Critica Sociale - anno XXX - n.20 - 16-31 ottobre 1920

312 CRITICA SOCIALE Ilmotivo o[iale ~ lmovimento nazi nale e~rairn La Critica Sociale è lieta di offrire la prop,ia ospi- - talità a questo arth:olo di un ebreo so 7 ial_ista-sio~ist~ dell'Europa Orientale, il .quale le rag10_m del . s_wm– smo prospetta, fuori di ogni p\etisn:io etnie~, rel1g10so'. nella nuova aspirazione del! ebraismo orientale dei rivenduglioli e del piccolo artigianato a to~na~e alla « natura », ad applicarsi alle forme maggiori de!la produttività sociale, l'agricoltura. Il probl~ma del _s10- nii.mo, a cui in Italia non si prestò quasi attenzione per le condizioni generali degli Ebrei tra i più assi– milati di Europa. acquista importanza obbiettiva ora che il sionismo diventa un dato del difficile generale assestamento del mondo, dopo la guerra. Djeg11,aziatamente _per il sionismo politico, i . suoi diridenti ne hanno fatto troppo una carta del gmoco del! 'Intesa, e, specialmente, dell 'lnghilterra, per spe– gnere nelle divisioni l'insurrezione orientale contro la sua egemonia mondiale sancita a Versailles. ~o– po il convegno di San Remo, il nostro Treves chia– mò l'affidamento della Intesa di dar la Palestina quale sede nazionale ebraica, una « Sionne brittannic_a », erta contro la ribellione degli oppressi della Inghil- ' terra. Noi sappiamo che il suo giudizio ha trovato consenso tra molti sionist~ i quali, ispirandosi al sio– nismo proletario, hanno il senso della giustizia e della opportunità di un accordo degli Ebrei con gli Arabi, che sono pur sempre la grande maggioranza degli abitaAti della Palestina. Ed ecco che il sionismo rien– tra per tal via nel pieno degli elementi contrastanti della politica orientale che ci sta addosso. Non è più cosa che non ci riguardi. Il mondo si unifica·: nihil alienum: E però l'acuta analisi dei fattori sociali del sionismo, che il nostro collaboratore Mosè Beilinson traccia per i nostri lettori,' sarà da essi, a prescindere da ogni preconcetto religioso e nazionalista, letta col più vivo interesse. NOI. Dall'ultimo decennio del secolo scorso l'Ebraismo Eli ,tuIli i P.aesi, m,a sopralL,tlo dell'Europa orientale ·e dell'America, è agitato d~ un forte movimento n.a.:: :t'ionale, detto Sionismo, che ha ~per iscopo la rico– struzione della collettività autonoma ebraica in Pale– stina. Sotto nome e con metodi nuovi, quel movi– mento non fece che dare una forma politica ed organica .alle tendenze, non mai sopile, delle folle ebree, durant,e il loro lungo esilio. La gueroo ho poi trasportiato il movimento sionista dal cerchio relativamente ristretto degli ordenti adepti ebraici e dei tiepidi simpatizzanti cristiani sulla grande m'en.a della politica intern,a,zionale .. Gli ult.imi• .anni han segnato per questo moto una continua oscil– l-11.ionefra le speranze e l,e delusi,oni. Gli Ebrei -s•p-e– rav.ano fortemente che la fine dell-1!guerra, risusci– tando a nuova vita tan li popoli « diseredali », segnas– se un'epoca nuova anche per la loro Na!Zione (I). Se queste speronze saranno compiule in un tempo pros– simo, oppure subironno, nonostanLe tulLe le promes– se delle diplomazie europee, un disinganno ancor più grande, è oggi prematuro affermare. In ogni modo, se anche si sarà dimostralo che la via scelta dai capi dell'org,anìzz.azione sionislica fu err,ata e ino– datta all'abtuazione del loro id,eale, questa provo. nulla toglierà al valore d~ll'idoo .. Come tutti i movimenti nazionali, i'l Sionismo ha un suo mo;enle sociale, a cui si intrecciano motivi religiosi, etnici, culturali, perfino l'orgoglio perso– nale e il senso di dignità uman.a, troppo spesso e troppo brutalmente offesi. Per liberare questo noc– ciolo sociale dagli elementi che lo accompagnano, bi– s<ignerebbe anzitutto ,trascurare l'Ebraismo dell'Eu– ropo occidentale, sopratutto perchè gli Ebrei d'Occi– dente appartengono per lo più ad uno strato sociale - quello della borghesia grande e media, degli uo– mini dell'alLa finanza, e degli inLellettuali - cui quel movente sociale interessa punto o poco. E infalti, anche nell'America e nell'Europa orien,lole, questi strati sociali si mantengono in un atteggiamento indifferente, se non addirittura ostile, verso il m-oto nazionale ,ebraico. Ottenuta l'em.ancip.azione, queste ·classi si sono daLo con tutta l'energia ,a conqui-stare i valori della civi!,tà europea e l,a ricchezza nazionale, e vi sono in complesso riuscili. Per· esse l'eguaglian– za civile è stata di fatto un « biglietto d'ingflesso » nella società cristiana, sicchè, NJ.gg.iunto questo sco– po, esse sfuggono paurosamente tutto ciò che può ricordare, ,a loro stessi e .ai loro concittadini, l'o– scuro ipassato. Certo dànno segno con ciò di non possedere un.a grande forza morale; ma rivelano, del resto, il car.attere comune ,a quasi tutte le borghesie, le quali parlano volentieri di « diritti storici » o rli « tradizioni nazionali» fìnchè giovano all'incremento della loro posizione economica, ma rigettano e que– ste e que!M, come inutile ipeso, quando minaccino le loro. basi. Ora la borghesia ebr.aioo si trova appunto minacciala dal Sionismo, dato -che il suo spirito di espansione non va certo fino alle terre oride e oggi quasi deserte della Palestina, mentre -l'affermazione del distinto carattere de!J.a~nazionalità ebrea, la rie– vocazione e la restaurazione delle tradizioni culturali ebraiche, la lotta ,aperta ·per il riconoscimento dei di– riUi nazionali degli Ebrei. non può non allargare - per qu~nto altri affermi che si tratta soltanto di mQ– nle di qualche esaltato - l'abisso non miai colmato fra gli Ebrei e i loro concittadini d'altra stirpe, e metLe in pericolo perfino (Juel « biglietto d'ingresso», con tutti vantaggi ma,Leriali e ,spirituoli che no derivano. Da ci9 un'.a Jo-tta a fondo, qualche volta subdola, coperta d-agli cc ideali umaniliarii ed internazionalisti». qualche volta .aperta ed accanita, con cui la borghe– sia ebraica tenta di soffocare il Sionismo. Il quale è invece sostenuto dalle larghe m,asse del popolo, per le quali l'emancipazione (ritardata in Russia fino al 1917, e in Romania fino QJ 1919) non è stala che una parvenza di libertà, in quanto non ebbe che un 'a- (ll Che le masse ebree formino una nazione distinta, siano cioè zione minimia sulla loro situazione eeonomica, e ~nl– unite, non. sblo dalla religione, ma anche dal sangue, dalla civiltà, J'alteggi.amenlo ostile delle .altre stirpi, non mili1ra– dalla lingua comuni, e a.ltresi dal senso patrio (poicbè spiritual- mente non ai distaco ..rono mai d11,lla,Palestina) e sopratutto dal lo, verso questi miseoobili e, in senso occidentale, senso inestinguibile della sorte comune e del legame_ reciproco, è incolti, nè dall'oro nè daH'alta cultuNJ.. . per noi una premeesa 1 la quale non può essere smentita dal fatto, , .. , . . , . ohe alcuni gruppi ebrei, per quanto cospicui pur tuttavia sempre ' Ali avanguardia d1 quelle ma sse popolari .c;i,a il numericl\mente insignificanti in confronto degli altri 12 o 13 mi- nro)et~riato org-Gnizzato nel P.ai- tito Soci.aJisf,a Sioni- lioni, si sentono attratti. fino alla fusione, dllgli altri popoh. Le . • • • • sommità dell" nazione ebrea vengono assorbite dalle civiltà estra- sf,a (Poalè Zton); lo seg-uono I m1hom. socielmente nee, la base della pirnmide rim&ue S!)ldamente disbinta, mal definibili, di piccoli negozianti e. di rivenditori BibliotecaGjno Bianco '

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