Critica Sociale - anno XXX - n. 12 - 16-30 giugno 1920

182 CRITICA SOOIALE potrebbero avere od assum:ere, sul terreno sociale, un carattere assai .più di corporativismo o caLegori– smo, che di socialismo, o comunismo come dicono oggi. \ « C'è un problem:a - osserva nel Lavoro. di .Bu– sto il compagno organizzatore Pali.ante Rugginenti - che le nostre Organizzazioni debbono affrontare · e risolvere coraggio siamente: quello del la dis,ciplina. • Discip-lina dèi sinigoli rispetto alle Org,aniz:wzioni -lo– cali e n-0zionali, disciplina degli organis-mi J.oc.ali e nazio•i:iali rispetto ,all'organo oentral,e, coordinatore d1 lutto il nostro movimento sindacafo: la Confede– raziÒne Generale del Lavoro. « L'org,aniz:wzi'one è armonia e disci-p!in'a; non caos e babilonia. cc Quando lo sciopero del grup:po ·danneggia la ca-· tegoria, o quello della categoria la ·cJass·e, prima di procl.ama.rlo occorrono t_ntese generali. E' questo uno dei presupp,0sti deÌl'organizzazione p,rolebaria. « Quanto -vale nei rarpporti fra organizz.ati e Leghe, deve maggiormente val,ere nei rapporti fra Federa– zioni e Confederazione. cc Anchè qui non si procede con armonia d'azione e unità di p·rogràmma. · . cc V'è - per esempio - tutto il pen.sieto. socialista sind,ac.a.J.ecoritrario al comparbeeip,azionalìsmo ;· in.a ecco ia Federazione· dei Cartai ti imposta un 'agita' zione :per la compartecipazione a,gli utili dell'A– ziendla. « Un 'alt fa Federazione chiede, pèr lia categorie di • o.per.ai che rappresenta, · e limitatamente ad una re– gione, le 44 ore di lavoro setti-màn.ali. A parte J,a inopportunità 'di una tale richièsba, qu,ando non si è ancoro riuscilt ad èstendere e àd ,assicurare la con~ quista delle 48 ove; ci serrubra elementare che un problema• di. oaratlère generale dovrebbe essert esa– minato dagli or-gani centrali, ..p,rima che una orga– nizzazione qu,alsjasi si arbitri di ,comprometterlo con un Lenbativo destinalo .al sicuro .insuccesso. « _N,onparliamo p·oi di quanto è avv,en'ulo e sta .avve– nendo a proposito dei Consigli di Fabbrica, f~ttj or– mai troppo noti, ,perchè sè ne ~orni a discuterè /l. Scriveva mesi fa in un articolo di B,attaglie Sin– ·dacali il compagno G. _Bianchi, accennando a "ten– tativi e preparativi di insurrezione contro i dirigenti della massima Organizzaz.iorie operaia a un prossi- mo Congresso: · « Lo . sappiamo che, non potendo. fare la rivolu– zione contro lo Stato borghese, certuni .vogliono farla inwnto ... contro la Corifederazionte del Lavoro!». • ' I . Vi è- una .acula verità psicologica in queste ·pa– role. Nor solo, per ragi.oni ·evidenti, lo sfascia– mento del ·principio d'autorità e de1l'organismo sta– lç1le borghese si trasmette poco o tanto, per confa– gjo, 1~elcai:npo· p:rolel~rio; ma quel~a medesima pre– d1caz10ne r1vo-luz10nana, che era diretta contro !'or- · dine capitalistico, si .traduce in efEetto, sino a un ~~rto punto, [~ un lievito -di ribellio_ne e di disor1?:a– mzzaz10ne ali mterno, contro tutto ciò che è autor1tà costituita. E non' occorre qui documentare come, da · alcuni· mesi in qua, i nostri organismi . di partito . devano richiamare alla necessità di una disciplina unitaria le nostre schiere. Sarebbe certamente uto– pistico pensare che, in una societa moderna, così piena di inler~zioni e contatti fra classi e cl'assi, ,e in un Paese come il nostro, predisposto alla indi– sciplina contro il Governo e anche contro l'organ:iz– zazione - così come il prol,etariato socialista Lede- BibliotecaGino Bia'nco sco era ,predisposl-o alla disciplina verso l'organiz– z'azione e anche verso il Govel'no -; sa~ebbe utopi– stico pensare che si pot~se disgregare il regime borghese; e nel tempo st;esso, rion solo non indebo– lire l'autorùà, la disciplinç1, l'organismo nostro, ma anzi formarli più forti e rigidi che mai. Tuttavia è utile il rilievo e forse no·n inutile il mònito. Si disfà la casa altrui, ma si disfà 411 po' a nche la nostra. 1\1,tto il nostro sforzo dev'essere nel disfa.re l'riltrui; .e nel formare e cementare la nostr a. · 13 giugno 1920. G. ZIBORDI.' UNASPETTO DEL PROBLEMA EDILIZIO Le aree fabbricabili. Quanto durerà ancora I~ fame di case, la p1u tor– mentosa, senza dubbio e senza confronto, che affligga in questo momei1to il nostro e molti altri Paesi? Pochi sono stati gli Enti pubblici che si son mossi per attenuare, secondo le loro forze,• la gravità del ,proble_ma;'!'iniziativa privata non si muove -che per l'attrattiva di un alto saggio di p,rofitto, e lé condi– zioni, del me:cato non semprano tali dli-esercitare, per ·lungo tempo aricora 1 )n larga misura, questa at- tratti va. I Durante ·la guerra le costruzioni SOl'IO state so- spese, anche più c'11eper il rincaro dei prezzi (molto inferiore a quello attuale), ·pe;. la difficoltà di aver la .materia• prima e per la _grande ..scarsità di mano d'opera, giacchè i piìi validi e .abili· fra gli operai . edili o erano 5+Jtto le armi. o lavorava-no per conto dell"Autorità militare. Con_claso l'armistizio e ini– ziato il licenziamento delle classi mobilitate, la scar– sità di ·mano d'opera si è ve111lta man mano atte– nuando,' fino a· sco~parirn: · ogg.i si comincia anzi a notare il fenomeno opposto, che potrà anche. aggra- .v,i.rsi, fi~chè la necessità dell~ ricostruzioni nelle zone_ imrase della 'Francia e del Befgio n9 1 n -richiami .in gran· numero operai dall'Italia; fenohieno che già .comincia ad avverarsi,. quantunque la resistenza della, Francia acÌ offrire garanzie · ai nostri operai .immi– grati là induca giustamente le nostre organizzazioni operaie a 'trattenere la corrente mi_gratoria: Quanto all'acquisto dei materiali, dj cq_struzione la difficoltà si è invece aggravata: difficoltà grande a procurar– seli, e prezzo altissimo di quelli che, -con fatica, si può riuscire ad avere. Il che nasce, <Some è noto, sopratutto dalla scarsità e dal costo enorme dei com-· busti bili, aggravati anche dalla difficoltà dei tras- P?rti. Perciò la ripresa· dell'attività edile, che alcuni aspet– tavano rapida· e diffusa immediatamente dopo la firma d~ll'armistizio, non comincia neppure or.il a delinea_rsi in mod_o sicuro. Si comincia qua e là a costruire, per opera di Enti pubblici e di privati, ma in misura scarsa. C'è stato un momento, sei o ~ette mesi fa, in éui pareva che l'attività dovesse in– tensificarsi, quando si ritenne prÒbi:tbi1e-che il cos~o del materiale non solo. non avesse _a ribassare _jn tempo ticino, · m_a a:vesse anzi a rincarare ulterior– mente (come _è· in!atti avvenuto), e per parecchio_ tempo. Ciò fàceva prevedere che le case di nuova costruzione avrebbero potuto, per lun_go tempo, frui– re di una condizione vantaggiosa e :;i sarebbero po– tute vendere o affittare a prezzi tali \fa compensare

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