Critica Sociale - XXX - n. 18 - 16-30 settembre 1920

282 CRITICA SOCIALE mico d1 ricchezza (e in regime collettivista assai più che in regime individualista) e ostacola lo sviluppo di altre industrie, le meccaniche, più proficue e ca– paci di dar impiego a molto maggior numero di braccia. A ta! proposito siamo lieti di poter segnalare l'e– sempio dato dai dirigenti della F. I. O. M., i quali esclusero senz'altro, sin dal primo momento, la pos– sibilità che l'awnento di salari potesse conseguirsi con la f:romessa di aiutare o tollerare che gli industriali ottenessero dal Governo quell'aumento di protezione doganale che essi richiedono da tempo. Essi hanno in tal niodo affermato, coi fatti, che non è lecito a nessuna categoria, per quanto nume– rosa e forte, di operai, cercar di conseguire miglio– ramenti il cui onere debba poi cadere sulla colletti– vità, il che segna un progresso rispetto ad altre lotte anteriori ed è tanto- più notevole in un momento, in cui lo stesso Ministro del Lavoro proponeva questa via d'uscita per la quale erano mandati allegramente alla malora gli interessi del Paese. La C. S. Gli scrittori che trattano qu~stioni aLtinenti .alla siderurgia si dividono in due campi: coloro che, ri– tenendola nec,ess,aria,, invoca,no -p,er ess,a ·d.azi di ·pro– tezione; coloro che, ,ritenendola .pamssilaria, voglio– no add[r~ttura sopprimerlia.. In confronto di codes·ti scrittori che, per lia loro tesi, .spesso l.avo11ano di immaginazione, noi, che lavoriamo all'ombra delle gran-di ciminiere, abbiaimlo un,a visione forse più ~i– streUa, certo più J1eale, delle condizi.oni di svolgi– mento dell'industria Siderur-gica e scrivie.m o ne.Jl'i,1- ter.esse immediato e - pari.i.cola.re di qual.che gruppo ope11aio, perchè crediamo che esso c,ohlimi con -1 'iu– ler,esse della : iintie:nacl .asse lavoratri-ce, p.roprio com~ vuole il Socia.Jismo. L'astios.a -campagna, noi pensiamo, non è rivolta w.nto contro la si-derurgi,a, quanto contro .alcuni si– dérurgi-ci, i quali, dimenticando la tecnica e l'econo– mia per le combin,a,zioni finainzi.a-riee p,er la politi-ca do-g.a-nale,hanno fatuo si che nei loro atti più inno– centi si sospettino « le insidie dei siderurgtci ». Anche il Prof. Gino Luzz.atto, nel suo articolo « Siderurgie. e Socialismo·», pubblica•to nel-I.a Critica del 1°-15 ap-rile. e segna.,Jato a-ll'iattenzione di tutti i oomp.agni, vede organizzatori ,e deputati che s.i prestan·o a codeste insidie, e vede -0pe, r.ai che scendono in piazza a minaocie.re la loro brava rivo– luzione per fare il gioco degli indus.tri.adi: ed' a pro– viare quest.a. su.a visione riporta delle corrispondenze dall',1vanti! le quali, a meno di non voler ritenere tult.i. quanti per dis-onesti o ingenui, provano pro– prio il contra-rio. Il gioco sarebbe oramai troppo vecchio! Gli indn– skiali haooo cambiato tatti-ca n,ell,a -J.otta di cl.asse. Essi, a quanto pare, fianno in questo Ill'omento della r,esi.stenza passiva: approfittando -della mancanza di carbone, spengono gli altiforni, licenziano ali.a spic– ciola-tu gli operai e tollerano lo sci,O'j)ero biianco pur di non f.ar rumo11e; ma affrettano il momento in cui il mercato italiano sarà totalmente sprovvisto di ferro di prima lavorazion,e. A'llora l'ind'ustria base, la si– derurgia, dimostrerà coi fatti ctie è fittizia una indu– stria meccanica, che non abbi.a iacca.nto una indu– stria siderurgica. E questa dimostrazione vien fabta sulla pelle dei lnvoratori. . BibliotecaGino Bianco * Neila zona mineraria. Piombino-Elba si sono veri- ficati tutti e tre i periodi di f.abbr_ic:azione che I.a siderurgia ha att11aversati nel suo percorso storico. Nel primo periodo, il minerole è trattato diretta– mente nei piccoli focolari pos-1.i. nelle vicinanze delle miniere e a questi focolari sono applicate delle sof– fierie mosse dall'uomo. Nel secondo eriodo, il trat– tamento diretto la.scia il p-osto .alla fusione, ottenuta con so,ffiera provocata dalla forza idraulica. Sorgono ,corJ, IJJelle vicinanze delle c.adute d'acqua, pi•oooli altifoi,ni nei quali, utilizzando meg-lio il combusti– bile, si ottiene la com·pleta carburazione del mine– rale. Nel terz,o periodo, I.a macchina. a vapore sosti– tuisce il motore idraulico, ed il oorbon fossile, distil- 1,ato in coke, sostituisce il carbone di legna. S-Or– gono ali-oI'a grandi stabilimenti siderurgici dove so– no miniere di ferro e di ,carbone, ma -non sempre, poichè, ,com.e osserva il classtlco Ledeburg, « un certo numero -di altiforni sono con ragione e con successo stabiliti nelle vicinanze delle miniere di minerale di ferro e lontani dalle mini,ere di ,carbone ». L'industria del ferro in Italia resiste in tutti e tr-e questi periodi -s,to-ricine-11,a, zona mi!llenaria E,lba– Pi,omibino e muore inv-eice, al ter:zio periodo, nelle zo,n,ein· cui la quant-ità di minerale non può far fronte alle colossali richies,Le deila grande industria. Nel 1902, a simiglianza del -Lus,sembu,rgo che pos– siede minerali ~ed è privo di carbone, sorgono a, Portoferraio ed a Pi,ombino sei altiforni capaci di 200 lonnell.ale di ghisa al giorno ciascuno. Nel 1908, lo Stabili-mento di Piombino è completo di .altiforni, acc.iai-c-riee la-mina:toi. In esso si ,ottiene I.a massima economia di co,m.bus-tibile, deoorburando la ghisa che pa,ssa• ,a,llo sta.bo liquido dall 'altofo,rno al forno Mar– tin, ed impiegando il gas in ecces.Slo degli .altiforni nelle macchine che sviluppano la forza per l'ac– ciai,eria e -per i laminatoi. La meccanica trionf.a,. Là de.ficienz,a tecni-oo, -Lantolamentata nell 'inaustria mec– ,canica-, è qui superata per il fatto che il J.av, oro si f.a a squ.a-dre di operai. Nel laboratorio delle prove chimiche e meccaniche l'analisi accompagna la lavo– razione e l',an,a.Ji.siè s 1 cienza: la ghisa che col,a dal- . l'alto.forno è analizzaita prim:a di -caricare con, ess-a il forno Madin; e, prima che l'.acciai-J ooqiato dal Martin passi al Blooming, il laboratorio oo già esa– minato la sua provetta:. Quanta fatica" nella cors.a per raggiungere il per– fezionamento tecnico! Lo -sanno i tecni,ci trattati -co– me gente inferione dai v,ari Francesi e Tedeschi qui chiaminti a dirigere i primi passi cieli.a g:na-nde indu– stria·. E lo sanno gli ,ope:nai, che hanno vivificato l'indlustri,a col sudore e -00! s.a,ngue. * Mo-lti scriv•ono di siderurgia e non hanno mai visto · un altoforno. Il collaboratore di Critica, che firma O( ~ y À, f:a dell,e osservazioni molto giuste ql.iJa.Ildo tra-tla di ,economia, ma; se tra-tta di tecnica, si vede subito chie non è al -corrente. Infatti egli osserva che le ceneri di pirite prodotte in Itali.a v,anno al– l'estero, dove si ,adoper.ano .per la p,roduzione di ghisa, e domanda perchè non si utilizzano in It.alia. Rispondiamo che neHe cariche dell'altoforno noi mettiamo il 12 °/ 0 di ceneri di pirite e che di più non è possibile impiegarne perchè l'altoforno de– solfora solamente per il 2 °/ 0 : èi vorrebbero 45 ,alti-

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