Critica Sociale - XXXI - n. 22 - 16-30 novembre 1921

340 ùRITlOASOC1AL11: I I. . · j Così l'applauso doveva giungere all:apoteosi mas- i sima ·per colui che della conquista ha foggia:to lo stru– i mento· migliore·. e che alla, conquista ha condotto le schiere popolari e.flettivainente: Don Luigi Sturzo. E D. Luigi Sturzo chiudeva il Congresso còn un «fioretto• nuovissimo: « soggiogare alla propria convinzione e vo– lontà gli altri uomini ,, 7 in questo veramente è gioia 1 Il Congresso di Venezia, nella sintesi e nel par– ticolare delle sue discus&ioni, ha dimostrato più c;hia'ra che' mai la vera essenza del P. P. I. Nessuna idea fondamentale specifica lo sostiene, 11essuna ragione obbiettiva e autonoma di essere. Po– teva 'ssere la morale cristiana, il cattolicel.iUJo; ma il partito si affretta (sia pur:e per opportunismo) a .rin– negare ogni èonfessionalità. Potrebbe essere. il pro– gramma della scuola; ma pèr la stessa ragione il P. P. si è fermato a chiedere la libertà della scuola, cioè un mezzo non !ln fine, che potrebbe essere· ugualmente ri– chiesto anche da chi mirasse a una scuola I antistatale piena! · · . * * *' Come sia avvenutò ·codesto rivolgiment9 oel Par– tito dei cattolici, è facile ricordare. Solamente chi aveva sofferto la p1:1rditadel potere temporale, e si era illùs.o ·di riconquistarlo con l'aiut~ o anarchica. dei catt.olici di 1 tutto il mohdo, o delle Potenze catto- .Tutto 'il resto è indistinto, superficiale,. o p1:eso a . liche straniere, potè ~dotta're la, tat.tic::i,della p.!'otesta, prestito temporaneo. Le proposte amministrative di della ast.ensione, del non ertped-it, della·qua]e il conte Luigi Sturzo sono un interessante tPntativo personale Paganuz:.<i venne a mostrarci· al Congresso l'ultimo di « messa a punto> di una serie di idee, comuni. a rudere. Ma f~ la: tattica più disastrosa pe'r il clerica– studiosi e a pratici, intorno al decentramento. La rela- lismo, cl).e lo isolò dalla vita nazJof!ale, e che gli fece z1·one'economica Manro potrebbe ,essere controfirmata da • 1 · · · ( 1 perdere, in pochi.decenni, quasi tutte e pos1z10m sa vo molti de)Jlocratic.i, !ibera.li, riformisti, senza scandalo per: ancora poche,. nei, Comuni, nella Beneficenza, nella alcuno; mentre il tentativ o dei sinistri .di jnserirvi 'le Magistrntura ecc.), cui ppr l\t sua forza gli. ayrebbe ansie· delle organiz1,azioni operaie s' infranse immedia- ,I dato diritto .. , 1 1 tamElnte contro lo sbadiglio frettoloso dei beati passi- I Quando questo di.venne più che mai evidente (via dente5; e. si dovettero accontenta:r·E1di quella ~parteci- I. via che il 'nuovo Stato italiano si coosolidàva, il socia– pazione agli utili», ché nessuno di essi vorrà gabellarci li~mo ~rri vava alle masse l'Ura 1 i, che in alt1•e nazioni per una tesi specifica o risolutiva della questione sociale. rimanevano la forza del « Centro • ), gli elementi cleri- . E, per la 1 politica estera, Don Stur110;con la più ama- ·cali, che· -primi se ne reser,o conto, tentarono di porvi bile delle ironie, pre~ò i fedeli eon-gressisti dì atte'ndere I riparo con, appoggi larvati,_ 0 apertamente contratta.ti, a farsene un'idea fin che ... egli non avrà avuto miglior coi..,Jiberali. Ma tutto era insufficen'te,, e I.a. insorg,ente agìo di occuparsene; abbandonandosi frattanto ag'li as-. democrazia cristiaI/à parve anzi un m'aggiòre ·pericolo.,, saggi empirici, ora nazionalisti e ora cri~tian.i·, di qual- , Occorreva la formazione di un partito, libero da che deputàto popol9.re! pregiudiziali, che pot~sse partecipare al, potere, ricon- * * * M~ quello .che toccava l'anima proforrda del Con· gresso, l'idea unica che moveva J'ullanimità assoluta dei rappr~serita11;ti il P. P., era « il potere>: il potere politico. , quistando per penetrazione lo , Stato •laico usurpatore ( G·raecia capta ....); e il temperamento ·squìsitamente polit.ico 1 di Don Sturzo, la p'ropo:r:zionale, e le crisi parlamentari pos.tbelliche çc!mpirono quest'opera. in un tempo rapidissimo. Mira·colò, per c1ii no_nconsideri che· L'.invocazione dell'amòistia faceva fremere gli' or– ganizzatori contadini; i rari. accenni religiosi curvavanò le anime pie; la Patria serviva anche lì .ai retori più bolsi per le perorazioni. Ma quello che facE1v::a balzare tutti, nell 'applau.so più alto, era ogni acèenn·o alla con: quist.a del potere; .senza' dirlo, senza le vane formole a~tratt~ che ora sono venute iri. nso presso di noi; ;ma– nel sapiente velo cattolico di chi chiama la conquista. « un sacrificio per Iddio o per la Patri~ », o nel più~ concreto richiamo di al.cuni istit~ti pubblici ultimamente conquistati a uomini del Partito. ' In questo si riuniva e vibrava futta l'anima: <lel Congresso; in questo; che è il vero programma unitario del P. P. I. - la conquista del potere -, ugualmente e indiscutibilmente utile a tutte le più diverse categorie 'd'interessi, che il Partito riunisce nell'appareqte' ricu– citura del programma improvvisato riel 1919. Così avvenne che la questio~e della « collabora– zione » fu discussa al C!oogresso, non· tanto com!) oper!J. \ da compiere in comune con altri P•artiti ·per il trionfo -il un programma, di una idea, di nna morale, o della , gente che lavora e ;che •~offre; 1uanto piuttosto come « partecipazione al potere» (ai benefici che il potere offre), sia oggi iii uiio Stato liberale, sia doinalli in UDO. sncinii,;t,,; 11 ul i ste-~i s•nistrj, che si propon1wano di "rÌ' <'ar i ri ·n'•·i1ì •.. \l'a u,1,..p r ·,.•cpa·1.,onP al pnt11re, .1 ,, '-'" 1 , orre qua,i solta11t11 la ,c,,nqu1~ta di ,u "d p ,',re», 'BibliotecaGino Bianco \ I ,le forze .del Partito popolare preesis~evano tutte nella nazione (i uu·ovi 'proseliti si riducono a poche centinaia di avvocati, professionisti, giornalisti, prontissimi ad • . h assumere cariche e posti nel nuovo P11.1,tit<?; e a poc e migliaia di .grega,rii disponibili per ogni novità, inte– nisse o potenza). F.atto ·ua:turale 1 per· 'chi. ·conosceva quelle forze •e cbinprehdeva che mancava louo soltanto la valon'zzazione politica, c~n 1~ part'ecipazione al po– tere parlamentare e ministeriale. t I I Se poi, dopo i primi benefizii comu!li della ricon– quisla, le opposte categorie d'interessi, iosi'eme ricucite. nèl P. P .. I., siano destinate. a scindersi, o ,,se in esse prevalga il legame moral_e 13 è'onfessionale da imprimere . allo· Stato, codesta è un'altr:a,que~tion';l della q1,rnlenon • ogg.i volevamo intr.attener<ii. · 1 ·II. ll Partito Socialista in Italia sembra ·in•vece voler p9rcorrere a ritroso il cammino dei cl~ricali o popolari. Non parliamo dei primi albori, quando era suffi.cente a se ij,tessa·la prima propagaçda, tra le classi.lavoratrici·, che fu anche propaganda di vita civile e umana, sa– lutat:a con simpatia dagli uomini più giovani e ,più colti di ogni parte. Nè int,endi~mo negare che il· Par– tito abbia inantequta anchEI poi rigidamen_t!l una fiaio-· nomia di ciasse, fino anzi tavolt.a ad, esRgerhre- in ,una · intnpretazio1i'e restrittiva 'del ·cuncetto di' lavoratqre ma,mxle o br.aeciante. 1 Ma il fa~to è che esso. ha saputo a-vvalersi più dì ' .

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