Critica Sociale - anno XXX - n. 12 - 16-30 giugno 1920

CRITICA SOCIALE 181 Scioperi a~ricoli, guidati eia· ros~i o eia bianchi, spuntano or in questa, ora in qtJella regione, con ca~at.t~ri _e coneet.t.i i_pjù .atito_nomi e vari.· Qui si · chiede ciò che là s1 rifiuta, m un .luogo· si· lotta per il ri~noscimento della organizzazione hinc inde; • altrove si· vuole che la Associazione dei lavoratori della. terra tratti coi singoli proprietari e non col loro Sindacato. Rossi e bianchi gareggiano, nelle ~er~e più_ ver~ini· o più in ferm~nto . per tutLe. le 11·t·1taz10m lasciate dalla guerra più direttamente e duramente 'provata, di ·atteggiamenti estremisti. Alle guardie rosse fanno concorrenza gli arditi bianchi, e dove .più è nuova la massa alle lotte di classè, più la battaglia assume aspetti di' rappresaglia per– sonale e più l'anima popolare si rivela carica dei secolari sedimenti della vendetta, che, al contatto cli u!1'aria nuova, ·esplodono nella selvaggia jac- · querie. A Triest.e gli arditi destinati · ali' Albania frater– nizzano col proletariato socialista, mentre a. Bari è appeoa oessata una agitazione grave e· dolorosa. · Scoppierà quandochessia la r'iyoluzione, -o siamo noi entro la .rivoluzione, senza saperlo? La rivo– luzione, ·che noi. abbiamo sempre, per tradizione{ concepita come ùn fatto unitario e di caratteri de– cisivi, nei vasti organismi statali mQderni, è dest.i– nafa invece a manifestarsi in -ordine sparso, in foco– lai successivi e molteplici? Sono, tùlti questi, rie– coli fuochi .che si sommeranno in un più vasto inoendio. simultaneo, o· sono vulcani miirnscoli attra– verso i quali si• sfogherà la sotterranea- eruzione? .. • Frattal)to, Errico Malatesta ammoniva un d1 que– sti giorni, nel suo giornale, che non· si' pensi - come qualche anarchico,· sezione stiicidi, proponeva· - a -bruciate le messi per fare allo rivoluzionario. Le messi, la ricchezza - dice in sostanza Mala– testa - oggi sono dei proprietari, ma domani saran 'nostre, e comunq~e, oggi stesso,· le vendono • co- loro eh.e le posseggono, .ma le dobbiamo comprar:e noi; se vogliam vivere -=- il che è una pregiudi 0 zia!~ indispensabile noo solo -f>er filosofare, ma anche per far la rivolta. · ' TOh! .Ecco unà « coincidenza d'interessi» (l'in– transigenza massimaìista direbbe « collabòrazione ' cli classe» - e direbbe mal~) che mi fa piacere sentire riconosciuta dal veochio leader anaÌ'chico. * Siamo nQI IO piena rivoluzioriè e-- rivoluzione di una fOrma nuova, speciale, moderna, come ·quelle pleuro-polmoniti ,da influenza che s'usano adesso, e inveà di manifestarsi ·violentemente, con una buona cQngestiorie acuta, generale, dei polmoni, e durare sette giorni e poi decidersi _:__o µiorte o guarfoione -, si trascinano mesi• .e mesi. co.n tanti · piccoli focolai· migranti, fel;>bre non molto alta, e comp1icanze le più svariate nell'organismo? Ecco .. Se per rivoluzione s'intende, all'infuori delle sue manifestazioni esteriori e della · mise en scene che per tradizione soliamo attribui1;le (barricate, grosse· batlaf!lie nelle vie, donne scarmigl,iate con una fiilccola in pugno e gli altri elementi clasi;ici della oleografia), I.a-dissoluzione dei poteri dello Stato, non tanto come forza· materiale quanto come autorità morale, noi 1 siamo indubitabilmente in ri– voluzione. Popolo poco disciplinato e p6co ·uso a una legge unitaria, ma storicamente incline e av– vezzo a particolarismi di campanile, di fazione, di grùopo; Sfato di formazione recente e non ben con– solidato, l'Italia, sotto l'urto della guerra, coi sov– vertimenti di .fortune, di valori, ch'essa 'ha' portato, con· la· dembralizzaione dei « mali esembi >> ch'essa ha diffnso, s'è disgregata, Non comanda più nes 0 • suno'. Non vi è princ.ipio d'autorità, nè. vecchia nè giovine. Non vige più l'antica, e non è ancor sòrta Bianc6 la nuo:\'a. ·Chi ha più forza, l'usa: contro la legge, contro lo Stato borghese, o contro la collett1v1tà tulla• guant3:; per la ri_volu_zion~ ·- nell'ap_par!),nza, nella mtenz10n,e.magari - o, m fatto, per la pro– P:ia parVc<;>l_are riyo_lpzione, Vii' il proprio pro_cac– ciamento ,d1 catego1:1a, se càp1ta. •· Or qui 'è. Il punto a cui volevo condurre l'atlen-• zione_dei compagni, dirige'nti, o gregari, e dei lavo- ratori. '. . Per fare la rivoluzione. (ciò alla parola ,quel senso ' così largo, che tutti, possiamò aderirvi); per sosti-. ,tuir_e~el più· brev,e tempo possibile il nostro regime socialista al regime borghese che si va sfasciando, oc~orre, ,per_l'app?n~o,. che qu,anto •più gli organi~ sm1, le leggi, la drsc1phna dello Stato e del mondo .capitalistico. si disgregano, tanto più si formi, si consolidi, si faccia un.a la « vita·» nascente e cre– soen~e del mondo e diciamo, anche - benchè allo st_ad10virtuale - dello Stafoi Socialista, con i suoi Qr_gani, con la sua disciplina, con la sua· unità.· Ag~i e~f-e!ti tecnici della , rivoli.l_zione: concepita mass1mahst1camente . come I alto v10lento, agli ef– f.etti pratici della rivoluzione concepita gradualisti~ camen_te_corq.e sa:stit_u~ione. progl'es~iva delle form_e collett1v1ste a!Le md1v1duahste nel campo economt– co, delle. leggi soòaliste ·alle bo1:ghesi nel campo politico, è del pari necess3:rio (e per la .pr_imaparte del programma è, anche ptù urgente) che, rpentre e quanto più va in fascio il regime veochio, del pari e tanto pi4 si aggreghi, si coaguli, si afforzi il 1:e– gime nuovo: l'organizzazione, intesa· come. fatto .e forza universale, unitaria, sòcialis_ta, cioè di classe e non di categoria, cioè. collettivi.sta e non individua– lista; la disciplina; intesa come uni-cità di visione e di comando, come· armonia di iniziativa e di azione. Invece - · per un fenomeno di -{< ~imp.atia,» che noµ ha bisogno d'essere illustrato, tantQ più in un Paese come il nostro - la malattia che dissoJve il regime borghese, non l.àscia , impmne · l'organismo proletario. Il Governo non comanda più, ma èoman– da poco anche la Direzione del Partito o la ·Confe– derazion.e del L'avaro. L'esercito è in mezzo sfa-· celo, qualche Generale congiura inessicanarnente per una rivoluzione di palazzo, qualcbe Ammiraglio 'segue D.'Annunzio inveoe che obbedire .al Ministro della GIJerra o della Marina; la gerarchia è rotta. Ma. anche n_ell'esercito rosso non v'è quella unità di disciplina e, di comando .che rie costituirebbe la forza .. Le vari-è categorie dei dipendenti dallo Sjato fanno ci.a1.cuna il comodo proprio; ma..non v'è unità di indirizzo e di intenti neppure nel campo del pro– letariato delle officine e dei campi." Torino metal– lurgica indloe per conto suo uno sciopero con ca-· ratteri e metodi· coinvolge·nti competenze e responsa– bilità nazionali, Bo1ogna agricola assume proirram– mi e tattiche di importanza degna di tr.attazi.o.nipiù che locali. · Neirli stessi .centri e stt:ati più ligi e fidenti nella Direzione del Partito, il conoetto di azione rivolu– zionaria assume interpretazioni così puèrili, che qua e là si è convinti. di mostrare zelo ed entu:,iasmo iniziando piccole. parodie di rivoluzione, che la Di– rezion e .deve amo r-evo.Jmente sco·nfessare, lodando la buona intenzior.te ma ammonendo, che una battaglia campa le. non si .a pre ad libi(um di singole oattug-lie · che voirliono misurarsi in scaramuccie e badalucchi. Da parte di determinate categorie si conduco.no ba.ttag-lie economiche che, in auanto pie gano e feri– scono l'autorità dello St./\to- borghese oggi - pcis– .sono essere e .apparire di grande contenuto e signifi– cato i;ivoluzionario, sul terreno politico; ma, in auanto ·rappresentano 1:ivendicazioni di categorie dip~n.denti dallo Stato ma- serventi la colletti_vità, I•

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