Critica Sociale - XXVI - n. 4 - 16-29 febbraio 1916

CRITICA SOCIALE 51 sulla tradizione. Il resto è fugace, malinteso, ombra cli ombra, fumo, che passa e cenere c he r esta. Come il discorso veniva t.rop.po . a.tl' inconlro dici segreti mot.i dlel suo cuo-re, !'on. Salandra l'intese e rispose senza indugio, proclaman,do le magnifiche sorti e progressive del partito liberale monarchi,co, consegnando all'ilarità della platea i cocus dèll'u– nivcrsa d:emocmzia in furore .... M.a, o George Dan– din, tu l'as voulu .... 1a tu.a disgTazia,! E non c'è -che da po.rla:rl.a con que,lla sereri.a ras- . segn.azione che si addic,e ai savii. Forse il meglio sarà cessare daUe ridicole querimonie, tornare al consueto prudente silenzio- e prepararsi a ripren– dere la non .inLerr -0t.ta consuetudine cli va.tare per il Governo .... per ogni Governo! Tanto e tanto, non prct.cndleranno mica cli confoncl-ere i loro c-oi voti dei socialisti!. .. CLAUDIO TREVES. Uria crisi extraparlamentare fallita alla Democrazia È molto ,p.r,ohab-il,eche, qwanido queste mie pa-e;ate oss,iiTvazioni v,ed.ra.nno l,a luoo, gil 1 i: avve,nimenti po-– sler, io.ri a,vranno -superalo e, forre, sep,ollo La,materia che esse p-retendono delucidare, o v,i ;:1.,v,rannoapP'or– taLo qualche rrudi,cale errata-corrige. Ne pre.avve,rLo onestam~nle il lettore, -sopll'atutto pe·r ,rkhiamare la sua allen2ione su ques.to fatto oerlo: che .]'ra-mmuti,na– mento della d·emocrazia ,irnterventi,sta, di•serecla<ta dra,l te-st.amenbo torine.se dell'on. Salandra, si va già pla– cando e bron.tola gli uJ.timi evrane&oe.nti ma-lumori. Tor1m l'online a r-egnare .... a Pal,azzo Giustiniran:i.! La crona,ca clehl'ammrutinamento qui non avrebbe nè posto nè ,senso; e s-a-11ebb-e sp:r.oporzionra•Lo col fra– stidio ,che comporta, jl oomento al contenuto « ,pette– golo,» di tale oronraca. La irus•=e~ùo,nre imp-rovv,isa– mente s,ca,tenatasi contr.o il Minisforo e· subitame,nte pi.acuta neHa stampa democratica consente ri{].e.ssi-0,ni non inutili e, &emp,re di inw.11essante, attu-a.J.ità: tanto i motivi <lena insu11rezione, q.u.aruto q-u:el.J,i della ·p-a,ci– ficazione non -sono tutti nè baJ111ali ,nè :a1trimenti tra– &ctmiabili, p,o,ichè ri.flettorno, oome i·n fr.an, tuimi cli uno sp,ecchio•, i molLeJ?lici aspetti d'urua oo,sa d,egna d•i studio: la ·situa:zio,rne. No•i, ,c,he rnon siramo certamente, sos,petLa;bili di ten– denze mo,Jto :ami,c,he,voli p,er La dem:ocrarzi,a, v,ogliamo - ·poichè .lo penrSiamo - es,cludere• dai motivi· de,IJ.a sua sedizi,om;e·n•e·J.l'Union Sacrée quello ohe vide eooeL– lere &ugli ,altri il deputato Be,vione: la manov,r.a di– r-e·LLa ,a defenestrare da,J Gabine,tto SaJ,a;ruclraqual,che miini&!Jro oompete,rnte, ~wep,enrdone 1a inoompe, te.n.za, peT fa.r posbo .... rall'-on. Bissolati. Questa• spiegazione, primia ohe rnraJi,gnreitta, è futi.J.e-e clisorienbatri-ce .. È so pra,t1uittoinrf.o,ru:larba. La dermocrra,z,ia ha tentato - come si dioe - « un· colpo »,··i CUJÌ obieLtiv,i rCII'.anrQr più oltre e p,iù in atto cli una &odclisf,aizione di volgari ra,ppetib~ minisberi,a;J,i. Si è te,nLata urua sostiiuzione di cose, arttr,a,v,e,rso una so– stituzione <l'i uomini. Si- v-oJ,eva- e ,la, con.f.es. &fo-rue è sfuggita:, i-n un• tra,spar.ente involucro• dri-f,r,a,si,,al Mes– saggero - i1ntroduPJ1e ne,) GabÌ'net1Jo un numero ade– guato di i-rnterven.tisti dem;ocr,atioi, p·e,r orientar.11e la -politica estera. e rmi-lita:re <le-Jl'Ital:ia per « le vie p•iù Jog,i,che e- 'Più iau:cl.a .ci », vagheggiate e propaga.ndalie inoe-s,san:Leme-nte, da 1 lla Massoneria e che s-bo.ooano- ib'1ioteca Gino Bianco nella guerra alla Germania e nrellra più intima e più e{fetliva cooperazione militare del;/'Italia con i suoi Alleati. Per p-e•rvenFr-ea ques .ti ri.sullati, -1,astampra, demo– omtica e i gruppi, politici ·che essa rap-prese,nta ha 1 n,n1Qp.r,eso due iniziative, che ne,LJ.aforma e nella oostanza - eg.ua: lmente .... strane ed inogiche - hanno tr, aidi.to• e &m:a,s·cherato il vero bersaglio attrave-r&o la · finta. Sp.i,e•ghi,amioci. La Camera si ,chiu&e-il. 12 di•ce-mbre. Fro. H 18, e il 20 de,).l'o•stesso me&e, ,con, arr.ti-coli del Messaggero e d,el giomaJ.e dei riformisti, la demio,crra,zia .rupirì le o&ti– lità oon,tro il Mi11;i,stero Saland-r.a: 1 sul terreno deHa poliLi-ciaeconomica e fi.nra,ruziaria, tributaria, ecc. Ora, p,o,i,chè :Je deficien?Je di taile po!.itica, Lamentate dalla ,stampa demo• cr.a.ti- ca, non ,si erano prodotte• oorto in que,i giorni, ma e,rarno· p-reesri·ste•rntie già note ,-- ed erano• a:nche state, d.i·sore,bame-nte den.un,ciate ~!Ila Ca– mera - peoohè i gru,ppi dem-OICil"lltici ,irnberventisti non le impubaTon,o al Governo, :a Came,ra, a,pe,rta, e- il'l-O'n domruidarono La sostituzione dei' Mini&tri « inoompe– Lenti »? Nè s.i potr,e,bbe obiettarrei ohe, &ecorido i de– mocrra:tici, g.Ji .err-QiI'idetJ.a poJi.tioo eiconomka e, fi– -n1anzia-ria del Gov,erno ,nro,n.e,ra,~o• ·con.side,rarti di tal,e im1po•rliaJnza,,d{l, gi;us_tifica:r.e,e, da im,por,11e-un r,impa– sbo del Gabi·netto - pe,r,chè la stampa. demo,cro:ti,ca que-sto -rimpa-sto d"Omandò •subito ed es,plicitamrente, mrotivandolo con « J;a-cli&astrosa i1n.c,ompe,te,nq,a » dei Min1i,stri cosidclti oompebe-nti. · Si miratV.ai,dunrque, ad una ori-si di• Gabinetto, ext.r.a– parlame,ritaire, J.~ qua.J,e, agli_ oochi dei democrati,ci, av,re:bhe avuto .ii ~am1taggi• o.di r,isolve-rsi non secondo la distrib-uzi,one e Ira p-reval'en,z;a effevt.ive di ,parti.ti e di grup 1 pi nellra Camera, a,vreboo evita.lo lo &eoglio gi-olittia,n-0 e ava-ebbe-, sop-1,atutto, pre,s•o la sostam,za del r-impa,&to dalla mas·sa e U'nicamrente d.alla, mas,s,a de-mocr,aticp- interv1entisLa. •*• Se la mossa dei ,demo1c,natici peccava nre.Jla f01,ma, essa non .si p11esen.tav,ameglio escogilait.a nella sua so– staruzra. L'assunto .... antimini.sberi-al,e de,11:aslamp·a< cl 1 e– mocratica, è, infatti, incon,s,eguènte e contraddittorio. Il Messaggero e il Secolo, l'orgaino dei rifrorm,i,sti -e.d altri de-I greinene hanno d-omrandrate, -le climi.ssi:oni dei Mi-nii-stri beCii-ici, designandoli ,r,espons,abili degli ,e, r.ro, ri della no,s.tra politi,ca e,c·onormioo e firua-nziaria.: no,Ji, càmbii, tr-iburti,, e,cc. È facile op-porre va,rie o,s– ,s-ervazioni cl-ed&ive- a ciuesta -spe,cios,a oostruziooe delle res,pon' 51abili.tà di Gove:r,no. P,rirIDaJdi· Lutto, trat– Lain<l,orSi eh questioni, di gr.an< le importanw, è oorto -che i Mtni.s:tri formalme-nte '.l'e-sponsabiJ,i e compete.nit.i non J.e-av,raruno riso-lte-.da soli, m,a oon ·la collabO!la– zi,one e .l'a.p.provazi-o,ne clell'inwro, Gaibinre.tto. E tutti · s1aippiam10che -Ire que,stiro 1 ni de,i noli e• cl:e,i cambi-i fu– rono •@gg-etlo,di lunghe e rappa,ss,i,ornate discussioni in. una, Jurngra.s,eri 1 e, di Consigli dei Ministri. Ma la realtà, ohe i diemocrati,ci tendrono con una strana irusisbenza· ra na&condersi ed1 ra, nascondere agli al.tri, è questa: che gli error.i d,ellra nosrtra politica e!conomica e firuanzi.aria s,01nog.Ji e~-rr0rri,o tal"Urnide– gl•i•,e1,rori, della ,no·sLI'la: po,liti,ca estera. Non è qui il 'Jrurogo, e. no,n: è questo .il m,omernbo di· g,iudi,care i cri– teri e l'·opreira cleal'L'on.So,rnnino; e ci limri,tiamo-,·quindi, a fa.re d,elie oon&tatazioni, os·&erva,n,cloche, oo il re– gime dei ,cambii e queJl,o·dei nro,J'ihanno as-sunto, per !"Italia, Ja grr,avità a tutti nota, ciò d~pe,se p,rinciipal– me.n,te c1:a1 f,aitto ,che il nost110 paese, ossia il Govierno

RkJQdWJsaXNoZXIy