Critica Sociale - Anno XX - n. 16 - 16 agosto 1910

CRITICA SOCIALE Og-/!i pC'rÒ la IC/!~C predcUa del ID03, in vista delle lllfl,!!l!iot'i prcsb,zio11ì, pcrmet!c di poi-tare i contri– hnti al J % (Casso comunali) e fino al li ¾ (altro Casse). In Austria il premio risponde al 3 ° 0 circa del salario medio, o in Ungheria deve stare fra il 2 o il I°/,. Come si è Yiiil0 1 l'nssicurazionc-mabtttia comprende anche l"a'-~icurn.:t.ionc maternità e le malattie profos· :,donali o del lavoro, che nltro\'O so110 assimilate, o ~i cerca <li nssimilal'lc, CC'lll molta difficoltà o poco \'a11tag-1Ii0,al,!"liinfortuni del lav0l'0. La divisione, poi, del premio in 1rnrti uguali, fm UJlCr:iio e imprcndilorc, tende n 1>rerniare l'educa• zionc civile dcll1opcraio, al quale ~i riduce notevol• mente la reaponsRhilitìt individuale di fronte alla. malattia. I,) .Per l'Ila/in, Non consi1,dio1·c111mo, in Italia, di seguire, in q11C'81il. nit.in.a parte, l'csem1>io della Germania e dell'Uu– ~hcria. );è il nostro operaio è nhhnstnnza evoluto pcrchè g-iovi ritlur~li dai 1 1, :l 1 1 il premio contro lo nmlatti<', che <'g-li non \"UOlc (o in parte non sn) C\'itnre, nè la pili parte dei datori di lavoro sono :1bhastanza comprt>si dc->Inesso intimo rra l'eccelle11zcr del vrodollo, l'ìr,iene <lell'ambirnle (li lavo1·0 1 e la i11• terJritù delfrt marrhimt-O))eruio. Proponiamo i11vece che qucllil terza parto del prcmio 1 il cui png'amento spelta al datore di lavoro, vcn~a aumentati\ di tanti decimi, qunnto maggiore i• il rischio profossionalc della ri~pcltirn. industria. Delle industrio pericolose o insalubri abbiamo ~il\ un elenco, e non sarì1 difficile rnir:.:rup1rnro in 10 classi quelle che rappresentano un pericolo similai-o; 1>or 1..•l11ssificare le aUrn, ci procurol'Cmo notizia. delle loro conclizio11i i~ieuiche dall'Ispettorato del l,a,·oro. La clnssilic11zione dei rischi snrì1 fotta, la prima \'Olta, dallo ·tato, e modificata 1>oi,mano mano che la pratica lo su,:ircrir:1. La tariffa sarà. riveduta o:rni iriennio o quinquennio. Quando ,,arie sezioni d'urrn industria JH'cscntino rischi divcr~i, si assegnornnuo a diverso c111ssi,oppure a una sola chuse c.orrispon– dcnto al rischio modio. . Con questo metodo: 1° assicureremo nlla Ca:-sa 1111 contrihuto supe– riore 1>cr le industrie pericolose, in:-;1ll11hri o non pu– rificate, o quindi un maggior sHssidio alle malattie la cui mal!:rioro gra,·it:1. direttamontco indirettamente, dipende dall'i11~fll11hrit~1del ln,·oro; 2° otterremo automaticrunente hl purificnzionc degli amhienti di Ja,'Ol'ù, pcrchè l'imprenditore. dal promesso abh11ono dei decimi sulla sua parte di )H'Cmìo, sar;\ iucor;\g-~ioto a ridurro i pericoli di ma– lattia, mercè locali pii1 amJ>i o meglio vcntihlti, ap• plicazione di aspiratori, sostituzione cli sostrinzo in– nocue ad n ltre tossiche, ccc. Dovremo noi. fl diff~renza delle nitro nazioni, ri– chiedere por l'assicurazione-malattia un contrih11lo dello Stato? No11 ci semhra necessario, nò sal'Chho facile ottcuerlo i preferiamo pel'ciò l'ison•nrne la ri– chicst.t alla sola nsaicurazìone contro la cronicità, di cui diremo pilt arnnti. Qui invoco vogliamo notarf", <li passata, una ineoe– rouza, in cui ci scmhrano cadere, a questo proposito, alcuni nostri compagni. r quali, mentre constatano il fallimeulo - e non soltanto in Italia - dell'as– sicurazione lihcl'il o quindi in\'ocnno con noi l'ohbli– f.rlltorictà, vo1Tohhcro, anche per la malntth1, un con– Lrihuto dello Sh\to, e ciò l)C'rcltè la mercede mcdii\ dell'operaio ù, da noi, così hassi1, che basta appena (e non sempre)ai hisogni esscm:iali della vita e non consente di imporle intero il contrihuto del premio. AI tempo stesso chiedono nllo Stato di irrohustire le Società di Mutuo Soccorso sussidiando la mutua- lità libera! f:ppure essi non ignornno le pessime condizioni dello nostre Mutue, la eatrema sc0rsit~ dei loro iscritti, lo scarso vantaggio e la nessuna garnnzia elio no ritrnggono anche coloro che, con notevole aggra\'iO di spesa, si inscrivono a parecchie Mutue nello stesso tempo. Come non vedere, allora, che il coutrihuto dello Stato a questi organismi ina• datti si risol\•crohhe in un pallintivQ, il quale, nonchò ottenere la soluziono del pl'Oblema, ci allontanerehhc '1tLcsaa? I;! veniamo :\Ile cifre. L'ultimo censimento assc– J!trn all11talia una popolazione atti\'a di IG.272.52G persone, dello quali a un dipresso: G.226.962, dai 9 anni in su 1 addette all'agricoltura, pa– storizia, silvicoltura, ccc.; 2.:l00.000, dai 15 ai 65 anni 1 addotti alle Industrie; I15.000, oltro I 65 anni, idem. La nostra assicurazione mal1tttiu (e lo stesso per la cronicità, come vedremo fra hre\'O) dovrebhe osten• ,lcrsi a tutti µ-li addetti alle industrie, cioè a circa 2 milioni e mezzo di persone, aprendo per orn, ag-li addetti all 1 11gri(•oltur.1, la sola assicurnzione volon• b1ria, salvo vedere poi se l'cs1>erimento consiglierù di comprendere anche questi nell'assicurazione oh– hligatoria. Supponendo una mercede :riornaliora media di L. 2,50, e pnrtendo dall'aliquota media del 3 ° 0 , il premio annuo complessivo sarobho L. 22,50, da. 1>n– g-arsi I.. 1;; dall'operaio e L. 7 1 50 dalPimpresa, e l'im– porto totale salirebbe a 58 milioni circa. A secondt\ del l'ischio proressio1111le, la quota del– l'impresa d ovrebhe salire, per decimi, da 7,50 a l:1 lire per n,i, ;sicurn.to 1 il che consontirehbe alla Cassa cli distrihuil' O, agli s ippartencnti nlle industrie meno saluhri, sussidi corrispondenti al maggior premio complessivo lii I.. 30, che si ridurrebbe poi in m- 1'.!ionedelle mig-liorie introdotte dai rispetth 1 i im– llrenditori. Un esempio: Sur11>oniamo t.re tipi di lavorazioni o di mestieri, il cui 1·ischio risp ettivo sia minimo, medio e massimo per l'operaio. o ammettiamo, per semplicità, che il g-uadagno g-iornaliero pei 3' gruppi sin identico, cioè di 3 lire al giorno: 1° gruppo: pel'irolo minimo - sarto; 2° grup1>0: J)('ricolo medio - ti1>ografo; :1c g-ruppo: J}ericolo massimo - verniciatore. 11 guadagno annuo, calcolato per 300 giorni, ò cli !l00 lire, e il premio (3 ¼ in media) L. 27, da ac• coll;1rsi per 2 /-i (I.. 18) all'opcrnio e por 1 /:i (L. H) all'imprnnclitore. Il contrihuto divorrchho: 1° minimo I~ 2° medio IR !l 0 lTiflR!'lilllO 18 + 27,– + ('/ 10 = ~ 1 GO) 30,GO + (I0/10 = 9) 3G,- A \l'operaio, che ammalo, spetterò. il sussidio di malattia (50 "/ 0 dolhL mercede media giornnliern), aumentato, nello industrie insaluhri, di una parto ciel 1>0rcento acldiettizio: diciamo di una pnrto e non dell'intero, essendo A"iusto che anche la Casso si ripaghi su di esso delle maggiori spese a cui ,,a. incontro per In pii, frequente o pili grave rnorbilit~. .'e non reputinmo necessario, nò oggi possibile, di chiedere a.Ilo Stato un contributo spcchlle per questa assicurnzionc, sHrebhe però giusto caricargli almeno le spese d'amministrazione, calcolate, pei primi anni, quando il controllo sarà ancorfl imperfetto, a circa 1'1,5 °; 0 : meno di .l milione in totale. Dott. prof. L. CAROZZJ.

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