Critica Sociale - Anno XXV - n.20 - 16-31 ottobre 1915

Critica ···sociale 'RIVIST .Il QUINDICIN.IILE DEL SOCl.1/LJSMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 1.0 - Semestre L. 5,50 DIREZIONE:Milano- Portici Galleria, 23 - AMMINISTRAZIONE· Via S. Damiano,16 - Milano Anno XXV - N. 20 Numero separato Cent. 40 Il Milano,_ 16-31 ottobre 1915 SOMMARIO Politica ed Attualità. La potenza deUo Stato (CLAUDIO TREVES). SociaUsmo, proletariato e bo,·gllesia dopo la guen·a (Prof. GIOVANNI ZIBORDI), distruzione dello Stato per opera deUa Libertà) non hanno resistito alla prova dell'esperienza .storica. Lo Stato moderno si è integrato di fun-:– zioni e nel suo integ1~amento si è rafforzat.o fino ad essere invincibile. Contro. questa fortezza di Ciclopi si sono venute a spezzare tu.tte le. ideo~ logie che volevano praticamente demolirlo. Quin– Un po' di luce 11elgroviglio òaicanico (EBA:NfillSCO CICCO=i). I probJ.wJJ, JUJJa pau fut.ura, .I (Prol. UGO GUlDO..MONDOLFO). •• dici mesi di una guerra atroce, terribile per pos- Studi economici e sociologici. o,-o e sangue: La gu.en· a europea aglt occht dei comunismo e1·Ulco, II (One) tFRANZ WEISS). ' La guerra aUa di.soccttpaztone: Jt cémpUo deUe Provtncie e del Co– muni: II. L'assLcuraztone contro ia dlsoccupazLone: L'Assicura• ztone contro la dlsoécupazlone all'estero (seg.) (GINO BAGLIONI). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. L'Idealismo filosofico contempo,·aneo: III (Avv. ETTORE MARCHIOLI). LA POTENZA DELLO STATO Qualche tempo fa s11 que.ste colonne abbiamo creduto rli proporre questo quesito: Dall'immane conflagrazione europea uscirà ingagliardito il con– cetto individualistico della libertà o quello col– lettivistico dello Stato? E argomentando su molti fatti, inducemmo che l'onnipotenza dello Stato sia per diventare prevalente, e perchè non abbia ad essere insopportabile tralignando nel dispo. tismo dei Governi, sostenemmo essere conveniente incalzare, insieme con le' correnti statolatre, tutte le correnti critiche, antiautoritative esistenti nella società, siccome un correttivo non pure utile, ma necessario per salvare la libertà e per trovare gli impulsi al progresso. L'applicazione che 1 di tutto ciò noi facevamo alla attualità polttica, era questa, che noi patrocinavamo di portare sotto l'ambito della politica interna, governata dal suffragio universale, il più che fosse possibile délla poli– tica estera, oggi quasi tutta raccolta nel privi– legio esclusivo delle oligarchie di Governo. L'articolo non piacque alla Censura che lo im– biancò dal titolo alla firma. Che c'era in esso di così reo agli occhi dei valentuomini che debbono vegliare acciocchè l'andamento della-nostra guerra non sia turbato dalla esibizione di pericolose no– tizie militari o di descrizioni troppo pietistiche, tali da ammollire il forte animo dei combattenti, o di polemiche troppo violenti, Ci!,pacidi rompere la concordia del popolo nella volontà di vincere? Almeno la p1·emessa ci pareva ortodossa, poichè implicava un riconoscimento della potenza dello Stato che non doveva essere discaro alla gente di ordine. Il perchè ci incoraggiamo a tornare su quella premessa, illustrandola· di qualche umile e piana osservazione. Sì, la guerra fascinatrice, la guerra " rivolu– zionaria,, è partita da e probabilmente arriverà ad una più alta affermazione dello Stato. L'utopia borghese di Spencer (l'individuo contro lo Stat9} come l'utopia rivoluzionaria di Bakunine (la pan- Biblioteca Gino Bianco sanza di mezzi e immensità di sacrifiz:r non .hanno ancora atterrato neppur uno degli Stati belligeranti. Ogni Stato ha trovato la obbedienza più cieca, più assoluta dei sudditi: dappertutto le masse hanno marciato al richiamo. Ah! ec-co, il fallimento dell'Internazionale, grida, rallegrandosi, il nazionalista. E sia pure che_ l'in– ternazionalismo socialista, fondato sul concetto di classe in antitesi allo Stato, non abbia stori- camente scongiurato la vitt.oria dello. Stato. Ma lo stesso si può dire dell'internazionalismo cat– tolico, il quale non solo non riuscì per la solida– rietà dei credenti a impedire la guerra, ma con l'opera della Santa Sede parve riuscire a rinne– gare i pi.ù devoti e i più dolenti dei suoi figli, tanto fu avaro di pietà e di solidarietà verso i cattolici del _Belgio, i loro preti assassinati, le loro cattedrali sfasciate, le loro biblioteche, tra cui la grande di Lovanio, vera fortezza intellettuale del cattolicismo, arse e disperse.... Vince adunque contro il cosmopolitismo, la stirpe, la razza? Ma no, ma no! Vince 1o Stato, lo Stato, dico, in qua– lunque forma sia governato, in qualunque modo sia costituito. E' andato l'Impero Ottomano, il · grande malato, a rifascio? Fallì l'indizione della guerra santa. Ed è ciò gran fatto a riprova della nostra tesi. Mentre lo Stato turco vive, combatte e non si rassegna, e, cementato dalla organizza- . zione germanica, resiste agli urti più poderosi, l'islamismo, chiamato .a raccolta come universalità, non risponde al (etwa; i guerrieri mussulmani al soldo della Francia o dell'Inghilterra a Gallipoli, sul canale di Suez, in Mesopotamia, fedeli al loro Stato, combattono ferocèmente contro i fedeli al soldo del Sultano. Non è il vincolo religioso, non è il vincolo etnico il più forte; il più forte è il vincolo civile verso lo Stato. Che si vuol di più? Neppure lo Stato austriaco, sotto la temp·esta, si è .disciolto, liberando il fascio mal congesto dei po• poli. L'Austria-Ungheria ha potuto lanciare slavi contro slavi, a quel modo che la Russia ha potuto far cozzare polacchi contro polacchi ed ebrei con– tro ebrei, senza che le vaticinate sedizioni e sol-. levazioni si verificass.ero, rovesciando l'Impero. Ed ora chi può credere che l'Austria-Ungheria sia per finire sfasciata da quel grande movimento cen– trifugo delle nazionalità, che, secondo le attese del nazionalismo teorico, avrebbe dovuto sradicare ed abbattere il mostruoso albero dell'Impero cattolico e feudale, a cui tutte le nazionalità erano inchio– date? Le " razze ,, hanno tutte " fedelmente " ser– vito in armi l'Impero! L'intessitura burocratica– militare passa sopra aFe differenziazioni ideolo-

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