Critica Sociale - anno XXX - n.20 - 16-31 ottobre 1920

; I I CRITICA SOCIALE, 309 prime dalle Americhe, da.u◄Africa, dall'Australia e da:ne Indfe. I p~poli che· han f,atto I.a rivoluzione o che avranno potuto farla dopo noj potrèbbero darci aiuti. re1ati– vàmente .apprezza.bili solo dopo il ,conso-lidamento della loro rivoluzione e !':assestamento fisi-00e morol,e delle loro popoJ:azioni nel regime ,comunista. Poichè i tre periodi rivoluz~ooorl - ri~oluziqne, consolidam,ento della' rivoluzione, ,assestamento delle popolazionL nella rivoluzione - possono compier.si solo in una serie di anni, esaminiamo quali sarebbero le nostre condizioni subito dopo avèr fatto la rivo– luzione. Cerchi.amo di vedere, p,er ora, se vf sarà, o no, almeno T'alimento fondamentale: il pane. * , L:l p.r-oouzi.onegren.aria nostr.a si aggira intorno ai !()-45 milioni _di quintali all'anno. L.'importa,zi~?e. è di 22.-2a milioni di quiatali. È, per.tanto, qen P,IÙ di un terzo della nostra popolazione, ,cioè oltre. 14 milioni di persone, c~e oggi si alimentano del grano che co1npriamo all'estero. P.ossiamo f.I:ll d'ora, sicu– ram'ente affermare .che i 22-25 milioni di -quintali di g,r.ano che attldalmente ci sono forni-ti. dal.J 'estero, tCi sarebbero neg,ati, il giornQ in cui, d.avanti a,i Governi borghesi dei. Paesi nostri a,p,p-rovvigionatori, ci fos- , simo resi co,lpevoÙ del 4elitto d,i aver fatta... la rivo– luziome. N.atnralmenbe a.Uor.a dovremo provvedere da IÌ·Oi stessi al soddi,sfaicimento dei nostri bisogni più ele– mentari e pro.vv ,edere immediata-mente, se vogliamo evitare che turbe tiameliche, con il loro Mamard ,a.Ila testa v.adano al east-elfo' di Versaglia a g,en-ufletoorsi avanti al re, alla regima ed al Del,fino, gooziosamente a}'lpeUati dal ·p0'polo i.I f0rna:io, la fornai.a ed il figlio dei fornai. Ma ;in che modo potremo provvedere?. Sentiamo. Messa in vo.lore delle terre improduttive; intensi– ficazione della cultura granaria. Liberiamoci subito d'una f.a:v.ola,cioè che si possa avere una maggiore produzione granaria .aumentando 'l'area delle terre coltiv.aite. Di terre in-coite, sopra 2~.372.900 ettari, ne abbiamo 1.035.900. Tr.e quarti di tali terre son@ i,mproduHive, perchè costituite . dal dorso d'ei .sistemi ailpino ed appenninico, gene– ralmente ghiaiose ed aJ.luvionali e, tante voJ.te, pe-r– sino 'inaccessibili. L'altro quarto è costituito nel centro d'Italia dalle maremme e, nelle ·isole e nel Mezzogiorno, dai ter– reni -a•cquitrinosi. La messa in valore di t:ali oorre ricqiede però l'investimento di ingenti capitali ed ,anni ed anni ):li fatica umana. Di conseguenza è vano sp~rare che le 2-3 oentiooia di rojgliaia di etta-ri di terre incolte ma suscettive di diventar produttive pos– sano essere utilizzate in un batter d'occhio. Perèhè la terra p.roduc.a, H nostro I fabbi~ogno di grono « bisogna - scrfve il. dott. Rossi in un.a su.a recente hotevole pubblicazione - far nascere, cre– s,cere e maturare (io aggiungo: e Nl,ccogliere) a.Ime– no due spighe di grano là dove ne cresceva una sola ». Occorre, cioè, non estendere - perchè estensibile non è - ma iJJten•sificare la cultur4 granaria. L'int.ènsificazi000 àella cuJtll«'a. è possibfle però solo in quanto vi sia una produzione di concimi - ibfiotecaGino Bianco,. I fosfatici .azota.ti potassfoi - propoczionale alle neces– sità d,ell'a terro. 'Alla. terra, perchè possa nutrire tuUi i suoi figli bisogn:a dare, in copertura., cioè riella pre– par.azionsi dèl_terreno per la·semina, una .aqb_cmdante concimazione fosfati.ca, poi solfato d'ammom?ca ed, iafine ,a p~ù ·riprese, nitrato di soda. Al terr,enò p·rima ed alla pianta poi ocwrre, in nitri termini, :i.ssic.rirare una perfetta alimentazione, se si voglione- cogliere frutti ,copiosi. CoHcimi e pane signifi,cano qua.si la stessa cci,sa. Se, infa.tti, pèr nostra grande' sventura, i concimi <lovessero ma-nca,- re alla terra, la produzione di questa, di bo.tto, si ridurrebbe ad un terzo di queila che è presen<temènw: 1 In cifre:· anzi che, raccogliere, :linnu:i,\)me~lie, 40-50 milioni d.i' quìrltali .di ,vano, ne raccoglier.emmo sol– .tanto 15-18 milioni. Nel prossimo raccqlto, per ,esem– pio, è prevista una p•ro<luzione infei:-i<ore a quella normale del 15 per cento, unicamente per Io scio– pero, durato 50 giorni, ,degli opeooi della miniera di Gafsa (Algeriaa), I.a maggiore p,r.oduttrice di fo. sfati. 1 Cosi no-i, per -una conh'oversia economica in un paese che ci fornisÒe fos 'k.ti; avremo un qu~J.n1titati,vo di -grano diminuito d-i 6 milion~ e mezzo ,di quintali, cioè non avremo pane, o'-dov,remo comp-r~rne all',e. stero, ,an,cora p.er circa 4 milioni e mezzo di per~one. Di fosfaiti, il nostro ,sottosuolo non ne ha. Oggi noi mettiamo sul mercato, a disp-osizione dell'agri– coltura, 8-9 iniJioni di qui~ta,Ji di concimi -fos·fatici, o superfosfati, grazie alle 400 mHa ton,n~llate d{ fo. sfati che ci -pwveng:ono dalla TuNisia ed A lgerie. E . cosi come i fosfati, ci difettano pure il solfato d',am. mopi,aca ed -il nitrato di soda. Di tali concìmi., -(:Ile debbono essere con.siderati come comp,le.t)'lenfari d~J. l'aliment.azione dena pi.ant~. noi ne produciamo r,n quantit.e.tivo minimo, a.ssolutam"(nf.e insufficienoo ei bisogni della nostra agricoltura. Infatti; .di solfato d'ammoniaca, cjie ne,lla scala dei' concimi azotati vie– n,e sùbito dopo il nitrato -di soda, non ne prod'ucy.imo che un terzo del nostro fabbisogno nelle principali officine da gas, mediante la lavatura delle acque di rifiuto. Gli altri due terzi d sono forniti dalle Ameri– ehe e dall'Il].ghilterra. Bisogna però .subit.oaggiungere che la Russia, in p,as~.ato, fo.r,niva a,J,J'ag-rico:Jturia del nostro e di altri Paesi solfato d'ammoniaca rn0lto appr~zzato dag,Ii agricoltori •~er l'a,spetto ed i.J t<iil.o,lo alfo. Dei concimi azotati, quello princi-p,a'le, il nHrato di soda, ci vien.e dal• ,CiJe, percllè quell:a del Cile e 1;u– nlca terra nel mondo, che ne pr0duca. Abbiamo, ancora, bisogno di concimi potassici, perohe i terreni che sono a:U'infuorI ,:ilellaVal Pada- _ n,a, generalmente mancano di pobas·sa. Il cloruro e . ' solfato dl potassa una volta ci venivano da'lla Germania '/sindacato di Sbassfurtn) che avev,a il con>tro11omon– diale della potassa. ,t\,de!'lso, poichè la produzione della zona re-Nana ahbì~ogna ai Tedeschi., occorre ·jar cli ca.ppello, per av,erne, ,a.Ila graziosa soreHa latina - l:a Fronci.a - entrata in possesso d~ll'Alsazia. e Lorena, province largamente produttrici di potas-s.a. Noi di ,concimi potassici non produci,a,mo che una minima I quantità nelle ,distmerie <lf ~lcool sotto for– ma di salind. Salvo che si stabflisse l'industria stt'l– l 'ùtilizzazione del sale, .sacrifì.cand,o il bisogno deUe. pjjpolazion.i, ci è essolutamente imp0ssibile produrre con-cimi potassici, pel fabto che ci mane.a la mati– ri,a prima essenzi,ale: la potassa. •• J

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