Critica Sociale - XXVIII - n. 4 - 16-28 febbraio 1918

, · ·cR1r1ci sbc1Aut I ' 43 ' I i giorilalis'.ti accolgia,!i.o C01il' entusiasniò"0grii, in izia- . Liva di pace. È. logico, al eontrai,io, ch'e essi - dal p~1'nto di vista . clJ ciò cl!e c~edon,o, od hanno u'fficio d, credel'.e _«-g~1 11teress1de\· proprio Paese » - ac-' colgano con, riserva·, esaminino coll' attenzione · o·iu– dichino con cautela ogini a.v11:nce pa,~ifist; .. c;sf è. ' l 1 ,,,, \ ., 'r * l /. { ' l ,' , ' E chi sùno, chè cosa sono· questi pungolatori · deI,le f ~sche _pa,s~~oni ? Che c_o_sà e· chi rappresenta.no que– sti fierissimi combattenti t i .qu ali at– tualmente trovano persino ·« tro_li)po .&Qm.cilianti » l 1 e en~ncia!ioni <llegli:s~o:pi di ·gH~rra d~ parte dei _go– vernanti respo11;sa~nh,, mformati degh elementi· della realtà e, qumd1, m grado_-.come 'non sono i pen– nafondai ,_ di valutarli e di desumerne consigli di conciliazione o di intransigenza ? · I.,.,,• ,. . E_, qnando essa è ben diffusn e fissata, il o·iornn– hsta ne. constat_a l'.esi'stenza, ne esi:1g,era' la impor– tam,a e ap'pogg:ia le sue vedute 'ad essa· che è sua C'rea~ura.. Così si. alimentano quel]e fonta'ne, le !qu~li l_anc1~no _m al Lo.il-_loro pennaechio · d'acqua, 9hè ri– cad~ m ngagqoh, i quali torr.rn.no :al 'Serbatoio, d''on– 'd·e il· pemiacchio ,s·catur isce inces santemente E il · . , pove(o ,,contadi~·o guarda ·estasiato e ,bro'liltoia :' ':_ , « Quant.acqua m questa fontana !... ». . ·. Il permafon~aio scrive ogni giorno -in nome.: ..'del popolo,~ nell'mteresse- .... ' della patria. È la Nazione • ,che. desidera o condanno una, o l' altr:-r· cosa. ~ il · Paese' ~ egli afferma - che ,,11ole questo "o non vuole .gut}st'altro, E lui si assume, modestamente'· - dm' la solenhità ,c~e gli deriva d_,1Jlaconsapevo-. · lezz.a del1a sua «•nobile' missione» -- ' l'im,estitura _della p1;1tria. Del'l~ quale,. sovente,,· ,{on r,ispetta nep- pure la grammatica. . , . ; . ·,' Co~e f_aceva 1~ Sibilla,. egli se11tenzia sub specie aetern,ilalis. Ma cj, anche nel suo antro qualche cosa ~h,e nqS~~n1e l'origi~e - d~ll'oracolo,, C'è anche là (d,H:Jtr<? : 1t ,:te~clone: çhI).'afifl ~l ,q:1;1arl:l i·l giornalis\a detta 1 snq1 orp,coh) 'qualchç _impostore matricolato ! '\ ' ' i- . . ' ,· ' ' Cosi, in ·tu,tto il ~liiorido,•in butti' i •·$ettori del fr;onte . unico peilnafondaio ! · · · · . _ · · . . . · , F. C1cèdTTI.. \ . . Vi _sono_iri tutt~ i _Paesi_ dei mon~o dei gi'ornalistii mtelhgent) e colti, i quah sanno riassumere ed, an- · ticipare,: anche, nei loro pensieri le tendenze -ancora ' incerte, i inovjmenti ideologici ar'icorn · rudimentali di deterfllinati gruppi sociali. E'ssi non soltanto ri– fl~ltono l'opinione, ma ne hanno una sensibilità pronta, t,quisita sino all'anticipazione e la solleci– tano per le sue vie, nel suo .svilu.ppo. Essi $Ono idea– tori e consiglieri. LA' R~VOLUZIONE 4 RUS8A · IN MARCIA . . . ' l • Le ~iforme deòret~te dai Governi provvisç>rii. Ma q.uesta élite - che trae dalla sua stessa no– biltà iro.tellettuale una certa probità nella discuss-io•ne, ùn sentimento di responsabilità e. di prudenza - ha intorno a, sè, dietr-o .di sè,- una folla di improvvisa– tori, di camelots delle passioni _di modil 7 di rigat– tieri dei luoghi ·comuni., di coristi de1la ,banalità. E questa gente .<<assortita», incapace di concreta 1 re i1ut1'idea e di possederla, che preten.de consigl,iare ed orienta11.e la· pubbUca 0p:jn .i<!ln.é e gi i stessi go;ver– nanti. •,Prete,nde ? Ma essa vi riesce, - poiché ha a sua disposizione, ogni giorno,_ una <iJUOta di' un fog!io. di _carta, ,stan:ipat? e diffuso clapperll!tto_ ~n mi'Liom d1 esemplari, ·,,e può donare· alla p1gpzia mentale dei·. più un '~edicente ragionamento bell'è · , confezionab@, che ,ha ii vantaggio di cl.~sfensqre co– loro, i qmali hanno·fretta, dal riflettere; <llaU'affa.ticare il proprio cervello. dal mettere 'in azibirn i.1 pr0·prio • • I senso• cr1two. ,. Questa folla cl.i neghjttosi. ·assorbe le banalità',, ap– punto pe,rchè esse· s.ono facili e- leggere ~ cqme -1a musicpetta deg:Ii organini - e le ri•pete ,meccani– camente, lt ru:nette in €ir;c,@. J,azione, 1à bw'>na fede d~mentooaJ1.clodi averle· p.11e.se 'I i :Ji1 u9 gi0,11ro.~!e .~. cr~– dendole e a:ma:n<!l0leco rrn~,creat ure del P,r011>r1O sw-· citd, com"e M.inerve del pr@pI'iO, èervello. 'i;<W0 la. ,opinioné ! · ibfiot ea Gino Bianco- 1 .... Se, .in qÌ:1esti tempi, ,pur così gravidi .di avv~ni– n:~nti, vt è un mèstiere· difficile, è queHò dello· sto– rico o,· anch~, 'del semplice cro!ilistoriç'o. Questa· dff-,. ' fieol,tà diventa tanto più. aFdtia,,'per chi,, voglia 1 ac- ' cingers~ 0 :±1 notare gli- Leventi de,Ua B.ivoluzione rl,lssa. · I fatti nella 'loro Slilmplice reqltà non esistono più; .le Hotizie ·dei fotti non sono più· Hn firne, ma un mezio;' al silenzio e alla reticenza, fanno riscontro , sl'esager:1zio1ie e il gonfiamento; i giudizi sugli uo– mini mutano. da u_n · giom.o- al'l':il~ro secondo che )e loro parole o i loro, atti sembrino favotevoli ,ò sfa– vorevoli plla parte di chi_ \J 1 'giud,iiio esprim..~; la· ve– rità obbiettiva, di .cui si è sempre discusso se sus– sista in tempi norrrtali,, è _oggi consapevolmçnte ·so– sti.tuita dalla menzogna subbiettiva- al fine di vedére o tar v·edere gli av~enimenti e gli oomini sòtto una , determinata J.tlce, e ottenere; nella c0ndòita -degli altui twmini,' certi voluti indiri-zzi. · · · Nella grand'issima maggioranza dei-casì, ~ogliamo ott_i~isticam~n-~e creder1t_o,tutto ciò è dete'r]_'R_ina1? _d~ spinto' partigiano, amµian_tato ,con paròle_ pm 0 ·meno· nobili, da errore di visuale, da inesatta va.– lutazione, da fede in certi fini ideali e pratici, e ' J11onda ·consa1)evole m.a~afede per ignobili fini per-' sqna.Ji. · Corounql-le ,sia-, .però, jl còmpito del sem- , pfo:ie crcmist@rico 'è reso clifficiJ,issimo,, e il suq fa:-_ · : voro minaccia di essere fatto nel vuoto, se non ·s, v,0glia .ri~nè_re c~e anc'h&·~utto _q4es~9._che ~b~iam detto sia md1ce di ano stato degli amm1, qu.md1 un ,\ 'I ·,

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