Critica Sociale - anno XXX - n. 12 - 16-30 giugno 1920

188 'CRITICA SOC.IALE sua base nella solidarietà della fabbrica, il shop slewal'ds movement; il mondo Òp,eraio è in sussulto, ad 'onla della dittatura militare ed economica; il la– bòur· unvrésl preoccupa Governi e capitalisti; Com– missioni vengono nominate per, ricercarne le cause ed escogitarne. i rimedt, che servano, ad un tem– po, a mantenere la collaborazione della massa ~pe– raia alla, mobilitazione dell'industria, e ad assicu– rare quésta collaborazione- anche . per. il difficile periodò del trapasso dalla economia .d1 guerr~. al– l'economia di pace, anche dopo abolita la legisla– zione industriale di ecèezione e la servità del pro– letariato. Si creano Commissioni per lo studio · dei pro– blemi della smobilitazione e della «ricostruzione» 1jostbellica, 'e in Inghilterra, già nell'agosto del 1-917, 'si. istituisce anche un apposito « Ministero delle ricostruzioni. ii. Con quali mezzi assicurare la collaborazione· tra capitale e lavoro nel dopo-guerra è il prob-lema che si presenta più assillante, sotto la minaccia dell'industl'ial unvl'est, della rivolta dei nuovi schiavi dell 1 industria: di guerra; di cui Spar-– lacus sarà il simbolo più radicale. Democrazi_a in– dustriale, « controllo· operaio», in una misura che, senza compromettere il sistema ·economico attuale, serva ad accaparrare la soUdarietà della classe la voratrice alla ricostruzione dell'edificio economico. crea'to in un 'secolo di giganteschi sforzi e di col~ laborazione internazionale e distrutto daHa cavalcata tragica delle orde di Tamerlano, che hanno fatto della eiviltà industriale U)1,deserto. Whitlei1 Com– mittees in Inghilterra, Arbeitsgemeinschaften · in Germanià, e « Parlamenti industriali>> in foghilter– ra è in Americ.a, « azion·ariato sociale ii in Françàa e in Italia, partècipazione agli utili, commissioni interne, uffici di. conciliazione e arbitrati: 'tali lo . 'proposte escogitate dalle Commissioni ~di studio o da filantropi; per assi,curare 1a,collaborazione, cl.elle classi làvoratrici in regime borghese nel dopo é-uerra. ' e, Ma, nelio stesso tempo éhe polifiÌci, e teoriéi e .pratici, dell'economia riconoscono che, almeno per il periodo del~a sm_obilita~ione, ~1on è p~:3si~il_e ·ri– tornare alla piena .hbe11t'àmdustrrale e all md1v1dua– lismo economico, e qualcuno - come il Rathe- .nau (l) :_ preconiz1.a un'« economia nuova.», le· masse operaie tendono a soluzioni sempre più ra– dicali, si rifiutano sempre più di prestare k1 loro oper.à ·p,er il privato .profltto, e mentre la rivolu– zione scoppia nei paesi sconfitti, in Russia, ir\ Ger-' mania, in Austria, nei paesi vittoriosi il probìema opei;aio si fa sempre più mi,naccioso; pr<?clama _la necessità di un « ordine nuovo ii, come ·11 Partito del Lavoro inglese, ·chiede dap-pertutto nazionaliz– zazioni e socializzazioni, lotta, non solo per u-n miglioramento economico, 'ma per un radicale cam– biamento dèl suo « stato giuridico ». Una febbr~ di bàttag_lia travolge .'tutto il mondo operaio; l'orga– nìziaz10ne abbraccia tutte ·1e categorie; èo1 lavora– tori manuali lottano, fianco a fianco. i. lavoratori· della mente; conquista del potere politico per l'in– staurazione della democrazia industriale è la parola d'ordine delle a'rinate proletarie, animate· da uno spirito di solidarietà. che non trova' riscontro se no'n in quel period<? ciel movi;11énto operaio _ine-le~ ,del primo trentennio del XIX seco'lo, nel qualie s1 compie la « rivoluzione indu$triale il. I piani armo– nistici rovii;iano da ogni parte: i « oarlamenti indl!l– striali il fallif,cono: la' solidarietà fra1 le classi del periodo bell\co si _infràne-e: g}i_sci~peri. sconyo]– o-ono tutta l'industria: la lotta d1 claRse s1 fa sem– pr,e pi{1_ireneral~; « Spartaco )), UR_citodai cei:ipi,, diffida del vecchio padrone, che gli ha• fatto tante (1) W. RATHEMAU: L'economia nuova. - Bari, Laterz&, 1919. Biblioteca Gino Bianco promesse, ma non vuole mantenerle e lo ha così manifestame.nte giuocato con la sua demago~ia de– mocratic31.durante la guerra. L'a~ter_nativa S! pone, sempre più nettamente, tra capitalismo pr1vaw e · socialismo; e il problenia per la classe operaia sta nel modo e nelle forme di attuazione della Società socialista. ' . . Esporre sinteticamente i piani di ricostruzione! inspirati alla « collaborazione fra le class_i ii e quelli che miravano alla socializzazione della vita eco– nomica, è lo scopo delle note segueriti. 2. I " WhitleyCommittees »· Il- Governo Inglese, preoccupato clel grave mal- , conLento manifestatosi, fin dal 1916, tra la massa òpMaia, nominava due speciali Commissioni, uria per l'esame delle ca11se del malcontento: operai.o e un'altra denominata poi, .dal nome del suo presi– dente, Whitley Committee -· per lo studio delle relazioni tra industriali e. operai. Entrambe le Com– missioni, ricqnoscevano ~he, per ovviare al grave malcontento, era necessario stabilire' una più &tret– ta e permanente collaborazione tra industriali e operai e assicurare a questi ultimi una maggior. parlecip.azione nell'esame dei problemi che riguar– dano la loro industria, é ciò anche al fine èlella « ricostruzione ii postbellic_a. , · La « Commissione Whitley ii pr-esentava, infatti, nel luglio del 1917, un primo rapporto al Mini– stero per la costituziqne di <~ Consigli industriali misti permanenti ii, àl quale facevano: s1;1o~ssivamen: te seguito un altro -rapporto sulla 1st1tuz1one degli stessi Consigli. nelle industrie meno organizzate, un rapp.orto su'i Consigli di fabbrica, un quarto rap- '.· 'porto relativo alla· conciliazione e all'arbitrato e, nell'ottobre del 1918, il rapporto fin.aie (1). ·Secondo J.e proposte della Commissione, dovevttno essere creali nell'e si ngole in dustri'e dei 5<Consigli ind_u– striali · nazionali misti.ll , dei « Consigli distrettuali l> e dei ·«·comitati di off icina J), costituiti dai rappre– sentanti delle rispettive organizzazioni, tutto il si– stema essendo basato sull'esplicito ·riconoscimento delle Unioni. operaie, delle loro prerogative e dei contratti collettivi stipulati dalle medesime. P,er le indu~trie ,Più imperfettaménte organizza~e,. di cui si occupa il secondo r:appo·rto, la Comm1ss10ne .pro– poneva una più larga applicazione del meccanismo del Trade Boards Act, cioè della legg,e che ayeva istituito nel 1906 gli uffici ·per determinare, in cer– te industr;ie, i.- salari legali. Pel' la pr~".~nzion~ e -composizfone delle vérberne, ·1-a Comm1ss10ne s1 pronunciava in favore del vigente sistell,Ja,di conci-. liazi◊-ne e arbitrato facoltativo, e si aichiaràva con– traria ad ogni sistema di arbitrato obbligatorio, che aveva incontrato la più decisa ostilità nella forma de-i tribunali i'ndustriali istituiti durante la gµerra .negli stabilimenti ausiliari. , · . Questo piano di riovgariizzazii?ne in~,ustrial~ post– bellica basato sulla èollaboraz1one sistematica tra classe 'cc1pitalista e operaia e ju una n,.arzi~le.con.- , cessione di « controllo operaw ll nel! industria, e accolto . con -evidente simpatia anche dal Times e dall'Economist, doveva, sostanzialmente, seconno le idee della Commissione, fav·orire la mi~lior utilizza-· zioné delle cogni~ioni. prati.che e delle. esperien~ degli operai; offrire 11_mezzo per, assicurare agh operai una parte maggio-re e una magg10re respon– sabilità ne-Jla determinazione e osservanza delle COf!– dizion-i nelle quali si compie il l'oro lavoro; fac1- (1) COMMITTBE ON RELATIONS· BJCTWEEN lUIPLOYERB .lND BMPLOYSD · ( Whilley Commitlee): 1.sl and 2.nd Reporl on 'Joi-nl standing indu- · strial councils; ·- Supplementary report on -works committees; - La,. bour 'arbitration; - Final Report.

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