Critica Sociale - XXVI - n. 4 - 16-29 febbraio 1916

50 CRITICA SOCIALE opportunità per l'Italia di dare i piu l~rghi p~gni d'ella sua f.edellà, c\.el suo lealismo agh Alleati al fine di disarmarne l,e diffidenze e di conciliarsene la benevol,enza ecl il favore. CotesLi frementi patri0Ua11cli, nella loro fiei,ezz.a italianissima, non suppongono neppure che l'Italia possa pretendere, non .debba .s~mpre , es~er,e es?a a clo,ver consegnare agli Alleati I pegm <l1 fedelta: come -se, dopo, tutto, no~ fosse _l'Halia che, nel _mo– mento più critico, per gh Alleali stessi, soels,e cl1as– sociars,1 alla loro fortuna, e se non fosse per es•sa assai discreta e doverosa prevegg.enza cautelarsi che, in un qua,lsiasi possibile ,dissidi?', tra. e~sa e al~una delle Poteme della Quadruplice, di rnte11ess1. af– fellanti ali' Adriatico, le p!'ef.er.enze della Francia e · dell'InghiHerra siano per volgersi ve·rso di essa; il che sarà tanto più, quanto più l'Italia avrà avuto la saviezza di non recidere per un puro g,esto di pla– tonica e, in fondo, umili.ante dedizione, ogni ele– mento di equi,librio, consegnandosi tutta, senza gua– rentigie, al destino che piacerà agli, AHeati. Noi butti.amo giù queste note mentre il Briand ar– riva a Roma e Ìa stampa 'c1,emocratica lo accoglie, più che con la austera cortesia con cui si dà il be nvenuto al r.appresentante di un Governo amico ed allea.to che viene a negoziare col nostro punti rle licati cl i politica. internazionale ,e militare, in cui l'accorclo non sarà possibile e f.econdo se non ccin concessioni reciproche, ed affidamenti in va,ria, in– dole, con. le prostrazioni umilianti che si debbono al Benefatto1,e, avvoltolandosi in biografie che, fareb– hero arrossire i cortigiani della. Reggenza. Sono sfumatur.e, ma chi J.e coglie intende subito il bell'aiuLo che i radicali ed .altri obbedienti al cenno degli a reo paghi massonici possono recare ad un Go– verno• che voles,se r,estare· fermo• a sostene-re esclu– sivamente gli inte,ressi del Paese nel conCJerto del- l'Al\.eanza. . In cambio sono costoro p,ieni di geiose pretese. M,entrc il Governo, conservatore legittimamente f.a l'amore con i derico-conservatori di tutte l,e scuole e sta a,ssorhendro, con mirabile fortuna nella sacra unione i clerico-conservatori giolittiani in Piemonte, ecco, ,co,testi bi,eto.Joni, vantare ad -ogni piè •sospinto le loro benemerenze verso l'intervento e ricavarn•e una ragion cli monopo,lio del « patriottismo » e un diritto di ostra,cismo che, è - senz'altro - incom– patibile con le esigenze pratiche di, ciascun Govemo - s1ilecialmente,in tempo di guerra. Il «venerando» E. T. Moneta, in nome dell.a salus pubblica, sorg,e a. chiedere al Governo nientemeno che la sop– pressione della stampa socialista. Si può ritenere che il Governo· non domaJ11!derebbe di meglio, .se aves·s.esoltanto da fare col popolo deUe Logge e drei Circoli raidicali. Q'ual successo· per il Secolo, quale v,cnclctla sul Corriere della Sera della· so,ppressione nel ·1898, se, per una analoga necessità di salute pubblica, il suo antico direttore fa.cesse, 17 anni dopo, sopprimere l'Avanti! Ma il Governo può f.are -~gi a•i giacobini r.a,dicali il ragionan1ento che allor:a quc.sti. facevano ai giacobini moderati: O la stampa sociali sta non ha ségrnto, e allora è una v,iolenza, inut.il, c. O lo ha, ed allora è una violenza .... peri~ col.osa , per.chè nessu~o sa prevedere come quel sé– gutlo reagirà alla v10J.enza! L'Avanti! ha già ri– sposLo b,ene, da par suo: « Vol,ete la nostr.a testa? Provatevi!». Om se il Gov~r~o ha retto fin qui col controllo della stampa soc.rnltsta, e se della stampa socia.lista s,1è .trovato bene. non fosse .che pe,r bilanciare presso I opm,~ne pubbl1_ca.: le _g.aghoff,e esagerazioni dell'in~ terv,cnltsmo, o, più 1tahan.amente, della.inframettenza della massoneria più o manco nazionale, non penserà neppure a rendere ai democratici. il servizio cli libe– rarli dalla stampa socialisla. In faUo, se pure noi BibliotecaGino Bianco abbiamo ben letto in Dio questa, faccia di .... Sal.an– d'ra, !'on. Salandra ha fisso di schiacciare la petu– lanza, del part.ito demoriformist,a, pigli.andolo violcn– temente cLi mezzo tra il trionfante partito, hbcralc mo– narchico e l'insopprimibile Partilo socialisita, ora,toro e vinchce deUe grandi moltitudini pro.l1etarie ç\•ei campi e delle officine - il solo, nel suo concetto, che lcg.itti– mamente rappresenti un p,cnsiero eh ·opposizione, il solo che s-ia un male, ma un grandc mal,e necessario, cui non è dato sottrarsi. Il momento, pc,r l'on. Sn– Jandra, per disfarsi diellia vanagloriosa pl'otczionc democratica non potrebbe essere migliore. I no·n segr:et.i amori suoi più o meno g.iolilt.iani gli co,n– scnt0110 di torrnire fiduciosamente alfa Camcl'a e cli farla finita con lacompromcLlente dimestichezza« con la canaglia,». Un -Governo può, col favore de.J.Jc. cli– mostraz1oni popo.Jari, .accoccarla ad un conco,rrenLe, e può, per la necessità d1eHe cos·e, accogl.icrn eia quelle dimostrazioni popolari una, parola cl'o,rdine, sia pure cli guerra allo straniero. Ma poi un Governo che non è « rivoh1zionario- » -- e nd concetto, del cost.ituzio,n.alista Saiandra. l1c due parole non sono associabili - un Gove,rno che è creat,o per tenere forme le istituzioni politiche ed economiche (sopra– tutto economiche), non può iflldefinitamente mettere da parte il Par1ainenLo• e gov,ernare con la piazza, si.a pure con il -contrafforte di scredi'LaLe società se– grete: un tal Go,ierno, .a,pp,ena il può, si « combina » il Parlamento e fa una bella rive,renza ai tribuni che· s.i sono sgolati per lui. (Commovente il benservito, anzi l'attestato di buona condotta, che !'on. Sa.Lan– dra p-ensò d'i rilas-ci.a~e,all'o,11 .. Biss,olati avanli !'e- . si.remo congedo, nella sua intervista col reclaLtorc cieli.a Gazzella clel Popolo, on.. B.evione). Ogni bel giuoco, dura poco. L'on. Salandra dichiara chiuso il giuoco dei rompi,colli e proclama altamente le inassime più prudenti di diritto costituzionale. Che s,i vuole da lui? Una. crisi extr:a-p.a,rlamentarn? Giam– mai! Scioglie·rsi da qualcun-o -dei suoi collaboratori per fare· posto .... ad a.Jtri? Ma chi arcli&oe pur di pensarlo,? Il Gove·rno è uno: esso si presenterà com– patto al giudizio, della Camera. E il giudizio per uno sarà giudizio per tutti. Insomma: O tutti o nes-– suno ! Chi non si sente commosso d,avanti a questi pro– pos1ti, degni della più ortodossa Arcadia costituzio– nale? Addio,· inobli.ate giomate sud-.ame,ri,cane. ciel maggio radioso! Ad'elio, memorie della, più. frenetica danza antiparlamen.tarisLa, sotto gli interco,lonnii della stampa ministeriale! Toma ai fiorir la rosa. Toma l'ordine e la libertà. o~azio RaiÌmondo, Na-. poJ.eone Co.Jaianni, )\1far1chese De Viti De Marco, sLring,ete le fila della Est1·ema interventista. Per ora la libertà consiste nel lasciarvi .... in hhe·rtà; ma, se fate chiasso,, tra breve· l'ordine cons,isterà nel met– tervi in prigione .... La commedia volge precipito– samente all'ultimo atto. È l'ora, che il Principe d~ Monaco, nella sua demenza- offre a Rabagas un mite esiglio, e il valente uomo, se.eglie: Parigi .... Così aclunqùe Antonio Salandra ,se.ppolliscc le ve– stigiai d 1el suo grand pt!ché radieux del maggio ul– timo. A Torino egli ha visto intorno a sè gli ullimi «neutralisti» conservatori non chiedergli che una cosa,: Poichè la guerra c'è (e· sarà per mo,lto tempo), e 1a guerra produce ineluttabilmente tutti gli effetti suoi -con,cent1~andoad! un polo tutta la ricchezza ed all'altro tutta la miseria; poichè gli abissi di classe vanno alla,rg.andosi cd approfondendosi per · cari– carsi di malcontento popolare; tempo è che il Go– v,crno, la,sciata ogni più gioconda e spe:ns:ierata compagnia, riprenda l'ufficio suo proprio di Comi– lato es-ecutivo degli int~ressi conservatori e si fac– cia valere ,contro ·tutti i facinorosi - fossero pm,e i suoi puntelli di ieri .... Ecco il prezzo della nuova concordia, ristabilita sulla logica, sulla armonia,

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