Critica Sociale - XXVI - n. 4 - 16-29 febbraio 1916

CRITICA SOCIALE 59 l\fa non, fi,n,iJS>oono qu,i i goo·i di· Roma: p,wchè in– l;a;nLoinfi,eriv:a la gu,er11a della· ri,v,olta G1iuclraiica e., i-n Romai .stesoo,, la gu,e•r1ra civiJ,e,, V1es,p.asiia,no, .av,ev,aman– d,ato i,l suo più fe:ro·ce g:ene11al1e - A1Tton,i,o, Primo, di Tol,osa· - un, falsario gioàoorndann,a!,o,,po,i riia·oilitiato p,er J.esue crud,eltà, ,a To,J,o,s,a so,p•11an,nromi,hato· Becco cl.i· Ga1l:t•o - il qua\,e S•emi.nava, o,vunqu,e, p01ssass,e, str.ag, e e dis.t,ruz,i,one. En,tnatlo, a C1,emonra·dur.a:nLe J,a gna,nde fi<era, - dlopo 1:ab-aU:a.glianell,a viòna pfo.nma di Beclriaco - andò .a p·ren,cJ,e,1,e un bagno per .pu.ti, rs,i d,aJ. sangue fango.so, . T 1 rovò L',a,cqu,a un po' ~red,dia: m3 si ,consolò! « Pre,s,to d-ive,r-ràoolda ». Fu 11] •s,egno della sti1ag:e.Tutt.a Criem,ona fu mass,àcr.a•La,I ragazzi - ma– s-chi e fiemmine - fu-1,ono, vio,l,en1tatida.J.l,a .so,J.d,at,agli,a. I ,copba.dini; i,ntenti ~1+ lo•I'Ocontratti, fu!'ono p:r,esi e rnl1ld'uti. U11J urlo d'indign,azi,one ;;.j ·spa1rse peir rtutta ,J'It,a;Ji,a quando- fu, ris;aputo d,e,!'\'.e,ecidio;pl'oprio come l'anno s,c,ors-o p,e,r l•a disbruz;i,one, d,i· Lov,ani,o .... Vespasia,no. tentò ri,par,a,re a,ll,e mal,ef.att,e di Beooo di Gallo. Ma fr.atba111 to ùliaudfo. Civil•e oer ,c.av ,a di o. tt;i,mre ne.J,Lar,i– vol.La, tutte .IJe popolmi•on.i germaniche. E mandò a i•n– vitare qùeLli d-i Colonia A,g:rip,pina - or.a-, &emp1l~•ce– m,ent,e, Co.lon,ia,- perchè insoTg,e.5s•e•ro, cominci,ain,d,o, dal mas,s,acro!'e· tutti i <CJol:0111:i• rom ani che e•rano tJra loro. Egli: miandò 1oI"o,a d,i1,e,,d;e;i.oatti·vi triattam,enti dei Homa,ni, oos,ì: « Vi hainnÒ,fiino aid o,ggi predusi ,j fi_u,mi, 4.a berr.a, pe·rs-i,rno, 'l'airi.a,.V.o,id,ov,eite ·ora sman– telliaòlle],e,f.o.r!Jeizze-I'iette pier t;e,nre,rvis,chi•avi .. Anoo le fiere, in g,abbi~l',dwenta,no, vi,J,i .. T18Jgli,ate a ,pezz,i,qu,anrti Romani sono, tra v,oi: ,e, .i 1o;ro brenris-i,a,n.o mes-si in oo– mune. L·a natur,ai hai dato :Laluce a tutti. gli uomi,rni; e, icosì ,i terreni a:i,più val-0r•o·si.(Era u<n sociali•smo, a sc.arbamento ridotto). S:i-.ino l'um,à·e l'aiLtTa riv,a d,e,J Heno comu111itra ,noi·, come- al tempo anti,C!o ». E i éittadini di Co,1onia,- i c0111•terrane·Ìl del Oal!'dà.niaLe HaT'tmann :_ ·risp,oseiro umaniamen.te : « I Romaini, v•e– n.u,Li· dai temp,o ,col•oni tra :noi, s-ono, <im,p,a!'einbati cio,J:I,e nostre- f.amig]i,e, ·o,diooen<le-nt1d,i, qu1e,1Li,. Qu,e,sta è oggi La Lo,ropatria. No1nr v•orr,etees,s,e!'ee.o,sì. ,c,ru,d~Li• da: p,:r,e– ten,d,ere ,c;he-,u,cci,d;i,amo i, p,adri, e fratelli e- figli ,nos.tTi. Sio.no, i p.aJSs.i frbe:r,i e- ,ab.o,Ji,te ],e,do•g,am,e, tTa noi e vo-i>>. (Tacito, Storie, capo 64 e 65 del Libro 4°). Oonfoosi,amo, ,chie qU!e,Jl,a .gente eirai più umana che i Rén 1 aiUJde-l 1 p,ooo :s-oci,al'is,ti dli,o•gg,i,che rinne-,gan.o dia Afrozi,ani i Tooieschi, ,c,iittiadini. d'A1soa:zi,a,: e che, s,e d:a tempo i, Francesi e· la dip!,omazifi d'Ewropai si f-Oos– s,ero mess-i p:eT qu•esoa via, prati,ca, - ib R,e,no,non sa– rebbe stato Cia ,gi.on ,e d ;i.ta ,nti guai ,a.JJ: Eu,rop,a,, e-•f,o,rs,e si poteva i,nduIT,e, la Ge!"m,a,nia a: un J()Omponimento sulla •bias,e, du··ordfoiamenti ,e,,a,ooo'I1di dog;am,a:li..Ma, non bi,sogniav•a, l1aiscilaire ,i•nca·nor,eni•I'e !,a, p•uaig,a p,el' 45 ,a,n,n<i! R. 0TTOLENGHI. NIETZSCHE E LA GUERRA IV. La missione della Germania. ·Quel che Nietzsche cerca invano nella cultura germanica è il fine- elemento artis,tico, quale ei trova in Francia : ed è altresl - lo dicemmo sopra - l'anima europea. Perciò ,ce l'aveva, prima del 1870, contro I.a Prussia, che egli considerav.a come « una potenza altamente pericolosa per 1a cultura ». E nel « Caso Wagner », quando più violentemente in– veiva contro i tedeschi, non se la prendeva più con- lioteca Gino Bianco tro 1a Prussiia sola, ma ,contro tuLlo· l'Impero. « L'Impe-ro, germanico ucciderà lo spirito g·Ùma– nico ». Aclunque, contro l'Impero germanico, non C•On– tro lo spirito germani,co. È sempre il timore di un,[l Ge,rmania na 4ionaleggi.ante, che lo fa c1'isp,e-rare; mentre egli vorrebbe vedere una Germania risorta con un'anima europea, con valori intellettuali e spi– rituali degni di Goethe e Mozart: « questi due buoni europei ». E, per tale sua fede nello spirito ge·rmanico, ci s·ono nella su.a opera e nella sua vita -· strano contrasto .con quelle invet.tive! - an– ch,e numerosi moni.en :ti, in cui egli ass,egna alla Gcrm,ania un'alta· missione universale. Non .alla razza germanica. Nietzsche non ,e,ra un pangermanista dal punto cli visi.a etnologico. Aste– nersi dal ft,e,qu,entare coloro che sostengono· la men– zogner.a superiorità di mzza: ecco .una delle sue mass.ime. Ma politicamente, cultur:almente, egli mo– s•tr.a più di una volta di attendere e di desid1em,Pe un grande avvenire per il popolo g,e-rm.anico. Sì, anche cultutalmente, se mi si p,assa, per un isfante, l'orribile vocabolo. Questo filosofo, il quale h.a f.e– roci espl'essà,oni -di .odio e di disp,,ezzo per I.a sua patria, scopre poi in essa, a più ripI'ese, valori altis.s, ì.mi che, ai suoi 0cchi, sarebbero atti .a fare di essa la guida delle nazioni europeie. Federico Ni,etzsche v.aghe-ggi.ava un'Europa unita, perchè da •essa si aspettava una st.raordin,aria as,cen- . sione delLa ,cultura; e talora era adir:a,to, contro I.a Germania,. p,e·rchè non approfittava della sua po– t,enza p,er raggiungere quel che ,e,ra già sl.àto quasi raggiunto dia Napoleone I. Che la Ge·rnwnia aves1s·c in sè la forza materiale e mora1e, per arrivare ,a que!La pote,nza, ei lo credèva fermam~llt,e. « Sullo spirito deU',esercito tedesco si può edifical'e », scri– veva egli. « Noi dobbiamo nuov.ament.e sperare! La nostra missione tedesca non è ancora_ finita». E in que·s,ta missione ritene·va che stesse la più alta mèta di ogni politi.ca. « La pac,e e il lasciar fare non sono una politica, d,i ,cui io abbia rispetto .... Do– minare e· aiutare- il pensiero a vincere : ecco l'unica cosa, che potrebbe intèress.armi n,eU.a Germani.a>>. E come lo interess.av.àl « Egli ins.is ,t,eva sempr,e -- ci nan,a la so,re!La - su!La nece,ssità di un'Eu– ropa unita;· e quarido gli domandavano chi ne do– vesse assumere La guida, risi)ondeva vivamen,te : La Germania, è naturale>>. . ' · Er.a naturale, perchè l'id1eale del superuomo e del superpopolo, quale aleggi.av' .a dav.anti a,i suoi occhi, aveva dei tratti chiar.amenie, prettamente te– deschi. Non ,c'è vera forza senza disciplina,' senza ubbidienza. « La vostra distinzione sia ubbidienza; iì vostI'o ste•sso comandare si.a ubbidire; per un buon guerriero è più pia,cevole il tu devi che l'ìo voglio>>. È la virtù, ammirata già da Tacito ne 1 i Germani; ·e, nel proclamar.la, Nietzsche si ·rivela quel Prussiano che, in fondo, egli era. Per lui nes– suna disciplina è mai abbastanza s,evera. ·Quel che n,e,Ua sua « filosofia s,i.nistra >>appare violenza, è molto• spesso unicamente disciplina. Coloro i quali vogliono giusitifi.care· l'anarchica sfrenatezza con la .filosofi.a n,ietzscheiana, err:an,o tan,to quanto ooloro, che, a ogni ,costò ,e ad ogni occasione, vogliono ve– dere in esso, La.negazione del tedeschisrno, de,! prus– sianismo. In lui è anzi il più genuino prussiane– siimo. Nietzsche stess,o, del ,res.to ·, lo dic,e. « La mi.a patria è la Prussia Friede•rici.ana », rispondeva egli · n,el 1885 a Heinrich von Stein, il quale quasi gli rinfacciava d'e,s,sere oramai diventato uno Svizzero. E se altra voLta scrisse parole di fuoco contro la Prussia: e •contro 18JGe,rman.i,a, s•i apia. la GMien– diimmerung - il Crepuscolo degli Idoli - l'ultima op,e,ra .ancora, pubblicata da lui stesso, e vi si tro-

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