Critica Sociale - XXVIII - n. 4 - 16-28 febbraio 1918

..CRITIÒA SOCIALE . ,, 39 - ' ' f I!l".eC!:l 'queHo cb'e si v1~e fu ~'Italia pesare a cen- · telhm co11le Potenz,e Centr:ài]i i. con1pensi adriatici del Drang 1wch Oste,i; tanto di inoltramento in Sdrbin · e tant,? ,di ~a1agno ~el'l'~mart~simo! K poichè'l~ tratta,t1ve. fallirono e I ltaha fu rn o-uerra irn ·Comu– n_ità çli Ideali •oon:,l'fo.tesa, venné di pubbÌica not•i:– zia che 11 palit0 da essa stretto con la Frant'ia l'In-, 9 hi•lterra e 1~ RH~sia, non. p~r.ieva già: come' pre~essa l accordo balcanico ; anzi diverse elausole venivano J a oontrastaFe fortemente con le aspiraziòni dei Bal-. ca_nici, in DaJ:mazìa, in Albania,' sull'Egeo, nell'As(a m 111 o:re. · La polemica allora ~t~a;,iò gli Haliani e gli Yugo– Slavi li{Uasi pi.ù che gli Ita,liani e gli :'Austriaci. Un esule di Trieste, Attilio I Tamaro, riassumendo 'le tenaci animosità della iotta nazjonale contro gli Sia- -v.i, an?'av:1 dim<;>strandò_ .che .il movimento· yugo– slayei e d1 creapone fitt17,ia, ·eh marca austriacante, diretto ad offrire agli Absburgci uno. via per· e,ìitare l'ultima rovina. Attrav<:trso molti· episodi si preten– .d_ev~ s'l.abilire eh~ fa condotta- tenuta dalle popo.la .: z1orn slovene· e croate dell'Austria-Ungheria dall' at- 1,eÌltato <li Seraievo ,'in p.oi , si distingueva per 'un lealismo progressivamente accentuato verso la· Du– plice Monarchia, Coteste impressioni eràn:o avvalo– n,te dalle parole' di uomini responsabili, come !'on. Bos 0 ell'i, e chi - come noi - ardiva· veder~ nelle oonclànne a morte in contuinac·ia e nelle con– fiscfae dei beni degli agita~ori y_ugo-slavi il seg1w della loro since,rità antiaustriaca, era' trattato, egli stesso, da. austriacante o... peggio., , Oggi l'on. Orlando, come non fosse stato mai collega solidale <lell'on. Sonnino e dell' òi1. Bbselli, stringe a Londra la mano al dott. Trumbic, presi– demte del Gomitàto Yugo-Slavo e, per quel' che ne riferiscono le gazzette, gli dà u11-c.òrcliale « arrive~ derci » a Roma. . ' , • Ed eccoci così mi.'altr,a volta .... · Balcanici : ·Italia,, 1:egi,na della Balcania sl!lpersti'te aH'adescain.ent(i) ed alla conquista teutonica ! · , . Ahimè 1 no ! Adagio ooi s0gni e éon gli ideali ! . · Un sistema politico non si ,ricostruisce .una volta a1111ienta,to,come il castello di carte di tln fanciullo volubile. fa termini· propr1i, l'Jt?lia poteva éssere ' la prima potenza egemoiile della Balcani.a 1 @ve si , fosse 1lenuta ·a capo cli un. terzo aggruppame1lto in Europa, mediatore plastico tra i due maggiori ag– g,pùppamen,ti belligeTainti. Ciò non. essendo staLo e facendo l'Iltalia parte viva, dell'tntesa, essa non può O'l'a che. rn.i,surnre il imo riLmo politico su quello del- . l'Infosa. Orbene, J'Intesa, com.e .tale -- nell'egemoFJin ang-k>-arner'icann. che ,la.· presincle -',bene appre'zza l'a~Ìsiho de1l'Jt,1li.n e tale ausilio è. ben disposta a comp.ensare secondo -i . pat~i· ,giurati n Lor~clr:a il 25 aprilf) 1916; ma per ciò. stess'o non sente eh tirar~ (~On l'Italia tutLo i,l sisternn· di u11'Ilnlif1 egemone net Balcani. E ci:ò per h1 ,grave ragiono che un, tal :'i– stema imp,lica.l'assoluto smemh-r;fldlento clell'Au_stn~– Ungheria, il ,che non è solb:~n:L,o un. appes,~n11re il ,còmpito deHn guerra pres~nte_ uell'ora. eh.e J_Aoyd George e \Vilso~ .sentpno 11 ibJs0gno_ eh ~lleviarlo, affermando esphc1tamente che non mtendono alln distruzione clell::i Monarcl~ia, ma è alfiresì un. c-reare pe; il dopo-gucrn:1 un pauroso _ingr:~ricl'iinenbçidG)Ha , GeJ·mm1ia, per effetto cl~l. -congnmg1mento , ad essa di ~utti 'i Todéschi libet'ali dalla Momi,rcnia, ,onde ln razza g~rma~:iica, specie d.opo Jo shriciol'am.<'~Ittodel– . In Russw, diventerebbe eh g-ran lunga lfl ,prn nu1:1e.- . rosn. la pi1:i pospc1~te, · la più, compa,t~a, ~oII_Ipagrnc 1anzional(i' P-rtliicontro tutte le alLrc st.n:p1 d1 Euro– pa. C'è i~. vet'>ità, da,l punto di vista .:rngl9-franco– ,m1ericnno d'ell'lntesa; ·da rimanete perplessi•, ·e tan o . . pH1 qunn-do aU'©!bl~iPzio9e..non si- suole rispon<;lere' drciir,on,bramolittori ùhe con l'argomento •~n~po' flllLu~ rista\ s~c•o1ido cni la Qerman.ia con tutti 1 '[edesch1 in~orporati sarà sen:ipre · più dehole -che con tutti ,gh. Ait:1stro-Ungheres1 alleati ! Cedo è che l'Intesa - per la guerra e. per la pace ·-- tei1cle a conside– r,ar~ la' Germari~a come la prima, la fondamentale, l l,lmca sua nemica .... Ma lo, stesso sentimento reca l'Italia rispetto all'Austria-Ungheria.... Di conse– guenza mentre l'Intesa mi'ra· piuttosto a persuadere · l'Italia di ridurre )e sue pretensioni antiaustriache · a,?,Zi~hè· c~tricarsi -. essii l11Lesa - delle Pl'.eten~ ~JOm aggrnn.Le degli Slavi, Sloveni· e Croati .le quali implicano irremissibilmcnte la distruzione '<lel– la Moiil.arahi.a 1 che i diplomatici si ostinano a creder~ necessar!a, l'Italia tende a fare blocco di tutti di odi i a~tiaustriaci, a ingrossarli, a g·ettarli in u~a mas'sa l)lcanclescente contro la sua mortale nemica, in guisa da schiacciarla. . · · _O_sserviarn_o9ui che il formidabile « e poi ? » che gh mtervent1Lst1, nl tempo del ,famoso dibattito, O'et– Lavano in· faccia ai- neutrali~ti ,d.el parecchio, oi si ' vede che tçirna aue,he éontro 1 cli loro. L'Italill teme .giustarr_iente che, sopravvivendo l' Austria, siano sempre per essere in discùssione e in pericolo le stessf) più moderate rivendicazioni n'azionali che cs– S§I foss 1 per conseguire 1 dalla guerra. L? Austria– Ur1gherrn è sempre la prima, l::\ fondamentale, l'uni– c,a nemica, contro la quale l'Italia ha cla far 'trion– fare que.] sistema adriatico-balcanico• in cui essa vede la, sua quiete insieme allfl sua grandezza. Per- - tanto, non-chè ,ridurre le sue pretensioni, l'Italia assume anehe la ,tutela· di queHe di tutti gli altri popoli: oppressi clall' Austria, in dome del sacro prin– eipio ·cli nazionalità. • ·Ed· ecèq c@me nell'unico organismo dell'Intesà si viei~e acc~nnànclo pn movimento cli differemiazionc cli parti:' un'Intesa particolarmente volta contro la Germariia, e un'Intes? particolarmente volta contro l'Anstria-~·heria; un'Intesa occidentale ed un'In– tesa- sud-onen-tale. Della prim'a rirnarrebbe nazion'e leader l'Inghil'tena, della. seconda, l'Italia. Npn c'è già in uJUesto·fatto, di l!ln aggruppamentò ,di Potenze in cu,i le une Jann◊' loro bersaglio Ber– lino e l'altra Vienna, un forte indizio della possibilitù e della cofilvenienza naturale di un aggruppamento oùginariamente div,erso; con fini e metodi, armonici a que]l,i dell'Intesa, ma ess_enzialmente propri ? _ Non insistiamo. Pigliamo le cose come stani10 e come i nuovi fautori della missione balcanica ed antiaustriaca dell'Italia hanno voluto che fossero. Ebbene, come - secondo essi - dovrebbe orn l'Italia comportarsi per ass9l'vere il suo nuovo gran– <tle· còmpito? I nuovi fautori della missione balc.ani– ca. •ed antiaustriaca (fell'Italia si most1'ano terribil– mente imbarazzati a rispor1cfere a questa domanda, che è. pure 'inevitabile, essentiale ! ,Essi non ardi– scono affrontare il costr·asto italo-slavo radicato ,riel m0do .e per gli scopi· 0011 cui l'Italia,' smes.sa l'idea balcanica, intervenne, in guer,ra. Essi non dicono · come l'Itnlia possa rifare la strada percorsa e tor– nnt'·e, come sarebbè necessario se pur fosse possi– bile. al primitivo concetto 'della federazione clemo-– cralicn balcanica. Ora essi si sventolano con for-'. mule genernli,, vaghe e poetic~e, di quest~ tip~: « L'-Ilalia che combatte per fa libertà ~Jà gmstiz.ia por sè, potrebbe negarla ai popoli fratelli?>>. An– che. i) Pa-1:1ic, do,po 'il patto di Corfù, ad un redattore ciel W e~lcly. Dispatcl~, ~egando che tra. iJ, Gover~o serrbo e il Governo Jtahano potessero esistere, d1-s– sensi, cliceya: « Come potremmo .noi credere che o·li 'Italiani, che hanno costrutto il loro Stato sul principio cli nazionalità, intenclan<? lr~l~~rci ingiu– stamente ? ». Ma non è deUo che il M1mstro serbo non ·mettesse in quell'ocr:as~one al_q~anta..ironia nel– le sue pal'ole ! E ad ogm modo s1 11~car1~ava.all_ora il Còrriere 'della Serç,, di sfrondai 1 gh 1~ 11lus~o111_ se mai le aavesse avufo .. « L'accordo - scriveva il gror-

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