Critica Sociale - XXVI - n. 4 - 16-29 febbraio 1916

·CRITICA SOCIALE 55 ui sinc/acalisti; o esse1·e sospeltato cli connivenza verso il patl'iollal'clismo mentilol'e, feroce, cinico, scellerato - mi è cli gran lunga p,·eferibile il primo. Si può du– bitarne? Cel'lo, sal'ebbe una g1·an bella cosa che il Partito, nei suoi dirigenti e nella sua m,edia, rep1ugnasse eia ogni concezione e eia ogni gesto settm·io. Ma ciò si o7terrà con la cc/ucazione intel'lia e coii l'opel'a q11otidia11a, e sempl'e· sollanto entl'o ·certi limiti - data, e finchè duri, la spiegabile incoltu1·a cli tanta parie degli adepti (settarismo e semplicismo stanno anch'essi in funzione ciel/a poltroneria o dello. scarso mirni=ionamento cerebrale) -; non si ottiene cedo coi pronunciamenti e colle ribellioni personali o cli piccoli gruppi, massime, per ragioni ultraintuitive, in un momento così c/iffìcile e clisorientaiore. Voi P'O· tele essere stato più particola,·mente esasperato da talune manifestazioni ciel « Barberismo » . locale, che toccarono il ree.mxl cli qllella tendenza che entrambi deploriamo. Ma guardate, vi prego, le cose eia irn i punto cli vista meno effì~iero e meno persona/è' e lo– cale. Voi chiedete: che resta c/e•l nostro socialismo, se la « C1'liti,c.a » ospita Fovel, e l'« Avainti! » anarclzeggia? Resta, mio caro, « il socialismo»! Resta questa enor– me protes.ta contro la delinquenza capitalista -· oggi al suo apice -; resta questa fidente e volonterosa· asp·irazione e preparazione proletaria a sopprimere nei fatti la possibilità cli cotesta c/elinquenzci; resta il domani, che sarà, che dovrà essere P'er noi, fe– condato com'è eia tanto sa_ngue, da tanta ignominia,· clq tanta menzogna avversaria. Resta anche - potrei soggiungere - gmn parte clelfo,ggi, perchè - mal– grado la sordina che alla nostra v·oce impongono, e sarà per breve ora, gli eventi e malgrado la ostentata eccessività di certe formule (per la naturale esagera– zione del contrario, come be.n notava Zibordi) - la realtà di quel tanto di azione che oggi è consentita al Partito non è tale che da noi si debba affatto ripu– diare: che vi poteva essere: di più sostanzialmente «riformista», nel senso migliore, dell'ultimo Conve– gno cli Bologna, che pure fu detto il sostitutivo o l'anti– cipazione di un vero Congresso ciel Partito? E a/fora, se tale è la realt'à, perchè questo impone il senso di re– sponsabilità ai nostri dirigenti o autorizzati interpreti della maggioranza del Partito, che importano le frasi, · ,le etichel(e, i pennacchi? Resta, in(ine, la fedeltà a noi stessi, la certezza (se non siamo tanto ingeAui, o tanto superbi, eia credere nella efficacia di azioni nostre singolari, inorganizzate), resta, dico, la cer- , tezza che, fuori ciel grembo della nostra Chiesa - . anche se è troppo «Chiesa», perchè ancora troppi credenti e sa;erdoti la vogliono tale - non troverem– mo ad ogni modo niente di meno peggio, ossia .... niente di meglio. Non vi pare che resti abbastanza per finirvi onestamente la vita quando si è al tra– m9nto, per:, proseguirla allegramente .s•e si è al me– riggio e fors'anche per inaugurarla. prodemente per chi sia sull'aurora? lo la sen"to così, e vi scrivo queste cose. con ·L'animo stesso - non lieto, ma sincero, certo - col quale si R•UÒ scrivere il proprio testamento .... Abbiatemi, caro Bachi, vostro affezionatissimo FILIPPO TURATI. Ai prossimi numeri: Inghilterra e India,. del dott. G. BOSSONI, Soc)allsmo e cattollclsmo, dell'avv. CESARE SEASSARO, lioteca Gino Bianco VERBICARO LOMBARDA Ah! grande mortificazione di questa superba Mi– lano, capitale morale deU'Italia, grande viv.aio delle sue energie in.tellettuali · e morali, cos,ì orgogliosa della sua mo,dernità bo•rghese, capitalislica, civile! Ogni tanto scoppi.a una rivelazione, che è la ripeti'– zione di un'altr'.a identica, ,sooppi.afa qualche anno prima, .ad .attestare che l'antica barbarie vige in– disturbata presso di noi,. immota, immobile, riden– dosi delle carnascialesche decorazioni di civiltà, sotto Le quali crediamo di seppellirla,· mentre non facciamo che obliarla. Ah! in verità, se non fosse cl,ell'oblio, come potrebbe ,essere l'orgoglio? E da che insospettati e insospettabili mondi viene a quando a quando la mortifera riv,elazione! L'ul– tima l'abbiarno scoverta in Pref.ettur.a mentre ci inclugia,varrio, a protestane pe•r Le pastoie frapposte dall'autorità .alla pubblicazione di un giornalino a c~fesa_d!=)i _COAtaclinij' fy .là _c\10,_. Cfl11 ..,,c.e:ta ..~llrgra audacia, c1 hanno 111d1,cato il cloèumertto · prn · sov– versivo cli ogni più .sovversivo articol,o che jl gior~ nalino della Feder.azione Provinciale dei contadini possa mai pensare! . 1;: · una doppi.a Relazione su la propaganda igie– nica nella Provincia di Milano (1914-15), dovuta ai due egregi sanitari, dott. Pierluigi Fiorani-Gallotta ·,e dott. Basilio Bon.aPdi, propagandisti .centrali della Commissione Speciale per la propagfl!nda igienica rurale, istituita nel 1907 dalla Provincia, •e pPesen– taia (la Relazione) dal Presidente, avv. P. Manu– sardi, il quale - chi l'avr.e.bbe mai immç1.ginabo? - da oggi .si inscrive di pien diritto tra ·gli editori d,el più scapigliato sovversivismo! La Relazione di– mostra •che, alle· porte dli Milano·, la v,ecchia « In– chiesta J.acini » mantiene tutta la sua attualità e che la grande « Inchiesta nazionale sulle condizioni dei contadini per l'Italia meridionale» non ha che i I torto di essem stata fatta. per l'Italia .... meridio– nale!. .. Ma l'Italia è una, ed è' tutta meridionale per ,ciò che, riguarda le condizioni dei contadini.• Si noti: il documento di cui si tr:alta non ha ca– rattere di Relaziòne di risultati di inchiesta. Avendo· i due sanitari ricevuto dalla Commissione Pr.o-vin– •ciale di Propaganda, l'incarico di eff.ettuare, ,in via cli pPova, il tentativo di risvegliare·, mediante con– for.enze pubbliche, la. ,coscienza igienica delle po– polazioni, impartendo loro insegnamenti elementari e combattendo i lo,ro pregiudizi, aI cadere del ter– mine dell'anno, ·di prov.a, presentav.ano questa Re– lazione a •discarico del mandato aderµpjuto, nella quale era raccolto, come uno di essi di-ce mode– stamente, « qualche dato di importanza speciale che l'Amministrazione Provinciale può avere interesse a conoscere». I due sanitari ebbero oosl diviso, il còmpilo. Uno, il dott. Fiorarui-Gallo.tta, fu inca,ricato della propa– ganda igienica nella zona sud-est della• Provincia cli Milano, com1Jrendente una parte del Circondario di Monza, una· parte del Cir.condario di Milano e tutto il Circondario di todi; l'altro•, il dott. Basilio Bon.ardi, ebbe la zona nord-ovest, che comprende .i .Circondari di Abbiategrasso, di Gallararte, e parte di quello di Milano e di Monia. La prima, per ciò che riguarda le· condizioni del lavoro, può distinguersi in due parti. L'una, a nord. della linea f.errovi_aria Milano-Cassan.9 (Milano-Ve– nezia), •cioè il Gorgonzo.lese e il Monz.ese, è assai fornita di comunicazioni, di industrie, è servita dal canale Villoresi e dal Naviglio della. Martesana; ha il territorio piano, .a·sciutto; produce molto· grano; dà molto sviluppo all'allevamento. dei bachi. L'al– tra, inferiore, è formata cj.il ,l ,V[!.StQ. ·territorio lodi-

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