Critica Sociale - XXXII - n. 20 - 16-31 ottobre 1922

308 cru:TIO~ sociAl,E ECHI cOr'lrGREsSo s0C1AUstA J_ .,. J , Il discorso di commiato qJ' RILIP'PO TURATI p'ei socialisti unitarii Poichè qualche amico si prese la briga di raccogliere stei;iograficamente, con suffièiente e– sattezza, il discorso. pro~unèiato àl Congresso flOCialista di Romà, alla mezzanotte della"" terza giornata. - all'atto cioè della separazione dei due Partiti - dal nostro direttoro ·a. nome dei suoi ~~ici, 'lo riproduciamo in qu~ste colònne 1 per il significato che quelle dichiarazioni possono ancora avere in rapporto, sia al futuro atteggia– ,m~nto del Partito socialista unitario, sia alle sue relazio~i avvenire coi compagni dell'altra riva.• Turati: salendo al'la tribuna è _salutato1a im lunlJO' e tripliç,e applauso, specialmente dalla Desfra del Con– gresso. ;Nella grande aula della Casa. del Popolo si pro– diice subito un 1·eligioso silenzi<,,.Egli così 'incqmincia: I ' ~ • Il risultato del voto. Gli amici 'mi mandano - anzi: mi comandano ~ a questa tribuna, per recarvi brevi dichiarazioni di com.– miato; dichiarazioni, che mi auguro siano accolte, nel– l'ora triste,' 'con l'animo stesso col quale furono 'pensate e con cui sono dette. • Noi ci separiamo _da voi: _o, forse più esattamente (non vi sembri una sottigliezza), voi vi sepàrate da noi. Comunque, ci separiamo. Accettiamo l'esito della vo– tazione così come l'avete testè._proclamato; e non sta– remo neppure a sofisticare sull'intimo reale valore di un voto così strano, che ci divide a un dipresso a giuRta metà, che non dà neppure al vostro verdetto la maggio– ranza assoluta di tutti i votanti, che si ri9ongiunge - non so, e non lo potreste dire neanche voi, con quanta esattezza - a mandati imperativi ohe, nelle Sezioni man– danti, si riferirono a una 'questione posta ben altrimenti da come qui fu posta e discus~a -·là er_a l'intransigenza, • qui è a dirittura la scissione - ; a mandati ormai vecchi di 'più mesi e travol~i e superati dagl.i avvenimenti in– tercorsi di poi; a mandati, persino, in qualche' parte, pro– venienti da gruppi di compagni', taluni oggi confessa• tamente resipiscenti o ravveduti, altri, sia pure'involon– tariamente tt per coazione nemica, diéerto1i o transf:ugi dalle. file... . Non è !_'ora di indugiarsi su meschini episodii e· su postume· recriminazioni. Sentillmo e subiamo - superiore a 'noi come a voi - il' comando del fato. Non sapremmo, tuttavia, separarci da voi con quella stessa indifferenza, con quella, direi, sp'avalderia con cui altri, a· Livorno, ci voltarono· le spalle e se ne uscirono cantando. Forse· coloro pr\jsentivano ·che sarebbero ·,ben presto rientrati. Essi, virtualmente almeno, rientrano· in questo momento,- E, perchè essi rientrano, noi ce ne andiamo. Ovvero ima _torna _supergiù al medesimo), come ieri pre– cisava Adelchi Bara tono; essi rientrano, essi .possono e· debbono ri'entrare, appunto perchè iioi ce ne andiamo. Comunque, rientra il comunismo, che pareva se ·ne fosse andato. Il che può sembrare- indifferente a quelli fra voi· (m' perchè allora a Li votno non furono pronti a seguire i scissionisti i'iell'esodo?) 'i qiiali ....'.. è'ouuna stfi.na Biblioteca Gino Bianco confusione di nomenclatura, èlie è per lo meno un a11a- . c.ronismo - sostenn.ero qui in questi giorni olie, fra, co– munismo e socialismo, non· corre il meuomo divario. Ri– marrebbe pur sempre da spiegare 'come mai q,uei comu– nisti, usciti ·a Livo11no, si riaccostino oggi a voi, non già in atteggiamento di compagni lieti di rit'rovare i_ compagni dispersi, ma con• gesto e con tono da trionfa• tori, e proclamino à lettere di scatola, nel loro maggìor quotidiano pervenutoci stamane, che questo nostro Cen– gresso·è • l'ultimo Congresso di un partito _che muore•. Un canto di nozze, .o compagni, dhe 'somiglia troppo ad un epicedio ! ' U rimpianto dell'unità. Ce ne andiamo - compagni od ex~compagni, com.e meglio vi piaccia chiamarvi - con un senso di ramfna– rico vivo, cr~ciante, come di· lacerazione e di sòonforto. E non già'per il miserabiie corruccio dell'essere o sembrare battuti; non già. per quella insignificante dif– ferenza di alcune centinaia di voti, sul cui valore attua~e, ~o ripeto, non vogliamo neppur disputare. Non .è il .rtu- . mero, oggi, che conta. Purtroppo il numero, l'ecc~sso del numero, fu- il vostro e il nostro nemico, fu il vostro · e il nostro disastro. Ma ci crucia lo sconforto di una fo. deità invano lp.ngamente serbata, di una lunga battaglia' invano combattuta per la s'alvaziqne del Partito, dell'u– nità deI Partito. - r· • Perocchè i1oi fummo, tutti -_ con vibrante parola ve lo disse ieri Claudio Treves, ,Il'.laa me piace insistervi in questo istante - .fervidissimi di cotesta unità, ne!Ìa quale ravvisammo ·una gr~nde for~a e insieme un imperioso dovere, finchè manten'er!a fu possibile senza fellonia vera e propria. Io stesso - e mi fu rimprover'ii:to, ma, persisto a credere,· a torto - sperai tenacemente èhe gli equivoci si sarebber9 man ma,no chiariti, ·cl:ie, l'ù'bbriacatura del– l'immediato dopo-guerra, alla luce delle prime. esp~rienze, si sarebbe presto dissipata, che non sarebbe stato-neces– sario subire così' lunga odissea di dolori e di· 'delusioni. ·sperai, ~olli sperare ad ogni costo, ·.che 1 n·ella ,passione del comune ulti'mo ,i'deale, nel'la_·quotidi'ana·'di11isio'h•e ile! lavoro - nella quale poteva essere po.sto per tutti - oneste ed accorte resipiscenze a vrebbel!o via via corretto gli errori e restituita fra i compagni l'unità degli spiriti, nel Partito !''unità sostanziale. delle anime, .il .perenne contrasto delle quali ci paralizzava reciprocamente. , À Bologna -;- facile pro·feta - previdi (e fu qui ri– cordato), con parole molto precise che allora •vi parvero offesa o artificio pòlei:nico, ma che' i fat,t,i purtroppo s'in- · caricarono -_di confermare molto al di là del preqagio, 'quello che àarebbe avvenuto, quello ehe doveva fa:tal. mente avveJfre, in conseguenza dell'atteggiamerlto, se Bi fo·sse mantenuto, che la maggioranza del Partito assuméva, La scissione di Livorno parve l'inizio ·ed il pegno di un ravvedi}llento; di ùn riiorno alle· vie tradizionali de~ socialismo. Ma il chfrurgo, ahi,nè; ·non ebl;,e il co- , raggio di taglia.l"e ·abbastanza. a fondo. Non è facile essere chirurgo nella propria'famiglia; operare, dirèi qu8$i, sulle ~ • • • f • proprie carn1. D'a'.ltrond·~; i tempi erano· obiettivamente •lmmat~ri "ji'~r u'na sci1$S1onerièolutiva. La Goni'etlerazibne __çe.nwal,

RkJQdWJsaXNoZXIy