Critica Sociale - Anno XXIII - n. 7 - 1 aprile 1913

100 CnITICA SOCIALE una interna rivoluzione del costume, della inte~l(– o·enza della coscienzR-, con una nuova capacita ;ocial~. Si direbbe anzi, che il " Destrismo,,, ?Ol ,-,no voler affretta/e il divenire socialista co~ ID~ cubazione artificiale, dise~uJ~ndo il popolo_ d~1 suo~ <luri <loveri dalle prove aspre e costanti m cui esso si va Jrean<lo le sudate· vittorie, . dovesse ap– 'larir loro come antirif'ormistiço e pericoloso. 1 Ma questo stnpore, per l'adesione _di ~aie schiera <li compagni al "Destrismo,,, non puo .che con– fermarsi ed accrescersi leggendo l'artwol? del cfott. Govi, e sopratutto il questionario ch'egli pon~ 0 sè a noi al Socialismo italiano. Da esso, 11Govi u, ' ' ' risulta, anche a chi noi conoscesse prima,. c?me un idealista, un "mistico,,, un prampolm1ano (usiamo un'in<licazione persona~e, _c,he. t~lyolta de– finisce meo-lio d'un trattato) <lei pm t1p1c1. Quasi ad ognuno rlei nurneri _del s~o questio_– nario (e non mi occupo <li que\11 che_ mvestono il prÒblema socialista per l'aspetto tecrnco della Eco– nomia nei quali sarebbe facile a un competente climostr11Ì'e - oltrechè intuire - le strane 1 cpn·– tra<ldizioni fra lo studioso e l'ubmo, fra il cervlé,Ho, anzi la dottrina acquisita, e i1 cuore, cicè il senti– ~nent_v nativ~), quasi ad _ognuno. d?i suoi n_un~~~~ 10.m1 sent1re1 tratto a r1spondergl1 con· dei smi. lnno-hi e sonori non privi di meraviglia gioconda per;hè egli eh i~da,· con aria di novità_, cose che per noi son pacifiche da 20, da 30 anrn. · · Sì al numero 1 °, per l'elaborazfone di una nuo_va clottrina moi·ale e per la propagancia trasformatrice delle coscienze e dei costumi; doppio si al num. 4°, circa le aspirazio;ni superiori di solidarietà umana, di amor del bene di giustizia; triplice entusiastico si al num. 6°, pe~chè il Socialismo non sia rivendi– cazione di una classe sulle altre, ma rinnovamento <li tutta la collettività umana, perchè non sia un p'roblema di ,forza, ma di morale e di giustizia. Ottimo Govi noi siamo incanutiti scrivendo e propugnando queste cose belle,_ no bili, sa:1-te; e! siam preso tranquillamente dei pedagoghi!· degl~ utopisti. ficianti nella propagand~ ?vang~hca;, Cl siamo sentiti intorno lo scherno dei rivoluz10nar1 .... e quello, più ben educato e sottile, dei " Destri ,,! Non mi fermo sul num. 7° (lotta di classe e coin– cidenza d'interessi), dove parmi che il dissenso sia più d'equivoco che di sostanza, nè sul num. 8°, dove evidentemente la consuetudine .ii tavolino ha tra– scinato il dott. Govi a un di quei paradossi, cari ai cerebrali tipo Labriola, paradossi che un breve bagno nell'azione reale deterge come l'acqua leva il fumo dal viso al viaggiatore. Il più cordiale sì al num. 10°, (la lotta e la .difesa cli classe deve farsi sullcam.po i:lol@del ltworo, o anche e più del consurno ?), pel quale ardi ti es pe– ri men ti si fecero e· si fanno nel Reggiano, con la Cooperazione integrale, anche da me riferiti, già vari anni sono, su queste colonne; e più spontaneo consenso al num. 11° e al 12°, circa la necessità cii convincere la generalità dei cittadini dell'inte– l'esse ch'essi avranno dall'attuarsi del Socialismo, circa il bisogno di guardare, oltre la cerchia della classe proletaria grettamente intesa, agli altri, ai terzi, ai neutri d'oggi, che saranno gli adepti di domani, mercè il deprezzato proselitismo. Tutto un mio opuscolino di Etica Sociale, sunto di lezioni fatte alla Scuola dell' ".Umanitaria ,,, si impernia su questo, d'altronde non peregrino, con– cetto. Insomma, leggendo il Questionario del Govi, io ritrovo tutta la mia, la nostra vita di socialisti, tutta la nostra concezione idealistica e moralistica del Socialismo, quella concezione in cui positivismo e idealismo, anzichè escludersi, si componevanò in una• bella, acquietante, completa pienezza di fede e di vita. Ma se, a chiudere e suggellare 1''.1-cco~'do,fosse mancato qnalche cosa, il. buon Gov1 scnve al nu- mero 12° ed ultimo qu~ste parole: · ." In altri termini, è la borghesia, o non è piuttosto questo ordinamento, che si deve prèndere -di mira, in quanto non già la cattira volontà di quella, µià la Cl.!t– tiva fatalità di qnesto, cagiona la miseria. del proleta– riato?,, Roba vecchia caro Govi! Trent'anni e più·. "La miseria nasce ~on dalla riiafvagità d~i cap~ta;– Usti.... ,,. Questa formula, che e ?ontro _lan3:r901d1- smo e il giacobinismo, fatto d'odio quasi per~?n~le, ma è anche contro il "Destrismo,,, fatto_ di s1D_1: patizzamen.ti e di ficiucie e_di spera1?ze_n~1_gr~~p1 men retrivi òella borghesia, nelle mrhv1dualt_ m– clinazioni di capitalisti, di legislatori, o magan rli Sovrani è il motto di Prampolini nella. test.ata della Giustizia del mistico Prampolini, consi.derato dai "Déstri ;,t· dcM1e· ilnà sa'cra:' reliqtri 1 a' fo!isil'e"d'~n SÒcialismo àntidiluvia:no. ' ' ·Badate, egregio Govi, che non mettano al Museo anche voi. GIOVANNI ZrnoRoI. EVOLUZIONE D .INVOLUZION ? " Cappello ",the è fors'anto unpo' "toda ··, aidue arlitoli seguenti Con diverso àccento, Pietro Nurra ed Ei:rico C~r: rara ci richiamano all'annoso problema dei pubbh~i · impiegati. Il secondo, con quel· firìe ~orriso, !ra _tri– ste e rassegnato, che gli è ~arabterist1_co,_d:;tll ultuno Congresso della mediocrazia o rr:ied1ocrità profes– sorale deriva per sè _un amn:1omm_ento, che con– viene forse anche a noi : « lasciamoli passare e. fac– ciamoci un poco da parte, dacchè non è più la no– stra ora». Il Nurra, al contrario, pur a~fnettendo l'arresto di" svihippo, d~è q~i f~ già 1:10?h~tam~nte constatato, nelle orgamzzaz10m d~gh 1mpi~gatI, e pur notando come ciascum.a categor1'.'1ac~enm o.ra ~d agire per proprio conto, _m.onperciò ~1 perd~ d a– nimo; anzi, gli par questo 11 momento di u_naripresa di attività vittoriose, e ci esorta a darne 11segnale. Anzi nel rimandarci la sua bozza, presemtendo 1m com~ento .éd una risposta, vi scrive_ in calce: « ~~ che sia una fanfara e non, per cantà, una marcm funebre!». · . Dome il lettore vedrà, j,J Nur!'a .fonda; le sper.ànze sopr~ un fatto, ch'egl( dà' come ce~to, _di natura eco– nomica; e che - se rispondesse a ver~tà; anche ~0l_o tendenzialmente - giustifi.chereJ?be 11 s1;10-?ttI!fl!– smo: l'annunziarsi di una prossima, ·anzi, già ini– ziata carestia cli- « mano d'opera » travettistica, non solta~to qualificata, ma eziandio comune. « Se ri: spondesse a verità », diciamo: finora - salv~ .pei maestri, dei quali è nota la crisi di s~ttoprodui10ne, e per qualche altr? ceto special~ - 11rappo_rto fra post.i e concorrenti, nelle recentI pro~_e a n?I ~ol'l.o– sciute, non ci sembra confermare I 1potes1. E un punto che la polemica - se si avvierà - potrà cer– tamente .chiarire; ed è un punto di capitale impor- ta-nza. • · · Allorquando chi scrive volse le sue sollecitudini - rimproverato da molti di illusione e di perditem– po - alle organizzazioni degli -impiegati, e segna– tamente degli addetti alle nuove aziende ind11striali ·· di Stato, e pensò potesse nascere· da esse una forza non indifferente di rinnovamento poli'tico, che do– veva interessarlo· sopratutto come socialista; il suo

RkJQdWJsaXNoZXIy