Critica Sociale - Anno XXIV - n.14 - 16-31 luglio 1914

Clll'I'ICA SOC1Al..E tusiasmo e varrebbe già a impedire ulteriori rin– crudimenti del protezionismo vigente. Non si tratta di una mera riformatta, ma di una radicale trasformazione del regime tributario, che anche altrove non fu conquistata senza gravi dif– ficoHà e perfino tumulti, e che perciò richiede anzitutto una faticosa propaganda di pensiero af– finchè sia resa rispettabile e temibile. Occoàe vin– cere tutta la convenzionale pseudo-saviezza di quanti, con la scusa del trattarsi di cosa compli– cata e delicata, si rassegnano allo statu quo e non pensano che non parve punto complicato e deli– cato l'instaurare i regimi fiscali vigenti e il con– quistare la Libia. Occorre rendere chiara la di– stinzione tra l'industria nazionale e certe industrie, tra l'industria e gli ii;idust,riali, t,ra il paese e certe classi, tra la granicultura e l'agricultura, tra la granicultura e gli agrari. Ed occorre nori stancarsi, non vergognarsi di ripetere sempre le stesse cose; chè, se mai, è vergogna che esse abbiano tanto bisogno di essere ripetute, e sarà vergogna mag– giore j,l persistere a ,non ripeterle. fino a che, siansi fatte carne dell'anima popolare. Si pensi, quanto– si sarebbe già innanzi, sti fossero antiprotezionisti - tali cioè da non spaventarsi all'eventuale chiu– sura di qualche officina - tutti gli elettori dei deputati socialisti! Si pensi quanto di gran lunga più efficace dell'attuale sarebbe la propaganda antimilitarista fatta con gli argomenti del Norman Angeli, e reclamante che ogni incremento di spese militari e navali non sia fatto che per mezzo di una speciale leva a carico delle classi ricche, come s'è di recente fatto in Germania. Si tratta di ar– gomenti tutti perfettamente capaci di essere as– sorbiti nella visuale socialista ed anzi di rinnovare e render più sei-ia e rispettabile la propaganda socialista stessa, che è ora stantìa anzi che no, a giudicarne da quanto mi capi.ta di udire e vedere. E si tratta di argomenti bèn più temibili e ben più effettivamente rivoluzionari di ogni invettiva al Re o al Papa o all'esercito, lanciata per provo– care l'interruzione d'un Delegato di pubblica sicu– rezza. E d'altronde è solo così che si potrà pro– muovere pure in Italia un partito radicale serio, intermedio tra i conservatori ed i socialisti, che io cousidero debbano essere più un partito di educa– zione e di apostolato, risvegliatore, stimolatore e sindacatore, che non di Governo. E' solo così che, se si dovrà venire a nuove alleanze con altr.i par– titi, se ne sarà il nerbo e non già la coda. Sopra.e tutto, come si disse, trattandosi non di una rifor– metta, nè di un mito o di una meta lontana., ma di un programma vasto ed organico, attuabile in un ciclo non lungo d'a-nni, e già altrove' attuato, abbiamo in· esso un tutto po_sitiv0 e nondimeno capace di appassionare come un mito o una visione catastrofica. · Dopo anni ed anni d'una tale persistente agita-· zione educatrice, ove occorresse, anche uno scio– pero generale pot1·à non essere inutile a dar l'ul..; timo colpo a una fabbri.ca già corrosa in tutta la sua compagine, sebbene io sia molto scettico sul– l'impiego di tali mezzi·; ma è perfettamente assurdo che di ciò si abbia a parlare prima ancora che sia iniziato il lavoro di corrosione con la propaganda dei principi elementari e delle più ovvie ed urgenti applicazioni del liberismo doganale, non solo in se stesso, ma pure nella- sua portata sui problemi co– lonia! i e internazionali. Per ora l'assenza d'ogni peusiero sistematico e d'ogni metodo nella stampa radicale e socialista italiana, ed il suo mero ap– pellarsi all'immaginazione o all'invettiva, che nulla creano di consistente, di durevole, di veramente nuovo ed originale, è davvero qualche cosa di estre– mamente scoraggiante. BibliotecaGino Bianco Il pensiero fa paura; il cervello par quasi una appendice non meno superflua e più pericolosa di quella vermiforme del cieco. E' tempo che chi può e chi deve s'opponga a che l'organizzazione sia un mero caucus elettorale, e ne faccia una scuola, una Università politica. E' la sola maniera per essa di rendersi capace di imporre quel tale dilemma di 'Cui sopra; senza di che, continueren;io a :fluttuare sterilmente tra la sommossa anarcoide e l'empi– rismo riformistico, languido e non difficilmente corruttore. ANGELO CRESPI. Verso uaa nuova legge su la proprietà ecclesiastica? Opportuna è stata, a mio giudizio, la deliberazione del Congresso di Ancona intorno alla incompatibilità fra l'iscri~ione '· al Partito sociali~ta e l'appartenenza alla Massoneria, perchè il segreto, in cui questa con– tinua a celarsi, non è certo fatto per ispirare fiducia nella purezza dei vincoli massonici o nella convergenza fra i fini che persegue quell'associàzione e la chiara tattica seguita e gl'ideali schiettamente professati dal Partito socialista. E poi, se è vero che il programma massimo della Massoneria è un sempre maggiore incre:.. mento del progresso umano ed il programma minimo una lotta contro il prepotere della chiesa cattolica, tali scopi sono così evidentemente compresi nel pensiero e nell'azione dei socialisti, che ogni milite del nostro par– tito non può non ritenere, ol.tre tutto il resto, superfluo· l'appartenere, nel medesimo tempo, a due organizzazioni politiche, di cui l'una mira, per vie coperte, a raggiun– gere intenti, che sono compresi nel più ampio, più · schietto, più luminosò quadro dell'altra. Ciò premesso, e pur credendo che il Partito socialista abbia, nel momento attuale, còmpiti più urgenti che non quello di iniziare una campagna specificamente anticlericale, non ci pare fuor d'opera richiamare l'at– tenzione dei compagni e; in genere, dei lettori della Critica Sociale su un saggio scritto, con rigore di giu– rista ed alta competenza di storico, dal valoro~o cano– nista dell'Università d\ Parma, il prof. Mario Falco, su la Soppressione dei conventi (nella Rivista' d'Italia del 15 maggio, pp. 6(ì4-684), saggio che, pur non propo– nendosi alcun fine politico (è da ricordarsi che l'autore è un puro studioso, che ha fatto e fa solo opere di scienza, nè ha mai mostrato, in verità, simpatie 'poli– tiche popolaresche, nè tampoco massoniche!), potrebbe tuttavia preparare la piattaforma per una nuova azione dei partiti democratici. La novità della tesi sostenuta· dal Falco consiste in questo: che, pur facendo· ogni riserva su la opportunità di una nuova legge eversiva (egli esamina la questione giuridica e, ripetiamo, lascia impregiudicata quella po– litica), l'acuto scrittore ritiene, e dimostra, che le que– rimonie spesso ripetute su la inapplicazione della legge soppressiva delle corporazioni religiose, su la inazione del potere esecutivo, non hanno ragion d'essere, perchè quella lègge è. un'arma- spuntata e, se si vogliono col– pire, nonostante i luzzattiani 1·ivoli d'oro che avrebbero portato, le associazioni religiose pullulate qua e là nei territorii più ameni del paese, bisogna che il potere legislativo se n'occupi, perchè occorre nè più nt'I meno che una nuova legge.

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