Critica Sociale - XXVIII - n. 4 - 16-28 febbraio 1918

- 40 CRITICA SOCIALE nale conservatore il 20 agosto u. _s. _ n?n _è possi- poretto - quello che scriveva il 14 afosto ~917: bile se da parte degli _Yugo-Sla_vinon si 1:"ic~nosci;l « Per quan~o riguard3: -il Patto di Cor ù, 1\01_ab– biamo dichiarato che 11 Patto stesso va esarnmato la necessità assolute d1 consentire trans_az10m_co~- con cautela, e,d a priori si deve da ess~ esc~udere spicue .... : e così l'Ital~a non può cerl~ immaginare 1 t · t h d ll d fesa debbano quanto possa, sia. pure on~ar:i-ai;nen e_, mmacc~3:re ~ che le esigenze stra egic e ·e: a sua i . 1·11s1· diare i. nostri sacrosanti mteress1, garanl)1h dai essere o_vunque posposte al rispetto scn!poloso ~el- O I' l'elemento etnico, come sembra voler~ l on Pasic ». trattati ed oramai fuori di dis~us_sio,:i,e »? ·ra art. ~ Dove .si vede che le esigenze strategiche sono 1:"ap- del Patto di Corfù dice: « Il terntor10 del Regno deJ presentate come un quid ,di assoluto, c~e mant~ene Serbi-Croati e - Sloveni includerà. 'il teuritorro com– tutto il suo valore, anche quando, scoppiata e. tnon- pattarnente abitato dal nostro porol~ >~ ~ l'art. _IO: fante la rivoluzione russa, l'a!Lra sponda vemva ~? « Nell'interesse 1 della libertà e dei clmtt1 uguali d1 essere occupata da una gente che non _do".evaprn tutte le nazioni il Mare Adriatico sarà libero e aperto subire docilmente i violenti contraccolp1 d1 espan-. a -tutti ». Che pensa il Cortbere di coteste propo- sione e _di conquista del panslavi~mo autocr~tico, · sizioni ? ' , come prima di quell'avvenimento s1 poteva rag101~e: f; chiaro che il nuovo patto di alleanza_italo-yugo- volmente temere. Ciò mostra poi come le generaht_a slavo contro l'Austria non si potrebbe iniziare con sentimentali e letterarie sono destinate, nella poh- equivocazioni furbesche. O si elev~ - per la mor~e tica concreta, a rompersi presto all'.u~~o_de~le q~e- dell'Austria il' principio di nazionalità, e allo'ra b1- stioni p~atich~, come _li~iti e. <:omm1_st10111 d n~z10- sogna tenerlo ben. saldo ed esplicarlo in tutto il. suo nalità, nspett1 strateg1c1, equ1hbri d1 p~tere, d1 na: cont~nuto - per noi e pér _g1'i_ Sl~vi - no~ _pote~- vigaziòne, di commerciò, ecc., alla cm str:egua si dosi ad un certo punto sostitmrgh quello pm arb1- vubl tormentare la carta geografica. . .. .. . tra rio e più empirico, d-ella. difes1- s-trategica. O NOI) Puerile furbizia è rimettere la defimz10ne. d1 tutti lo si eleva affatto. E allora si osserva con Jacques i problemi all'epoc_a succes~iva alla defii:izi?n~ 1ella Bainwille chè il principio €li ~rnzion~Iità è prin~ipio eausa comune chiedendo intanto fiducia 1lhm1tata pericoloso; per e_sso la Prus_sia J11el66 portò via I~ ed· oblio di ogni precedente contrasto. I pro~lemi Schleswig-Holstem alla Dammarca col consenso, di si impongo·no. I fautori del nuovo. accordo italo- · Napoleone III, e '?on esso si_ finir~bb~ per patr?ci- , yugo-slavo li debbono affrontare e qs_ol_ver_e. ~ ta~to nare una Germama a.rrotonclata di v ienna e d1.... peggio se non sanno o 1101~ osai:io, png1omen, come · Zurigo! Lasciamo vivere l'Aust~i3:, non baJcanizzia: sono, del loro passato naz10nahsta. moci, e viviamo, con la tranqmlhtà _magg1o~e.che i E chi può esprimere quanto sono ridicoli poi tempi agitati permettono_, _sulla_J:)ratica ~rad1~1~m~le quando accennano a svenire di pena e ,di. spavent_o ero.e col suo empirismo d1 .spq,rtmone e di equilibrw, e quasi grid'ano al tradimento contro gh Alleati, ria;sume tutta I~. saP.iei:iza -J>olitica umana. Ma •de– appena una lacuna o una- zeppa oratoria di' ql!alche, cidersi ed esser chiari bisogna ! Ministro inglese o americano sembri mettere m se- ·i,a «moderazione» dell'on. Sonnino, che noi puTe. conda luce le rivendicazioni italiane sull'Adriatico, · in certa occasione elogiammo coqtro- gl1iolttraIDzisti, sci.Io tendo Fintangibilità ·della Convenzione di Lon- ·' propende manifestamente verso co~esta see0n~a eo tir dra ? Ogni ·tanto. si ripete la stessa storia, che acqui~ cezione,. come si può indurre da quei du& aurei docu- sLa ornai l'aria di· una cer-imonia consacrata. met1ti di idealismo disereto - il Libiro V:erde e la Chi non ricorda le dichiarazioni dell'anno scorso Convenzione q.i Londra - senza· dire del patt0 Ja- di Lord Cecil e di· 'Balfour? Allora l'on. So1mino gow-Bollati che governarm10 ~ governano la _nostra. dovette fare le valigie, filare a Lon~ra, starvi venti · politica di guerra e di pace futura ... Tal programma giorni, tre giorni o~pite in campagna di Cloyd Geo~- è il più coerente aUa tradizione glioriosa deJila noslx :1 • gè, andare a colazione col re, n,iterpretare m un di- . Dinastia, la quale sèmpre cercò di attuare l'allarga.- , scorso la wilsoniana società delle nazioni con un mento dello Stàto, senza imbrancarsi in ideologie, di passo del De Monarchia di Dante .... « Una monar- fini e di :µietodi, rivoluzionarie. A~! tanto pegg10 P,er 'chia universale, di cui il titolare,· tutto possedendo quel1i che non seppero, n<::m~ap1rono, noJ11wol~ero , e più d!esiderare non possencfo, li ritenga contenti capire! Tanto p.egg10 per quelli che erede~er© ripa– delli termini delli regni, sicchè pace in fra lor:o sia rare µn loro rispettabile- ma tr.ascendente idealismò nella quale si posino le cittadi e in quella posa· le dietrò il poco machiavellico « machiaveUismo »· del vicinanze si amino .... ».... e, finalmente,· tornare « sacro, egoismo!».· . col solito bra\O comunicato del perfetto, accordo, Ora se anche vogliono cliistwicarselile,lil0lil10' pos- facendo valere le confortanti spiega-zioni e rassicu- sono più. La c0erenz,a_.....:... ~ne _ è una for~a ·-, non · razioni anche. dal Sottosegretario- di• Stato Ceci!, e Ii sorregge, e tanto piµ che noiil osal!-o _agi~e e ,par: il discorso ai Con,rnni di Llòyd Gèorge ! Adesso è lare apertamente e apertamel'lte pentirsi. C10 o4e s1 s~ata la volta dell'?ù. 9rl'ando - _dOJ?O le. nuove di.:. intravvide - e non si osò - l'Italia nemtra a capo' smvolte e troppo smtet1che espress10m _dedicate ~~Ilo , della Con_fecleraz_i..one balcanica, centro di unione per stesso eterno Lloyd George e dal Presidente Wilson . -Luttii ribelli al. vassallaggio verso Vienna o verso alle aspettazioni italiane - a rifare il viaggio per Pietrogrado, non si' rifà più. E quello· éhe si è riportare gli stessi affidamenti che nulla è mutato e immagmato di p"oter rifare chiede rinunzie in Dal– che gli Alleati ci sono sempre fedelissimi e lealissimi mazia, in Albania, nel Dodecaneso; per cui manca garanti di ciò che ·abbiamo chiesto ci fosse ricono- l'ardimento; e di cui 10·scopo sembra piuttosto spa– $Ciuto a Londra il 25 aprile 1915.. Il campo italico, ventare che esaltare l'Italia ufilciale. L 1 ombra <!liMaz– che eta a rumore, si è. rimesso in quiete .e il Cor- zini, che. era dipartita, torna 'sì, ma per vedere quale , ri.ere della Sera ha ripresa la sua focosa· càmpagna strazio c::i.ricaiturale, con i'àc<wr do anche d ei su0i •di- per l'accordo italo-yugoslavo-balcanico. scepo1i opera,nti nel so,le0 della M@ro.ar ,chia, è stato/ · M:a•- torniamo a domandare _:_. su quali basi ? fatt0 del suo sÒgno radioso,; un a gralilde R ewllllDblièa' 1~ Il giornale, contro tutti i suoi critici, continua' a federativa dei Bakani ali>br·aeciç1:lilte e rieonci,lianb"e battere la campagna dei passi letterari. Eppure non ·tutte le' stirpi', dall' Aariatiéo ai Bosforo, che non e.i si sfugge.·: l'accordo ha da farsi sul Patto di Corfù dovevano iiberarsi dal ·Turco so10 per str,f).,ziar$i tra - 9 sulla, Convenzione di Londra ? Sono qoesti due lpro e per. servire di zimbéllo a,lle v0glie di imper0 atti politici compatibili ? E, se non sono, quale si delle contrastanti Potenze autocratiche di Europa - vuole sia riveduto ? E, se avessero da rivedersi en- e per constatare malinconfoamente c0ine soltanto là trambi, ·chi ha da prenderne l'iniziativa ? Mantjene parte negativa del suo mirabile vaticinio (l87il) si sia ora il Corriere della Sera - dopo la frana 4i Ca- avverato - quello ~he prevedeva ,come « i,l moto BibliotecaGino Bianco.

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