Critica Sociale - XXVIII - n. 4 - 16-28 febbraio 1918

'I .. ) CRiTI'CA SOCIALE 45 -/ sono parte~ipare a Commissioni che si •occupano di certi problemi della vita universitaria. 'Infine, dal Ministro della P. "'-l. venne chiesto un credito di 5 milioni di ,rubli per i bisogni· dell'istru– zione all'infuori della scuo_la, per corrispondere al– rintenso bisogno del popolo di mettersi in gr_ado di partecipare alla discussione delle questioni poli– tiche' ed economiche suscitate d~lla Rivoluzio~~- In materia rebigiosa tm decreto bolscevichi del gennaio, proclama la separazione della Chiesa dallo S_Lato,l'abolizio~e. di _tu,lti i p~ivilegi <?onfes~ionali, e d1 tutte le reslrmom della libertà d1 coscienza. Lo stato civile è affidato al potere civile; le scuole dipendenti dalla Chiesa e l'istruzione religiosa obbli– gatoria sono soppresse; nessuna Associazione reli– giosa potrà avere alcun privilegio, nè alcun sussidio dallo Stato e non potrà poi;;sedere alcuna proprietà; Lutti i beni delle Associ.azioni stesse 'sono procla-' mali proprietà del p,opolo; gli edificì e gli oggetti appartenenti al culto rimangono con uso gratuito alle Assoei'azion_i religios_(;l. Il Commissario .per le economie e le sp~se del popolo ha quindi decretato la iµi;me,diarta sospe,nsion~ di tuUi. gli assegni ~eT l'esercizio del culto e degli sti'Pendi al clero a datare· dal 13 marzo. · Per mett~re u,n po' di ordine nei rifornimenti, il Governo pr0vvisorio progettò una serie di mono– pqlii: del tè (produzione e vefildita, destinato a frut– tare all'erario un introito di 400 ·milioni di rubli l'anno); del grano; dello zuechero; dei tessLiti di co– tone da distribuirsi ai contadini, pel tramite delle Cooperative e dei Comitati d'approvvigionamento, per avere in cambio i cereali; delle macchine agri– cole per {acilitame l'acqujsto ai contadini al prezzo minimo ed a condizioni più favorevoli; del carbone e_ della naftq e di altri materiali necessari per la difesa del Paese. . · Arduo e comptesso fo!l ed è ,il ,J.avorìo -di tirasfoF– ma~ione dei rapporti fra industriali e operai nel campo del Lavoro, il quale è assurto alla posizion~ preminente che gli spetta, tanto che il Metropolita di Moséa ebbe ad indirizzare una pastorale al clero per deplorare ohe questo fosse rimasto indifferente alla· festa deLpopolo il I O maggio, che in quel giorno non si fossero celebrate nelle chiese messe solenni nè avessero suonate le campane per. la «festa del popolo». Intanto, menLre il Ministrq del Commercio e del- 1' IndusLria, Konovalov, predisponeva una serie di progetti sulla legislazione sociale, proponendosi di introduFre l'assicurazione degli operai ,per le ma– lattie professi,onali, pe·r- la vecchiaia, per ,la perdita parziale o totale deUa capacità lavorativa, di re– golare la durata del lavoro, il salario, ecc., frà il Consiglio degli op·erai e la Società pietrogradese dei fabbricanti si stipulava un concordato, in base al quale la durata d'el lavoro efféttivo in tutti i turni è di otto ore giornaliere; il sabato il lavoro 'è di sette ore ; la riduzione della durata del lavoro non deve influire sul salario degli operai; il lavoro straordinario è ammesso col consenso dei Comitati speciali industriali. Questi Comitati, eletti in 9gni fabbrica 1 dagli òpe- · rai a suffragio uguale, generale, diretto e segreto, hanno il còmpito di rappresentare gli operai nei loro -rapporti con gli Uffici governativi e pubbfici ; di riferire sulla •viita-ec0nomica e sociale degli ·ope– rai· nei si,mgoh-stabilimenti; di risolvere le questioni che _possono sorgere nei rapporti tra operai; di rap– presentare gli operai presso .l'amministrazione della fabbrica per risolvere le questioni Lra operai e fab- bricanti. · 1 ' 1 ' · A dirimere le quali; vennero creale le Camere di conci,liazione con rappresentanza uguale degli operai e degli industri~li. ' ~a le do~and~ d'aumento dei salari ·degli ope: rai I?er po_rs_ial hv~ll? degli operai occidentali, e i lagm degh mdustriah contro tali domande furono tali, che il, Governo pr,ovvisorio vide la ~ecessità di creare. il controllo statale delle industrie. Sif~ fa~to ·controllo, da esercitarsi colla partecipazione dei rap1>resentanti degli operài. e degli industriali, avrebbe dovuto essere tecnico e contabile non sai- . ,tuario ma• permam.ente, esteso anche all'e ~perazioni finanziarie dell'azienda industriale (aumento del ca– pitale, estimo degl'immobili, ecc.) e partire dal pre– supposto che tutti i sopraprofitti -debbono andare ad au~entare in parte il salario degli operai, in parte le riserve dello Stato. Più. tardi, il 10 novembre, un .decreto del « Con– siglio dei Commissari'. del popolo » (bolscevichi) di– chiarava che tutte le fabbri-che sono passate in pos- • sesso delle maestranze operaie. E un successivo de– -creto. del gennaio 1918 <lichiarava. proprietà dello Stato le officine metallurgiche Putiloff e le officine d{li vagoni-letto', ponendole sotto la direzione dei Commissari del lavoro e dell'industria. Il ,problema,, dell:,i terra ha avuto un primo ·ten– .tativb di soluzione di fatto da parte dei contadini, t quali cominciarono a procedere a spartizioni e a transazioni,. come compere, vendite, affitti, .ecc., sulle terre d'appannaggio della Corona, dei conventi e dei privati, operazioni tutte che il Governo provv.i– sorio sospese con un decreto per impedire specula– zioni sulla terra prima che la questione agraria sia risolta dalla Costituente. · , Ricordiamo che, secondo il· censimento del 1905 , la distribuzione delle terre nei 50 Governi della n.us – sia ,europea (escluse la Finlandia e la Poloni a) in ' desiatine (I desiat~na = 109 are) è la seguente: Terrè dello Stato des. 138,0 milioni ,, della Corona ,;, ,, 7,8 ,, ,,. della Chiesa . ,, 1,8 " ,, dei conventi " 0,7 " " delle città " 2,0 " " dei- cosacchi . " 3,4' ,, " di varie istituzioni " 0,6 " Totale des. 154,3 milioni Terre dei contadini (nadJel) •,, 124,0 ,, ,, dei proprietari priva~i ,, 101,7 ,, Totale generale des.' 380,0 m~ioni Il progetto dei costituzionali democratici (cadetti, con Miliukoff a capo) aveva per principio: « le terFe coltivate devono appartenere alla popolazione agricola». Quindi, per assegnarle ai contadini po– veri e privi di terra, dovevasi procedere al riscatto forzato di esse a prezzi giusti (non· quelli di mer– cato) e si ammetteva ·che soltapto le miniere e le fo– reste diventassero proprietà dello Stato, al quale avrebbe dovuto appa-rtenere anche il diritto di sfrut– tare le acque. · Vittorio Cernoff, assunto al Governo di, Kerenski in rappresentanza del partito socialista-rivoluziona– rio, si accinse a formulare tutta una serie di pro- getti inspirati ai seguenti criteri : · - . .I O La terra, con tutte le sue ricchezze del suolo e del sottosuolo, le foreste e le acque, debbono essere sottratte al libero commercio, e convertite in pro– prietà del popolo. La terra non può essere pro– prietà privata di sìngole persone o di un gruppo. 2° Il diritto supremo di amministrare le terre deve appartenere a tutto il popolo per mezzo de~li organi democrati_ci. d~,ll'autonomia locale_, a comm– ciare delle << VoloslmLJa zemstva » e culmmando nel- l'autorità popolare centrale. . , 3° L'usufrutto della terra deve essere garantito alla• popolazione agricola in modo , da contribuire , '

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