Critica Sociale - XXVI - n. 4 - 16-29 febbraio 1916

CRITICA SOCIALE mostrativo, facendo argomento centrale delle loro conferenze il tifo, la tubercolosi e qualche volta i soccorsi di urgenza. Difficile - osservasi - ma non sterile la, co.nvocazìone della popolazione a oo– mìzio; un:a volta il medico propagandista trovò 9 ca– rabinieri a rìcev.erlo, poichè le autorità del vil– laggio avevano pensato si trattasse di una confe– renza sovvel'siva. Il che forse non era che apparen– temente errato! E del resto, fino,ra, chi se non i so1/– versi.vi , pensò ma.i di· a-eco-starsi al popolo con la parola v iva? Difficile ma non insuperabile trovare il lìnguag-. gio adatto a quelle menti. Comunque, quel centi– naio di eon.f.erenze è stato·ascoltato con profitto ,e lo stesso conferenziere ne cavò lume dì esperienza a richiedere dalla Provincia pro-vvi.denze per dotare i Comuni di strumenti dì analisi biologiche e chi– miche e dì persone- idonee al servizio di disinfe– zione, per sistemare l'assistenza ospedaliera coor– clinata ai dispensari antituberco.J.ari, per reclamare soluzione ai problemi -delle acque potabili, della sor– v.eglianz.a aru10naria·, del contrpllo delle carni, eicc. Cose non molto divez,se per lai zonru nord-ovest della Provincia d:i Milano ci rif.erisce l'altro mis– sionario, il dott. Bonardti, che procede anch'-esso con buon metodo dì osservazione. La -sua zona, al rrord, è pianocollìnosa,, aseiutta, ventilata e soleg– giata anche di inverno; al sud è tutta pianura, umida.. anzichenò e, d'inverno, r.i.ebbiosa; l'estate è meno caldo a nord che a sud. A prescindere dalla zona circostante a Milano, dedita alle industrie e alla coltivazione degli ortaggi, il nord, presenta in g.enere, a lato della agricoltura, industrie spesse e fiorenti, per cui vi si sono formati centri industriali numerosi, come Gallarate, Busto Arsizio, Legnano, Saronno•, Somma, Lombardo, Rescaldina, ecc., ecc.; a •sud prev,al-e invece l'agricoltura. A nord è fre– quente imbattersi nel piccolo podere; a sud do– mina la grossa, proprietà terriera, con il fittabile e i coloni; là c'è un certo grad,o di emì~azione (im– bianchini, scalpellini, selciatori, muratori); qui al contrario vi è qualche- immigrazione per lavori campestri ,e vi sono le cosidette bergamine (mandrie condotte- al pascolo in piano). . Queste condizioni hanno la loro influenza sociale: a nord, accanto alla• famiglia del contadino puro, c'è il tipo della fami~li.a op-eraìa e si viene for– mando rl tipo misto d1 famiglia, composta dì con– tadini e di -operai; al sud c'è il tipo vecchio della famiglia contadinesca. A nord poi c'è il Canale Vill,oresi; al sud, mi– riade dì canali; là, frumento, segale, biada, gra– noturco, ecc.; qui, prato e risaie. · Con tutto che al servizio sanitario, ostetrico e zooiatrico sì pmvveda adeguatamente, il numero dei decessi aumenta. E; vero che nei grossi centri e nei centri operai sono sorte case operaie e çase co– loniche belle e sane; ma, è pur vero che una grande parte deUe abitazioni contadinesche è tuttora assai lontana dal rispondere ;ille più limitate esigenze della igien e fisic a e .... morale. · In certe ca.se contadinesche vi è un agglomera– mento im pressio nante, di 6, 7, 8, 9 e perfino- 10 · persone di ambo i sessi e di ,ogni ,età e quakhe v,olta di due o più matrimonii in una camera sola. Non c'è promiscuità cogli animali; persiste tut– tayia,, in certe parti del éontado milanese, l'abitu– dine di vivere d'inverno nelle ·stalle. Nelle case. coloniche lo stato dei cortili, con fa– cile ·ristagno di acqua di rifiuto puzzolente, quello delle concimaie, non chiuse, dei letamai alla bel– l'aria, delle latrine bene spesso aperte e perdenti (o mancanti affatto), lascia a desiderare, mentre è scrupolosamente curato pz,esso i popoli più civili. I paesi forniti di moderno impianto di acqna po- ibliotecaGino Bianco labile sono ben pochi : un.a parte dei Comuni ha provveduto all'acqua per bere e per gli usi dom,ec sticì, nel desiderio di abolire i vecehi pozzi, col tem– peramento delle pompe, così d_ette trombe, qua e là colle tubolari; -èolle quali, •O ìmmediatamente dal sottosuolo, qualche volta dial secondo aves, si at– tinge alla falda a-cquifora. Purtroppo però ancora la maggior parte delle Comunità si disseta del– l'acqua• di pozzi vecchi, in minor parte chiusi ed a secchio fisso, la maggior parte ape·rti ed a secchio libero. Dì pari passo difettano i pubblici lavatoi, In canalizzazione delle acque di rifiuto e la fognatura. Ecco le condizioni del lavoro, secondo il dottor Bonardi, della, zona ad esso assegnata : · 1 ° Per quanto il lav,oro dd contadino sia da ritenersi, idealmente, sa,lubre, perchè si svolge· al sole e all'aria aperta, l,o è meno·, sia a causa d~He condizioni speciali del suolo e dell'abitato, sia per I.a trascuranza della pulizia e la grande ignoranza di_ ogni norma igienica da parte di questa olasse ,soci.aie, pur cosi benemerita; con la conseguenza 1 della forte diffusione di .tutte queUe fo.r.rrteinfettive, che entrano nel corpo prevalentemente attr.a:,verso alle soluzioni di continuo della pelle, attraverso al– l'albe·ro del respiro e delle vie dig,erenti; 2° D'.ailtraparte, l'operaio, è insidiato da altre ma– lattie, le quali hanno la loro genesi nel fatto di un orario fisso, consumato in locali chiusi, co,n ari.a viziata per talune necessità industriali, o. alterata dal pulviscolo, e nei mo,lteplici inevitabili contatti, con e.ff.ettodì anemie, cliscrasie v.ari,e, bronchiti, tu– bercolosi multiformi, facili .abortì, avvelenamenti cronici; 3° Le numerose famiglie a tipo agrièolo-operaio risentono, insieme ai vantaggi, i danni di pericolose deficienze igieniche dei due· ambienti, industriale e -colonico,. Le malattie dominanti sono Lestesse che nell'altra zona. L'istruzione è pressochè nulla. L'educazione igienica è tutta, da formarsi. Ma il buon apostolo non solo non dispera, ma è pieno di fiducia: i ri– sulta,ti, da lui -ottenuti col suo metodo di propa– ganda, sono assai promettenti. L.a zona essendo oramai immune di pellagra e· di malaria ,e peroorsa invece da tutte le altre forme in– fettive, dalla tubercolosi e dall'akoolismo, il pro– pagandista .parlò specialmente di tali malattie, ìn– seg,nandone :La eziologia (micr0bi), le condizioni di– sponenti, .le vie d'ingresso nel corpo, le sorg,enti e i luoghi di pi,ovenienza, e additando i mezzi per di– fenders·ene. Ha avuto cos,l .oocasi-one di intrattenere l'uditorio sui perìco,li dell'alcoolismo, dell'industria– lismo, dell'urban.esimo, della mancanza: di nettezza, della vita ,nelle stalle, d-elle superstizi,onì, inse– gnando come ,con semplicissime prevenzioni ci sì p-OsSlapreservare dalle infezioni flemmonose, _resi– polari, tetaniche, carbonchiose, ecc. P.opoia,rizzaTe la scienza è còmpito nè f.acile·,,nè -comune. Bisogna sovra tutto sentire la propria. mis– sione: bisogna amare quell'uditorio, di umili per trovare le parole adaitte a comunicare l'idea: e al– i' occorrenza I'icorrere all'esempio pratico nonchè al– l'arguzia, che tien desti gli spiriti ooI buon umore. lmpr,essi-ona, .ad esempio, le masse, l'apprendere ch·e,ogni centimetro quadmto di cu'le può albergare 4.0 mila microbi; che sotto le unghie S'Udicìevi sono con, ogni probabilità i microbi della risipola, del flemmone, dell'imp,etigine; che un.a mosca dà luog·o in 25 gio-rni a 200 mila mosche e in 5 mesi a oltre 5 miliardi deHe stesse; ,che i pidocchi· possono tras~ portare i funghi de,Ha tigna da una testa all'altra; che uno scabbioso può infettare tutto un paese; che la sifilide si può prendere anche mangiando cibo contagiato di spirocheta; che i furuncoli, le ferite, Ie pi.a,ghe non vanno curate c·on buccie d1 aglio, con

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