Critica Sociale - XXX - n. 18 - 16-30 settembre 1920

288 CRITICASOOIALE Ye qu,asi direnl-nrc_ ria via sclllpre più un soliLario, r CIJIIH' u11 sopranissuto. Pure nella storia ciel pen– sic1·0 nccadr, in quello sviluppo per via di antitesi, rhe Hcgcl mise in così vir.a luce, che, mentre- .ad ogni trionfo succede una decadenza, .ad ogni disc<?sa di col'l'cnti segue nTia resurrezione .. « J.'osse1·,·alore indifferente (come scriss,c il Croce) .a ogni epidemi-a di materialismo dice sorridendo: .aspettale; ora vcnù lo spirilu.alismo. E, quando questo celebra i s11oi maggiori lrionli, sorrid•e allo sles.·o modo e dice: .a<ipet.talc; fr,1 JJOCO •forncrù il maleri.alismo >>. Or.a, r1uanclo il ril1110 dialettico cieli.a storia 1·ipor– te rà in al lo negli spiri li l'indirizzo posi livist i•co, è da a11gu1·arsi che In resurrezione non muova dalla più grella forma, rappr.esent,nta cl-al Cornte o dal Lil– tré, ma da q11eHa più ampia cd .aperta, per la pro– fonda coscienza dell'infinito e della realtà p-~ichica dell'esperienza, che è r:into del. positivismo di nobcrt o A nligò. RODOLFO MONDl)LFO. Ai p1·ossimi Numeri: Di fra le dolomiti, meditazioni vagabonde, del profes– sore ACHILLEJ MONTJ; La questione dell'Alto Adige alla Came11a, di FILIPPO TUllA'rI i La crisi della donna borghese, ùel prof. PmTRO CA– PAsso, deputato; La continuazione dello stuclio su Vino e alcoolismo, del dott. 1,. LIDVI MORENOS; Il motivo sociale del movimento nazionale ebraico, di M0SÈl B.EJILINfJON i Il Teatro del fopolo, di ITALO Tosc.ANI. Ciò che si stampa GIUSEPPE BEVJLACQUA: C'è uno spettro in ltalia .... Ed. Modernissima, Milano. Frammenti, saggi, spunti ed appunti - dice l'A. d,el suo libro, nella prefazione, che segue a quella viva ed incisi\·a cli Claudio Treves. E il carattere f1,ammen la rio appare specialmente nei primi capi-. loli, dove sembra che le varie parti manchino di una st_retta coordinazione ad un fine unico, come, i vol,i cli una farfalla che trascorrono qua. e là senz'essere conca.te1rnt_i ad una mèta. Pure una. unità logica. può ncostru1rs,, ccl appare poi evidente nei capitoli dal IV al VI. . Dal materialismo storico il B. accoglie l'intuizione clella storia come lotta, e della unità del fatto poli– tico_ con l'economico: unità, che egli tende tuttavia. ad interpretare come clip,cnclenza più unilaterale che reciproca, scambiando il materialismo storico col de– terminismo econom.ico; ma che riappare anche come scambio cl,i azioni nella diagnosi della ocliern'a crisi. La ho,rghcsi_a per il B. si è _schiantata con la guerra, perche lrn. rnfranto la sua 1clea-forza (idea cli Stato) 111 quello Stato (il germanico) in cui l'idea roman– tico-nazionalista (idea egoistica di forza· e prevalen– za) aveva più _profonde radici: corroso Io Stato, si corrode anche il modo cli produzione che l'a,nimava. Non mi soffermo su questa diagnosi (discutibile as– sai( nel comJ)!esso e nelle parti); perchè il vero inte– resse cl~! Iibro comincia a. questo punto. C'è una. situazione. rivoluzionaria, oggi: ma. chi I/ha creata? La. borghesia con la. guerra rovinatrice non il proletariato con la sua preparazione ed azio1;e ri– \·oluziona.ria. Il socialismo, che nel passato fu tutto inteso ad una « praxis » soltanto ,politica. e non affatto economica, troppo «partito» e troppo poco «classe» si trova oggi, nella crisi che l'ha sorpr~so, stretto neÌ contrasto fra la propria grande forza 1 politica e l'in– capacità cco1rnmica; inetto quindi a soddisfare l'esi– genza. che il Comte proclamava: non si abolisce se non ciò che si ·sostituisce. Biblioteca Gino Bianco l\Ia sarebbe bastala la pi C1in tensa azione sindacale a dare la pn]parazionc necessaria ·al comunismo? Il. B. ricorda l'affermazione cld Leone: « se i partiti so– cia.listi Ycnissero al potere in periodo di imma.turità dell'organizzazione economica ciel prol'etariato, essi produrrebbero una serie d,i convulsioni tremende; se anche avessero la capacità cli mantenere _gli impegni politici, senza la robusta trincea, dei sindacati, già disposti ad assumere la gestione collettiva della ric– chezza, non riuscirebbero ad evitare il fallimento». Ma ricorda pure la necessità, afferniata eia. Marx e riretuta anche dal Sorci e dai nostri sindacalisti, che il proletariato sia lferede di un capitalismo giunto al «massimo» grado della sua potenza l[)rocluttiva. Per l'una e per l'altra ragione, e per l'assurdo di un socialismo non internazionale, cioè dipendente da altre nazioni capitalistiche e costretto a una prod,u– zionc mercantile e non comunistica, per lo scambio e non per il consumo, a11chc la dittatura proletaria, se s'instaurasse fra noi, si ridurrebbe a un semplice « go– velrno » politico; e, secondo la previsione cli Kautsky, . metterebbe capo a un ritorno del modo capitalistico cli produzione. E I.a Russia? Lenin, osserva il B., ha vinto in nome ciel socialismo, ma non ha realizzato il socialismo. Ed egli stesso lo dichiara: « Noi sappiamo che il so-, « cialismo non può esser realizzato se non nella mi– « sura in cui il capitalismo internazionale ne avrà « svi!,uppato le premesse materiali e tecniche ... Colle « nostre sole forze non ci è iJ)Ossibile fare una rivolu– « zione socialista ... >>. Per questa occorre « un._a intiera epoca storica-». Ora d,a queste osservazioni il B. vuol giungere ad una conclusione. Fra la dissoluzione della borghesia e l'immaturità del socialismo non c'è posto che per una dottrina: il «liberalismo», che comprende tutte le antitesi perchè non parteggia per nessuna, vede nell:a storia l'eterna lotta e riconosce sempre la fun– zione' cli entrambi gli avversari. Ma è (egli stesso con fessa) verità di cri tic a. più che realtà d'azione storica. Ed oggi non la separazione occorre, ma l'u– nità della verità critica con la realtà delliazione: oggi, più che mai, le necessità che urgono richiedono un'attitudine critico,pratica, una dottrina anima.trice di « praxis ». Non s). tratta (come diceva Marx) sol– tanto di «interpretare» il mondo, ma anche cl.i « can– giarlo». E perciò non vale una dottrina. che manca di rappresentanti (esistono liberali? dom,anda il B.), ma occorre che dottrina, volontà, azione formino una cosa sola in uomini vivi ed attivi. E l'ammonimento di Marx €! sempre _vivo: il proletariato deve essere !'arme materiale della filosofia come la filosofia !'ar– me spirituale del proletariato. R. Mondolfo. .Annatearretrate di Critica Sociale La Direzione di Oi·itica Sociale ha ancora disponibili alcune raccolte della Rivista, rilegate in tela e oro, dall'anno 1902 - al 1915 inclusivi, a L. 20 il volume, franco di porto: A chi faccia acquisto di tutte le 14 annate, sconto del 20 ¾ (L. 224 inveee di 280). Delle precedenti non ci rimane che qualche esemplare del 1894 e 1900 a L. 25 ciascuno. Si ricomprano, purchè in buono stato di conse1·vazione, le annate 1891 (la annata), 1892, 1893, 1895, 1896, 1897, 1898-99 (un solo volume), 1901, 19)5, 1916, 1917, 1918, 1919, bonificando per ciascuna un anno di abbonamento, oppure a prezzi da convenirsi. · Gradiremmo, per completare alcune collezioni, 1·iavere i seguenti numeri sciolti: 1893, N. 1 - 1896, N. 2 e 3 -1898-99, N. 12 - 1915, N.. 19 - 1916, N. 4, 9 e 14 - 1917, N. 2, 7, 8 e 21 - 1918, N. 2, 3 e 7 - 1919, N. 2 e 10 - e il N. 1 del <lor– rente 1920. Il presente annuncio annulla tutti i precedenti. Offerte e commissioni con vaglia, cscl1tBivam.mte,alla Dire– zione di CRITICA SOCIALE, Portici Galleria, 23, MILANO. RIG.US: ONTI GIUSEPPE, gerente re,ponsabile. Milano 28/9 1911() - Coop. Gralloa de11liOperai - Via Spartaco, 6.

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