Critica Sociale - anno XXX - n. 12 - 16-30 giugno 1920

154 CRITICASOCIALE ·fabbricabili dovuto allo sviluppo della•vila cittadina, e all'istrnzione e diffusione di tutti quei servizi pub– blici ·che sono dovuti alla iniziativa del Comune e di altri Enti collettivi (sistemazione stradale, con– duHÙra di acqua 'potabile, fognatura, illumil).azio– ne, ecc.) ·è giusto che esso vada, almeno in parte, a· beneficio della collettività (I). Anche in Italia qualche cosa si è fatto, ma in pochi 1uoghi sol tanto · e in misura insufficiente. La facoltà di imporre un tributo sulle aree_ fabbrica– bili fu assegnata ai· Comuni sia come mezzo di •ren– derne meno facilt1, perchè meno redditizio, J'accap~r– ramento, e di stimolare così l'attività edilizia; sia .come mezzo di · far partecipare •i Com·uni all'incre-' mento del valore' delle aree, nascente dàlle condi-. zioni sopra accennate. La facoltà fu integrata - come è noto ~ con quella di espropriare· 1e aree ~oggette a tributo, nl prezzo che ,il proprietario stesso ha denunciato per la determinazion~ 1. di detto tributo. Ma ~uesta fa– coltà fu usata soltanto in casi 'eccezionali. Oggi in– vece si tratterebbe di costituirè un· ampio demanio comunale di aree fabbricabili, perchè q4este possano .esser m'esse a disposizione di tutti queUi. eh~ inten– dono di costruire, ,principalmente di Istituti per le Case ·Popolari", di' Cooperativ<,, e ,anche •di• privati · che vogliano, senza intenzione di speculazione, fab– bricarsi µna casetta per sè. · E si tratterebbe anche, nello stesso rempo, di fate. in modo èhe tutto il fu– . turo incremento del valore .delle· ~ree, a~z,ichè' an– elare a profitto di privati che non hanno nessun titolo 'a conseg'uire, ~ue,sto guadagrro, v~da a vant~ggio dei _Co'munt che potranno disporne nel modo che ·riter– ranno più rispondente al pùbblico interesse, magari an~lrn. rinunziando. per accrescere lo stimo!~ del co– struir~; a qu.alsiasi aumeTTto cli prezzo,' e imponendo, in, cambio, opportune garanzie, perchè da ciò venga un beneficio .ai futuri inqui\ini delle case che ·sor– geranno sulle aree vendute. L'attuazione su ampia· scala di un provvedimento cli questo gene.re richiede anzi· tutto. eh.e sia resa fa– cile e spedita. la procedura de_ll'esproprio'.· Deve ba– stare la delibera de_! Consiglio. cotl;l.unaie o, ,iff caso d'urgenza, della Giunta, con l·a semplice ·-ratifica del Prefetto; tolta ogni facoltà, ai' privati cli arrestare la procedura cle1l'esprnprio con la presentazione cli un– progetto <li costruzione, che il più delle vofte è un mezzo per sfuggire al provvedimento o p~r conse– gÙire un maggior prezzo. Ma, ~oprat'utto, perchè ii' provvedimento sia possibile ed efficace, ·occorre una larga disponibilità finanziaria. Che la Cassa D'eposit'i e Prestiti o altro simile Ente possà fornire le somme necessarie a tutti, i Coml!ni, o anche a quelli sol- ' tan:to per cui il. problema h·a maggior grav,ità o mag– gior interesse, non è da pensare. Cbe i Comuni ab– biano· facolt-à di contrarre mutui o di ~mettere prestlti nelle forme normali, sarebbe assai. per'icoloso: si ver– rebbe a determinar.e sul mercato una tal rfchiesta di numerario da. far elevare enormement~ il .saggio dell'interesse e far mancare, a molte imprese, i ca- . pitali di cui esse hanno' bisogno: due motivi di 'crisi che non si· sente davvero il bisogno di aggiungere ai molti alt~i da cui siamo ·angustiati. (l) Di ciò ohe è ste.to fe.tto· in Germania. ha parlato già :A.les– S"'ndro Schta.vi sulle colonne della Critica (anno 1910 pagg. 9f-100). I BibltotecaGino Bianco ,· E allora· non ·c'è che un mezzo, il quale· rispon,de, ai nostri concetti, quantunque sia tutt'altro che au- 1 dace, tanto è vero che ·fu proposto da un economista ortodosso, .quale è, il Gobbi,, e accettato da alcuni d~i più rigidi' difensori dei' regime capitalistico, al . ' . quinto Congresso nazionale delle Società economiche,• ten,uto a Milano riell'otto'bre 1906 (1): cioè dar fa- scoltà ai Comuni_ di emettere titoli nominativi o al portatore, amm_ortizzabili in· un lungo periodò di tempo, titoli ·ché gli ex proprietari avrebbero l'ob– bligo di. accettare come pagamento del- -prezzo loro dovuto. Non a:.-remmo neppure difficoltà ad ammettere la clausola, che in quel _Congresso si volle includere, che i Comuni siano tenuti, nel caso di '1endita dei terreni, ad estinguere tanti titoÌi PE1,run vaJbre no– .minale pari al prezzo ricavato da detta: vendita. Una proposta di questo genere dovrebbe essere pre– sentata alla Camera dal GrupJ]>o Parlamentare So– èiaiistà. Essa è opportuna per una triplicè ragione: • perchè ·potrebbe giovare a dar incremento alle co- - strm,ioni, impedendo una soverchia ascesa nei i>rez~i delle ~ree; perchè - anche con una vendita a prezzi inoderati - resterebbe tuttavia un. notev~fe margine di guadagno a favore d~lle finanze comunali; perchè sarebbe· up'affermazione cospicua del' diri'tto collet- ti'vo contro la prepotenza del_la indi vi- duale. , . Ma bisogn~rebbe. far su.bito, perchè ·il provvedi- 1'nento ·non giunga 'tardi.,',o e non perda, ,per ,questo, parte della sua efficaci'a. bubna (1) Si veggano gli Atti di detto- Congresso a. pagg., 45-81, e spe- oiltl?'ente a pagg. 56-7 e 80-1. , . . FINANZA s·ENZA ILLUSIONI E,MAGO . ., .. .. .(Replica· all'lng. Rignario e ad altri) ·II mio ~rticolo pubblioato sulla Critica (1:15 ,a 0 prile) intorno ·al disegno -d1 lfif.orm,a,all'imposta successo– ria, ,per ~na _graduale n azio!lalizz,a:i;ione' dei ca.pitali ,privali, è silato, dun ,q.ue , fatic,a, s,pre(¼lta.,,almen-o ,p,e1; l'in,g. Rignano, -che fu.. _per l'a·ppunto uno· dei solle– citatori di· quello scritto e che con· ],a sua ris,posta (16-31 maggio) dimositr.a di non aver oopito, anzi, .peg– gio .ancora, d 1 aver ce.pilo ,a rovescio e di traverso quanto ho esp'osto, ,per ,effetto -di q4e). ferv-011es~nza confini, che .anima i ,dile_ttanti iprogettìsti intenti ,a « sa.lvare l,a So'cietà » con una trovata seffilp!ice e' ge– niale (ma, •Soltanto, in.attuabile!) e che li rende. tetr,a– go11i a qualsiasi persuasione, oltre che liacilmen!e irascibili e impertinenti. Il metodo· seguito .d,a! Rignano ne!l.à. sua •ris,posta. e stato que~to: cji sbooconcellare il mio .arti-colo sen– za seguirne ·I-atesi, fino a renderlo ivriconoscibi!,e .... a me stesso, e poi di servirsi di ogni mio periodo per illustrare .[,a bontà. della rif<)Fma da.lui ·sostenuta; anzichè per esaminave -se esso era idoneo o 'no a p'ro,•are le mie critiche. Cosi, per ,com-battere la tesi del Rignano che !,a ,confisca del ·p.atrim.onio e.I terzo passaggio sucoes.sòrio .possa stimolare 11 lavoro, ho esposto (flrt. éit . .p. 104-5) .tre ordini di fatti: di que·– sti il ,p•rimo è che « sono reJativamente rare le fami– « glie, che sanno perpetuare i patrimoni aviti», .per il wmplesso di ·circo_stanze, che ho già ivi indicate

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