Critica Sociale - XXX - n. 18 - 16-30 settembre 1920

280 CRITICA SOCIALE e a indurla a collaborare alla restaurazione della vita economica, senza però che fosse intaccato il principio della conservazione del regime privato dell'industria, e si dimostrava sempre meno disposta a transigere su questo punto fondamentale, mobilitando in tutti i Paesi tutte le sue forze per impedire ai Governi di cedere alle pressioni delle classi lavoratrici per le social.izzazioni. 2. Le pseudo-socializzazioni. Così, il Governo tedesco il quale, sotto la minaccia dei moti rivoluzionari del proletariato, aveva nomi– nato una « Commissione per le socializzazioni » - la cui pregevole Relazione in favore della nazionalizza– zione delle miniere di carbone qata dal febbraio del 1919 - e aveva poi emanato, il 23 marzo 1919, una apposita legge sulle socializzazioni; colle successive leggi i.lei 23 marzo, del 24 aprile e del dicembre 1919 sulla socializzazione delle industrie del carbone e del– la potassa e dell'industria elettrica, che dovevano es– sere pratiche applicazioni della legge di massima, ab– bandonava le prnposte c'ella ,, Commissione >l per adottare invece soltanto un sistema di socializzazioni parziali sotto la forma dei " Sindacati obbligato– ri >>, previsti dal! 'art. 156 della nuova Costituzione tedesca dell'l I agosto 1919. L'articolo diluisce il· principio socialista coi prmcipi dell'economia capita– lista orivata e dà facoltà al Governo, nel caso di ur– genti bisogni, di " consorziare per legge, al fine della gestione collettiva delle imprese, imprese economiche singole e federaz10ni di imprese sulla base dell ',, auto– governo », onde garantire la collaborazione di tutte le classi produttive, far partecipare industriali e ope– rai alla gestione delle medesime e regolare la produ– zione, fabbricazione, dist: ibuzione, l'uso, i prezzi, nonchè le importazioni ed esportazioni dei beni eco– nomici, secondo i principi dell'interesse economico collettivo ». Persino la stessa parola « socializzazione » è di fatto eliminata nelle leggi più recenti e sostituita qa quella· di « economia asi,ociata » - (;emeinschaft -:---che non è che la tanto discussa « economia siste– matica vincolata », la " gebundene Planwirtschaft », propugnata, corrie si è ricordato nel precedente arti– colo, r.lall 'ex-Minimo Wissel (I) e dal von Moellen– dorff, ai quali fu autorevole precursore il Rathenau, e co~1~attuta, oltre che dai -moderati, dagli « Indipen– dent~ > 1 e da una parte degli stessi maggioritarii, i quah .:;astengono che questa Planwirtschaft, « coper– ta così lusinghevolmente da un mantello socialista non è in sostanza, che una perpetuazione del capi~ talismo ». . In questa riorganizzazione delle industrie sotto for– ~a di Sindaca~i obbligatori ,, resta, infatti, impregiu– dicata !a p_ro~n~t&privata tanto dei proprietari quan– to degli az10mst1, e la sola differenza, in confronto del regime precedente, è che la vendita e la determina– zione dei prezzi dei prodotti, il regolamento dei sa– lari e delle condizioni di lavoro, non sono più lasciati alla singola impresa, ma al " Consiglio Nazionale » dell'industria rispettiva, nel quale è assicurato anche agli operai un diritto di compartecipazione alle deli– berazioni (2) ; cioè, in sostanza, si favo, isce il con- (1) Si veda.R. W1ss&L: Praktische Wirtschaftspo!itih.- Berlin, 1910, (9) ~m ~~mp( um neue Wi't·ts_chaftsfonnen; in So:t:ialePraxis, s giu– gno 1920. 81 veda pure OscAR SJ,MOM: Materialien zur So.:ialisierung. Oarl Heymanns Verlag, 1919. ' BibtiotecaGino Bianco centramento monopolistico delle singole industrie, fa– cendo rivivere delle specie di " corporazioni » nazio– nali.. nelle quali è concesso anche ai « suppositi » un certo diritto di condecisione nell '" auto-governo » del- 1 'indu ~tria. Questa applicazione della legge sulle socia– lizzazi rni e questa interpretazione delle proposte del– la " Commissione per le socializzazioni » non soddi– sfanno però le organizzazioni operaie; e gli stessi capi maggi/Jritari dei Sindacati operai, tra le condizioni del– !'accordo concluso il 20 marzo di quest'anno col Go– vcr,no costituzioP.ale por la cessazione dello sciopero gener'lle contro ii colpo di mano reazionario-militari– sta, includevano: l'inizio immediato della socializza– zione in tutti i rami de)! 'economia già maturi per es– sere .;ocializzati, conformemente alle proposte della " Commissione per le socializzazioni » ; l'immediata convocazione della medesillìa; la presa di possesso, da parte dello Stl'to, dei Sindacati del carbone e della potassa (I}. E il Governo pareva finalmtnte deciso in questi ultimi tempi, a riconvocare la Commission~ per p,·ocedere all:i revisione delle leggi relative ali 'in– dustria ~el carbone, della potassa, del! 'elettricità e allo stud10 così dei diversi sistemi pratici di socializ: zazione come dei vari organismi dell '" economia as– sociata » ; " forme diverse di uno stesso principio fondamentale e avviamento alla socializzazione inte– gra(e, ~e~za troppo grave perturbamento del processo cap1ta'1st1co », secondo un comunicato del Ministro dell 'E~onomia (2). Ma il cambiamento di Governo con l'esclusione dei " maggioritari », renderà difficil~ la tra•:luzione in atto di questo progetto. La stessa politica-fu adottata dal Governo inglese, il quale, dopo avere indotto, al principio del 1919, la Federnzi_one de! minatori a désistere dallo sciopero e a par_tec1pare a1 lavori della " C9mmissione per l'in– dustna del carbone » - la famosa Commissione "San– kley» -- dando ai minatori ragione di credere che si fosse impegnato ad accoglierne le conclusioni, finì per cedere alle potenti influenze messe in moto, pri- . ma _ancor~ che la Commissione ultimasse i propri la– v?n,_ per mdurlo 2 non accogliere alcuna proposta che s1~mficasse l'apertura di una breccia nel principio del pnv?to con_tro)lo dell '!nd~stria. Cosicchè, dopo lunghe terg1va!rsaz10111, ripudiò 11rapporto della maggioranza firmat0 dal presidente Sankley da lui stesso nomi– nato, nel quale, in base all'ampia documentazione raccolta nel corso della pubblica inchresta, si condan– "?va ~splicitaménte il sistema attuale di proprietà e d1 gestione delle miniere come, ad un tempo, sperpe– ratore_ ed inefficif~te e si concludeva che la proprietà pubblica, con un sistema di controllo che riducesse la .burocrazia al .minimo, _offriva le maggiori probabilità per una gestione efficiente dell'industria, colla cor– diale collaborazione dei vari gradi del-personale ma– nuale e tecnico (3). Ma mentre respingeva le proposte della Commis– si~ne da _lui s!esso ~omi~ata, il Governo inglese, in– spirandosi agh stessi criteri della Planwirtschaft te– d~sca, formulava in questi ultimi tempi 4110 « schema d1_prop9ste _Per la futura organizzazione delle imprese dei trasporti » ( 4) e un progetto per la creazione di (ll Correspondmzblatt, 27 mnrzo 1920. (2) Saziale Pmxis, 26 maggio 19-20. (~) The miner3 and lhe Governemt!'n.l: in N~w Statesmatt, 28 ago– sto 1920. (4) Ths '""" railtoay po!icy; in Economisl, 3 luglio 1920, e The Governement plan /or l11eraitways·; in Ne1,, Statesman, 1 luglio 1920.

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