri 'a.I lav;0ro I Per la 'libertà! Per fa civiltà"! 'Per il ·l!Ocialistn:o! Rorrna, '·9 o'tvob1:e1922. ,_ I. . ·LA DlRÉZIONE. l~a ,·crisi ·del fiberialismo Il Cor:riere della Sera ha avuto .il càttivo,·•gusto di '])ubblic:àte sul Còngresso · sdda!ista dt Roma e sul' movilnento"socia1ista in. general'e 'un artìcolo ~c'id'o-·e éiittivo' del ~enatdr''Einaùdi, proprioH gior- , no''.stess'o in 'cui 11tesoconto déll'ulttma sedt.tta'del - Congresso:'m,erale di-\36Iogna· da'>'.ala chiara ima– 'glrre ·che'Ìl te-ntittivo' di' risuscitare i'n· Ita!ia ·un' par- 1 • I Bjb1i_9teda Gino Bianco ' ' 313 tito e un mo;vime'nfo libera-le aveva fa~o fallim:enfo, nèl senso più pièno ·e assoluto della parola_ Tutti i parti,ti sono in crisi, i ·v,ec~hd ..ecl i nuovi , e è-ioè..non so!J'oquelli d1y si sòJ11'0' for111ati •in una.si – tuazione politica e storica affatto d,iJtersa dall'.att:aale, con un p·rogramma che risJl)@ndeva,aHe ,co,ncli.zioni d'1aillora e· ctre dalle co,ndizioni d'ioggi è, o s.emb.ca, superato o travolto o sollecitato a una raclicale re– visione; ma anche que!H che ·sono nati in -questo' stesso clima storico in •oai oggi viviamo, prodotti · di una situazione incerta,, mujevole che neppur e:ssi riescono ad interpretare nè ad. intendere, nell' oseu- ,rità della quale Ti-esce loro impossibile trovare d.l proprio cammino, tracciarsi un prograrmna,·vede;.e la mè'ta ,vetso ·cui volge il loro _imov.imento. , Così ·avviene che Ila .crisi colpisca Oijgi ugual– mente, ad es., il partito socialista e .il partito fa– scista_ La crisi· del primo •è attestata dalle scissioni ch·e esso ha sofferte in questi ultimi ,due anni, e che sono il segno della necessità, in cui e.sso s'è tro- ' vato (e- del conseguente sforzo che ha dov11to com- . piere) _l::!i• intendere esperienze n1:1oveohe ·ess.o •non aveva C'hiammente prevedute, assaggiando,. :al ci- - merrto di esse, la solidità della ·pr-opria J:!ottrina ,e l·a bontà delle norme d'azione che ,esso si era :pre– cedentemen'te tracciate. . La crisi del partito ••fascista, C'jle,ho già,t.entafo di ana'lizzare -nel fascico,Io del 16-30 .settembne, .è. .chiara nel momento sie'sso 'd.elsuo appa,rente tdonf.0. Si può anzi dire che questo ·stesso .. tr.ionto·è ca.usa e segno 'a un tempu d·ena -crisi ·inte.riore,·in·q.uamto che ta forna numeriéa del ·partito è' :data .dal .co,a– fluire in esso di ·elementi ,svariatissimi, _!llossi ·da desideri• di-versi o -contrastanti. a fini ·div.engenti od opposti. Il fascismo è ,il •segno di·una irrequietezza che può servire a ingrossare le file, :ma non dà, .anzi ·impedisce· qualsiasi diretticva e, ,prerciò, ·q'.ua1siasi '.Or– dinato ed utile movimento. Alla cri-si generale non si sottrae ,neppure. il li– beralismo; ma.fa sua,crisi è -an.che.più•IJ!)rofonda.: ·non espri me solta nto uno· sforzo- difftcile ,di.adatta– mento e di revisione, ma ,semliJra esser-s:egn.o di .un' •vero-insanabi.Je,esaurirp..ento_ Il, partito· lib.eral.e1èque-1- lo che, facendo ~tes-0ro di tutte le ,energie1s.usciiate dai ·movimertti,anteriori, .dal ·neogu:elfo1al.maz.runian .o, ;e·ré!'cc:oglien'gole sptto :l'a :di re·zione .del 'GoV:erno:.pi e– ìl1ontese ·per un'-azio·ne IDellica •e ,diplomatica, ha condotto ·all'unijica2iionerpo•litica·:dell'ltalia. !Dove\!a • poi accingets1 al lavoro ,per ~a::e:eoglietedn .una ·-u– nità p'iù intima le ·diverse p·opolazioni d'ttalia, mo– strando di saper ad~ttare leggi, ordinamenti, ,istitu– -zioni ·alle loro coJ11di:bionie ,tradizioni, di sap.ei ri– ·spettare le loro specifiche• esigenze e ·so- ddisfare ·ai •loro bisogni, di saper promuovere una ·pwg~essiv.a l'oro capacità di -autogoverno, Hel tempo stesso ·ché le - attraeva e tratteneva "entro la· sfera -di ·attività delio 'Stato· che -esso aveva cre'ato. - La morte del ·Cavour, ·proprio· nel ·momento in cui questo ·nuovo ·còmpito·s'imponeva e doveva•es– s,ere iniziato, parve un triste auspicio : gli epigoni, dal Ricasoli al Lanza e al Minghetti, si mostrarono inferiori· alla gravità e alla difficoltà del aòmpito, che rimase •e rimane trtttora in, gran parte inadem– piuto. Non' è ·a credere per -altro che la colpa •sia · _da attribuirsi ·alla pochezza, degli u~mini, in modo nè esclusivo nè ·prevalente. Il, èòmpito,.era 'difficile anrhe·•per uomini· di più àlta mente e di più valide ·energie. In un paese come l'Italia, in cui sono così varie- le condizioni· clim8;tiche e-topografiche, le,at- )

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