Critica Sociale - Anno XX - n. 17 - 1 settembre 1910

26G CRITICA SOCIALE rivoluzionnria, è il solo cui sia dato restituire al partito l'entusiasmo e la fede smarriti, di cui quel pensiero è pieno fino a scoppiarn; e che, in fine, quando c'è, non la salute, ma la. fede e l'entusiasmo, c'è tutto 1 o giù di lì, anche per il partito socialista. Risposta - come vede il lettore - semplice e pia.ua , e che. se mai un rimorso ci turbasse di tentata cor– ruziollc di minorenni, ci assicurerebbe - colla scri– minante della inidoneità del mezzo - la assoluzione nostra ed altrui. Or non v'è dubbio che lit fede in se stessi è una forzi\ prodigiosa; è la forza so1>ratutto dei giovani. Dei A"iovani è la divina illusione cli ritenersi nova– tori ed originali, anche quando, della freschezza del loro sentimento - che è la vera e indiscutibile loro ricchezza - incorniciano quadri di idee secche e di ,tottrinc superate. La prima età è cor\lC l'edera verde, che abbraccia i tronchi vetusti, e dà loro l'appa1·ente reviviscenza, che piace ai paesaggisti e ai poeti. .Ma noi vogliamo qui constatare soltanto una coin– cidenza., che è delle più singolari: la coincidenza - nel modo di intendere il " vero socialismo ,, - fra cotesta mentalità giovanile e quella caratteristica ai partiti più tenacemente conservatori. Auche qui gli estremi si t.occano, e parlano, inconsapevolmente, il linguaggio medesimo. Con altro stilo, si capisce, ma in fondo con l'iden• tico contenuto ideale, che trapela dal commento ta. ciuto dcli' A·vanguard-ia., ci glossa - dopo averci ab• hastanza fedelmente riassunti - la Pf'rse11err111za 23 agosto, coi periodi che trascriviamo: Ora noi, apprezzando tutto quello che questi consigli (i consigli contenuti nella lette,·a) contengono di apprez– zabile e di applicabile non solo al socialista, ma anche agli altri partiti, ci permettiamo rii rare due rilievi. L'on. Turati lamenta l'assottigliamento dell'anima CO· mune, nella quale consiiìte appunto il partito, e, nel caso epeciflco, il socialista i e crede di poter ridare quest'anima al partito mediante l'aziono dei giovani. Ne dubitiamo. 1/anima del socialismo, racchiusa tutta quanta nello slancio, con cui esso mosse a predicare la rinnovazione violenta della società, si è Jiqueratta al contatto della realtà. TI riformismo che cos'è altro se non un portato della realtà? Noi abbiamo avuto, coal, degli studiosi dei diversi problemi economici e sociali, dei tecnici, e taluul veramente eccellenti i ma, più es~i approfondivano lo studio dei singoli problemi, e più abbandonavano, spesso inconsapevolmente, la rorlo so• eia.lista. Oh! dio, si trattava di una abiura tacita, com– piuta. noi silenzio della propria coscienza, ma non meno vera, non meno reale. E, citata, a riprova, una recente Relazione del Rossi-Daria, che parla di possibile collaborazione di classi, in opposizione al vecchio concetto della lottn di classe, cieca, sempre uguale ed inesorabile 1 il giornale del moderantismo lombardo così prosegue: Ora, si dirà ebe ò il socialismo, il quale s'è evolu1o? Ma, domandiamo noi, può darsi sviluppo evolutivo, il quale concluda. (sic) contro il genne informatore? Eviden– temente no. Ora, ecco pflrcbò un socialismo, cbo finisce per Imborghesirsi, non è più socialismo ovoluto 1 ma deviato, o, meglio ancora, degenerato. Cercare qui l'anima socialista, o tentare di risuscitarla, è cercare l' Inesi– stente, o tentare l'impossibile. Non saranno quindi i giovani, per quanto entusiasti, i quali potranno operare il miracolo; nè, d 1 altra parte, ci .!:lembra che Il campo d'azione a loro affidato sia tale, per ampie1,za e per materia, da potei'\'! coltivare e raccogliere l'anima rin– novata del partito socialista. Difatti - e passiamo al secondo rilievo - ai giovani vengono, di proposito, dall'oo. 'J'ur&.ti,sottratti gli argo– menti, nei quali, nonostante l'abuso fattone su per i giornali, al Parlamento e nei comizi, potrebbe ancor vibrare una tenue o lontana nota socialista (sic): l'anti– militat·ismo e l'anticlericalismo. l,'on. Turati giudica questi, argomenti da adulti, e non balocchi da giovincelli di primo pelo; e da adulti, perchè essi solo posseggono la dottrina, l'eNperienza, il tatto 1 il senso di misura, neces– sari per trattarli a dovere. Non vede l'On. Tura.ti come, da queste stesse sue pa– role, balzl evidente la prova ehe l'anima socialista s'ò adulterata 1 fino a non essere pili essa, nei contatti della realtà, del mondo com'è realmente costituito, irrisore di teorie o di sogni? E, per vero, che cosa ci viene a dire Fon. 'fu rati coi suoi consigli, se non che bisogna saperei adattare, e, so è nece~sario, esser magari, non diremo elerleali - benchè egli lasci credere anche questo (sic) - me. militaristi (sic, sic) P Vorrebbe l'on. Turati farci ere• dora che l'anima socialista vibra in tutto quell'apparato di dottrina, di esperienza, di tatto, di senso, di misura? Via, tutto questo sa troppo di metodo, di esteriorità. (sic), di modo di comportarsi. Ci sono 11dentro deJJe regolE' di buona società, ma da esse non prorompe corto l'anima socialista, nè ne proromperebbe alcun'altra. li protocollo - tutti i protocolli - sono senz'anima. Se lo spazio ci lnsciasse riferire ùi exte11s0 gli articoli, che ricordammo, dell' Avcinguanlia, (e con– sentiamo ai nosfri giovani amici, ch'essi rispecchiauo 1 del resto, uno stato di coscienza assai diffuso nel partito, anche fra adulti), la similarità delle due con· cezioni, o piuttosto di codesta unica concezione in due forme divel'sc, di ciò che soltanto può essere il 11 vero socialismo n, risalterehbe in gran luce. . .. Orbene, in questo tenue ma tipico esempio, noi pensiamo che sia JH'Oprio il nodo di quella, che è additata da diverse parti come la crisi del partito. 11 germe del partito socialista - usiamo volentieri l'imagine naturalistica del giornale moderato - do– veva dare, sviluppandosi, come diurno tutti gli em– brioni, un prodotto, nelle forme, affatto dirnrso dA. quel che il germe ern apparso: ove il germe si fosse semplicemente dilatato rimanendo simile a sè, o !"embriologia sarebbe sconfessata, o il preteso germe sarebbe stttto altra. cosa. Dalle formule semplici del determinismo economico, della lotta fra le classi, della collettivizzazione tendenziale dei mezzi di lavoro, che rimangono come il nucleo vitale, uno e trino, e fino1·a d:t nessun fatto smentito, da infiniti fotti con– fortato, del socialismo, dovea svolgersi tutta la varietà infinita di sforzi, di riforme, di accorgimenti, di lotte, onde, nel succedersi del tempo: il socialismo che diviene, che agisce e reagisce, che adatta e si adatta, penetrnndo e rivoluzionando, tanto piìt in– sensibilmente quanto più profondamente, i vecchi istituti, di simbolo si fa cosa viva, di schema orga– nismo, di esteriorità contenuto, di miraggio realtà. La corrente socialista, corrente di cose più che di parole e di formule, che l'uomo si illude di creare quando la l'ispecbhia e la segue, dilungandosi dalla tranquilla e limpida polla nativa, dirnmpe per l'aperta campagna, si divide, urta negli alberi, si sprofonda sotto le ghiaie, sembra smarrita per sempre; poi risale più poderosa, ingrossata dei seguaci sui, alla luce del sole, per aver pace, un giorno, nel vitto– rioso lago degli adempimenti. Chi ha negli occhi la sorgente cernia e queta, nè pensò che doveva farsi prima. fiume che lago: piange la perduta al– teiza, ha la nostalgia delle origini e vuol risalire; ma la vita lo sospinge al piano, lo trascina alle opere, pur suo malgrado j o, se risale davvero, si ritrova, solitario ed inutile, dove prima eran molti j gli operosi sono partiti. Ogni formula iniziale, e pertanto sintetica, di un movimento sociale, ha in sè, fatalmente, l'illusione - negli inizi, necessaria e benefica - del moto rettilineo, del trapasso rapido i di ciò che, avverandosi, sarebbe il prodigio. E perciò, come tutti i prodigi, ispira la fede facile e i rumot0si entusiasmi. Altre, più an– frattuose e tormentate, sono le vie della storia.. E chi ha cuore di seguirle, preoccupato e assorto nelle asperità del cammino, non grida la fede che lo muove,

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