Critica Sociale - XXVIII - n. 4 - 16-28 febbraio 1918

(' riti ; ca. ,, • oc1a e ft/VJST .Il QUIJV!DIOINRLE DEL . SO:C1.RllSMO t . . , , Nel Regno: Anno L. 10 - Semestre L, 5 - All'Estero: AID¼,O L. U,50 - Seme~~e L. 5,75 · DIREZIONE: Milano - Portici Galleria,23 - AMM,NISTRAZIONE: Via Omenoni, -4 - Mjlano Anno XXVIII - N. 4 Il Numero. separato Cent. 40 , Il Milano, 16-28 febbraio 1918 ' -SOMMARIO P o l i t i ca e d A tt ti a I it à. ' . . Un'ora di tribuna libera (LA CRITICA Soc1ALE), Lo " S'l)iato nwto delle raz:111 sla1'e " (CLAUDIOTREVES). . I còmpiti di un Ministero per le pensioni 'di guerra (Dott. F ABRIZIÒ .. Mil'FI). li penna(ondaio (FBA'NCESCOCICCO'IJTI). . Studi eeonomici e sociologici. La Rivoluzione russa in marcia: Le riforme decretate dai Governi p~ovvisorii (Dott. ALESSANDROSCHIAVI).' ... , ' Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. Le Rimste socialiste tedesche durante la guerra: II. La NeUR Zeit (GUSTAVOSACERDOTE). . Brem pa,(entesi: L'ombra di Ferrer (CoRso Bov10). · UN'ORADI TRJB.UNA LIBERA L' on. Orlando, tornato di Francia, senza. passare per Milano, hà comunicato alla Camera dei Depu– tati e al .Senato gli esiti del suo viaggio. Il suo di– scorso, pigliando le Il).OSsedall'ultima èònsultazione dell'Intesa, doveva essere i,l proprio programma ge– nerale e il programma -definitivo della Intes~. Non è stato, a vero -dire, nè 1'6no nè l'altro. Non il pro– ·gramm.a del Ministero, perchè di politica· interna, néc verbum quidein / non il pl,'ogramma dell'Intesa, perchè l.'011. Orlando non ha parlato eh.e della posi– zione dell'Italia nell'Intesa. -La st~ssa parte• del su0 'discorso nella quale esa– minò l'intransigenza delle Pobelilze CeAtrali, e parti– colarmente della Germania, vers@ le·· proposte del– l'Intesa, onde inferì· ancora la necessità e l'elogio deUa resistenza,, parve connessa alla sola preocc·upa– zione -clilegittimare i fini dell'.Italia, scagionai:;J.doli da ogAi taccia di i.mpel'.ialisrno e restrirgendoli :11 proposito del « com.pimento cl.ella unità naziQI1ale e della siourezza dei suoi confini verso terra e vers,J mare». Onde ci ha lasciato nella persuasione :;he 1:1n programma unico della Intesa, o_l'Italia non ha procura per enunciarlo; o twttavia ,n9n esiste: sia poi che 'non esista per difficoltà intriAseche di formu– lazi.one in tanto contrasto di interessi, in tanta dif-. ficoltà di eventi, oppure per .un consaputo' calcolo di maggior libertà -per ciasc1.m9 e pe·r. tutte· le Po– ten1ie dell'Intesa al1a resa finale dei contL Di cotesta" libertà intalilto mostra ·di fare fin da ora l'uso più largo il PresideAte Wilson, rinn0vando di. éontinµo le forile· e:tiche el.ella pace futura; sfo– gliando rose a,i _piedi 1ell' Austria-Ungheria,- rid'1,1- cendo fino all'obli.o le rivendicazioni territoriali del– le Potenze dell'Intesa, avvinte ad un prògramma di riveaclicazioni territoriali, con 'la d.isinvoltura tran.- r , eca Gino Bianco quilla dell'Alleato che noo ha firmato il patto di LoAdra e sa le pr~rogative che si debbono al socio capita.lista ed al filosofo, stavamo per di,re, in trono. · QuaAto cotesta mancanza di un fronte unico di– plomatico dell'Intesa, costituito da una sola piatta-· forma di rivendicazioni, giovi o nu•occia al più ;a– pido avviamento alla conclusione della pace, è dif– ficile stabilire. In virtù di essa il Presidente- Wif– son ha l'aria di potere quandochessia ·riprendere la parte di ·mediatore, entrando in colloqui per sè, e per tutti, con· l'Austria-Ungheria, con la quale fa.. _ a gara in verbali corte~e. D'altra parte è manifesto che, più le parti prorogano l'a corpo a corpo delle rispettive pretese e, quindi, dei 'negoziati, e più tar– 'derà la definizio'né dell'immane conflitto. La tattica della.'libertà è forse la ottima per iniziare, ma è certo la, n'.essima per concludere. Essa implica una timi– dezza _la quale tenta e tergiversa con un avversario, che è unito e compatto nei suoi co'mponenti, · tra i quali. ha già distribuito le parti dell'azione. CheccM si,a di ciò, l'on. Orlando, col suo di– scorso, si è s<;>lta~tooccupato di dare l'imp'ressio·ne che l'Italia non ha o non mantiene pretese esorbi– tanti. Senoncl\.è le sue ampie formole - il compi– mento della ùµità, la sicurezza dei c,011fini,ecc. - urtavaAo nella mente •dei deputati con quello cl).e, per le pubblicazioni fatte in Inghilterra, essi ornai qapevano della Convenzione di · Londra. Che vale giostrare di parole se ognuno può mettere le parole . al cìmen,to delle cose per farsi c_hiaro giudizio di queste stesse cose ? In fondo, il Ministro si urtò contro quella ironia, che si cela nello spirito di chi sa il fondo ·delle cose verso c0lui chè .si sforza di 1escrivergliene' la superfici.e. Il Ministro della Cen– S'4ra era vittima della Cerisliva. Gìusto giudizio ! . Ma 19 scherno delle cbse era troppo. Un depu– tato - il primo che parlò, e assai .saviame.q.te , dai banchi della Destra nazionalista - il Bevione _;:; l'intese ~ decise -di·rompere il concerto dei' silenzio · sul segreto di Pulcinella, leggendo la Convenzione . 25 aprrle 1915, tra l'Italia, da una parte, la Fran– cia, la Russia e l'Inghilterra dall'altra, per l'inter- · vento èiell'Italia .in guerra, nonchè parecchi altri do– cumenti di quelli pubbljcati 'a.ai « bolstetj.ki ». Pa– tatrac ! Bastò che, -con la rottura dei •divieti poli– zieschi, un raggio di luce si aprisse ·tra. le fessure cl.elle alte e nere imposte della Cens'ura, perèhè to– sto la discussione salissè ad un ton9 puovo, più alto,. più severo, più ·nutr,ito di realtà e di equità. L' on. Bevione per il primo confess9 l'imperiali– smo qell'Intesa_, limitandosi a chiedere per l'on. Son– n.irio le diminuenti per essere stato il più discreto, e disse ottime. cose, rendendo ~nche omaggio a Zim– merwald, ceritro diffusore di luce per formo le· che, attraversando quelle retoii,che e avide delle parti I

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