Critica Sociale - Anno XXV - n.20 - 16-31 ottobre 1915

CRITICA SOCIALE 31:.1 conti,nua ad esse·re p,iù che ma•i democraU,ca, neI,La .... democ.rati,ca consuetudin,e di non capire ma'Ì niente dei oongegni e deHe tendenze dell:a politi,ca interna• zionaJ,e. Naturalnrente - e pervengo, finalmente, a. pTeCÌ'– sare i •l mio pensieTO•- sarebbe no,n meno .... demo– cra.ti- 00, cioè non meno idiota, atlr,ibuire, nell e vi– cende dellia politica internazionale .i,n ge, ne.re, e in quene dci paesi ba.Jcani,ci più p,arti, coJ:a.rmente, un r6le di fantoocio mecoo.nioo .a,i 11e e negare, per es,em– pi.o, che lroczar dei Bulgari e il ,re degli EJ.benii si,a:nsi fa,btiispiT,are da preoocupazion.i <linaisbichee che sia.no riusciti a farle pesa·re suHe determinaa.ioni dei loro Governi. La· cronaca d'i questi giorni· non ammeitte alcun dubbi,o in. proposito ed è evidente ooche per i ciechi. Io sostengo, solamente, che le pe•rs.onal;ipI"efe.reinze tedescofile dei sovrani bulgaTi han potuto prèvailer,e solo o sopro1,utto i,n quanto niei lo•ro pa,esi domina1Vanio i,nteressLoJi,garch:i-0iorientaiti verso la stessa simp,a,ti,a' servi•le e meroena!l'ia per la Germainia, in quanto, ci,oè, i oeti r.istretti, che s'Ì sono resi padroni della pol,itiica esteTa, di . quei paesi: balc:ani, c,i, ha nn,o o credcmo, di a1Verei nteressi in contrasto e.on gli obiettivi d,ellia Quadrup,lioe e, sopratutto, deH.a Russi,a. Sen@ la presenza di questo elemenito, fors e, i re baka.n,ici non avrebbero :avuto 'la p,ossibil, i.tà di lavo~ rare nei loro paesi .... pour le roi de Prusse! NaituraJmente, sono innumerevol,i - e sarebbero anche edi•fiica.n,U. - le conclusioni istrutt'ive che pos– sono dedursi da questa m ia· rapida ri-0ogn,izione di. ta,lun,i dei coeffici>enti della politi.ca estera dei pae.s'i baìcanic i,; ma la Censura probabilmente mi fa.rebbe, penti.re deHa mi,a iniiziativa, -0ome di un lavoro in pura perdita - e, d'altra parte, Ì'O· ho voluto soLo sobtoporre ai lettori taluni dati ,d,i fa.tto, atti, ad afo– ta.rli aUa peroozione di una esatLa e realistioo valuta– zione deJ1ievi,cend,e balcan,i,che ed a mette,rli in con– dizi·oni di non a,bbeverars.i, sem:a ca,utel,a, alle fonti.,,. democratiòhe d,ei luoghi comuni. F. CiccoTn. · I PROBLEMI DELLA P CE FUTURA (l) I. Nel mio a.rticolo pubblicato nel nl\mero del 1 ° agosto della Critica Sociale, ho mirato a, dimo– strare quale cumulo di erronee e pericolose con– seguenze potesse nascere da un falso apprezza– mento delle cause che hanno generato la presente guerra. Che questa sia stata provocata direttamente dalla Germama, oggimai oserebbero negare soltanto quegli uomini politici tedeschi, che, nel principio d'agosto del 1914., per creare nel paese uno stato (I) A scrivere questo articolo ml ha 1nclta'to la lettore del lucido e be1lo studio di Eugenio Rlgnano, pubblicato nel quarto faictcolo di quest'anno della Rivista Sclmtla, ed estratto poi ancbe In opu– scolo: J f«ttorl della guen·ri ed il p,·oblema della pace, Era 11)18 In• ·tenzlone dapprima di ,rare soltanto un riassunto di quello scritto, aggiungendovi poche considerazioni; ma ho sentito poi, scrivendo, la necessità. di svolgere certi aspetti del problema della guerra presente, Il 0111studio può giovare a determinare un ragionevole atteggiamento del nostro partito di fronte al problemi della pace futura. De11o scritto del Rlgnano, del quale ml son valso come guida In pili punti, consiglio vivamente la lettura al lettori della o,•mca. ibliotecaGino Bianco d'animo favorevole alla · guerra e abbattere ogni velleità di res.ist.cnza nei partiti che alla guerra potevano ritenersi contrnrl, ebbero bisogno di in– ventare la notizia che nel pomeriggio del 1 ° agosto truppe russe avevano oltrepassalo là fron'ti-era e im-aso il territorio tedesco, e che Io stesso giorno o il giorno appresso aviatori francesi erano pas– sati sopra al Belgio, violandone pertanto la neu– tralità, e uno di essi aveva cercato di distruggere alcune costruzioni presso \,Vesel, altri si erano siJinti aaa regione dell'Eifel, e uno aveva gettato bombe suHa ferrovia presso Karlsruhe ·e presso N ori~– berga. Chi abbia dunque il sincero desiderio di ricer– care come si possa favorire l'avvento di quelle con– dizioni che, se non elimineranno compiutamente e per sempre in avvenire ogni possibilità di guerra, la renderanno però estremamente difficile, deve evi– dentemente mettersi a ricercare s,ereriarnente quali ragioni abbiano spinto la Germania a considerare la guerra come il solo mezzo per far valere il suo presunto diritto, per difendersi dalle minacce che essa vedeva (o diceva di vedere) mosse cJ'.ogni parte alla sicurezza della sua esistenza· e alla libertà del suo sviluppo; quali fatti e condizioni abbiano, nello stesso -tempo, creato fra i Tedeschi dei vari Stati germanici, e sopra tutto della Prussia, quella esal– tata, coscienza del loto valo11e militare, politico, economico, etico, intellettuale, da indurli nena per– suasione di un còmpito di restaurazione e di rior– ganizzazione che la Divina Provvidenza avesse loro ass,egn.ato, in tutte le terre cui potesse via via giun– gere la loro azione, a vantaggio di tutti i popoli su cui questa potesse via via esercitarsi._ Non è il caso di ripetere qui le pa,role del Treit– schke, del von Bernh.ardi e degli altri maggi,o,ri apo– stoli o interpreti di questa dottrina sulla miss.ione e sui destini della Germania. La cosa è nota e certa, e non c'è ormai più bisogno di provarla con testimonianze. Quello che più importa è cli stabi– lire a quali fattori il fatto sia da at.tribuirsi; e im– porta sopra tutto perché dal risultato cli questa ricerca dipende quale debba essere l'azione di chi sinceramente aspiri all'instàurazione di. una pace più durevole, più sicura e più tranquilla di quella che abbiamo avuta dal 1871 al 1914. Evidentemente, se si attribuiscono - come molti hanno fatt.o - gli atteggiamenti del popolo tedesco a una parti– colare tendenza dello spirito germanico, immutata attr,werso tutte le vicende della storia•, immutabile e incoercibile anche nell'avvenire, perchè radicata nei caratteri immt:1tabili e incoercibili della stirpe, si deve per necessità arrivare alla conclusione che unico mezzo per conseguire una pace durevole sia lo schiacciamento dei popoli cli razza germanica, sicchè o essi scompaiano - come aggregato poli– tico ed etnico - dalla faccia della terra, o siano .almeno posti (e fino a quando?) nell'impossibilità anche di tentare qualsiasi azione per il trionfo delle loro ambizioni dr dominio.

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