Critica Sociale - Anno XXIV - n.14 - 16-31 luglio 1914

222 CHITICA SOCIALE flLFREDO ORlflNI (t) Quanldo, molti anni addi,etro, fo.rse ventioinque, usci per La prima volta La lotta politica di Alfredo Oriani, neS1Sunoin Italia si accòrse della pubblicazione e, tanto meno compr,ese che quella •era la più de.gna espres– sione della storiografia italiana dopo il Risorgimento na:iionale. L'ora che volgeva ,e,ra poco propizia all'intendimento cli un'opera, che voleva i,nterpr,etar·e in vasta sintesi le linee generali della storia italiana, tenendo presenti e, facendo operare lutti gli infiniti e,J.ementi costitutivi di ,essa, e trarne luce per comprender•e e spiegare l'azione e, la lotta dei partili nell'epoca contempo– ranea. L'opera e,ra così vasta e complessa che esigeva into·rno al suo Autore una certa corrente di consenso c cli simpatia. Mancò invece qualsiasi interessamento; !,'Autore, restò solo, l'ope,ra rimas-e interrotta proprio dove avrebl:)e dovuto cominciare; i tre volumi che abbiamo non sono che una vasta introduzione ge-ne– raJ.e·, cui doveva seguire lo svolgimento delle tesi . poste dall'Autore,. M•entre si pubblicava La lotta, l'Italia e,ra impela– gata nel posi.tivismo che trionfava a,ssoluto, dalla cat– tedra ,e dai li,bri ed inspirava l'a2;ione pratica ed ogni manif,esta:iione della coltura. Con que,ll'-egemonia del pensiero, positivista, non po,teva aver successo un libro, materiato di critica ricostruttiva su grandi linee id,eali, come era quella di Ori.ani. La storiografia non si è mai compiaciuta de!J.e concezion,i ·positiviste e spenooriane, ed Alfredo Oriani era .un solitario appunto perchè fieramente antipositivista. Quell'ora era così triste, che anche 1-a dottrina socialista si. pretendeva accodarla all'ideo– lo.gia po ,sitivis.ta, e si tentava di rappr-esentare la fase del socialismo• come una d,elle fasi dell'evoluzione umana. Aberrazione strana, che non è d•el tutto scomparsa tra i soci,alisti italiani, ma che è d-estinata a sparire. Oggi sappiamo bene che rivoluzione non potrà farsi, se non vi siano uomini consacrati a volerla e disposti alla guerra più decisa .peT cons·eguire le ragioni ideali di essa. Il socialismo, neHe sue origini teoriche come nel suo sviluppo critico e storico, è antipositivisla, sopratutto perchè è un fatto di volontà e rigetta quindi il pl'alicismo sociologico de.i pos·iti,visti (2). Pur tuttavia .nell'ora in cui il libro, di Oriani vide la luce, la congiura ,de,! silenzio fu così completa da fiaccare !',energia dell'Autore. È assai importante conoscer•e J,e ragioni dell'insue,.. cesso librario e bi,bliografico della Lotta politica, pe.r– ch,è implicano non solo la valutazione dell'ideologia positivista dominante, ma anche, degli elementi politici che concors-ero a soffocar.e ogni successo del libro. Alfredo Oriani fu uno storico assai imparzi:ale e sernro. Ouesto è il suo torto ma,ssimo e ciò sop·ra– tutto ,espiò con l'oblio del mondo e della oulbura uffi- (I) La lotta poutica ,,. 1/alia, terza edizione, 191S. Libreria dellR " Voce,,, Firenze. - La t·ivolta ideale. Libreria Editrice Gherardl, Bologna. - I romanzi poi sono In ristampa presso Laterza, Bari. (2) Neanche per sogno. In questa proposizione del Lanzlllo è - a dir poco - negata tutta la rivoluzione marxista del socialismo da 1tloplsllco n scientifico. Non curiamo di dimostrare, bastandoci la ri– serva, come all'Autore basta la sua pl'oposlzlone In rapporto al suo -- ~~~ BibliotecaGino Bianco cial,e. Torto, che gli negò il successo, ma lo consacra all'ono1-e, e mett-e in alta ·luoo la lealtà della sua opera e gli cori-ferisce il vantaggio di essere letto e meditalo anche dai suoi avvetsari e da chi, come chi scrive, non consente nel suo metodo storiografico. In un paese come il nostro, ove massimo difetto è la vilt.à, collettiva ed· individual,e, di fronte ai ·poteri cosli– lU'ili, dove il s,ervilismo abbietto è c'o,nsuetudine dei più, e la menzogna adulatrice dei pqtenti è abituale negli sorittori, Alfredo Oriani di,ede, con la sua Storia, un mirabile ,esempio di civi\,e virtù e d,i co,raggio cit– tadino. Le figul'e della nostra cosidetta epopea del Riso,.gimento •escono fìnalmenle, per un.a prima e finora unica vo.Jta, nella Loro vera luce storica. L'epo– pea dile.gua in gran parte, ma J.a sincerità storica guadagna di molto e l'in-seg,namento, che deriva dalla interp1,etazione pessimistica dei fatti, è più utile aissai che non la meschina retorica degli storici di Casa Savoja. La Storia di Oriani pone in luce il grande due.Ilo fra la Monarchia astuta, non nazionale, conquistatrice e vol,entieri r,eazionaria, e il Partito della Rivoluzione, spesso, eroico ma roma,.ntico, n_ebuloso, non seguìlo dalla naziO'ne,, la quaJ.e,anzi resta indiff.er, ente ed apa– tica e si lascia conquistare dal Piemonte s-e,nza com– prendere nè l'idealismo e il martirio di Mazzini nè l'eroismo di Garibaldi. La famiglia Sav,oja esoe dall'opera di Oriani sotto la più triste luce. Senza averne· alcun merito, diventa la Casa re.gnante di un p•aese conquistato; dei suoi Re, Carlo Alberto è e resta un traditore prima, un bi,gotto incos'Cienbe e reazionario dopo, Vittorio Ema– nuele appare nella scialba prospettiva di tutta la s 1 ua mediocrità, pieino d'invidia verso il pu·ro Eroe, di paure per la propria corona, di volgarità nel suo contegno e nei suoi gesti, di servilismo v,e-rso Napo– leone III, di oidio verso il Partito dell'intransigenza rivoluq,ionari,a e mazziniana. Mentre gli storici ammae– strati al ·servilismo sabaudo, si sono tanto affaticati a parlare della g,enerosità d,el Re, e a proclamarlo Padre della P,atria, O.ria'.nirivendica la verità storica e dimostra come l'unità italiana s-i sia compiuta per una convergen,za d'in·teressi e di circostanze, ma s,p·esso contro la pro,vvida -prudenza, savoi-àrdoa, che s'appagava delle conquiste territoriali senza essere animata da alcuna idealità nazionale o italiana. An:ii, la •Casa Sabauda and 1 ava avanti compensando le umi– liazioni morali con le conquiste territoriali,. e subendo in pace gli insuccessi della p,ropria pol,itica p'llrchè s'accrescess,e il proprio dominio.' Logica ciabattina e volgare, che è anche oggi la tatti-ca politica de·i nostri regnanti. L'Italia fu conquistata e dominata dal Piemonte, che tentò cli « piemontizzarla » nei costumi, nelle leg– gi, nel penisi,ero, i.n tu!Jto. Questa vffl'ità è il segreto di tutta La politica ita– liana, è la spiegazione più efficace dell'abbandono del Mezzogiorno ,e di tutte le vicende della vita ita– liana nel -primo cinquantenni.o di esisben:ia nazionale. La Storia di Oriani è una doccia fredda sugli entu– &iasmiimoillM"ohicied è una parola franca, laddove fino a quel momento la menzogna aveva dominato nella storia italiana del Risorgimento. La vendetta del mondo uffici~le fu il silenzio intorno all'opera, il disprezzo e l'ironi_a verso l'Autore, che morì. solitario e:d incompreso. Il ritorno di Alfredo Oriani nel posto che gli compete è merito di Bene-

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