Critica Sociale - Anno XXI - n. 3 - 1 febbraio 1911

CRITICA SOCIALE 39 la crescita della popolazione e la relativa diminu– zione dell'analfabetismo, il corpo elettorale è aumen– tato in media di soli 62 mila nuovi elettori all'anno, mentre arrivano ogni anno alla maggiore età circa 180 mila cittadini. - E non si tratta solo cli truffe sull1, quantità, ma anche sulla qualità. E' incredibile l'adulterazione delle liste cli cel'ti Collegi meridio– nali, in cui gli elettori sono iscritti o cancellati di anno in anno secondo che essi appartengono all'uno o all'altl'o partito ( 1 ). Immutate, dunque, restando le funiioni delle at– tuali Commissioni comunali, anche quel meschinis– simo aumento, che potrebbe pl'odurre nel Sud l'al'ti– colo l 00, sarebbe frustrato. E gli effetti della rifol'ma preconizzata dall'on. Bonomi sarebbero " notevoli ,, solamente nella " grande vallata del Po, da. Torino al Rubicone ,, - come diceva con entusiasmo filiale !'on. Bonomi sull'Avant-i! del 19 luglio 1910. Insomma,la campagna clell°on. Bonomi per l'art. 100, in lingua povera, ha consistito in questo: nel sosti– tuire alla campagna pel suffragio universale, deli– berata dal Congresso Ji Firenze nell'interesse della intera classe .lavoratrice e più specialmente del pro– letariato dei paesi più arretrati e delle zone sociali pill indifese, una campagna ad nso e consumo esclu– sivo delle organizzazioni pili forti della '' grande val– lata del Po"' da 'L'orino a quell'altro posto, dove anche Giu1io Cesare rimase ur. poco incerto prima di fare il salto. A chi parlava di suffrngio universale per i lavo– ratori, che finora non hanno avute scuole e non ne avranno per un pezio, la campagna per l'art. 100 Ila chiuso tranquillamente la port" in faccia, lasciando aperto un piccolo sportellino per maggiore comodità di coloro soli che meno avrebbero bisogno di una riforma elettorale, e che, avendo' avuto a loro dispo· sizione Je scuo1e, non ne hanno saputo, come avreb– bero dovuto, approfittare. Si negava la gallina a chi ha fame, e si regalavano le uova a cbi già possedeva un mezzo pollo. IV. II progetto Lu33atti (allargamento a 3ig-3ag coi contrappesi). Dato il principio che, per essere elettore, non debba essere necessaria u na prova d i capacità come quella dell'esame di terza elementa.re , ma basti sapere leg– gere e scrivere, e avendo sott 'occhio il progetto di leva elettorale clell'on. Ciccotti e la proposta di ri– pristino dell'art. 100 dell'on. Bonomi, - !'on. Luz– zatti avrebbe potuto elaborare un progetto di ri- (') Qualche cnso più Cfl1•atter1st1co(logli nitri. A Gioia del Colle la Legn del contadini lrn chiesto p!l1 volt.e la so11olnsernlo. :Ma (lno o.I marzo lfl0:l non ern rloscltn nd ottencl'e che \e prime ,1ue classi. Tl i\lunlclp\o rifiutava la Hl pe1· non ctar moòo n\ contadini ,11prepnrfl.l"sl nll'csame. Con tutto questo lt\ Lcgn nel 1908portò ngll esami clettornll, con l.luon esito, 140soci. l\ln le do– mande cli Iscrizione rui-0110 respinte dn.lln Commissiono comunale n.ll 'ltltlmo momento, quando non c'ero. pli1 modo (Il rlparnre, col pre– testo ohe non vi ernno stntl annessi I certlftcatl penn\1. Ricominciate Ila capo, diranno I\ questo punfo gli eroi fl. 1.luo11mercnto, I quali però cllle<lono per sè tutte le f11cllltn.zioni possll.l!II. 1-: difatti la Lega ilfl ricominciato. ua quanti\ perdita di tempo e di energia che si po– trebbe meglio lmplcgnre 1 Nel collegio di flltonto li.~ clttit ,11Terlizzi è meno popolosa di quella di Bitonto. Terllzzl è tutto. per Il deputato, e a 1erllzzl c'è unn spe– cie di.. .. suffragio unlrnrsale. A Bitonto c'è contro Il deputato un partito piuttosto forte; ma !I partito del deputato, con l'aiuto ciel prefetto e della questura, resiste ..,. eroicamente, ed hn. sottopo– ste le liste elettorali (Il Bitonto ad una specie (\I scala mobile, su– bordinata alle Yflr!nzloni de1la listi\ (Il Terlizzi, In modo che 1'erllzzl abbia sempre la prevalenza! Così Il deputato è sicuro (!ella elezione ed aiuta alla sua volta gli amlcl di Bitonto contro !I partito dl op– posizione 1 BibliotecaGino Bianco- forma, che, nei limiti del principio fondamentale, desse al suffragio il massimo allargamento possibile. Occorreva a questo scopo combinare insieme le parti buone del progetto Cicc_otti e g·li elementi buoni clell'art. 100. - Cioè: 1. 0 abolire le Commissioni elettorali, fare della compilazione delle liste eletto– rali uu servizio obbligatorio degPirnpiegati dello stato civile, come avviene per la compilazione delle liste di leva; 2. 0 ~endere obbligatoria la iscrizione nelle liste di tutti coloro che risultino ufficialmente avere passati gli esami di promozione dalla prima elementare, dalla prima serale e dalla scuola reg– gimentale; 3. 0 rendere obbligatoria l'iscrizione nelle liste di chiunque presenti all'Ufficio di stato civile domanda scritta e sottoscritta innanzi a un notaio, o a] pretore, o al segretario comunale, o al giudice conciliatore; 4. 0 mettere a carico dell'Ufficio dello stato civile la cura di fare le ricerche occorrenti ad accertare tutti gli altri elementi nece,sarì alla le– gittima .iscrizione. Questa rifol'ma avrebbe avuto sempre il difetto fondamentale di sacrificare ingiustamente i lavora– tori di quei paesi, in cui- non esistono scno"le, per rafforzare solo quelle zone della classe lavoratrice che già dalla legge attuale sono relativamente bene trattate. Avrebbe lasciati deboli quelli che sono de– boli, e resi più forti quelli che sono già forti. Avrebbe aumentato il dislivello fra il proletariato industriale settentrionale e il proletariato rurale specialmente meridionale, e reso sempre pill difficile ai più for– tunati il comprendere e l'interessarsi dei fratelli pii, disgraziati. Ma.,data l'ingiustizia fondamentale della esclusione deg·li analfabeti dal diritto elettorale, sa– rebbe stata questa una riforma abbastanza seria, e non una turlupinatura. L'on. Luzzatti, invece, dovendo contentare tutti, era costretto a turlupinare tutti. Ha preso al Ciccotti l'idea della iscrizione obbli– gatoria d'uffizio di quei cittadini 1 che hanno i cer– tificati scolastici in regola; ma, invece di conten– tarsi del semplice certificato di promozione dalla prima elementare, o dal pi-imo corso della scuola serale, o dalla scuola reggimentale - come era lo· gico, dato che si disponeva a riconoscere il diritto elettorale a chi sa solo leggere e scrivere, - ha concesso questo privilegio a quei soli cittadini, che abbiano il certificato di " proscioglimento " : cioè il passaggio dalla 3." per qualche anno ancora, in tutti i Comuni; e fra qualche anno il passaggio dalla 6. 11 o dalla 4.t', in quei Comuni, in cui secondo la legge del 1904 il corso popolare è obbligatorio sino alla 6." o alla 4." - Chi non ha questo certificato cli "pro– scioglimento " resta alla mercè del1e Commissioni elettorali, che possono rifiutare la iscrizione d'ufficio ed esigere nella migliore delle ipotesi la domanda di iscrizione anche da chi poteva essere finora iscritto col certificato di "compimento ,, cioè di promozione dalla 3.• - La leva elettorale, così deformata, non è altro - e mi sembra di averlo dimostrato sul– l'Avant-i! - che un espediente per iscrivere d'ufficio in blocco quel mezzo milione di borghesi e piccoli borghesi poltroni, che finora non si sono mai curati d'essere elettori. La deformazione della leva elettorale fa il paio con la deformazione dell'art. 100. - L'aspirante elet– tore ha hens\ facilitata la prova cli capacità, ma non basta che la dia, come consentiva l'art. 100 auten– tico, o come consente auche oggi la legge comunale e provincinle a. quei soli cittadini che pagano 19 lire cU imposte dirette erariali o 5 !-ire di, imposte locali, nella forma cioè abbastanza comocla di una domanda scritta e sottoscritta in un giorno qualunque innanzi ad un notaio, che è responsabile peil~lmente della sincerità della prova. Nossignore. La prova deve es– sere data in certi determinati giorni dell'anno, in

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