Critica Sociale - Anno XX - n. 17 - 1 settembre 1910

2GO CRITICASOCIALE mozzo di una cordicella, cbe scorre lungo il treno o fa suonaro una campana situata sul ltnder della locomotiva, corno nelle Ferrovie americano. L'autori1.zazione con– cos~a di faro a meno del fuochista non fu usata che dallo l<'errovio dello Stato - lo quali, a tale uopo, a<lot– tarono lo locomoti,•e-fouryo11s, cho hanno un compar– timento bagagli unito alla locomott,·a e comunicante per una piattaforma .. Anche Il materiale rotabile ò Il più leggero possibile e, In generale, intercomunicante mediante le plattarorme del terrazzini. Da noi, detti treni do,•robbero avere due sole classi - la 1" o la 3a, come attualmente nelle linee con ta– riffa ,•icinale - e la loro composl:r.iono dovreblie possi– bilmente limitarsi a tre ,·otturo, una di prima e duo di toru1, o un bagagliaio. Ln maggior frequenza dei con– vogli probabilmente renderebbe sufficiente tale compo– t1izione, circa la quale, poi, In 1m1tica dovrebbe dettare lo plì1 opportune modificazioni. Jn tali treni - dato Il carattere del movimento di viaggiatori che debbono servire - più che la ,·olocità dove preoccupare la frequenza, limitata però alle eolo ore del giorno. Nella notte si intenslfl.cherobbe la circolazione dei troni dirotti e direttissimi, viaggiatori e merci. Ai treni locali, nelle lince minori, sarebbe affidato tutto il ser– vizio viaggiatori, salvo che, da un estremo all'altro di corte linee minori a svlli.111poconsMerevole, non si ve– desse la. opportunità o la necessità di stabilire anello qualche coppia di treul diretti. I treni locali donebboro essere completamente solle– vati del servizio merci a grande velocità, che costituisce un nonsenso dell'attualo servizio misto, al quale si ru costretti per ragioni di economia e al ftne di utilizzare un po' meglio la rorza di trazione, quantunque sia dan– noeo per la celerità dei mo,·lmentl 1 data la natura com– pletamento differente del due servizi, che non possono abbtnn.rsl su di uno stesso treno. Nelle linee principali, secondo il progetto geniale dell'iug. Spera, il servizio localo dovrebbe essere ratto In modo da evitare al diretti o al direttissimi tutte le rermate Intermedie, salvo alle stazioni capo-tronco o limite di tratta. In que:1te l viaggiatori, diretti alle sta– zioni intermedie, scenderebbero per raggiungere la loro destinazione mediante Il J)rlmo treno locale, e, vice– versa, quelli, che da una stazione intermedia dovessero Intraprendere un viaggio con un trono dirotto o diret– tissimo, raggiungerebbero la plì1 proesima stazione di formata di detto treno col primo convoglio locale. Date, che i criteri su esJ>Ostivenissero adottati - al– mono su determinate linee, non fosse che a titolo di 01-1porlmento1 ma serio e coscienzioso - converrebbe cominciare senz'altro a specializzare il materiale del treni leggeri, ciò che sarebbe nntaggioshsimo all'eco– nomia dell'esercizio e eliminerebbe gli attuali Incon– venienti su la resistenza 1 li pe:to e la durata del rotabili. Finora. si credette di rare economia passando i veicoli vecchi dalle grandi alle piccole linee, e perciò, anche nella costruzione delle vetture per diretti e direttissimi, ci si attenne il più possibile a un tipo medio, col quale, ,•olondo soddisraro lo C8lgonze cosl differenti dei due ken>izi, non si ottenne nò l'uno scopo nò Jlaltro. E eiò dette luogo a parecchi lamenti per l'eccessiva legge– rezza di talune vetture viaggiatori, che circolano iJu vario fra le linee piì1 import1\ntl, con un traballlo irri– tante o un rumore fastidiosissimo, porchè appunto male Impiallacciate e con conne8slonl non abbastanza robuste per le ,·elocità alle quali si sottopongono. A clb al deve se - giusta Informazioni, che non ci fu dato di controllare, ma che riteniamo precise - al 80 giugno 1910 il materiale guasto su tutta la Rete era Il 38 °/ 0 della dotazione, e lo Officine ferroviarie dello Stato e quello private riguriritavano a tal segno, che non sappiamo se si dovette poi ricorrere all'opera delle Officine estere, co~l come sembrava fosse indispensabile. Lo 'l'ariflC ,·iaggiatori. Con la Istituzione del treni leggeri, che, come di– cemmo, diverrebbero molto più economici e redditizi, sarebbe, secondo noi, po8albile crescerne subito la quan– tltàj ~timolare cosl un maggior movimento di ,iaggia– torl su tutte le linee - anche là ove ogqi è più torpido - e provvedere quindi, ln un tempo relativamente breve, a1Pe,1tenslone della tariffa vicinale, o di altra consimile 1 a tutte lo linee minori e ai treni loca.li delle linee prin– cipali. Hl teniamo pure che, con la sistemazione dell'Esercizio nel modi e con i crilcrt che andremo eigniflcando 1 sarà possibile diminuire, anzlchè rialzare, le •rariffe viaggia– tori anche sulle i;trandi linee, riforma questa altrettanto necessaria ed utile per gli Interessi generali della Na• zlone. Oggi lo nostre Tariffe viaggiatori - tratteremo poi di quelle dello merci - sono fra le più elevate, e non solo In riguardo alla potenzialità economica del nostro paese. Secondo i dati esposti dal slg. ~•.Vittorio Pastori In Rivista italiana delle Comtmicazioni. e dti Trasporti do! l3 marzo 1910, si ha che, per ogni 100 chilometri di terza classe, un viaggintore paga: in Austria r~. 2,93 in Ungberin . 3,1S in Danimarca 3,51 in Belgio . 3,80 In Baviera 11 4,25 In Norvegia 11 4,40 in Olanda 4,72 in Svezia. 4,92 In !!'rancia 11 4 1 93 in Prussia 5,00 iu Svizzera ,, 5,20 in Italia 5,25 ·i.; ciò dipende, oltre che dai sistemi antieconomici e Ir– razionali d'esercizio e dagli sperperi incredibili che ormai hanno riompiuto di stupore ognuno, dalla possibilità. por moltissimi di scroccare 11viaggio o di godere spe– ciali lnglusllftcate riduzioni. Il fatto che noi abbiamo le 'l'arlffe ,·iagglatori rra lo più eleva.te del mondo avrebbe dovuto sospingere l'Am– ministrazione a studiarne una riforma radicale a van– taggio di tutti i cittadini, o In Ispecie di coloro che delle )ò'errovle usano per ragioni Industriali e commereiall e quindi, muovendosi, concludono affari, stipulano con– tralti e allargano e lntenslflcano la produzione e i com– mercl1aumentando1 tndirettamente,11 traffico o Il prodotto lordo dell'azienda ferroviaria. Invece, guidati dal solito concetto che tramuta le Amministrazioni pubbliche in Congregazioni di carità, come argutamente osservava F'illppo 'forati nella re– cente discussione parlamentare sul bilancio degli Jn– ternl, si sono voluti non solo rlmpannucèiaro un po' gli Impiegati dolio Stato 1 cui gli stipendi irrisori non eazlano In fame, accordando loro la Tariffa..differenziale periuttl i viaggi che intraprendono, anche se per diporto, ma si sono futte concessioni speciali perfino ad ordini re– ltglo11le monastici e si ò accordata una riduzione spe– cialluima, del 75 ¼, ai mllltarl, anche ee viaggiano per loro gusto. Così un ufflcialetto di cavalleria, che, per

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