Critica Sociale - Anno XXI - n. 3 - 1 febbraio 1911

CRITICA SOCIALE ch'ei vuole è " tutto il contrario" ! È .la fine dei blocchi, la fine definitiva, del nostro e dell'altrui; del nostro per sbloccare l'altrni, di questo per giu– stificare il nostro sbloccamento. È la castitl, univer– sale .... Intransigenza vecchia o nuoya? A me pare la yecchia, uu bi-iciolo esagerata. Per che vie? con che resultati? - Qui v'è un lato teorico, e v'è un lato pratico. Il lato teorico è questo: - Milano è industriale, è laica, è democra– tica: il blocco clerico-moderato è artificio. è sopraf– fazione di Circoletti; quindi non ha diritto sostan– :dale di dominare, se non ha dalla sua la maggio– ranza assoluta. Non intendo. O il diritto si desume dall'aritmetica dei voti in urne leali; o dalla omogeneità. Causato il primo criterio, non vedo come l'omogeneità possa sorgere dall'ingrossarsi del miscuglio eterogeneo .. li contrario, piuttosto! La verità è che è arbitrario e, aggiungo, è perico– loso elevare criterì co.siffatti: pretendere cli impu– gnare la legittimità di una vittoria, in hase all'in– congruenza dei componenti. Quale mai, se è di av– versarì, non è un' " ibrida alleanza"? E il giudice? Sarà il partito sconfitto? O, m'inganno, o qui c'è dav– vero un classico caso di ricusazione. E' delle elezioni, caro Treves, un po' come deJ vi no e dell'uva: le fanno anche gli elettori! JTI, se la più forte delle minoranze volle il blocco, è dessa la maggioranza. Relati va; già! Tutto è relativo al mondo. - rJ~udici: "sarebbe,, caso di ballottaggio. - Sarebbe ... se fosse; ma non è, e iI guaio non è poco. Nè, dato lo scrutinio di lista e la (sia pure imper– fetta) rappresentanza delle minoranze, ballottaggio ci potrebb'essere. Nè, se ci fosse, sussisteva la ragione del blocco. Coi se, tu me lo insegni, si va dove si vuole! - Ma l'essere· un gruppo eterogeneo non è, in fondo, una truffa al corpo elettorale? e non ha da avere sanzione? - Certo: la sanzione naturale sta nella debolezza intel'iore degli avversarì. Pet· questo, di regola, ri– pudiamo i blocchi. A noi sfrnttare questa debolezza, cavarne oggi ogni pro, domani, posdomani, quando insomma colla forza avremo il diritto ... sostanziale, la vittoria nostra; non già coll'invidiare loro quella debolezza, facendoci "bloccardi onorarì ", bloccarcli in esilio od in partibus, bloccardi come tu vorl'Csti, fuori d'ogni blocco. Ed ecco completata la tua graduatoria: da Barinetti a Ponti, a Gabba, a Greppi, a ... Vattelapesca e poi, scattata l'ora, ai socialisti e al socialismo. E' cosa tanto minchiona? E bada che sopprimo tutto ciò che potrei obbiet– tarti sulle tue famose previsioni; su quella concen– trazione liberale, moderna, autotassatrice, clw tu vedi, tt1 tocchi, tu possiedi - da Salmoiraghi a Morpurgo, traverso Saldini - che, in logica astratta, sarà possibile ed ottima, ma che intanto non c'è, che tu sai quali ostacoli incontri, che, nel tuo pen– siero, dovrebb'essere alquanto democratica, e, per figliare la quale, quel tanto di democrazia effettiva che esiste, nel tuo gioco di bussolotti (a proposito di artifizi !) marcia e sparisce! Preferisco concludere ripigliando il pensiero in– terrotto. Dissi: la tua tesi è pericolosa. Non solo come "precedente,,; ma pei modi coi quali la si dovrebbe attuare. " Con tutti i mezzi agi tatorì pos– sibili )l, tu scrivi candidamente. Ossia, non infin~ia– moci, colle scenate, coi fischi, coi riscaldamenti ~ freddo, colle imposizioni di piazza. Perchè - se e vero che Grnppi, che gli altri, prima, avevan detto che, senza maggioranza assoluta, eccetera, eccetera ... - pare, e non saprei lanciare la pietra, abbiano mutato consiglio. BibliotecaGino Bianc E non contesto che codesti metodi potrebbero - se la reazione fosse fiacca - per un momento trion– fare: tu opponi la _giustizia (come tu, come noi l'inten– diamo) alla le_g"litèt; " uscire dalla legalità per rien !rare nell'ordine": il motto ha una storia ... e anche parecchie catastrofi. Nepp"ure contesto che, a cotesti metodi, molti, anche dei nostri, accederebbero;_ gl_i parrebbe di andare a nozze. E ne andrebbero 10 g1oltto I nostn giacobini, i demagoghi, gli intransigenti della intran~ sig-enza vecchia, decrepita ... .1lifanoi? Afa noi,, caro 'Treves? 1'uissimo .Fll,lf'PO TUII/\T: .. INTEMA DIRIFORMA ELETTORALE HL II prodetto Ronomi (ripristino dell'a1·t. 100). 111 Lo chiamo senz'altro progetto Bonomi, poichè è noto che è stato l'on. Bonomi a sostituire sull'A– vanti! alla campagna per il suffragio universale, il quale " non avrebbe effetti taumaturgici ,, e perciò non doveva. essere preso ·come " pregiudiziale ,,, l& campagna per il ripristino dell'art. 100, il quale evi– dentemente "avrebbe effetti taumaturgici ,, e perciò ha meritato di assurgere a " pregiudiziale,, dell'ap– poggio dato dal Gruppo parlamentare al ministro Luzzatti, finchè si è avuta speranza nell'on. Luz.– zatti. • Dunque, l'on. Bonomi, sull'Avanti! del 3 maggio 1909, cioè all'indomani della manifestazione del 1° maggio pro suffragio universale, faceva up discorso sulla riforma elettorale, la cui " morale 11 era che " non bisogna, per il desiderio di mangiare la gal– lina, trascurarne le uova »· La gallina sarebbe il suffragio universale, le uova sarebbero l'art. 100. Dop o avere osservato che " la nostra legge elet• tara.le porta in sè virtualmente il suffragio univer– sale m a i suoi effetti sono profondamente diversi a s;conda del vario grado di coltura delle regioni italiane ,,, cioè è relativamente efficace al Nord, e dà risultati inisor\ al Sud, !'on. Bonomi notava che un'altra causa della scarsa percentuale di elettori in Italia è che l'attuale legge " non ha dato tutti i suoi frutti " perchè la procedura dell'accertamento dell'alfabetismo imposta dalla legge Crispi del 1894 rende difficile l'acquisto dell'elettorato a un paio di milioni di cittadini non analfabeti. E riferiva gli esempi di 'forino, Bergamo, M:ilano, Udine, Roma, per dimostrare come, in quelle provincie, dal ripri– stino dell'art. 100 il numero deg-li elettori verrebbe "pu1.· conservando l'attuale criterio della coltura ,,, elevato fino a comprendere i 3/4 e i 4/5 dei mascht maggiorenni. Di provincie meridi011ali_, in, cui il ri– pristino dell'art. 100 produrrebbe effetti cosi notevoli, l'on. Bonomi non ne ricordava nessuna, perchè .... non ce n'è. Da questo momento in poi, ogni iniziativa di cam– pagna per il suffragio universale doveva trovare nel- 1'.AvanU! la più incrollabile resistenza passiva. La rappresentanza proporzionale, l'allargamento del voto, la rifonna della procedura elettorale, qualunque al– tra riforma elettorale ftt proclamata urgente, neces– saria, improrogabile: il solo suffragio universale fu releo-ato nel limbo di quelle riforme, che sarebbero ben;\ desiderabili forse, ma per cui non è il caso di (I) Suporlluo avvertire che mentre tl datA. a Salvémlnl piena libertà di esprimersi colla consueto. v1vaclb\, riserviamo Intero o. Jva11oe Bonom! 11diritto di replicare. (Nota della CRITICA).

RkJQdWJsaXNoZXIy